The Callisto Protocol: i segreti dell'horror erede spirituale di Dead Space

Glen Schofield mostra nuove sequenze del suo progetto, presentando novità inaspettate per un titolo che eravamo già convinti di conoscere.

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  • L'estate è la stagione perfetta per gli horror, con l'afa delle nottate che viene tagliata con gentilezza dal gelo di sudori terrorizzanti, e quest'anno anche il mondo dei videogiochi ci ricorda l'accoppiata vincente perché durante la serata di apertura della Gamescom 2022 sono stati presentati numerosi titoli che puntano sulla paura, come l'inaspettato Killer Clowns from Outer Space The Game o Scars Above, ma il palcoscenico è rubato ancora una volta dalla presenza di Glen Schofield e del suo team. The Callisto Protocol torna a mostrarsi con un nuovo sanguinoso trailer che sottolinea con orgoglio la provenienza della sua ispirazione, ma è anche stato finalmente capace di sorprendere con meccaniche di gameplay mai viste prima, le quali accendono di rinnovata passione l'attesa verso il rilascio di quest'opera promettente.

    La tensione del silenzio

    L'apertura del filmato non nasconde l'amore sconfinato di Striking Distance per Dead Space, la perla videoludica creata proprio dallo Schofield che guida il team di sviluppo dedicato a The Callisto Protocol, con un'ambientazione industriale e fantascientifica al tempo stesso, tetra nei colori di un avamposto abbandonato e ansiogena nei rumori improvvisi provenienti da corridoi lontani, i quali nascondono bestialità assetate di morte e sempre pronte all'agguato.

    La salute che spicca sulla nuca del protagonista si contrappone, a differenza del titolo Visceral Games, ad un volto libero dalla tuta spaziale che celava le fattezze di Isaac, lasciando intuire uno spazio maggiore dedicato alla caratterizzazione di un personaggio che verrà catapultato in un incubo tra le stelle. L'uso del potere telecinetico appare essenziale prima per raggiungere il contenitore che cela un medpack, e poi per destinare verso un comodo trituratore l'abominio che gli si staglia contro. L'effetto grafico che accompagna l'apparecchio cibernetico è particolarmente vistoso e ruba una generosa quantità dello schermo, mentre il successivo lancio verso la trappola mortale non si conclude con l'aggressiva esplosione di sangue che lasciava prospettare il tono splatter dei trailer precedenti, ma i dubbi passano in secondo piano grazie alla presentazione di una meccanica stealth che nasconde in sé un delizioso fascino ansiogeno. Il giocatore potrà infatti approcciare con lentezza i nemici ignari della sua presenza per assassinarli senza provocare rumori eccessivi, così da evitare che l'intera orda si catapulti su di lui e gestire con saggezza sia le munizioni che il ritmo dello scontro.

    L'avversario successivo non viene eliminato con la stessa tattica omicida, ma sparando un colpo d'arma da fuoco verso quello che è evidentemente il punto debole della bestia, la quale lascia ammirare un addome ricolmo di tentacoli che appena colpito manda al tappeto l'orrore. Sia l'impatto degli spari che la reazione agli stessi da parte dei nemici - sia in termini di rinculo che di smembramento - fanno registrare una lieve regressione rispetto alle sezioni di gioco mostrate in precedenza, le quali mettevano in scena un fattore splatter decisamente più elevato, con ondate di sangue che schizzavano dappertutto e arti mozzati che lasciavano in bella mostra le ossa sottostanti.

    Gli esseri paranormali sono adesso allertati dallo sparo e attaccano in gruppo il protagonista: lo stesso obbiettivo colpito in precedenza non ha effetti sul nuovo nemico, costringendo il giocatore a schivare gli attacchi mirati al suo volto, per poi bloccare in stasi l'avversario e metterlo sulla linea di tiro di uno sputo acido proveniente dalla sinistra, utilizzando quindi il mostro come uno scudo "umano" per proteggersi ed al tempo stesso eliminare una minaccia.

