Anteprima Starship Troopers

Uno sparatutto per combattere la vostra aracnofobia

Anteprima Starship Troopers
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Fanteria Spaziale

    E' curioso constatare come un film, dichiaratamente B movie, abbia invece riscosso un notevole successo commerciale che lo ha consacrato negli anni a icona di un certo tipo di cinematografia fantascientifica.
    Dalla trama abbastanza banale, bisogna riconoscere a Starship Troopers un certo carisma e un'interpretazione magistrale del patriottismo americano, tanto da elevarlo, in qualche modo, dalla mesta schiera di film che narrano guerre intergalattiche.
    Un gioco, partendo da queste basi, potrebbe risultare terreno fertile per un prodotto di qualità.
    In vero un titolo basato sulla “Fanteria dello spazio” esiste già, ma pare passato inosservato ai più: trattasi di un rts tattico sviluppato da Blue Tongue (gli stessi di Jurrassic Park Genesis) in cui si comandava una squadra di marines negli scenari specifici del film.
    Niente che ci facesse vivere in prima persone le dinamiche lotte contro gli aracnidi, quindi, ma un primo tentativo di sodalizio tra pellicola e Dvd rom.

    “Non vorrete vivere per sempre!!!”

    Recitava così una famosa battuta del film. Esasperazione o no, quello che trapela è una svalutazione dei principi e della vita umana in favore di una alchemica miscela di patriottismo e fanatismo.
    Questo dovrebbe essere il motore del gioco, che ci vede impegnati, in questa versione dimostrativa, a difendere l'Outpost 29 (esatto, proprio quell'accampamento attaccato da migliaia di insetti nel film).
    Saremo uno dei tanti fanti spaziali arruolati, con la possibilità di bucherellare i nostri odiati nemici con granate, mitragliate e fucilate. Loro faranno del numero una potente arma di attacco, noi faremo della tecnologia e del buon senso scudo di difesa.
    L'azione si svolge prettamente in lande semi desertiche dove fanno nido i nostri nemici, propensi ad ingaggiarci, solitamente, in numero non inferiore a 2-3, fino a un massimo di 20-30 unità.
    Queste situazioni costituiscono veri e propri momenti di panico e riprendono discretamente la tensione emotiva palpabile nel film.
    Purtroppo la tecnologia usata, soprattutto per le ombre, richiede sistemi di un certo livello, anche se abbiamo trovato un certo grado di configurabilità della stessa.
    Mettendo tutto al massimo a 1024x768 senza filtri video, abbiamo ottenuto 10-15 fps di media che rendono l'esperienza di gioco non soddisfacente, anche se in alcune zone non troppo “piene” è possibile, comunque, giocare.
    De facto quello che ci viene restituito a video non sembra poter rivaleggiare con motori grafici in proporzione più leggeri, anche se è pregevole l'uso dei pixel shaders 2.0 per ogni unità, che verranno convertiti a Ps 3.0 nella versione finale (trattasi dell'ultima versione degli stessi) su tutte quelle schede che supportano tale specifica.

    Premesse e speranze

    Quello che abbiamo potuto visionare è quasi certamente un assaggio minimo del futuro titolo, ma si possono fare già alcune considerazioni di merito: tralasciando le vicissitudini di un motore grafico esoso, il gameplay c'è parso corrispondente alle dinamiche descritte nel film, ma nulla di più.
    Già da questo dimostrativo pare sia molto lineare la storia, quasi un Painkiller di gruppo dall'azione limitata alla carneficina.
    Queste sono solo sensazioni di una breve (30 minuti) sezione di gioco, invitiamo quindi a prenderle con le molle, ma pare evidente che ci sia ancora del lavoro da fare.
    Di notevole frustrazione è poi la mancanza dei quick save, la possibilità di saltare ma non di balzare sopra le casse o altro e una fisica che, seppur presente e abbastanza convincente, non influenza per niente il gameplay.
    Mancano ancora alcuni mesi prima della pubblicazione, non ci pare impossibile che molti “problemi” possano venir corretti.

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