Splinter Cell Double Agent: anteprima della versione Xbox 360

Lo zio Sam è evaso per tornare su Xbox 360

Splinter Cell Double Agent: anteprima della versione Xbox 360
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Disponibile per
  • PS2
  • DS
  • Xbox
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Pc
  • Psp
  • Il ritorno di Sam

    Pochi sono stati i titoli capaci di sfidare con un buon successo l’egemonia videoludica di una serie ormai radicata nell’universo delle console da gioco, così come ancor meno sono le software house che, grazie alla volontà di rivalsa, spingendosi oltre la pubblicazione unica, hanno dato i natali ad intere saghe, in risposta a quelli che potevano sembrare i "dittatori" assoluti di un genere. Splinter Cell fu, al tempo, uno di quei titoli che riuscirono ad entrare in un mercato, quello degli stealth-game, dominato da Metal Gear Solid, aggiungendo persino una ventata di novità in un genere che, all'epoca, appariva fi troppo saturo. Era ovvio quindi aspettarsi un seguito, che arrivò puntualmente, ed un terzo innovativo capitolo anch’esso pubblicato ormai da qualche tempo. Ma come può un gioco che arriva alla sua quarta incarnazione mantenere inalterato il livello di novità, di divertimento e di stupore apportato dagli altri capitoli della serie? E’ a questa domanda che in sede di anteprima tenteremo di rispondere, analizzando uno dei giochi più attesi del momento: Splinter Cell: Double Agent.




    Mi chiamo Fisher...Sam Fisher

    Il gioco inizia con il nostro eroe travagliato da una grave la perdita: quella della amata figlia, l’unica vera gioia nella mente di Sam Fisher, l’unica cosa che riusciva a farlo andare avanti dopo la scomparsa della moglie, avvenuta anni prima.


    Ma cominciamo dall’inizio. Pochi anni dopo la fine della questione “Chaos Theory” accade la tragedia: un camionista, uomo medio, doppio lavoro, una brava persona che ha bevuto un bicchiere di troppo, coinvolge in un incidente automobilistico la figlia di Sam, che muore sul colpo. Sam subisce un grave shock e, mancandogli la freddezza per compiere i sui soliti “lavori”, si dimette da Third Echelon ed inizia una vita relativamente tranquilla di solitudine e sofferenza. Fortunatamente Sam si è lasciato alle spalle parecchi amici, tra cui il suo ex capo, Lambert, che gli propone di rientrare nel giro con una missione leggermente diversa dalle solite. L’agente Fisher da questo momento in poi sarà un infiltrato, che dopo aver liberato da un carcere di massima sicurezza uno dei maggiori esponenti di una organizzazione terroristica, sarà chiamato ad infiltrarsi in essa per sgominarla dall’interno, compiacendo nel frattempo il proprio boss.
    Ci sono insomma, tutti i presupposti per una storia articolata e verosimile, quasi come quella dell’ultimo best seller di Tom Clancy (autore anche della sceneggiatura del gioco): “ I signori del fuoco”. La cosa più interessante sembra una millantata flessibilità della trama, su cui purtroppo non esistono molte notizie. Secondo le dichiarazioni degli sviluppatori saremo portati a fare diverse scelte che si ripercuoteranno sulla trama e che ci faranno vivere situazioni drammatiche e piene di suspance. Potremo ad esempio scegliere se salvare la nuova fiamma di Sam provocando la morte di migliaia di sconosciuti oppure, viceversa, preoccuparci delle masse ed abbandonare la ragazza al suo destino. Ancora, decidere se compiere azioni ignobilmente illegali oppure agire nel giusto rischiando in tal modo di far saltare la copertura.

    Stealth che passione

    Uno degli elementi più interessanti del gioco pare proprio il gameplay che, proprio in virtù della libertà della trama, permetterà agli sviluppatori di sbizzarrirsi, offrendo all'utente tutte le variabili ludiche dello stealth. Infatti il passaggio da prigioni di massima sicurezza ad abitazioni private di “leciti uomini d’affari” permetterà di avere a che fare non solo con parecchie tipologie di guardie e/o nemici, ma anche con numerose tecnologie molto diverse tra loro. Molto importante, inoltre, sarà la collaborazione tra Sam ed i personaggi secondari presenti nei livelli, che non si limiteranno a fornirci informazioni, ma ci aiuteranno attivamente: dovremo sfruttarli attivamente per far sì che la missione abbia buon esito. Finora abbiamo potuto vedere esclusivamente alcuni passaggi filmati: non sappiamo come le strategie comunicative e cooperative verranno implementate nel gameplay del titolo. Si presume che la coordinazione possa avvenire via radio, come nei precedenti episodi, in modo che il nostro “aiutante” possa tenerci informati sulla situazione e quindi spiegarci come collaborare con lui. Tornando a parlare dei meccanismi di collaborazione noti, non si può non citare il livello della prigione, in cui per scappare insieme al nostro compagno di cella dovremo utilizzarlo come esca per attirare le guardie e porre fine alla loro breve esistenza virtuale nel modo più silenzioso possibile.



    Gli sviluppatori non si sono però limitati a inserire queste innovazioni del gameplay, ma hanno aggiunto molte piccole chicche per ridurre al minimo i tempi morti. Uno di questi accorgimenti viene direttamente da un capolavoro come Call of Duty 2: i giocatori più attenti ricorderanno che in CoD2 è possibile guardarsi intorno durante i filmati. In Splinter Cell: Double Agent potremo addirittura fare acrobazie durante le frequenti sezioni di paracadutismo: nonostante siano per la maggior parte inutili ai fini della missione, coinvolgono il giocatore e lasciano pochi spazi di totale inattivita (non vi preoccupate, ci saranno comunque bellissimi filmati).

    Cambio di stagione

    Il comparto grafico, come accade per molti giochi Xbox360, risulta, se paragonato alle aspettative, piuttosto deludente. Infatti la grafica, pur essendo pulita e pur possedendo un design eccelso in quasi tutte le sezioni mostrateci, non è nulla di eccezionale sia per quanto riguarda la qualità delle texture che per il numero di poligoni su schermo. Dal gioco insomma risulta piuttosto evidente il fatto che la versione Xbox360 sia una banale conversione da Pc, seppur riadattata alla maggiore potenza della console di casa Microsoft.


    Per quanto riguarda il design dei personaggi, fin dai primi screenshot risulta evidente il cambiamento nel look del nostro eroe che, come spesso accede, è stato trasformato e reso più cupo, il che non risulta affatto una sorpresa, considerate tutte le tragedie che hanno segnato il carattere del nostro amatissimo “agente Fisher”. I più attenti tra i lettori avranno inoltre riscontrato la mancanza della “tutina nera”, completo che verrà sostituito da un gran numero di divise diverse, a seconda della missione e della condizione (infiltrato, agente, killer) in cui si troverà Sam.

    Splinter Cell:Double Agent In conclusione, il titolo potrebbe rivelarsi ottimo sia per gli appassionati della serie che per i neofiti. L’unica nota stonata viene dall’aspetto tecnico, sicuramente limitato dalla natura multipiattaforma del titolo. In ogni caso, massima fiducia nei capoccia di Ubisoft: le possibilità di trovarsi di fronte a un capolavoro sono altissime.

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