Anteprima Tourist Trophy

Polyphony ci riporta nel mondo delle corse, stavolta in sella alle due ruote...

Anteprima Tourist Trophy
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  • PS2
  • Polyphony Digital : marchio di qualità


    Fino a non molto tempo fa, per la maggior parte delle persone, l'idea di velocità era legata ad una macchina, preferibilmente italiana e di color rosso, che stupiva e impressionava per la sua eleganza e aggressività. Una piccola minoranza sosteneva però che niente potesse eguagliare l'adrenalina che si prova a cavalcare una due ruote, e l'enorme soddisfazione nel vederla soggiogata ai propri voleri.
    Grazie anche a imprese sportive che hanno appassionato un pubblico sempre più vasto, il mondo delle due ruote, in questo momento, è rinato a nuova vita e il numero di appassionati è in crescente aumento. A conferma di ciò si nota l'evidente incremento dei motocicli in giro per le nostre città, siano essi scooter di grande cilindrata o supersportive dalle prestazioni esasperate.
    Il mondo dei videogiochi si sta lentamente adeguando al trend motociclistico degli ultimi dieci anni: Sony ha creato e sviluppato un franchise come Gran Turismo dando riprova di credere fino in fondo nelle capacità del team Polyphony Digital, nato quasi contemporaneamente alla cara e vecchia Playstation 1, e di supportare la vasta utenza degli appassionati delle quattro ruote, regalando loro un prodotto assunto da molti come la migliore simulazione della "passione automobilistica".
    Per gli "spauriti" centauri, che volevano provare l'ebbrezza di una staccata a oltre 250 chilometri orari senza dover andare per forza nell'anello di Nardò, non rimaneva che accontentarsi della serie Moto Gp di Namco e di pochi altri titoli. Ma la sensazione di non essere trattati allo stesso modo rispetto ai fratelli che si esaltavano con le quattro ruote rimaneva.
    Perché allora non usare l'estrema conoscenza dell'hardware Sony del team Polyphony, e la loro capacità di trovare il giusto equilibrio tra simulazione e arcade, per creare il titolo perfetto in grado di accontentare i fan delle due ruote?

    Un GT a due ruote

    Il solo fatto di essere creato da Poliphony, la software house che ha creato e continuamente aggiornato, con enorme successo, un gioco nato splendido come Gran Turismo, è un biglietto da visita talmente imponente da giustificare una forte attesa nei confronti di questo gioco.
    La prima sensazione di fronte ai menu, e all'interfaccia in generale, è di dejavu: basta aver giocato un qualunque Gran Turismo per ritrovarsi letteralmente a casa. Scorrendo, per esempio, la lista delle piste in cui gareggiare non si possono non riconoscere alcune vecchie conoscenze affiancate a dei nuovi circuiti su cui dare libero sfogo ai cavalli dei nostri bolidi.
    Sempre restando in tema di similitudini, sono presenti due modalità di gioco ben distinte: Arcade Mode e Tourist Trophy World. Nel primo caso basterà scegliere moto e circuito per buttarsi subito in pista mentre nel secondo caso ci troveremo di fronte al corrispettivo su due ruote del Gran Turismo Mode: patenti, gare monomarca e sfide lanciate saranno necessarie per sbloccare nuovi modelli e accessori.
    Una delle peculiarità di Gran Turismo, fin dal suo primo episodio, è la vastità del parco macchine implementate nel gioco, seppur non tutte selezionabili dall'inizio. Alla Polyphony sanno bene quanto è importante questo aspetto e anche in Tourist Trophy ne danno ulteriore riprova.
    Purtroppo, da quel che ci è parso di vedere, le case giapponesi (Honda, Suzuki, Yamaha e Kawasaki) fanno nettamente da padrone, ma la presenza di alcuni gioiellini come la Ducati 999R e un paio di modelli della Aprilia ci fanno sperare in qualche sorpresa per la versione europea, magari diretta a celebrare quel mercato italiano che da sempre si egre ad unico baluardo contro lo strapotere motociclistico del sol levante.

