Anteprima True Crime: New York City

True Crime, Versione Eastcoast

Anteprima True Crime: New York City
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • NGC
  • Pc
  • GTA e cloni

    L’avvento della serie Grand Theft Auto (GTA) sulle consoles a 128 bit è stato sicuramente accompagnato da un considerevole impatto mediatico. Dopo un GTA 3 apparso relativamente in sordina, i seguenti Vice city e San Andreas hanno stupito nel bene o nel male l’opinione pubblica. Da una parte i sostenitori di un gioco che più di nessun altro ha saputo rendere sullo schermo una libertà totale e gratificante; dall’altra gli oppositori, vale a dire genitori che lamentano nel prodotto un livello fin troppo estremo di violenza e di messaggi negativi verso i loro pupilli. Di una cosa si è certi: GTA fa discutere e parlare di sè, ed i programmatori di Rockstar North non possono che gongolare, viste le vendite sempre più eccezionali dei loro prodotti.
    Oltre a far nascere controversie e polemiche, GTA non ha potuto evitare la nascita di cloni, miranti al suo stile di gioco totalmente libertino e senza regole ma soprattutto ai grossi guadagni del commercio. Nasce così ad esempio Driver 3 di Reflections, che abbandona una giocabilità legata esclusivamente alla guida di autoveicoli per sposare il genere action adventure con conseguente uso di armi, possibilità di spostarsi a piedi e di entrare in svariati edifici. Risultato: un gioco mediocre visto da molti come un flop, nonostante gli ottimi risultati sulla vecchia Playstation dei primi due capitoli, grazie ad un sistema di guida e di controllo del veicolo molto accurati.
    Mamma Sony non è stata da meno, mettendo in gioco svariati milioni producendo The Getaway, che vanta doppiatori e musiche d’eccezione degne di un film hollywoodiano. Anche in questo caso il gioco è afflitto da una lentezza dei controlli ed uno stile troppo urbano che lo limitano ad essere un titolo pressoché discreto.
    Ultimo esempio è dato da True crimes: Streets of Los Angeles di Activision che porta sugli schermi la storia di un poliziotto alla ricerca della verità riguardo ad un delitto che coinvolge la sua famiglia.
    Dotato della possibilità di combattere a mani nude e con l’aiuto di armi sia a piedi che in automobile (ottima cosa il poter bucare le gomme dei ricercati sporgendosi dai finestrini), Street of Los Angeles ha ben impressionato i videogiocatori, offrendo un puro e semplice gioco di azione pieno di combattimenti al rallentatore e pallottole.
    Ciò che accomuna questi tre esempi è la resa sugli schermi di un ambiente del tutto uguale alla realtà, tra famose città come Los Angeles, Londra, Roma. Un elemento mancante ai giochi di Rockstar North, che si è sempre limitata ad imitare (comunque con impareggiabile stile) metropoli statunitensi (basti pensare alla trasposizione San Diego-San Fierro dell’ultimo capitolo).
    E proprio questo sarà ancora una volta il cavallo di battaglia del seguito di True Crimes, sottotitolato semplicemente New York City, due anni dopo l’uscita del suo predecessore. Un cambiamento di cittadina che potrebbe offuscare una volta per tutte il regno di GTA...

    Coast to coast

    La prima vera e importante novità è subito intuibile dal titolo: i ragazzi di Luxoflux abbandonano le assolate strade californiane per andare ad abitare nei quartieri più sporchi e malfamati della Grande Mela. Avranno luogo qui le vicende di Marcus Reed, ragazzo di colore cresciuto sotto l’ala protettrice del padre, Isaiah “The King” Reed, e destinato a raccogliere l’eredità nella gestione di loschi affari. La vita di Marcus ha una svolta quando il padre viene catturato e imprigionato dagli sbirri. Una volta in prigione, Isaiah chiede ad un suo caro amico ufficiale di polizia, Terry Higgins, di occuparsi del figlio. Sotto la sua tutela il cattivo ragazzo crescerà, arruolandosi nella polizia per punire i criminali in uno stile del tutto non convenzionale al perfetto poliziotto. Il giorno stesso nel quale egli diverrà detective, il protettore e amico Terry viene ucciso. Un ulteriore enigma da risolvere sulle pericolose strade di New York.
    Dalle prime immagini a noi pervenute sembra che i ragazzi di Luxoflux abbiano ricreato una gigantesta città in streaming con un’attenzione per le rifiniture impressionante. Oltre alla città stessa, sono i piccoli particolari che differenziano il prodotto dal suo predecessore: New York difatti sarà più sporca, più violenta, più oscura (grazie anche ad una paletta di colori ottimizzata ad hoc) di Los Angeles. Il tutto arricchito da un ciclo giorno-notte continuo.
    Oltre a ciò cambierà pure il sottofondo musicale, abbandonando così musiche hip hop e adottando generi quali il punk, il rock, il rap, la musica anni 60 e 70 ed altre perle che fanno parte da sempre della storia di New York (come ad esempio Knocking on Heaven’s Door di Bob Dylan, ascoltata in un juke box di un bar).

