The Evil Within: viaggio alla scoperta del survival horror di Shinji Mikami

Un tenebroso viaggio alla scoperta del nuovo survival horror partorito dalla mente del maestro Shinji Mikami.

The Evil Within: viaggio alla scoperta del survival horror di Shinji Mikami
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Da quando il franchise di Resident Evil ha imboccato il sentiero dell'action, molti tra giornalisti e giocatori hanno decretato la morte del genere survival horror, almeno per come lo conoscevamo dai tempi di Playstation One, con i grandi brand realizzati da Capcom e Konami. Per cercare di venire incontro alle esigenze del pubblico e del mercato, publisher e sviluppatori hanno gradualmente trasformato un genere fondato su delle meccaniche di gioco ricercate e raffinate, in dei grossolani shooter in terza persona. Ma il 2014 potrebbe essere l'anno della svolta e del grande ritorno del genere, grazie alla collaborazione tra Giappone e occidente e con la partecipazione di una delle menti che ha quasi creato il videogame horror e che ha gettato le basi e le fondamenta del genere: il creatore di Resident Evil, Shinji Mikami. The Evil Within - questo è il titolo della nuova IP che dovrebbe riportare in auge il survival horror - mira a conquistare i fan del gioco dark e a creare un nuovo bacino d'utenza, grazie alla sua natura ibrida in grado di offrire dei momenti ludici vari e diversificati. Abbiamo fatto tappa a Londra per osservare da vicino quanto realizzato dallo studio di sviluppo Tango Gameworks, e sebbene non ci sia stato possibile provare con mano il gioco, siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla sequenza gameplay mostrata in esclusiva per l'occasione.

    THE EVIL REBORN

    Un gioco come The Evil Within non nasce dal nulla, ma è il punto d'arrivo di un genere videoludico che si è lentamente evoluto nel tempo, al passo con il progresso dell'hardware e le esigenze di un pubblico sempre più numeroso e appassionato. Ma il survival horror è soprattutto composto da una nicchia di utenti, amanti delle sfide complesse e del gaming estremo, quello dove i proiettili sono contati e dove la fuga è spesso la scelta migliore, nonché un'alternativa al combattimento (basti pensare ad Amnesia: the Dark Descent, ultimo di un genere in via d'estinzione). L'evento londinese ci ha mostrato due diversi spezzoni di gioco, uno proveniente dal prologo e un secondo estrapolato da un livello avanzato. La prima parte ci ha introdotto ad una storia ben caratterizzata e dai toni cupi; il secondo scenario era invece mirato a mostrarci le dinamiche action e le scene di combattimento che condiscono il nuovo gioco di Bethesda. Nel corso della presentazione, il team di sviluppo presente all'evento ha tenuto a specificare che The Evil Within sarà un gioco in grado di offrire dei sani momenti di survival horror “old school”, con tanto di puzzle da risolvere per uscire da alcune complesse situazioni che vedranno coinvolto il protagonista dell'avventura: a costellare l'esperienza ludica, sequenze sparatutto nella tradizione del genere terza persona.

    "La scena del crimine è orripilante e surreale, con decine di corpi straziati e tracce di sangue dipinte sul pavimento e sulle pareti."

    Il prologo ha inizio in maniera abbastanza tradizionale, con la polizia che arriva sul luogo del crimine per indagare sull'accaduto: il detective Sebastian e il suo partner sono stati incaricati dal dipartimento di polizia per indagare su di un misterioso omicidio di massa, in apparenza un atto terroristico ma in realtà qualcosa di molto più terribile e misterioso. La scena del crimine è orripilante e surreale, con decine di corpi straziati e tracce di sangue dipinte sul pavimento e sulle pareti, come la tela di un pittore la cui anima è stata strappata violentemente dal corpo. Dopo aver cercato indizi e prove, Sebastian si avvicina ad una postazione della security i cui schermi mostrano corridoi e stanze dell'intero complesso. All'improvviso e per un breve istante, su uno degli schermi appare un uomo incappucciato, una tenebrosa figura il cui pallido volto incornicia due occhi diabolici e complici del misfatto appena avvenuto. Da questo istante è una lunga escalation di scene al cardiopalma, che vedono il protagonista imprigionato in una dimensione ignota e surreale, come intrappolato nel subconscio di un serial killer, un vivido incubo dal quale sembra proprio impossibile svegliarsi.

