Anteprima Star Wars 1313

Abbiamo rimesso gli occhi sul futuro

Anteprima Star Wars 1313
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Star Wars 1313 è il sogno bagnato di ogni appassionato di Guerre Stellari. Di più: la pietra filosofale degli alchimisti che ancora cercano la sintesi perfetta fra cinema e videogiochi. Star Wars 1313 è uno di quei titoli che, distanti ancora molti mesi dalla release e mostrati in un presentazione troppo sintetica per saziare, ti iniettano un sovraddosaggio di entusiasmo e adrenalina pronto a segnare indelebilmente l'esperienza di un'intera fiera videoludica.
    Qualche mese fa è toccato all'E3, stavolta siamo a Colonia. La demo è la stessa, e identica è pure la strisciante meraviglia per un prodotto che non ha eguali in quanto a qualità tecnica e atmosfera. In pratica, un concentrato della trilogia originale, ripulito però dal buonismo in eccesso che negli ultimi anni era cresciuto sul brand. Finalmente: un altro tassello di Guerre Stellari di nuovo cinico, disincantato, ma sempre meraviglioso nelle architetture e nell'impatto coreografico. Sostenuto poi dalla perizia di Industrial Light & Magic, oltre che da un gameplay che vuole evidentemente aderire al canone degli action-adventure così come Uncharted l'ha riscritto. Insomma: un titolo di quelli pronti ad esplodere, per rimuovere con fragore tutti i pregiudizi sui Tie-In e staccare i congeneri di diverse lunghezze. Troppo sensazionalismo? E se invece fosse proprio questo, trentacinque anni dopo l'originale, il punto di ripartenza della saga di George Lucas?

    Coruscant

    Coruscant non è più un pianeta. E' un'immensa città che si estende per migliaia di chilometri, un corpo celeste sovraccarico, brulicante, interamente coperto degli insediamenti umani e alieni. Capitale della vecchia Repubblica, centro preciso dello spazio di navigazione (le sue coordinate sono 0,0,0), Coruscant non è semplicemente sovrappopolato: è assediato, schiacciato, scavato. Le città non sorgono soltanto in superficie, ma anche sotto la crosta terrestre, livello dopo livello, in un'impietosa sequenza di strati che scende nelle viscere buie del pianeta, fin quasi a toccarne il cuore freddo e roccioso.
    E fra tutti i livelli in cui si può scendere, il 1313 è da evitare. Qui si raccoglie lo scarto dell'universo, la feccia, l'humus macilento della società. Truffatori, mendicanti, assassini. Gente spietata, di quella che se la lasci sparare per prima nella cantina di Chalmun, ti ritrovi con un buco in fronte. Ed è qui che si ambienta il nuovo titolo Lucas Arts, tornando finalmente a connettersi con quella cattiveria inumana che ha sempre fatto parte della visione creativa della trilogia originale. 1313 è un livello sudicio, pericoloso, in cui si accumulano tutte le scorie del vissuto. Un ambiente opprimente, in cui i grattacieli sorgono persino sull'enorme soffitto roccioso, pendendo come lugubri stalattiti grige. Sembra quasi di non poter respirare, se non ci sei abituato, ed ogni sguardo viene assorbito dalla sregolatezza di questa edilizia dell'accumulo.

    I due protagonisti della demo scendono comunque. Cacciatori di taglie di professione, devono fare una consegna: un pacchetto delicato, che contiene un bestione decisamente aggressivo. Posizionato il carico nella stiva, la loro nave lascia la superficie brillante di Coruscant e comincia la discesa nell'enorme condotto verticale.
    Fin dai primi momenti di Star Wars 1313 veniamo semplicemente estasiati da un comparto tecnico impareggiabile. In un angolo della sala brilla un case che porta il logo Nvidia, anche se non ci è dato sapere il set-up di questo bestione. Al margine dello schermo, invece, il frame count resta stabile sopra il 30 fps, mentre davanti a noi si materializza una scena di una qualità fuori dal comune. La mole poligonale è impressionante, sia quando la telecamera si allunga ad inquadrare gli spazi iperpopolati di Coruscant, sia quando invece si diverte a sondare gli interni della navicella, perfettamente caratterizzati, attardandosi poi sui primi piani dei protagonisti. Tutto è al posto giusto: le texture sono dettagliatissime, e volti animati alla perfezione ed espressivi. Si vocifera che il ruolo di protagonista sarà interpretato nella versione finale da un attore famoso, che verrà digitalizzato con la tecnica del Performance Capture, ma anche allo stato attuale dei fatti Star Wars 1313 non ha nulla da invidiare ai risultati raggiunti da LA Noire ed all'intensità recitativa di Heavy Rain.