    Le novità tra stile e tecnica

    La nuova metropoli, oltre ad offrire infinite strade tutte da scoprire, porta con sé una ventata di innovazioni. Nel corso del gioco sarà possibile compiere qualunque arresto ci piaccia, andando così a guadagnar soldi che ci permetteranno di comprare nuovi abiti, nuove canzoni per la nostra radio personalizzata o nuovi tagli di capelli. Oltre a ciò, i punti abilità acquisiti implementeranno le nostre capacità fisiche e psicologiche. Una struttura tipica dei GDR che sempre più accompagna il giocatore appassionato di action adventures, potendo così personalizzare il suo beniamino videoludico.
    Così come nel primo capitolo, sarà possibile apprendere diverse arti marziali di combattimento corpo a corpo alla Centrale di Polizia, intercambiabili durante gli scontri con la feccia criminale, facile da individuaregrazie alla presenza di un radar GPS che non ci farà mai perdere la via. E se non abbiamo una delle più di 80 macchine disponibili nel gioco nessun problema: metro e taxi, new entries, ci daranno un passaggio.
    Buone nuove anche dal fronte tecnico dei caricamenti: l’accesso in nuove aree della città o nei locali (ulteriore aggiunta che ci renderà liberi di visitare negozi, bar, appartamenti, banche, senza alcun apparente limite) non prenderà che una manciata di secondi (dai 4 ai 6).
    Le missioni del nostro alter ego digitale spazieranno da semplici arresti e scontri a fuoco ad obbiettivi ben più complicati, che comprenderanno azioni di spionaggio dove sarà più importante utilizzare furbe azioni stealth anziché maniere forti e bocche di fuoco.

    I modi politically (in)correct di Marcus

    Il sistema di combattimento sia a mani nude che con armi da fuoco è stato corretto rendendolo ancora più intuitivo e facile da utilizzare. L’armamentario di Marcus comprende pistole, fucili, lanciarazzi fino ad un totale di 35 gingilli metallici (utilizzabili in singolo ma anche in doppio, a dipendenza del tipo d’arma) e di 23 armi bianche tra spade e mazze varie. A queste si vanno aggiungere le cosiddette “armi ambientali”, ovvero tutti quegli oggetti presenti nei vari scenari utilizzabili nel modo più violento possibile. Qualche esempio: pentole di acqua bollente, scaffali, armi sacrificali presenti nei musei, tavoli di vetro e persino squali appesi nei differenti macelli della city. Una volta scelto il nostro strumento di tortura, un apposito indicatore ci segnalerà se dobbiamo limitare la nostra sfera sadica o aggiungere un po’ più di dolore per far parlare il nostro “paziente”.
    Confermatissimo il bullet time (possibilità di rallentare l’azione di gioco durante i combattimenti con effetti simili a quelli della trilogia “Matrix”) e la duplice possibilità di sparare con assoluta precisione grazie ad un sofisticato mirino o meno accuratamente fornendo fuoco di copertura.

    True Crime: New York City Dotato di una longevità della modalità storia di circa 15-20 ore (senza dimenticare il duplice finale, quello buono e quello cattivo che raddoppiano la durata del titolo) e di una giocabilità sempreverde ed eterna, True crimes: New York City non dovrebbe annoiare troppo presto il giocatore. Grazie alle molte novità (tra le quali mezzi di trasporto ed edifici, una città gigantesca, uno stile di combattimento più crudo e brutale), al personaggio inedito e la sua storia e ad un reparto multimediale d’eccezione (presenti molte canzoni che appartengono alla storia della musica internazionale ed una grafica di buon livello) il titolo si preannuncia essere bello, stimolante ed emozionante. Luxoflux ha ormai ben compreso i gusti del giocatore, che null’altro chiede se non azione e combattimenti all’ultimo caricatore in un ambiente stimolante come quello della Grande Mela benappunto. In uscita a Novembre su Xbox (compatibile con l’effetto dolby 5.1), Ps2 e Cubo (compatibile con Pro Logic II) e più tardi per PC, True crimes: New York City sembra proprio un titolo da non perdere. Almeno in attesa del prossimo Grand Theft Auto...

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