The Surge 2: il Soulslike sci-fi di Deck13 torna a mostrarsi alla Gamescom

Focus Home Interactive porta alla Gamescom il sequel di The Surge, in uscita nel 2019: ecco le impressioni dopo un rapido hands-off.

The Surge 2: il Soulslike sci-fi di Deck13 torna a mostrarsi alla Gamescom
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  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Sulle ceneri di Lords of the Fallen, un anno fa, nacque The Surge. Il team Deck13, invece di seguire pedissequamente la lezione di From Software, imbastendo di nuovo un souls-like ad ambientazione fantasy, preferì cambiare un po' le carte in tavola con un titolo di stampo sci-fi su cui innestava un gameplay con qualche buona idea di fondo, ma ancora un po' farraginoso nell'esecuzione. Al netto degli evidenti limiti, il discreto successo della produzione ha comunque convinto lo studio a rimettersi al lavoro su un sequel potenzialmente in grado di tagliare di netto le problematiche passate e compiere un sostanzioso upgrade alla formula di gioco. Ed ecco scendere in campo The Surge 2, seguito diretto del primo episodio, che ne recupera il concept di base allo scopo di rimuoverne le impurità ed ampliare le possibilità ludiche. In una saletta privata, durante la Gamescom di Colonia, abbiamo avuto modo di vederlo in azione con una demo hands off in compagnia del game designer Adam Hetenyi: stando alle sue parole, la scintilla primaria che ha dato vita a questo secondo capitolo consiste nella volontà da parte di Deck13 di porre l'accento su una più ampia, ariosa e profonda componente esplorativa. Dalle fabbriche della CREO del titolo d'esordio si passa dunque ad un'intera città, Jericho, tra le cui strade sembra essersi scatenato l'inferno.

    Migrazione metropolitana

    Naturale prosecuzione delle vicende della scorsa incarnazione, The Surge 2 riscrive in parte i meccanismi della narrazione, per sceneggiare una trama sì criptica ed ancora enigmatica, ma anche più aperta alle intromissioni dell'utenza, che potrà deciderne lo svolgimento e la chiusura. Dato l'addio ad un protagonista dal carisma non proprio straripante, nel secondo episodio avremo l'opportunità di dar forma al nostro avatar: è questo il primo passo verso un sistema di personalizzazione più esteso, che influisce sia sull'aspetto del personaggio, sia della sua storia personale. Vestiremo infatti l'esoscheletro di un sopravvissuto che, dopo il caos generato alla fine del primo The Surge, dovrà indagare sulle cause di una pericolosa nuvola nera comparsa nella volta celeste, provando nel frattempo a veder cara la pelle mentre bande di predoni e di creature assassine cercheranno di rubargli tutto l'equipaggiamento. Come nella passata iterazione, anche The Surge 2 si presenterà come una lotta per la sopravvivenza all'ultimo loot: il ciclo di morte e rinascita è rimasto lo stesso, con una serie di oggetti da recuperare dopo ogni dipartita, ma il sistema è stato snellito dal cambiamento apportato alla composizione del mondo di gioco, ora maggiormente espanso ed interconnesso.

    Un aspetto, quest'ultimo, che dovrebbe rendere più gradevole la necessità di tornare sui propri passi, senza costringerci a percorrere forzatamente sentieri dal design anonimo e soffocante. È per questo che Deck13 ha riconfermato più volte che il focus di The Surge 2 è l'esplorazione. Eppure, il team mostra un po' di timidezza quando si tratta di far parlare il gioco al posto delle parole del game designer. La demo che ci è stata mostrata, d'altronde, non era ambientata all'interno della città, il che ci ha impedito di verificare con i nostri occhi quanto il level design avesse subito un corposo miglioramento. La sequenza giocata, di contro, prendeva piede in un piccolo parco artificiale, dalla qualità artistica discutibile, dove il naturalismo e la mano dell'uomo si fondevano tra di loro con un risultato un po' disomogeneo. Già in questa micro porzione di setting si notava comunque un ampliamento delle zone esplorabili, grazie alla presenza di qualche percorso secondario in cui avventurarsi alla ricerca di preziosi bottini.

    La presentazione, in ogni caso, ha scelto di concentrarsi sul rinnovato combat system dell'opera, che, pur ereditando le caratteristiche del capostipite, rende gli scontri decisamente più tattici, dove il tempismo e la strategia svolgono un ruolo più preminente. Non avendo potuto testare con mano la build, non possiamo esprimere alcun tipo di giudizio di merito che vada oltre le semplici impressioni superficiali. Sulla carta, Deck13 sembra aver svolto un lavoro di rifinitura piuttosto efficiente, merito soprattutto di un rinnovato dinamismo nei movimenti e di un'estensione delle categorie di armi, che da cinque sono passate ora a dieci. Ne consegue, com'è ovvio, una varietà maggiore anche nel moveset a disposizione del giocatore: la demo, ad esempio, ci ha mostrato l'utilizzo di una grossa ascia meccanica che, oltre alla concatenazione di attacchi pesanti, messi a segno con una lentezza proporzionale alla forza, poteva essere divisa in due parti per formare altrettante lame, le quali garantivano un approccio allo scontro assai più vivace, fatto di sferzate fulminee ed acrobatiche.

