Anteprima Sonic Riders: Zero Gravity

Salvare il mondo a bordo di un hoverboard? Sonic ci proverà.

Anteprima Sonic Riders: Zero Gravity
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Disponibile per
  • PS2
  • Wii
  • Alti e bassi a velocità sonica.

    Il teorema secondo cui solo il creatore è capace di trattare con la propria creatura è ben esplicato da Sonic e dalla sua storia videoludica. Scorrendo con lo sguardo il lungo elenco di prodotti che presentano l’illustre nome nel titolo, è impossibile non rendersi subito conto che tutti (o quasi) quelli a cui abbiamo legato un piacevole ricordo sono gli stessi per i quali Yuji Naka ha prestato servizio.
    Verrebbe da chiedersi il perchè.
    Una domanda tanto più lecita se si pensa che l’idraulico antagonista se l’è (quasi) sempre cavata, anche quando la supervisione del papà era meno soffocante. Come se non bastasse, tra l’altro, il mondo in cui Sonic si muove è ottimamente caratterizzato, aumentando ancor di più i dubbi circa i fallimenti di molti suoi giochi.
    Eppure questa è la realtà dei fatti. Forse proprio a causa del suo nome e di un carattere così forte e particolare, avere a che fare con il porcospino blu diventa subito difficile. Del resto anche gli sviluppatori devono sapersi mettere ai suoi livelli per domarlo e costringerlo in una dimensione a lui gradita e affine alle sue peculiarità. E allora tutt’un tratto si pensa di aver trovato il nodo della questione: l’attuale Sonic Team e Sega Of America, evidentemente, non sono sufficientemente ambiziosi e visionari per mantenere una creatura affamata e prorompente come quella partorita da Naka. Qualcosa, tuttavia, sopravvive e ce ne danno una forte prova produzioni quali Sonic Rush o Sonic e Gli Anelli Segreti che, seppur non eccezionali, riescono a mantenere alto il nome della saga. Evidentemente la classe non è acqua e l'opera prima del game designer giapponese è stata così superba che nessun Sonic The Hedgehog next-gen (o presunta tale), potrà mai cancellarla del tutto.
    C’è, ad ogni modo, anche un’altra verità. Quella che vuole la mascotte Sega in seria difficoltà quando si tratta di spin-off. Il confronto con il prolifico e sempre (o, è ancora il caso di dirlo, quasi) eccellente Super Mario scatta naturale. Se l’idraulico italiano si concede spesso a gare di kart e feste varie con, tutto sommato, buoni risultati, i rari e insicuri passi compiuti da Sonic nella medesima direzione, hanno spesso dato vita a titoli mediocri che nel migliore dei casi mostravano buone idee implementate e realizzate pessimamente.
    Degno rappresentante di quest’ultima categoria il primo Sonic Riders, uscito su tutti e tre i sistemi 128-bit tra il febbraio e il marzo del 2006. Nato tra interessanti e affascinanti premesse e promesse, fu rovinato da un design delle piste insufficiente e da un’eccessiva caoticità che rendeva il gioco frustrante.
    Dimenticandoci per un attimo la dichiarazione di qualche mese fa di Sega, secondo cui Sonic si sarebbe preso una lunga pausa di riflessione, presto il porcospino blu inforcherà nuovamente la sua tavola antigravitazionale.

    Veloci porcospini su velocissimi snowboard. Non è che si rischia una contravvenzione?

