The Legend of Zelda Breath of the Wild 2: il sequel infiamma l'E3 2019

Il sequel diretto di The Legend of Zelda Breath of the Wild presentato all'E3, consacrando il successo di un Nintendo Direct indimenticabile.

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  • Switch
  • Inaspettati. È difficile definire in altro modo quei novanta secondi posti a chiusura dei circa quaranta minuti di Nintendo Direct più densi di contenuti che la storia della Grande N ricordi. Era tutto sommato semplice prevedere nuove informazioni su Luigi's Mansion 3, nonché lecito attendersi qualche immagine succosa di quella perla annunciata che risponde al nome di Astral Chain: ma il reveal del seguito di Breath of the Wild, uno dei The Legend of Zelda più sorprendenti della serie, sembrava qualcosa di estremamente distante dalla realtà. Eppure è successo, fugace come l'azione di un Cupido che ha scoccato la sua freccia verso il cuore di qualsiasi estimatore del franchise che si rispetti, boccata d'ossigeno fra gli interstizi di un E3 che, fino a ieri sera, ha faticato - e non poco - a dispiegare le proprie ali.

    Chissà quanto tempo ci vorrà, prima di capire quali pericoli attendano l'Eroe del Tempo e la sua Principessa dopo l'epilogo del primo capitolo per Nintendo Switch. Per adesso sappiamo solo che l'Hyrule di Breath of the Wild, da qui a qualche anno, ci accoglierà fra le sue lande una seconda volta, a braccia aperte. Il che, di per sé, è già meraviglioso.

    L'Hyrule degli orrori

    Due colpi che si ripetono, come un battito cardiaco; poi dei piccoli schizzi di luce color verde che fluttuano nell'aria.

    Nel mezzo di una grotta, partendo dai resti di un cadavere, si espande verso il soffitto un vortice di fiammelle fluorescenti al cui centro, dritta come un fuso, si distingue un massa di materia nera, che il corpo putrefatto sprigiona persino da sotto le sue membra, a mo' di tentacoli oscuri. Link e Zelda sono lì, evidentemente impotenti, ad assistere al risveglio di quello che -azzardiamo- potrebbe essere l'involucro umano in cui la Calamità Ganon, dopo la scorsa sconfitta, sceglierà d'inserirsi per mettere in atto la sua vendetta. Che si tratti di Ganondorf, il Re del Male? È ancora troppo presto per dirlo. Sta di fatto che l'evento provoca infine un preoccupante innalzamento dell'area circostante il castello del regno, presagio di una minaccia che i Nostri dovranno sventare prima che sopraggiunga un disastro di portata forse addirittura maggiore.

    L'ormai già soprannominato "Breath of the Wild 2" si presenta così, con un filmato brevissimo, impossibile da decrittare ma al contempo indicativo di ciò che è giusto aspettarsi dallo Zelda che - come suggerisce la didascalia a fine video - avrà un legame diretto e inscindibile con l'episodio del 2017. Va da sé che quanto visto sospinga la mente verso i ricordi di Ocarina of Time e Majora's Mask, quello storico dittico in tre dimensioni di cui Breath of the Wild e il suo futuro successore paiono voler ripercorrere le orme, e non solo perché i due esponenti di attuale generazione condivideranno un motore grafico comune.

    L'immaginario e la formula edificati nel '98 furono infatti il pozzo da cui Aonuma attinse a piene mani per dare vita al capitolo più sinistro e opprimente dell'intera narrativa zeldiana; una dinamica che, a quanto pare, interesserà direttamente anche la genesi di questa nuova, "seconda" avventura.

    Ciò si traduce nella (quasi) certezza di un ritorno all'open world, di una libertà di gameplay pari o superiore a quella già sperimentata su console ibrida, ma anche nell'altissima probabilità di una vicenda che si sviluppi proprio a partire da dove ci eravamo lasciati due anni fa. Ed è soprattutto per quel che riguarda la narrazione dei fatti che Breath of the Wild 2 genera considerevoli aspettative, giacché il fratello maggiore per Switch eccelleva sotto praticamente ogni aspetto, fatta eccezione per la qualità complessiva del racconto.

    Dal suo sequel è quindi legittimo desiderare una storia un po' meno abbozzata, che si prenda tutto il tempo necessario per approfondire i personaggi e il passato di un mondo dal fascino inestinguibile. L'indugiare della telecamera sui graffiti incisi fra le pareti della misteriosa caverna, di certo connessi alla mitologia della nuova Hyrule, fa comunque ben sperare riguardo a una possibile, ritrovata voglia di sviscerare l'universo di gioco in maniera adeguata.

    Ma Breath of the Wild 2, per come ci è stato mostrato, richiama il secondogenito per Nintendo 64 anche - e soprattutto - dal punto di vista delle atmosfere. C'è un senso d'inquietudine dilagante, fra le fredde pareti rocciose di quell'antro infernale: il nemico sembra essere pronto alla distruzione senza compromessi, ne vada di mezzo una coppia di eroi senza macchia o un innocuo topolino, che non a caso finisce inghiottito dal flusso demoniaco. Il nuovo The Legend of Zelda non teme di mostrarci la morte, e il male che da quella morte risorge con una smorfia marcescente e uno sguardo di brace.

    È una sequenza, quella vista nel Direct, che ci ha ricordato i fotogrammi più tetri e disturbanti del The Black Cauldron di Walt Disney, che più in generale sembra uscita per via diretta dalla più cupa delle opere dark fantasy. Un approccio che è insomma al confine con l'horror, che può persino spiazzare dopo centinaia d'ore spese fra sacrari asettici e distese d'erba infinite, "sicure" pur nell'insicurezza di un ambiente corrotto da un potere sovrumano e cattivo. È un'ulteriore promessa di maturità che, se mantenuta, potrebbe portare Breath of the Wild 2, già erede di un capolavoro, a diventare una vera e propria pietra miliare dell'action-adventure contemporaneo.

    The Legend of Zelda Tears of the Kingdom Come una Light Arrow che esplode contro il suo bersaglio, come il riflesso della Master Sword rivolta verso il cielo, il seguito diretto di The Legend of Zelda: Breath of the Wild ha illuminato lo sguardo di noi tutti all'improvviso, con una forza comunicativa a dir poco dirompente. Giunto prima di qualunque ragionevole previsione, l'annuncio della sua esistenza apre le porte a un mondo - lo stesso di Breath of the Wild - che ai chiari del primo atto contrappone gli scuri di una catastrofe imminente, la cui violenza rischia di far sfigurare la precedente tirannia di Ganon. Benché nulla si sappia sulle novità effettive di un titolo ancora nel pieno del suo sviluppo (salvo un'affinità formale con Majora's Mask), è impossibile non togliersi il cappello dinanzi a una mossa come quella appena compiuta da Nintendo. Un'azienda che, quando vuole, sa accendere la miccia dei sogni come poche altre nell'industria dell'intrattenimento.

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