    QUALCOSA SI È SPEZZATO

    Il titolo originale della nuova IP di Shinji Mikami racchiude l'essenza dell'avventura stessa: Psychobreak, così si chiama The Evil Within nella terra del Sol Levante, ci spiega chiaramente la natura psicologica e introspettiva del nuovo prodotto horror confezionato dal maestro giapponese. Nel nuovo gioco di Bethesda l'integrità psicologica del protagonista si spezza, in un'esperienza onirica che vuole coinvolgere e sconvolgere il giocatore. Ed è così che un prodotto in qualche modo destinato ad aprire le porte ad una nuova generazione videoludica, è prima di tutto un ritorno alle origini. Sebastian è l'ignaro prigioniero di una cella senza pareti e senza sbarre, come il Franz di Das Cabinet des Dr. Caligari, il tutto ambientato in una realtà priva di verità e consistenza, come la nebbiosa Silent Hill che tutti noi ben conosciamo.

    "Il gioco di Tango Gameworks si muove grazie ad una versione dell'ID Tech 5 approntata per l'occasione."

    La seconda parte di giocato mostrata nel corso della presentazione ci ha convinto un po' meno, forse a causa di una componente action che rischia di non andare d'accordo con l'approccio attento e oculato che ha caratterizzato l'opening sequence visionata poco prima: Sebastian si trova chiuso all'interno di una vecchia abitazione, con delle creature simili a zombi che cercano di entrare e far breccia, sfondando porte e finestre. Se non avessimo visto tutto il resto, avremmo certamente scambiato il gioco per un titolo della serie Resident Evil, non fosse che le atmosfere di The Evil Within sono ancor più cupe e tenebrose. Il detective si prepara al combattimento piazzando degli ordigni esplosivi, impugnando la pistola e aspettando i nemici in arrivo. L'inquadratura a mezzo busto è identica a quella adottata in molti third person shooter oggi, e il sistema di mira e shooting sembra davvero uguale a quello del gioco di Capcom. La scena si conclude con Sebastian che fugge dalla stanza, incapace di tener testa alle numerose creature che lo stanno attaccando.
    Il gioco di Tango Gameworks si muove grazie ad una versione dell'ID Tech 5 di ZeniMax approntata per l'occasione, un engine in grado di muovere il titolo con grande fluidità e un dettaglio grafico davvero notevole. L'evento di Londra ci ha mostrato il gioco nella sua incarnazione PC, in risoluzione FullHD su uno schermo Panasonic con diagonale da 115”, un mostro di TV che è stato in grado di mostrarci il level design in tutto il suo splendore. Sebbene ci capiterà d'incrociare numerosi personaggi sul nostro percorso, The Evil Within sarà un gioco pensato per il giocatore singolo e da gustare rigorosamente in solo play, meglio se a luci spente e con un buon paio di cuffie surround.


    The Evil Within Il nuovo gioco dello studio di Tokyo capitanato da Mikami è molto promettente, in apparenza un perfetto esponente di quell'horror nipponico portato in occidente con saghe come Silent Hill e Forbidden Siren, ufficialmente sdoganato al grande pubblico anche grazie al cinema e a film come Ring e The Grudge. Con atmosfere pregne di tensione, il gioco pubblicato ad Bethesda mira a stupire il pubblico con un'alternanza di sequenze survival, stealth, shooting e puzzle. Siamo tuttavia spaventati dalle sequenze action, pericolosamente simili a quelle degli ultimi due Resident Evil e con un'impostazione pressoché identica a quella di un normale shooter in terza persona. A questo sembra aggiungersi una massiccia presenza di eventi scriptati, che rischiano di trasformare le sequenze horror in semplici stereotipi dell'horror game abbassando la tensione narrativa del plot. Quale strada intende intraprendere Mikami e il suo team di sviluppo è ancora difficile da capire, almeno fino a quando non potremo prendere in mano il pad e giocare di persona qualche frammento del gioco. Nella speranza di poter saggiare qualcosa di più consistente nel corso della kermesse di Los Angeles, vi invitiamo a rimanere sintonizzati su Everyeye per tutti gli aggiornamenti su The Evil Within.

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