    Lucidare le lamierePensato come un upgrade del motore del primo episodio, la nuova versione del FLEDGE Engine ci ha trasmesso sensazioni contrastanti: da un lato il reparto animazioni e la qualità dei particellari paiono perfezionati a dovere, mentre dall'altro il lavoro sulle texture e sul level design ha mostrato il fianco a qualche debolezza dal punto di vista dell'ispirazione. La fluidità del gioco riesce comunque a dar vita a sequenze più spettacolari in confronto al passato: la versione dimostrativa si concludeva, del resto, con una boss fight abbastanza appariscente, nella quale un colossale totem biomeccanico inseguiva il protagonista radendo al suolo alcuni alberi del parco naturalistico, e scagliando dalla distanza un potente raggio laser che abbatteva i tronchi posizionati sul suo range d'azione. Resterà da vedere se questa distruttibilità ambientale sia del tutto, o solo in parte, scriptata: nel caso il setting rispondesse attivamente alle sollecitazioni dei duelli, il colpo d'occhio ne guadagnerebbe parecchio in termini qualitativi.

    Con pochissimi tocchi, quindi, è possibile mutare la dinamica dei duelli, adattandola alle minacce che ci troveremo ad affrontare. In tal senso, lo studio ci ha confermato di aver aggiunto un numero esponenziale di nuovi nemici: con i nostri stessi occhi abbiamo assistito ad un paio di scontri con dei banditi armati di una tuta ipertecnologica che gli permetteva di rendersi invisibili e sgusciare alle spalle del bersaglio. Di fronte a simili ostacoli, il giocatore si troverà obbligato a cercare indizi "visuali" per difendersi dai colpi, osservando il movimento dell'erba al passaggio del nemico e cercando al contempo di bersagliare il punto specifico dell'armatura che attiva l'invisibilità, così da indebolire le tattiche stealth dell'avversario ed imporgli uno scontro diretto. Fa il suo ritorno anche in questo seguito, chiaramente, la facoltà di selezionare la parte del corpo della preda su cui focalizzare i colpi, in modo da strapparle gli arti, ottenere i pezzi di equipaggiamento che più desideriamo, e costruire così la nostra suit prediletta, con le statistiche più confacenti al nostro stile di gioco, tramite il ben noto sistema di crafting che abbiamo già conosciuto nel titolo d'esordio. Deck13 promette poi che i nemici potranno essere abbattuti in modi diversificati a seconda dalle loro tipologia, sfruttando magari l'ambiente circostante come un'arma a nostro vantaggio: nei pressi di uno strapiombo, infatti, nulla ci impedirà di assalire un predone particolarmente ostico fino a farlo avvicinare al ciglio di un burrone, allo scopo di liberarcene in fretta senza troppa fatica. Questi individui pattuglieranno le aree di un mondo in progressiva decadenza, dove la salvezza individuale è l'unica regola che conta.

    La storia di The Surge 2 ci condurrà alla scoperta di un universo molto più sfaccettato, di una civiltà suddivisa in gruppi e fazioni, pronti a farsi la guerra per un tozzo di bullone. Dialogando con gli NPC che incontrerà lungo il cammino, e completando le annesse missioni secondarie, il protagonista scoprirà sempre nuovi dettagli sulla lore del gioco: i singoli incarichi, in teoria, potranno essere portati a termine in vari modi, in base alla strategia che il giocatore deciderà di adottare. Nulla di tutto questo, purtroppo, ha preso vita nella demo mostrata a porte chiuse: Deck13 non si sente ancora pronta ad aprire i cancelli della sua Jericho, e per il momento si è limitata ad evidenziare tutti i nuovi aspetti del sistema di lotta e dell'intelligenza artificiale.

    Per quanto concerne questa feature, infine,sembra che adesso le creature che popolano l'immaginario di The Surge 2 siano molto più consapevoli di sé e delle proprie capacità, e riusciranno addirittura a cooperare tra di loro per avere la meglio sulle debolezze dell'utente. Dal canto nostro, siamo piuttosto curiosi di metterle adeguatamente alla prova prima di smembrare anche l'ultimo arto che gli è rimasto.

    The Surge 2 Dal nostro nuovo incontro hands-off con l'opera di Deck13 possiamo ritenerci moderatamente incuriositi: senza stravolgere la formula del primo capitolo, The Surge 2 è una naturale evoluzione di quanto assemblato nell'esordio di questo souls-like in salsa sci-fi. L'inedita importanza data all'anima esplorativa, alla dimensione del racconto ed al combat system ci induce insomma a guardare al futuro della serie con un pizzico di ottimismo. Quando si spalancheranno i cancelli di Jericho, quindi, noi saremo i primi ad assediarne le sue mura.

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