The Legend of Heroes Kuro no Kiseki: alla scoperta della nazione di Calvard

La serie The Legend of Heroes si espande con un nuovo capitolo: alla scoperta di Kuro no Kiseki, in arrivo quest'anno su PlayStation 4.

The Legend of Heroes Kuro no Kiseki: alla scoperta della nazione di Calvard
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Se in Europa e Nord America stiamo aspettando con trepidazione di poter riabbracciare un'ultima volta i fratelli Bright, la Sezione Speciale di Supporto e in particolar modo la Classe VII, che come spiegato nella recensione di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV saranno protagonisti dei fatti raccontati in Hajimari no Kiseki (che non a caso rappresenta una sorta di Avengers: Endgame per il franchise di Nihon Falcom), entro la fine dell'anno corrente il pubblico giapponese potrà invece posare le proprie mani sul primo episodio di una nuova saga ambientata nella regione orientale del continente di Zemuria. Intitolato The Legend of Heroes: Kuro no Kiseki - o Trails of Black, se preferite il nome che con tutta probabilità verrà adottato nel nostro lato del globo - il nuovo JRPG si è palesato per la prima volta sui nostri schermi in occasione dell'evento tenuto per festeggiare il 40° anniversario di Falcom, permettendoci non solo di ammirare il balzo in avanti offerto dal nuovo motore grafico, ma anche le trovate ludiche che lo sviluppatore ha escogitato per rinnovare uno dei sistemi di combattimento più articolati e profondi dell'ultimo decennio. Di seguito vi proponiamo dunque le prime informazioni pervenute su ambientazione, trama e protagonisti, nonché le nostre impressioni preliminari sul prodotto.

    Nel cuore della Repubblica di Calvard

    Mentre le saghe di Trails in the Sky, Zero/Ao ni Kiseki e Trails of Cold Steel si sono concentrate rispettivamente sulle regioni di Liberl, Crossbell ed Erebonia, ossia le nazioni poste sul lato occidente del continente di Zemuria, The Legend of Heroes: Kuro no Kiseki ci condurrà nell'immensa Repubblica di Calvard, ovvero uno dei più grandi stati dell'area centro-orientale del continente. Una mastodontica superpotenza che nei titoli precedenti abbiamo potuto ammirare soltanto da lontano, specie durante la guerra con l'Impero di Erebonia, ma che stavolta fungerà da teatro per nuovi e sconcertanti disordini. Originariamente una monarchia, Calvard è diventato una repubblica in seguito alla rivoluzione democratica avvenuta circa un secolo prima dei fatti raccontati in Kuro no Kiseki, e sebbene oggi la nazione non goda più dei tributi versati da Crossbell, che ormai è in tutto e per tutto un paese indipendente (come scopriremo nelle primissime ore di Hajimari no Kiseki), la situazione economica dello stato non è mai stata tanto stabile.

    Gli esorbitanti indennizzi che l'Impero di Erebonia ha dovuto concedere alla nazione confinante dopo i disastri provocati dall'ex-Cancelliere Giliath Osborne e dal principe ereditario Cedric Reise Arnor hanno infatti dato il via a una prosperità economica senza precedenti, consentendo alla storica rivale di diventare la nazione al vertice del continente, sia negli affari economici che in quelli militari.

    Difatti, Calvard è ad esempio il primo paese specializzato nella produzione di veicoli orbal, tant'è che i mezzi di trasporto che circolano per le strade di tutto il continente e i semafori che ne smistano il traffico sono stati introdotti prima nella repubblica e solo in un secondo momento nelle altre nazioni del globo. Non a caso, la capitale di Calvard è diventata in poco tempo la più grande metropoli del continente di Zemuria, e di recente è stata addirittura la prima città a sostituire la storica e ormai obsoleta rete di tram con un'ampia linea metropolitana.

    Lo Spriggan tuttofare

    In occasione della recente presentazione, Nihon Falcom ha precisato che i personaggi giocabili in The Legend of Heroes: Kuro no Kiseki saranno otto, ma per ora lo studio ha preferito svelarne soltanto quattro.

    Il protagonista assoluto della vicenda sarà un ventiquattrenne di nome Van Arkride, ossia un giovane "Spriggan" coi capelli neri striati di blu e impiegato principalmente nel centro storico della capitale Edith. Tende ad apparire come un individuo pragmatico e un po' distaccato, ma il ragazzo cerca in realtà di essere sincero e di prendersi cura degli altri. Ciononostante, sebbene il suo lavoro gli abbia consentito di avere contatti con persone specializzate in diversi settori, è molto restio a dare confidenza al prossimo e ad allacciare dei solidi rapporti interpersonali. Van ha iniziato quasi per caso a lavorare come Spriggan, ma sembra davvero a suo agio col modo di vivere, e sebbene sia solito lamentarsi quando è obbligato a svolgere dei lavori spiacevoli, li porta sempre a termine con grande professionalità.