    Questo nuovo Sonic Riders non nasce certo sotto i migliori auspici, oscurato com’è dall’ombra del suo deludente predecessore.
    Tuttavia, sarebbe ingiusto guardare il titolo solo da questa prospettiva. Consideriamolo allora esclusivamente per quello che è: un gioco di corse ambientato nell’universo di Sonic. Al contrario, però, di quanto accade in Sonic Rivals, i corridori non si sposteranno sulle proprie gambe ma a bordo di mezzi futuristici.
    F-Zero? Sì e no. Dal gioco di corse nintendiano, Sonic Riders Zero Gravity, sicuramente ne riprende l’atmosfera futuribile tanto delle piste quanto delle musiche. Diversi, invece, i mezzi utilizzati. Se in F-Zero si utilizzano esclusivamente autovetture sospese a pochi centimetri da terra, Sonic e compagni potranno fare affidamento su hoverboard, né più né meno snowboard anti-gravità, motociclette, rollerblade e altri mezzi tutti rigorosamente fluttuanti. In totale, contando le diverse varianti, potrete scegliere tra una sessantina di veicoli.
    Scesi in pista, dunque, vi ritroverete ad affrontare un percorso intricato a velocità folle. Tuttavia difficilmente a vincere sarà semplicemente il più bravo o colui in possesso dei riflessi più pronti. Già, perché per certi aspetti questa produzione Sega si avvicina a Mario Kart: sparsi sul tracciato, infatti, ci saranno dei blocchi che vi premieranno con utili power-up, come i più classici boost che incrementeranno la vostra velocità per qualche secondo o altri strumenti che vi permetteranno di far rallentare i vostri avversari. Inoltre, sempre lungo il percorso, saranno disseminati i classici anelli dorati. Una volta terminata la corsa, potrete spendere tutti quelli che avrete raccolto per migliorare le prestazioni del vostro veicolo.
    Un'altra peculiare caratteristica del gioco, che si ricollega al sottotitolo di questo sequel, sembra ispirarsi alla celebre saga di snowboard made in EA, SSX. Combinando tasti e movimenti dello stick analogico, infatti, sarà possibile effettuare trick e acrobazie varie per riempire una specifica barra, che segnala la quantità di potere che potremo utilizzare per governare e sfruttare la forza di gravità. Scuotendo il telecomando del Wii, ad esempio, potrete utilizzare il Gravity Dive, equivalente del classico incremento di velocità. Oppure, premendo il tasto 1 attiverete il Gravity Control: così invertirete totalmente la gravità del tracciato rendendo soffitto ciò che prima era pavimento. Inutile dire che questo sarà il modo migliore per scovare utili scorciatoie e superare in modo spettacolare i vostri evvarsari.

    Storie di animali antropomorfi...e Esopo non c’entra niente.

    Il Sonic Team ha deciso di incastrare, e la scelta del termine non è casuale, tutta la struttura di gioco all’interno di una struttura narrativa. Semplice e non priva di forzature certamente, ma l’intento non è da disprezzare a priori. Tutto prenderà il via con una pioggia di meteoriti e con la rivolta di un gruppo di robot. In seguito a ciò, Tails troverà e consegnerà a Sonic uno strano braccialetto. Immediatamente però, verranno attaccati dai robot evidentemente interessati al gingillo appena recuperato dai due. Inizierà così la prima corsa del gioco che vi obbligherà a contrastare i tentativi di disarcionamento dei droidi ai vostri danni. Proprio in questo frangente il sonico porcospino scoprirà i fantastici poteri gravitazionali derivati dal misterioso bracciale.
    Ad affiancare questa modalità storia, composta da scenari con obbiettivi e personaggi utilizzabili prestabiliti, altre più classiche: torneo e multiplayer.
    Scoprirete allora un roster composto da 18 riders ognuno con propri punti di forza e le proprie debolezze. Oltre a ripresentare corridori già visti nel capitolo precedente, come Sonic, Tails e Jet, ne propone di nuovi come, ad esempio, Silver e Blaze.
    Per quanto riguarda il multiplayer, invece, è bene non farsi illudere dal simbolo della Nintendo Wi-Fi connection che fa bella mostra di se sulla cover del gioco. Infatti sarà possibile creare sfide a più giocatori unicamente facendo affidamento sui soliti tre amici da affrontare tramite la solita schermata in split-screen. Attraverso internet, ad ogni modo, sarà possibilescaricare i ghost di altri videogiocatori per dimostrare la propria supremazia a tutti i giocatori del globo battendoli.
    Pensando alle ambientazioni fin’ora presentate non si può non lodarne la loro varietà e la loro caratterizzazione, ma da un punto di vista meramente tecnico, non ci si può propriamente dire soddisfatti. Il gioco, intatti, fa parte dei “multipiattaforma Ps2-Wii”, da sempre garanzia di uno scarso utilizzo dell’hardware della console Nintendo. E non è un caso che Zero Gravity non presenti evidenti migliorie grafiche rispetto al suo predecessore.

    Sonic Riders: Zero Gravity Il primo Sonic Riders soffriva di due grossi problemi: un design delle piste poco ispirato e un’eccessiva caoticità su schermo che a tratti rendeva il gioco davvero frustrante. Viste le interessanti aggiunte che questo Zero Gravity propone, se questi due difetti verranno eliminati, si rischia di correre il (piacevole) pericolo di trovarsi, finalmente, con un bel gioco di corse avente come protagonista Sonic. Speriamo, però, in una perfetta fluidità e in un’azione frenetica, ma non confusionaria, in modo che si possa a chiudere un occhio sul limitatissimo lavoro svolto dai programmatori dal punto di vista grafico. Alla release non manca ormai molto e presto sapremo se Zero Gravity seguirà le orme del primo Sonic Riders o se gli sviluppatori daranno prova di aver capito gli errori compresi in passato.

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