Anteprima The legend of Zelda: the Minish Cap

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Anteprima  The legend of Zelda: the Minish Cap
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  • Ti prego giovane Link...

    Sono le cinque del mattino. Il sole tarda a svegliarsi. Gli uccelli rimangono nei loro nidi non procacciando il cibo. Le farfalle non sbattono le ali e nessuno può godere dei loro sgargianti colori.Il paesello è ancora addormentato.Un timido chiocciare di gallina percorre l'eco arrivando sino alla finestra di un giovine che vive solo in quella casa del villaggio.Sono le cinque e due quarti del mattino. Il sole tarda a svegliarsi. Il gallo canta a stento le poche note che riesce ad emettere. Il giovine è ancora assonnato. I capelli biondi sono arruffati e sulla guancia c'è ancora la fossetta per la pressione della testa sul cuscino. Al mattino presto gli piace appoggiare il naso e la fronte sulla finestra umida e fredda, così da sentire una leggera frescura pervadergli il corpo.Sbadiglia. Il tempo fuori non è dei migliori.Un piccolo malore lo coglie. Deve appoggiarsi al tavolo in legno se non vuol cadere.Bussano alla porta."Link...?"Chi può essere a quest'ora del mattino? Anche il capovillaggio sta riposando. Il vecchio saggio invece è partito giorni addietro con il suo assistente."Mi hanno detto di venire qui, per cercarla. Sono un Minish!"E che diavolo è un Minish?"Abito in un villaggio dall'altra parte del fiume. Ti prego apri la porta! Abbiamo bisogno del tuo aiuto!"Sono le quasi le sei del mattino. Il sole è quasi sorto. Le creature del bosco paiono ormai sveglie. Il gallo intona una vecchia canzone di passate leggende.Il giovane sa che è ora di partire. E che un giorno, un altro gallo canterà le sue gesta.

    Più piccolo di un papavero, più piccolo di un frutto

    Manca poco, pochissimo all'arrivo sul mercato italiano di un titolo atteso da tutti i fan della saga più famosa ed affascinante del mondo. Dopo Oracle of Season & Age, Nintendo affida direttamente a Capcom lo sviluppo di un titolo basato sulla leggenda di Zelda.Un titolo che vuole in qualche modo farci sentire il sapore del passato ma che condisce la ricetta di nuovi contorni e gustose fragranze.I fasti del passato non si possono emulare nuovamente. Si cerca la perfezione. La si trova ma difficilmente la si affina rendendola divina. "A link to the past" ha segnato un'epoca di videogiochi. Ha reso la semplicità incredibile e meravigliosa. Ha trasformato un semplice racconto in leggenda. Ha portato ciò che era grande a nuove vette. Ha reso un giovane biondino ed una bella principessa personaggi dell'immaginario collettivo.Ed ora, anno 2004, quelle immagini di un mondo incantato a volo d'uccello, ci ritornano alla mente. Lo zio malato che non può usare la spada. Un brutto temporale. Un maniero bianco e imponente. Una spada. Sette cristalli. La triforza come simbolo di vita e perfezione.Le storie epiche non si scrivono tutti i giorni.Link questa volta ha il compito di salvare la popolazione Minish dal disastro imminente. E per farlo ha bisogno di conquistare manufatti perduti.Ma ad accompagnarlo nell'avventura non ci sarà più alcuna fatina dalla tenue luce. Bensì un cappello. Un cappello proveniente direttamente dal popolo Minish.Pare un copricapo qualunque. Verde. In tinta con la classica tuta da eroe del tempo e del vento. Se non fosse per dei piccoli straordinari particolari che gli conferiscono un potere unico.Innanzitutto la possibilità di parlare. Dotato di vita propria e di una lingua che di certo non è stata creata per rimanere ferma. Una dialettica acida e divertente. Un compagno d'avventura e di risate, ma anche un amico fedele e disinteressato.Inoltre, ed è la prerogativa più importante, la possibilità di far diventare il nostro eroe piccolo piccolo piccolo piccolo.