    Anche l'occhio e l'orecchio reclamano la loro parte

    La maniacale attenzione ai dettagli del produttore Yamauchi e del suo team risulta chiaramente evidente nella fase di creazione del nostro alter ego virtuale.
    Ci aspettiamo, però, che altrettanta cura sia riservata anche al motociclo, che il tutto non si limiti ad una mano di fondo, una di vernice, una decalco e un po' di trasparente. La preparazione di un motociclo stradale per le competizioni in pista è un'arte, fatta di centinaia di piccole sostituzioni, settaggi e test. Un motociclista prova orrore nel vedere gli scarni ed insignificanti menu di preparazione presenti in MotoGP4, pretende una possibilità di "setting" profonda quanto quella di Gran Turismo, in cui è possibile fare delle vere e proprie meraviglie. Da questo Tourist Trophy ci attendiamo la comparsa di Shop firmati Kayaba, WP, Ohlins, Marchesini, Arrow, Termignoni, e tutto quanto ci sia sul mercato per far urlare e scodare la nostra belva.
    Una gara di motociclismo non si vince solo con i nervi e il "manico", bisogna anche essere dei veri e propri atleti, in grado di cambiare rapidamente posizione in sella al motociclo per meglio usufruire delle grandi prestazioni. Ogni pilota ha il suo modo di interpretare la guida: basta assistere ad un qualunque Gran Premio di MotoGP o Superbike per notare la differenza stile tra i vari piloti, di come la loro costituzione influenzi i movimenti necessari a governare il mezzo e di quanto le prestazioni della stessa moto determinano la manovra.
    Per poter ricreare in un gioco tutti questi fattori e dare un tocco di simulazione in più, i programmatori della Polyphony Digital hanno pensato di introdurre tutta una serie di parametri su cui agire, come l'angolo di piega del busto e la posizione sulla sella. Sono presenti tre posizioni base per il pilota durante il gioco: accucciato durante i rettilinei, con il baricentro spostato verso l'esterno e verso l'interno. Questi elementi di personalizzazione, come già detto, influiscono sul comportamento del mezzo che ci apprestiamo a guidare, ma non solo: anche i nostri avversari, oltre ad essere dotati di un motociclo, sono "impostati" con un certo metodo di guida: ci troviamo di fronte ad un nuovo elemento da valutare attentamente durante la scelta della strategia di gara.
    Ritornando in tema cosmesi, il motore grafico dietro a questa meraviglia è una versione migliorata di quello che muove Gran Turismo e rende molto bene la sensazione di velocità dimostrandosi fluido e privo di incertezze in tutti i frangenti. I riflessi calcolati sulle carene, le luci che provengono dalle moto e la complessità dei paesaggi che fanno da sfondo alle nostre gesta lasciano a bocca aperta.

    Il numero delle moto che vedremo in pista contemporaneamente non è ancora stato dichiarato ma speriamo non sia troppo ridotto (qualcuno vocifera due o tre motocicli solamente) per causa dell'enorme numero di poligoni dedicato alla ricostruzione di motocicli e centauri. I ragazzi della Polyphony sono famosi anche per la ricostruzione maniacale dei mezzi in gara, sia dal punto di vista estetico che da quello sonoro: anche TT non difetta in quest'ultimo aspetto: il sibilo emesso dal quattro cilindri in linea Kawasaki è più che convincente, specie se ascoltato dalla visuale in prima persona, ed in egual modo convince il corposo borbottare a tratti irregolare del bicilindrico desmodromico di Borgo Panigale. Chissà se sentiremo anche l'acuto e dirompente canto del tre cilindri che anima la Benelli Tornado, o il corposo ruggire del Twin KTM.

    Tourist Trophy Una gradita e piacevole sorpresa nella nicchia dei giochi di corse a due ruote. Con queste parole possiamo sintetizzare l’annuncio di Tourist Trophy, previsto per fine anno in Giappone e per il nuovo anno nel Vecchio Continente. Anche se le notizie arrivano con il contagocce, l’impressione che abbiamo ricavato è nettamente positiva e sembra in grado di bissare il successo del fratello Gran Turismo presso tutti gli appassionati di velocità. Le incognite riguardano il sistema di controllo e la bontà del motore che muove tutti questi poligoni, anche se fin da ora tutto sembra filare per il verso giusto. L’interfaccia di gioco è derivata da Gran Turismo: questa decisione potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio e far passare questo gioco come un “semplice” Gran Turismo a due ruote. Rimaniamo fiduciosi che il caro vecchio Yamauchi, anche questa volta, ci saprà stupire come ha fatto fin dall’uscita del primo GT sia per tecnica che per gameplay.

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