Star Wars Jedi Fallen Order: Electronic Arts scatena la Forza all'E3 2019

Dopo la presentazione alla Star Wars Celebration di aprile, Star Wars Jedi Fallen Order torna a mostrarsi all'EA Play di Los Angeles.

Star Wars Jedi Fallen Order
Anteprima: Multi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • In barba ai nostri desideri, Star Wars Jedi: Fallen Order non era presente all'evento EA Play con una versione giocabile.

    Malgrado tutto, però, la live demo mostrata nelle sale dell'Hollywood Palladium comprendeva una sezione di gameplay inedita, che portava su schermo una carrellata di sequenze ad alto tasso di spettacolarità. L'hands-off si apre con il padawan immerso fino al collo tra i flutti torbidi del pianeta boscoso Kashyyyk, sullo sfondo di una furiosa battaglia tra l'esercito imperiale e le forze ribelli guidate da Saw Guerrera, recuperato da Rogue One come "viva testimonianza" dell'appartenenza di Fallen Order al nuovo universo espanso di Star Wars. Schierati lungo la linea dell'orizzonte, una moltitudine di possenti AT-AT si muove lentamente verso i margini di una foresta in lontananza, sotto il fuoco battente di uno stormo di caccia ribelli. Una scena di grande impatto, che pare modellata per rievocare uno dei momenti più iconici della trilogia originale: la leggendaria battaglia di Hoth. Qualche istante dopo, assistiamo al primo exploit atletico del nostro protagonista che, dopo aver raggiunto la zampa metallica di uno dei walker, dà il via a una rischiosa scalata sul fianco del colosso, sfruttando viticci e sporgenze per raggiungere l'abitacolo e il suo ignaro equipaggio. Durante tutta la sequenza, le movenze di Cal riportano alla mente alcune delle dinamiche tipiche dei più celebri esponenti del panorama action adventure, Uncharted in primis.

    Si tratta del primo "richiamo" illustre evocato da un titolo che pare recuperare diversi elementi di genere ormai più che rodati, inseriti nel calderone creativo di un prodotto che, pur non proponendo grossi guizzi d'innovazione, sembra comunque in grado di offrire un complesso di meccaniche ben congegnate ed efficaci. Non mancano ovviamente le corse sui muri diventate ormai uno dei simboli delle produzioni "made in respawn", tra le maglie di un sistema di movimento forse un po' compassato a comunque decisamente convincente. Il primo scontro di Cal, contro un terzetto di stormtrooper nel ventre d'acciaio del mezzo corazzato, lascia inoltre intravedere le colonne portanti di un combat system che, in linea con le promesse di Respawn, non vuole travolgere i sensi dei giocatori con ritmi forsennati e valanghe di avversari, ma piuttosto proporre mischie tese e ragionate, cadenzate con letale efficacia in un insieme di blocchi, schivate e fendenti laser. La formula battagliera composta dal team comprende la possibilità di eseguire, col giusto tempismo, parate perfette accompagnate da potenti contrattacchi, o di giustiziare un nemico in difficoltà, magari dopo averlo scagliato a terra con una poderosa spinta della Forza.

    Il Combat System

    Per quanto all'apparenza vario e stimolante, il sistema di combattimento pare caratterizzato da un livello di sfida piuttosto disuguale, soprattutto a causa di un'intelligenza artificiale non particolarmente brillante. Durante tutta la durata della demo, infatti, gli uomini dell'Impero ci sono apparsi a tratti piuttosto passivi, "coreografati" ad hoc per limitare un po' il numero dei fronti ostili.

    Bisogna poi considerare che anche gli avversari particolarmente virulenti, come i funesti Purge Trooper, sembrano abbracciare l'abisso nel giro di qualche doloroso istante, pur essendo dotati di attacchi sostanzialmente imparabili. Si tratta ovviamente di impressioni preliminari che, in ogni caso, non inficiano la spettacolarità dei combattimenti, vere e proprie danze di morte che premiano la capacità di sfruttare al meglio posizionamento ed elementi ambientali, facendo uso di un ricco assortimento di poteri. Nel corso della presentazione abbiamo visto Cal usare le sue doti per lanciare un drone R2 contro un nemico a breve distanza, o bloccare a mezz'aria lo strale incandescente di uno stormtrooper, successivamente impalato sul suo stesso proiettile. Bisogna inoltre considerare che ogni impresa guerresca del giovane jedi rappresenterà un passo avanti sul percorso segnato da una progressione di stampo ruolistico, che gli permetterà di ampliare il suo arsenale mortifero con nuove abilità, alcune delle quali legate a doppio filo a routine ludiche che avvicinano il titolo alle dinamiche tipiche dei metroidvania.

    Star Wars: Jedivania

    Stando alle dichiarazioni del game director Stig Asmussen, infatti, ampliando la gamma dei poteri di Cal saremo in grado di raggiungere nuove location in giro per le mappe, caratterizzate da una linearità di fondo piuttosto evidente. Un nodo di gameplay alquanto interessante, che non vediamo l'ora di poter analizzare più a fondo.

    Tornando alla progressione, anche il nostro fido robot da spalla potrà essere potenziato per migliorare la sua efficienza come strumento di supporto, aumentando ad esempio il numero delle cure utilizzabili dal protagonista sul campo di battaglia, o donandogli la capacità di sovraccaricare pannelli elettronici sparsi in giro per le ambientazioni, al fine di sbloccare nuovi percorsi.

    Stando alle informazioni disponibili al momento, potremo accedere alla schermata di sviluppo del personaggio solo riposando a bordo del nostro fiero vascello stellare (il principale hub di Fallen Order), o in prossimità dei punti di salvataggio. Una possibilità, quest'ultima, da soppesare a dovere, visto che ogni qualvolta ci fermeremo a meditare innescheremo il respawn di tutti i nemici del livello, a patto che non siano legati a specifici eventi della storia.