    Del resto, stando a quanto spiegatoci dai ragazzi di Nihon Falcom, quella dello Spriggan è una professione clandestina nata dal crogiolo di diversità rappresentato dalla stessa Repubblica di Calvard. Propensi a svolgere qualsiasi incarico per il giusto profitto, gli Spriggan sono spesso impiegati come detective o negoziatori, ma il più delle volte vengono assoldati come cacciatori di taglie e in ogni caso le mansioni affidate loro sono puntualmente quelle che la polizia o la Bracer Guild non accetterebbero mai, e che di conseguenza non possono essere rese pubbliche.

    Promettenti comprimari

    L'eroina principale di Kuro no Kiseki dovrebbe essere invece la graziosa Agnes Claudel, una studentessa che frequenta il primo anno presso Istituto Superiore Aramis, ossia la più prestigiosa fra le accademie della capitale di Calvard. È descritta come una fanciulla per bene e gentile, che dietro lo sguardo puro e innocente nasconde una grande forza di volontà.

    Abile nell'uso del bastone orbal, sta seguendo un corso di autodifesa e sebbene sia ancora al primo anno è già diventata un membro del consiglio studentesco, che appunto le ha affidato il dipartimento di Affari Generali dell'Istituto Aramis. Dopo aver scoperto che qualcuno ha trafugato l'Orbment appartenuto al suo bisnonno, che per giunta è deceduto in circostante assai nebulose, Agnes non si è rivolta né alla polizia né alla Bracer Guild, ma al contrario ha preferito presentare una richiesta formale all'ufficio noto come "Soluzioni Arkride", che a quanto si mormora accetta qualsiasi tipo di incarico. Sarà dunque la ricerca del maltolto a portare l'affascinante fanciulla dalla folta chioma bionda a incrociare il cammino dello Spriggan Van, innescando con tutta probabilità una lunga catena di eventi che di volta in volta coinvolgerà anche tutti gli altri comprimari.

    Tra i protagonisti figura anche una ragazzina di soli tredici anni e dalla pelle scura. Caratterizzata da un fisico alquanto minuto, Feri Al-Fayed è in realtà uno dei membri più giovani dei cosiddetti "Kurgha Soldiers", ovvero un corpo di jaeger di alto rango, e come tale ha ricevuto un severissimo addestramento al combattimento sin da quando era solo una bambina.

    In battaglia sfoggia un temperamento feroce, ma nella vita di tutti giorni - soprattutto quando visita per la prima volta una grande città - non è molto diversa da una qualsiasi ragazza qualunque. Dopo aver appreso che un team di jeager di cui aveva fatto parte è svanito nel nulla, Feri ha cominciato a indagare per conto proprio sulla misteriosa comparsa dei suoi ex-commilitoni, cercando al contempo di mettersi in contatto con gli Spriggan della Repubblica di Calvard di cui ha tanto sentito parlare.

    Infine, tra i membri del gruppo troveremo anche un donnaiolo che si era fatto una discreta fama nel Rione Orientale di Calvard. Belloccio e contraddistinto da una lunga chioma rossa, il diciannovenne Aaron Wei è un maestro dello stile "Moon Flower", ossia una disciplina marziale basata tanto sull'uso della spada quanto sul corpo a corpo.

    Non è chiaro se lo faccia di proposito, ma Aaron ha la pessima abitudine di attirare continuamente su di sé l'attenzione degli altri vincendo ingenti somme di denaro presso il casinò o esibendosi nella danza della spada presso il Teatro Orientale, dove però ricopre dei ruoli femminili. È proprio a causa del suo stravagante comportamento che col tempo è stato soprannominato come il "Giovane Imperatore di Luo Zhou". Vi è chi vorrebbe affidargli la carica di dirigente di Heiyue, il sindacato che controlla tutto il Rione Orientale di Calvard, ma al momento Aaron sembra non nutrire alcun interesse verso la suddetta organizzazione. Un personaggio, insomma, che siamo convinti ricoprirà il ruolo del piantagrane di turno, trascinando i compagni di squadra in situazioni spassose e improbabili.

    Un ibrido fra turni e azione

    Quando Nihon Falcom lasciò intendere che il nuovo episodio della serie The Legend of Heroes avrebbe abbandonato lo storico e acclamato sistema di combattimento a turni del brand in favore di un combat system in salsa action molto simile a quello di Ys - altra serie targata Nihon Falcom - accogliemmo la notizia con grande disappunto. D'altronde, il franchise vanta uno dei combat system a turni più articolati di sempre, ragion per cui non eravamo assolutamente disposti a rinunciarvi.

    Non è chiaro se qualcosa sia cambiato nei piani originali di Nihon Falcom, magari grazie all'intervento dei fan della prima ora, o se lo studio intendesse adottare una soluzione ibrida sin dal principio, ma durante il recente evento in streaming è emerso che che Kuro no Kiseki si limiterà a proporre un'ingegnosa variante del suo rodato "sistema di combattimento AT". Andiamo però per gradi, in moto tale da non creare confusione.

    Come nei più recenti capitoli della serie, le battaglie avranno ancora una volta inizio quando il giocatore entrerà in contatto coi nemici sempre visibili sulla mappa di gioco; tuttavia, per la prima volta non vi sarà alcuna transizione tra la fase esplorativa e quella di lotta, esattamente come accade nella già menzionata serie di Ys (qui trovate la nostra recensione di Ys XI: Monstrum Nox).

