Anteprima Supreme Ruler 2020

Torna lo strategico dei battlegoat studios

Anteprima Supreme Ruler 2020
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  • Radici lontane

    Dopo essersi guadagnati l’attenzione del pubblico e della critica nel 2005 con il loro primo prodotto, lo strategico Supreme Ruler 2010, gli sviluppatori canadesi della Battlegoat Studios tornano alla carica, presentando il secondo capitolo di questa serie: Supreme Ruler 2020. In verità, la serie affonda le sue radici in un titolo di parecchi anni fa, Supreme Ruler del 1983, uno strategico economico testuale da cui è stato sviluppato il concept di Supreme Ruler 2010, nel quale però l’economia diventa solo uno dei tre elementi strategici portanti, insieme a politica e strategia militare. La salda commistione di questi tre elementi è stata la caratteristica distintiva del titolo rispetto alla moltitudine di strategici che affollano l’universo ludico, solitamente inclini a trattare gli elementi politici ed economici, ove presenti, esclusivamente come mezzi per foraggiare il conflitto bellico: in questo senso Supreme Ruler 2020 continua sulla linea tracciata dal suo predecessore, per cui il ricorso alle armi è il risultato di una complessa serie di analisi su costi e benefici di carattere economico, e ripercussioni di caratteri politico sia interno sia esterno.
    Per questo nuovo titolo i ragazzi della Battlegoat si sono potuti avvalere del supporto di un publisher esperto nel genere, come Paradox Interactive, e questo è sicuramente un valore aggiunto non solo per quanto riguarda la distribuzione, ma anche per le fasi di sviluppo, grazie all’ enorme know-how accumulato dagli svedesi nel campo degli strategici.

    L'oro nero

    Supreme Ruler 2020 (da qui in poi SR2020) presenta il Mondo all’inizio di un ipotetico prossimo futuro, il 2020 appunto, di grossa instabilità geopolitica, determinata in larga parte dalla sete di petrolio mondiale e dal crollo dell’economia americana conseguente alla svalutazione crescente del dollaro. Fenomeni di balcanizzazione dei principali Stati, conflitti regionali a iosa per il controllo delle risorse, l’impotenza delle organizzazioni internazionali, la diffusione dell’inquinamento per colpa della crescente industrializzazione di alcuni paesi: insomma il concretizzarsi di tutte le paure che in questi anni hanno agitato le discussioni di politica a livello globale. Naturalmente queste catastrofiche premesse danno l’opportunità di avere uno scenario mondiale verosimile, ma al contempo aperto a molti sviluppi diversi, che permettono al giocatore di sentirsi autore e non solo protagonista degli eventi.
    Insieme alle migliorie più evidenti, è giusto sottolineare che SR2020 conserva intatti gli elementi più interessanti del precedente capitolo, come la presenza di un elevato numero di unità differenti, un modello sociopolitico ed economico molto profondo ed un accurato background per ogni regione del Mondo, capace di soddisfare anche i palati più esigenti, e frutto di un lavoro storico geografico certosino messo in atto dagli sviluppatori, che per qualità ricorda molto Europa Universalis.

    Miglioramenti sostanziali

    I principali limiti di Supreme Ruler 2010 erano sintetizzabili essenzialmente in tre punti, ossia: interfaccia macchinosa che aumentava la difficoltà già elevata del titolo, grafica, che non solo era schematica e sostanzialmente povera in linea con il 99% dei wargame esistenti, ma che si dimostrava anche incapace di coinvolgere il giocatore ed in generale risultava poco chiara al primo impatto, ed infine un livello di difficoltà mal bilanciato, determinato dalla stretta connessione degli elementi strategici di gioco, che rendeva il titolo troppo ostico anche per un hardcore gamer e presentava una curva di apprendimento troppo ripida. Partendo dall’ultimo elemento, la miglioria che presenta SR2020 si configura come sostanziale: anziché avere la classica divisione per livelli di difficoltà onnicomprensivi, il giocatore potrà settare la difficoltà delle singole variabili, economia, politica e strategia militare. Una soluzione ingegnosa che permetterà di avvicinare più persone a questo titolo e di creare un sentiero di apprendimento personalizzato ai giocatori, magari più avvezzi ad alcune tematiche rispetto ad altre. Essendo un wargame che intende simulare situazioni reali o verosimili, la difficoltà di gioco è data anche dalla scelta dello Stato che si intende controllare (sono circa 250 regioni selezionabili), e dagli obbiettivi dello scenario; questi dovrebbero essere circa una ventina, comprese le modalità di conflitto mondiali, in cui il giocatore può utilizzare o uno dei Paesi più importanti della Terra (World 2020), oppure uno degli Stati degli USA sorti dopo la disgregazione americana (Shattered World).
    Per quanto riguarda il secondo elemento meno convincente in Supreme Ruler 2010, cioè il comparto grafico, le mappe del globo ricavate con l’ausilio delle foto satellitari della Nasa già viste nel primo capitolo vengono qui riproposte, migliorate nel dettaglio e integrate con modelli in 3d per le città e le unità, dando decisamente un complesso più convincente ed ordinato rispetto a prima, anche se appaiono un po’ troppo spoglie ed asettiche per gli standard attuali.
    Infine l’interfaccia: anche in questa direzione i miglioramenti sono subito visibili, con i principali menù e le fonti di informazioni che è necessario monitorare costantemente sempre a disposizione del giocatore, nella parte bassa dello schermo. Tra queste anche le mail dei ministri, utili delegati che aiutano il giocatore a gestire la nazione e che hanno proprie convinzioni politiche portatrici di un loro peso specifico nella gestione.
    Sospendiamo il giudizio sulla IA, che speriamo sia migliorata soprattutto in termini di varietà rispetto al precedente capitolo, dato che era già buona ma troppo uniforme.
    Infine, gli sviluppatori promettono un online fino a 16 giocatori, dando ulteriormente linfa in termini di longevità ad un titolo che già in single player promette di tenere impegnati per settimane, data la sua complessità e le possibili varianti che è possono selezionare, senza poi dimenticare l'editor che promette di essere molto completo.

    Supreme Ruler 2020 Supreme Ruler 2020 rimane un titolo di nicchia, molto estremo, che con le novità inserite dovrebbe però permettere un approccio più morbido ed un apprendimento graduale al giocatore, uno dei difetti maggiori del primo capitolo. I principali elementi dell’appeal del prodotto risiedono ancora nella profondità del gameplay e nella cura della realizzazione degli scenari possibili proposti dagli sviluppatori: difficilmente i fan del genere resteranno insensibili al fascino di Supreme Ruler 2020, grazie anche alle migliorie nell’ interfaccia, finalmente user-friendly. Per tutti gli altri giocatori, poco familiari con il genere, il titolo potrebbe risultare ancora troppo ostico, ma non totalmente inaccessibile come il precedente: bisogna però essere disposti a sacrificare molte ore prima di raggiungere un livello soddisfacente.

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