The Medium: un horror per Xbox Series X e PC dove niente è come sembra

Dopo Observer System Redux, Bloober Team propone un'avventura narrativa di stampo fieramente horror tutta incentrata sul dualismo.

The Medium
Anteprima: Xbox Series X
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Disponibile per
  • Pc
  • PS5
  • Xbox Series X
  • The Medium è un'ambiziosa avventura horror a marchio Bloober Team, in arrivo il prossimo 28 gennaio su Xbox Series X/S e PC. Ambiziosa perché con questa nuova IP i creatori di Layers of Fear (a proposito, eccovi la recensione di Layers of Fear 2) e Observer System Redux (qui invece trovate la recensione di Observer System Redux) vogliono creare un'esperienza spaventosa e profondamente ancorata a caratteristiche possibili solo e soltanto grazie alla potenza delle nuove console.

    Gli hardware di Series X/S hanno permesso infatti di approfondire al meglio il concetto di profondo dualismo su cui si basa l'epopea di Marianne, enigmatica protagonista in sospeso tra due universi - senza di fatto sentirsi mai davvero a suo agio né nella dimensione reale né in quella spiritica. È proprio lei la medium del titolo, e sarà attraverso le sue non comuni facoltà divinatorie che andremo a scoprire i due lati di una storia oscura, drammatica e forse più ambivalente del previsto.

    Una vicenda a cui abbiamo potuto dare un'occhiata in un'anteprima in compagnia del Lead Game Designer Wojciech Piejko e del Game Producer Jacek Zieba, affabili Ciceroni che ci hanno concesso una scampagnata in un mondo angosciante.

    Due modi di esprimere l'orrore

    The Medium parte dalla visione di una bambina, braccata sul pontile di uno specchio d'acqua e barbaramente uccisa con un colpo di pistola. Si tratta di un sogno, di un ricordo o di una premonizione? Chi è quella bambina? Potrebbe forse essere la stessa Marianne? E che dire invece dell'assassino che ha compiuto un gesto tanto orribile? Nelle prossime settimane avremo modo di far luce sui numerosi segreti di un viaggio nell'incubo pensato per durare fra le otto e le dieci ore. Di certo sappiamo già che Marianne dovrà fare i conti con The Maw, un'entità malvagia in grado di tormentarla tanto nella dimensione reale quanto nell'altro mondo, doppiata da un pressoché irriconoscibile Troy Baker (la voce fra gli altri di Joel in The Last of Us).

    La demo che mi è stata mostrata durante un incontro via Discord con Bloober Team si è ad ogni modo concentrata sugli aspetti ludici di The Medium, piuttosto che sulle sue sfumature narrative. Il punto di partenza è stata una domanda che tanti si sono fatti a partire dalla presentazione originale del progetto, avvenuta lo scorso maggio durante l'evento dedicato alle terze parti in arrivo su Series X: come funziona esattamente The Medium? Il primo grande punto fermo riguarda la visuale, con un sistema di inquadrature fisse che ritorna volutamente alle origini dei survival horror. Un modo per dare un carattere speciale all'insieme, ma anche per enfatizzare le differenze nei momenti in cui l'immagine si dividerà in due tramite lo split screen.

    Questo perché The Medium sarà composto da tre situazioni diverse, ovviamente intrecciate tra loro: la dimensione reale, la dimensione spiritica e il mix contemporaneo tra le due. La prima è una Polonia di fine anni '90, con la tipica aria post comunista e tutta la pesantezza delle architetture brutaliste dell'epoca. Uno scenario riprodotto con una certa accuratezza, con in particolare un vero hotel di Cracovia - oggi abbandonato - preso come riferimento dal team di sviluppo e trasformato in un inquietante paesaggio sospeso fra due piani dell'esistenza.