    Il tripudio della violenza

    Se in Dead Space eravamo invogliati a smembrare i nostri nemici pezzo per pezzo, nel nuovo titolo di Schofield questa potrebbe non essere sempre la soluzione migliore, come possiamo notare dall'ultimo scontro mostrato nel trailer.

    Far saltare via la testa al nemico non solo non è sufficiente a mandarlo a tappeto, ma una volta tornata al suo posto - grazie alle proprietà di ricrescita garantite dal parassita spaziale che fa capolino dal collo mozzato - la mostruosità assume un aspetto molto più minaccioso di prima, mentre i colpi portati con la mazza elettrizzata lasciano ammirare schizzi di sangue misto a pus gelatinoso. Sarà la tanto abusata abilità telecinetica a porre fine all'incontro, appena prima della sequenza filmata durante la quale il giocatore è chiamato ad evitare gli ostacoli lungo il pericoloso scivolo d'acqua per non incappare nella violentissima morte che, come è ormai tradizione per l'opera di Striking Distance, chiude il trailer. È una presentazione dal doppio volto quella che viene portata sul palco di Geoff Keighley, perché le criticità di un'ambientazione sottotono - certamente cupa e in grado di generare tensione, ma questa volta incapace di trasmettere l'emotività di uno scenario da horror fantascientifico - unita all'uso spasmodico di un singolo potere si contrappone a spiragli di insperata originalità, i quali vanno ad aggiungere un senso di scoperta che non credevamo di poter coltivare con un titolo così orgogliosamente ispirato a Dead Space.

    C'è la sezione stealth di cui abbiamo parlato in precedenza, la quale - se implementata con saggezza e non semplicemente messa lì come ulteriore possibilità di approccio - potrebbe far schizzare alle stelle il fattore tensione, perché significherebbe che le munizioni trovate sul posto non saranno abbastanza numerose per poter affrontare a viso aperto tutti i nemici, costringendo l'utente a giocare d'astuzia per congegnare metodi d'uccisione silenziosi e sbrigativi. Segue la meccanica di una schivata che rende obbligatorio analizzare con attenzione gli attacchi delle mostruosità, senza cadere nel panico di spari convulsi ed esagitati, così da studiare il momento più opportuno per evitare i colpi nemici ed uscire indenni dalla loro carica.

    Il cambiamento che non ti aspetti

    Se nelle dichiarazioni e nei filmati mostrati nelle scorse settimane si ribadiva l'obbiettivo di staccare gli arti per vincere gli scontri, questo trailer lascia invece intuire come questo non sia l'approccio adatto per ogni occasione: abbiamo prima un mostro che viene atterrato da un singolo colpo in pieno addome, mentre quello successivo sembra rinvigorito dalla propria decapitazione. Sembra quindi probabile che la varietà del bestiario avrà un peso specifico maggiore rispetto al "fraterno" Dead Space, nel quale in ogni battaglia si era chiamati a smembrare velocemente gli avversari senza rimuginare affatto sulla loro natura.

    Per la prima volta abbiamo dunque osservato The Callisto Protocol imboccare una strada che fosse completamente sua, allontanandosi appena da quel pesante termine di paragone che negli ultimi tempi aveva cominciato a pesare come un macigno sulle ambizioni del team - anche in vista di un vero e proprio remake del Dead Space originale - mentre lo sviluppo è andato incontro ad un leggero ribasso in termini di messinscena e gestione della fisica, probabilmente obbligato dalle ristrettezze di un team poco numeroso che è ben conscio di non avere tutto il tempo del mondo per portare la propria opera sugli scaffali.

    L'uscita di The Callisto Protocol è programmata per il 2 dicembre, con gli ultimi mesi che saranno essenziali per tirare a lucido questa interessante esperienza orrorifica, calata in un contesto fantascientifico nel quale il futuro è inghiottito dall'incubo.

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