    Una volta individuato un nemico, i giocatori daranno quindi il via alle cosiddette Action Battle, durante le quali saranno liberi di concatenare gli attacchi standard, schivare i colpi degli avversari per evitare di riportare danni, spostarsi liberamente sulla mappa di gioco o assumere il controllo di un diverso personaggio. Va infatti precisato che, sebbene la clip di gameplay ci abbia mostrato in azione solo due combattenti, il party schierato in prima linea ne potrà includere ancora una volta un massimo di quattro. A tal proposito, i ragazzi di Nihon Falcom hanno già anticipato che ciascun combattente disporrà di azioni evasive differenti, che pertanto richiederanno un minimo di pratica per essere sfruttate al meglio.

    Per la gioia dei fan di vecchia data, la pressione di un tasto non ancora specificato consentirà in qualsiasi momento dello scontro di passare dalla Action Battle alla cosiddetta Command Battle, ossia una modalità in cui il sistema di combattimento in chiave action cederà il passo ai turni e a tutte le storiche meccaniche della longeva saga nipponica. Rinunciando alle schivate, i giocatori potranno gestire con gli appositi comandi gli attacchi standard, i potenti Craft, le Arti, gli oggetti e tutte le diavolerie previste dal pregevole combat system che nella tetralogia di Trails of Cold Steel ha raggiunto il proprio apice.

    Sfruttando turnazione e un pizzico di strategia, ancora una volta sarà dunque possibile competere contro nemici potenti e sopraffarli con l'ingegno, anche perché questa volta i Combat Orbment dei personaggi conferiranno dei bonus temporanei a tutti i compagni nelle vicinanze, innescando ad esempio attacchi aggiuntivi o addirittura la condivisione delle reciproche Arti apprese.

    Avendo potuto osservare a malapena due minuti di gameplay, non tutte le funzioni del rinnovato sistema di combattimento di The Legend of Heroes: Kuro no Kiseki ci sono perfettamente chiare, ma se non altro l'espediente escogitato da Nihon Falcom ci sembra la soluzione perfetta per accontentare sia i fan storici, che come noi non volevano saperne di abbandonare i turni, che le nuove generazioni di giocatori, solitamente attratte con facilità dai combat system più frenetici.

    Il collaudo del nuovo engine

    Chiunque abbia un minimo di familiarità con Nihon Falcom concorderà nell'asserire che lo studio sia solito confezionare titoli a dir poco strabilianti per quanto concerne il piano ludico e narrativo, ma un po' troppo arretrati dal punto di vista tecnico. Come promesso, The Legend of Heroes: Kuro no Kiseki è stato sviluppato interamente con un nuovo motore grafico e in effetti i risultati si vedono: certo, la resa di ambienti e modelli poligonali è ancora un po' anacronistica, ma il colpo d'occhio ha comunque compiuto un poderoso balzo in avanti.

    Se i personaggi sono molto meno spigolosi e i loro movimenti risultano già più armoniosi, nella loro semplicità i paesaggi e la vegetazione appaiono più che soddisfacenti, specie paragonati a quanto visto negli ultimi episodi della tetralogia di Trails of Cold Steel. In definitiva si tratta di piccoli passi in avanti che potrebbero sembrare quasi insignificanti a un occhio severo e abituato agli standard odierni, ma che tenendo presente le notevoli difficoltà economiche di un piccolo studio come Nihon Falcom non vanno assolutamente sminuiti.

    The Legend of Heroes: Kuro no Kiseki Atteso in Giappone nel corso del 2021, The Legend of Heroes: Kuro ni Kiseki rappresenta l’ultima tappa del processo evolutivo cui lo studio nipponico ha sottoposto il longevo franchise. Se inizialmente era stato comunicato che il titolo avrebbe messo da parte il sistema di combattimento a turni della serie, l’evento organizzato dal team ha invece portato sui nostri schermi un’intrigante soluzione ibrida che in qualsiasi momento consentirà il repentino passaggio dall’azione alla turnazione, soddisfacendo almeno sulla carta qualsiasi palato. Non meno allettanti ci sembrano poi i progressi tecnici offerti dal nuovo engine, che sebbene non possa compiere un vero e proprio miracolo, ha comunque svecchiato non poco i modelli poligonali e le texture dei paesaggi. Le informazioni finora in nostro possesso non ci consentono di azzardare pronostici sull’impianto narrativo, ma conoscendo la maestria di Nihon Falcom nel raccontare storie complesse e drammatiche, per di più sorrette da un’inestimabile e ancora ineguagliata operazione di world building, il rischio che l’ultimo episodio di The Legend of Heroes possa riservare qualche spiacevole sorpresa agli appassionati è pressoché inesistente. L’unico nostro vero spauracchio è rappresentato dalla certezza di non vederlo in Occidente prima di 2023, a causa dei due anni di ritardo che il publisher NIS America ha ormai accumulato con la rinomata serie di JRPG. Auguriamoci dunque che nel frattempo la situazione possa in qualche modo sbloccarsi.

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