    Si scende

    Mentre i due protagonisti scherzano un po' sul loro lavoro, forse per scacciare l'ansia dell'atterraggio, una nave si avvicina. Al suo interno c'è una pattuglia di soldati; sembrano addestrati e ben coordinati. Il loro drone d'assalto, uno scheletro metallico che deve averne viste di tutte, e allunga sulle armi le sue braccia pneumatiche dal profilo terribile, salta sulla carena della nave, e la aggancia con un arpione. La fuga è impossibile, comincia l'arrembaggio e, finalmente, la fase giocata. La transizione fra sequenze in-game e cut scene è inavvertibile, segno che ogni singolo frame di questa demo è renderizzato in tempo reale. Un risultato da lasciare esterrefatti.
    I primi momenti dell'azione ci vedono impegnati in uno scontro a fuoco nella stiva. I raggi laser delle pistole illuminano le pareti metalliche della nave, sibilano minacciosi, in una sinfonia di colori sparati a mille che fa da controcanto al suono vibrante dei nervi tesi. L'impostazione è quella canonica da Third Person Shooter, con coperture dinamiche, fuoco alla cieca, mira di precisione. Ma quello che ha in più Star Wars 1313 è una fisicità mai vista prima. Il protagonista esce dalla copertura, lancia un proiettile cinetico che, come un'onda d'urto, disorienta l'avversario e lo fa vacillare. Poi due colpi di laser sul petto. Le animazioni del nemico che cade sono perfette, la pulizia sonora trasmette tutta l'efficacia dei colpi. Lo scontro è rapido, e lascia intravedere qualche altra soluzione canonica per far fuori i nemici. Afferrarli da dietro le coperture, corrergli incontro per prenderli a cazzotti, magari sbalzandoli fuori dalla chiglia squarciata.

    La sequenza procede poi all'esterno della nave. I due protagonisti sono ben determinati a recuperare la cassa che gli è stata sottratta, eliminando se possibile gli assalitori, e non si fanno scrupoli a virare per dare una sonora cozzata al velivolo nemico. E' l'occasione giusta per saltare fuori e passare al contrattacco. La sequenza si mantiene su ritmi altissimi, mentre l'eroe principale si arrampica sulla carena sventrata della nave. Si tratta di una delle tante scalate dinamiche a cui Uncharted e soci ci hanno abituato, ma di nuovo il tutto è esasperato dalla qualità dell'engine. Le due navi cominciano la loro caduta libera nel condotto che porta al livello 1313, ed in lontananza si intravedono approdi, anelli di costruzioni civili, condutture e canali. Il fuoco divampa lungo la chiglia, generando scie di fumo nero. Non c'è, nella recente storia videoludica, una sequenza più movimentata e animata di questa. Persino il treno di Amongh Thieves e la scazzottata sull'aereo in Drake's Deception devono cedere il passo, e qui ci troviamo di fronte appena alla sequenza iniziale.
    Purtroppo, mentre la telecamera esibisce i suoi guizzi registici, sull'ultimo balzo del protagonista lo schermo vira sul nero ed appare il logo ufficiale. Star Wars 1313. Siamo sicuri che sia un marchio destinato in qualche modo a fare la storia dei videogame.

    Star Wars 1313 Star Wars 1313 si conferma uno dei titoli più promettenti di questo periodo. La demo è brevissima, ma di un'intensità senza paragoni. A livello ludico 1313 recupera il canone di Uncharted, con sparatorie e arrampicate, ma chissà, nei bassifondi di Coruscant potrebbe esserci posto anche per qualche sequenza più aperta. Quello che stupisce è in ogni caso il ritmo eccezionale delle sequenze e la spettacolare fisicità degli scontri. I risultati che hanno fatto sognare l'intera stampa specializzata sono stati ottenuti grazie ad un dettaglio grafico che supera quello di ogni altra produzione attuale o sussurrata (sfidando persino la demo di Epic per l'UE4 o Agni's Philosophy di Swaure Enix). Su tutto, svetta un'atmosfera rispettosissima del feeling della trilogia originale di Star Wars, e forse ancora più nera, cupa e meravigliosa. Non vediamo l'ora di scoprire nuovi dettagli su quello che potrebbe essere un nuovo punto di partenza dell'action adventure, e di una saga che come non mai aveva bisogno di questo energico scossone.

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