    Un oceano profondo pochi centimetri

    In alcuni punti del gioco noteremo dei piccoli buchi o particolari segni sul terreno che a prima vista diranno poco e niente. Quando ci verrà rivelato dai saggi il modo di utilizzare la magia del nostro bel cappello, allora tutto tornerà chiaro. Al momento più opportuno dal metro e settanta potremo divenire alti come un chicco di grano. Tutto risulterà gigante, enorme e sorprendentemente affascinante. I fiori che inizialmente paiono graziosi e profumati, divenendo noi minuscoli potrebbero creare non pochi problemi per il passaggio di alcune sezioni. Oppure pozzanghere d'acqua facilmente saltabili e di poco conto, verranno trasformate in infiniti mari dove l'attraversamento sarà più arduo del previsto. Tutto si trasforma. L'occhio umano di un giovine guerriero diviene lo specchio riflettente delle piccole emozioni che facilmente trascuriamo dall'alto della nostra grandezza fisica. Gli uomini del mondo non saranno più così uomini. Giganti pericolosi che ci scambieranno per mosche ed insetti. Diverremo facile preda di chi preda lo era per noi.Ma potremo anche introdurci in posti prima inaccessibili o ficcare il naso in punti dove la nostra "grande" curiosità mai potrà farci arrivare.Vivremo un'avventura fantastica e ricca di immaginazione. Percorreremo i passi di una formica e correremo per le lande a passo di ghepardo.Ma tutto questo non sarà disponibile subito e sempre. La magia appena descritta sarà attivabile solo in alcuni precisi punti del gioco e in alcuni momenti.Non mancheranno comunque i gadget e le rimembranze dei passati The legend of Zelda. Per salvare la popolazione Minish dovremo intrufolarci in molti doungen che, per stile grafico e struttura, ricordano quelli di "a link to the past". Scovare chiavi, aprire tesori, guadagnare rupie, sconfiggere odiosi nemici. Non mancheranno i grandi boss di fine livello e le magie ed oggetti da collezionare per progredire al meglio nell'avventura. Numerosi negozi saranno alla nostra portata per offrirci un ricco quantitativo di merce di scambio. Molte cose però potranno essere utilizzate solo a grandezza naturale, altre invece solamente quando diventeremo piccoli.Se avete giocato a "Wind Waker" ritroverete molte piccolezze grafiche che ve lo faranno ricordare. Prime fra tutte le nuvole di fumo o le esplosioni a nuvoletta arrotolata. Oppure il giovane link ricorda molto per aspetto l'eroe del vento piuttosto che il ragazzino di "a link to the past".Molteplici saranno le situazioni e gli enigmi vari e ben bilanciati, come da sempre la serie ci ha abituati. Gli screens visionati e i filmati lasciano ben sperare, ed anche il comparto grafico, per una console come il GBA, pare ottimamente realizzato. Effervescente, allegro e sempre perfettamente studiato.Come sempre non ci sarà da aspettarsi che un piccolo gioiello. Un diamante di piccole dimensioni intagliato personalmente dai più grandi artisti del mondo.

    ...il cammino del nuovo eroe!

    Sono le sei e pochi minuti. Il giovane indossa nuovamente la sua tuta verde ed il capello a punta. Calza gli stivali. Si sistema il ciuffo ribelle. Si alza in piedi e batte sul pavimento i tacchi degli stivali per farli entrare meglio. Cammina per qualche metro. Il sole fuori ancora non riscalda. Una leggera foschia tinge di grigio la vista del villaggio. Sui fiori e sull'erba ancora della brina. La condensa ai vetri della piccola finestrella sta sparendo. Una goccia scivola lentamente, rigando la poca trasparenza del vetro.Il giovine si risiede ancora un attimo sul letto. Porta le mani giunte al viso toccando con le dita gli occhi.E' ancora un po' assonnato. Sospira.E si domanda quando rivedrà la sua bella e piccola casa del villaggio.

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