    Proprio la narrazione promette di essere uno degli aspetti cardine della produzione targata EA, che punta chiaramente a riconquistare il favore del pubblico dopo la deriva "multiplayer only" degli ultimi anni. In questo senso, pur non presentando latitando sul versante delle innovazioni, Star Wars Jedi: Fallen Order è senza dubbio un tipo di prodotto di cui il publisher ha un disperato bisogno, nel quadro di una lineup alquanto stanca e monocorde.

    Sebbene sia impossibile, a questo punto, sbilanciarsi sul valore dell'intreccio ordito da Respawn, il titolo sembra comunque in grado di trasmettere le sensazioni tipiche dei migliori prodotti legati all'universo fondato da George Lucas, anche grazie a al taglio fortemente cinematografico che caratterizza buona parte delle sequenze di gioco. Una verve stilistica cui contribuisce anche una regia di qualità, matrice di un potenziale immersivo che durante il gameplay si manifesta con movimenti di camera di grande effetto, che contribuiscono efficacemente al dinamismo generale dell'azione. Pochi istanti dopo la sequenza descritta in apertura, ad esempio, il padawan ha raggiunto la plancia di controllo dell'AT-AT per prendere d'assalto le forze d'occupazione: in questo frangente l'inquadratura si è adattata alla perfezione agli spazi angusti dell'abitacolo, mentre un reticolo sul parabrezza del veicolo segnalava la possibilità di utilizzare le armi in dotazione per far piovere morte sulle truppe nemiche, durante una sequenza semi-scriptata di sicuro impatto.

    Questa fase, in coro con i semplici enigmi ambientali presenti nella demo, e con la possibilità di sfruttare la fauna locale come supplemento tattico alle abilità del protagonista, fa ben sperare circa la diversità situazionale del titolo, una delle chiavi di volta della godibilità a lungo termine di titoli così lineari.

    Egualmente importante sarà la varietà stilistica e ludica dei diversi pianeti che Cal si troverà a visitare nel corso delle sue avventure, dopo aver impostato la giusta rotta utilizzando la mappa stellare olografica a bordo nella navehub. Un breve dialogo con i membri dell'equipaggio Cere e Greez ci anche hanno offerto un rapido assaggio di un sistema di dialoghi a scelta multipla, per quanto ci sembri improbabile che questi piccoli snodi possano condurre a conseguenze realmente concrete per la struttura narrativa del titolo.

    Luci e ombre all'orizzonte di Kashyyyk

    Dal punto di vista squisitamente tecnico, Star Wars Jedi: Falle Order si presenta come un titolo solido e piacevole, sebbene anche questo aspetto manchi in qualche modo di appagare in toto i sensi dei giocatori. La scelta dell'Unreal Engine 4 ha sicuramente permesso al team di velocizzare i lavori sul titolo, evitando al contempo i pericoli conclamati del potente Frostbite, ma non tutti gli elementi del comparto grafico raggiungono gli stessi livelli qualitativi. Al buon sistema di illuminazione, ad esempio, sembrano mancare quegli effetti volumetrici diventati ormai uno degli standard dell'industria tripla A.

    Allo stesso modo, la buona modellazione poligonale di gran parte dei personaggi mostra a tratti qualche cedimento piuttosto evidente, con animazioni talvolta un po' impacciate, sia durante il combattimento (con qualche problema di collisioni) che in seno alle dinamiche di movimento.

    Il titolo riesce comunque a offrire qualche colpo d'occhio estremamente suggestivo, come quelli che costellavano il profilo alberato del pianeta Kashyyyk, un coacervo di fronde scosse dal vento e avamposti altamente tecnologici.

    Va però detto che anche la direzione artistica mostrava il fianco con qualche fluttuazione qualitativa lampante, figlia di scelte di design non sempre riuscite. Il design delle mostruosità aracnoidi in agguato tra le valli del pianeta, tanto per dirne uno, risulta privo di spunti realmente caratterizzanti, e finisce per allinearsi con un canone di generico "orrore faunistico". Tutti piccoli difetti che delineano un bilancio complessivo tutt'altro che spiacevole, per quanto piuttosto lontano dall'eccellenza. Una considerazione che riflette in pieno le nostre prime impressioni su un titolo con un buon potenziale di base, ma ancora privo delle qualità tipiche del campione di genere.

    Star Wars Jedi: Fallen Order Il primo incontro con Star Wars Jedi: Fallen Order ci ha lasciato sensazioni generalmente positive, a tratti adombrate da qualche cedimento qualitativo evidente. Il profilo di un prodotto che non punta a rivoluzionare in alcun modo i canoni consolidati del genere di riferimento. Intendiamoci: l'opera di Respawn non deve necessariamente mettere in campo grandi novità per confermarsi come un prodotto di valore, sebbene fosse comunque lecito aspettarsi qualche guizzo creativo in più da parte del team. Tutti gli aspetti salienti dell'impasto ludico, dal sistema di combattimento alle dinamiche di movimento, sembrano comunque funzionare a dovere e, al netto di qualche dubbio, promettono di offrire agli amanti del brand di Lucas un'avventura godibile e ad alto tasso di spettacolarità. A decretare il successo del titolo sarà comunque lo spessore e la piacevolezza di un impianto narrativo ancora per la gran parte oscuro, assieme a una varietà di situazioni che possa vivacizzare a dovere l'evidente linearità della produzione. Giudizio sospeso, insomma, in attesa che EA ci conceda una prova più approfondita.

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