    La seconda realtà è una sorta di oltretomba decadente e soffocante, ispirato in maniera diretta alle strepitose opere del visionario artista polacco Zdzislaw Beksinski. È ovvio qui che The Medium dia il meglio di sé, con un immaginario meravigliosamente inquietante fatto di superfici organiche, di detriti che si sfaldano in mille particelle e di strutture indecifrabili ammantate da un'opprimente nebbia rossastra. Il bello è che le due dimensioni sono interconnesse tra loro, e in alcuni momenti predefiniti (circa un terzo dell'avventura) una modalità split screen mostrerà Marianne contemporaneamente in azione da una parte e dall'altra.

    Quando due realtà collidono

    La scelta delle inquadrature fisse serve proprio per enfatizzare le differenze tra le due porzioni di schermo: come hanno spiegato gli sviluppatori la prima cosa da fare per risolvere gli enigmi sarà quella di osservare con attenzione le immagini, per trovare le differenze fra le due realtà come avviene in certi quiz enigmistici. Da notare che i poteri di Marianne cambiano a seconda del mondo in cui si trova: nell'aldilà la medium è dotata di vere e proprie abilità speciali che le permettono sia di interagire con l'ambiente tramite delle scariche di energia bianca, sia di combattere contro le creature da incubo che le si pareranno di fronte (senza però abusare del mana, che non si ricaricherà mai da solo, in modo da lasciare il giocatore sempre sull'attenti).

    Nella dimensione reale invece l'unica opzione è quella di fuggire, specie di fronte all'inesorabile minaccia rappresentata dal già citato The Maw. Il bello è che l'essere nel nostro mondo è invisibile: si avverte appena una vaga sfuocatura nell'aria solo se è molto vicino alla protagonista e se si usano la facoltà sovrannaturali di Marianne, anche se The Maw lascerà tracce sul terreno e interferirà con la luce di alcune lampadine - a cominciare dalla torcia a disposizione della sensitiva. Insomma, The Medium promette di essere un'esperienza a cavallo tra puzzle, mostri e tanta, tantissima atmosfera. Da notare che gli enigmi, a detta di Bloober Team, saranno sì stimolanti anche se mai pensati per mettere davvero in crisi l'utente (per inciso, qui trovate la nostra recensione di Call of the Sea, un'altra recente avventura narrativa a base di puzzle non troppo complicati).

    L'idea del team polacco è infatti quella di coinvolgere con un viaggio perfettamente a cavallo tra due mondi, sulle inequivocabili note del leggendario Akira Yamaoka - compositore della colonna sonora di Silent Hill. Scopriremo presto quanto appassionanti possano essere i misteri di The Medium, e se Marianne saprà condurci per mano in un'Odissea tutta da vivere. Da segnalare una curiosità, emersa quasi per caso durante l'intervista che mi è stata concessa in coda alla presentazione: a sorpresa la prossima fatica dello studio polacco recupererà alcuni elementi del mai realizzato Sadness, misconosciuto horror che avrebbe dovuto vedere la luce su Wii a opera di creativi ora confluiti in Bloober Team.

    The Medium Con una realizzazione tecnica a tratti imponente, un'eccellente ispirazione artistica (era ora di vedere il genio di Beksinski in un videogame!) e un'atmosfera davvero particolare, The Medium ha le potenzialità per lasciare il segno. A fare tutta la differenza del mondo saranno - è quasi scontato dirlo - gli elementi che per ragioni di trama rimangono ancora da scoprire: la bontà della narrazione, il coinvolgimento dato dalla scrittura e la qualità dei puzzle. Il fatto che il gioco abbia un'impostazione lineare e che il cambio tra le varie dimensioni avvenga solo quando è previsto dagli sviluppatori non è da interpretare necessariamente come un limite, ma anzi come un potenziale asso nella manica di The Medium: il giusto meccanismo a orologeria potrebbe rendere memorabile le vicende di Marianne, consacrando definitivamente Bloober Team. Incrociamo le dita e prepariamoci ai due volti dell'orrore.

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