Anteprima Ultimate Ghosts 'n Goblins

Fantasmi, demoni e mutandoni a pois in arrivo sul piccolo schermo!

Anteprima Ultimate Ghosts 'n Goblins
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Psp
  • CERTI MUTANDONI NON PASSANO MAI DI MODA...

    Forse non tutti si ricordano, ma il 1985 vide nascere uno dei giochi più entusiasmanti e coinvolgenti del suo tempo, Ghosts’n Goblins, difficilissimo action a scorrimento laterale che ha fatto imprecare e divertire un’intera generazione di videogiocatori. Gli utenti di lunga data proveranno sicuramente un tuffo al cuore ripensando a questo vecchio titolo e sentiranno riemergere quel groviglio di sentimenti ed emozioni contrastanti (odio, amore, frustrazione, gioia, amarezza) che pensavano di aver sepolto sotto la pesante coltre degli anni. Se da un lato questa gloriosa produzione riusciva ad estasiare qualsiasi palato videoludico grazie alla sua immediatezza e semplicità, dall’altro l’esasperante grado di difficoltà rendeva pressoché impossibile il proseguimento dell’avventura in più di un’occasione, tanto da rendere il cammino verso la principessa un vero e proprio calvario. Mostrato lo scorso 10 Maggio all’E3 di Los Angeles e realizzato dallo stesso team del progetto originale, Ultimate Ghosts’n Goblins riproporrà in formato portatile le avventure del valoroso Sir Arthur, impavido cavaliere ridotto in mutande (nel vero senso della parola!) dalle nutrite schiere di demoni, fantasmi e affini guidati dalle impietose forze del male. Aspettando di vederlo sui nostri scaffali (la data di uscita è prevista per il terzo quadrimestre 2006 in USA), vi offriamo qualche succulenta informazione per aiutarvi ad ingannare l’attesa...

    GIOCO DATATO, SEMPRE APPREZZATO

    Nessun riposo per gli eroi, specialmente per quelli che hanno appena scongiurato una catastrofe di proporzioni bibliche. Sir Arthur ha salvato la principessa e sigillato l’entrata del reame sotterraneo ma, si sa, niente dura per sempre. Nelle profondità della terra, all’insaputa di tutti, il Signore Oscuro si è risvegliato e...indovinate? Ha pensato bene di rapire di nuovo la vostra donzella e di servirsene per conquistare l’universo.

    Niente di nuovo, dunque, sul versante narrativo che riprenderà direttamente e senza grossi sforzi creativi la trama del precedente capitolo; una scelta che non sorprende visto e considerato che si tratta di una fedele riproduzione di un gioco che, come la maggior parte dei titoli che hanno fatto fortuna all’epoca, si serviva di un semplice accenno di storia come pretesto per menare le mani. Già perché, oggi come ieri, lo scopo del gioco sarà quello di procedere attraverso livelli traboccanti di nemici provenienti da ogni parte dello schermo. Tale compito, come era da aspettarsi, verrà reso più stimolante grazie all’implementazione di alcuni aspetti del gameplay, palesemente orientati (come è giusto che sia) verso le esigenze del pubblico videoludico moderno.

    Sotto questo punto di vista assume una particolare importanza l’introduzione di nuove mosse che andranno ad arricchire le antiche movenze dell’eroe: pare infatti che le classiche funzioni motorie verranno affiancate da azioni più complesse del doppio salto: la capriola, attacco verso l’alto e il basso durante una scalata e la capacità di aggrapparsi alle sporgenze all’interno delle ambientazioni. Quest’ultimo elemento lascia sperare un certo grado di interattività con gli ambienti di gioco ed introduce un’altra importante novità di questa produzione, ovvero l’esplorazione (seppur minima) degli scenari. Stando alle informazioni rilasciate, saranno infatti previsti cinque stage principali, caratterizzati da missioni secondarie e sentieri nascosti, che potranno essere rivisitati grazie alla possibilità di salvare i propri progressi durante l’avventura, permettendo così al giocatore di tornare ad esaminare certe aree o magari raccogliere oggetti e armature dimenticati in precedenza. Si tratta senza ombra di dubbio di un elemento più che apprezzabile e che, oltre ad aumentare la longevità del titolo, potrebbe costituire una valida alternativa ad una struttura di gioco appagante ma allo stesso tempo troppo ripetitiva e lineare se paragonata agli standard attuali.

    Buone nuove anche per quanto riguarda l’equipaggiamento bellico a disposizione dell’eroe scostumato: sebbene Sir Arthur non abbia perso l’abitudine di mostrare la propria biancheria intima ogni volta che la sua armatura viene ridotta in frantumi dai nemici (aspetto saliente ereditato dal suo predecessore), tale spiacevole inconveniente adesso potrà essere agevolmente evitato grazie alla presenza di nuovi e più potenti strumenti di offesa e differenti tipi di corazze, ognuna delle quali legata ad uno specifico incantesimo il cui utilizzo, a quanto sembra, sarà subordinato al possesso di apposite fiale magiche da raccogliere sul campo di battaglia e gestire tramite inventario.

    Altra importante innovazione è rappresentata dalla possibilità di collezionare scudi dalla durata limitata (dopo un certo numero di urti saranno infatti inutilizzabili) alcuni dei quali, oltre ad offrire una valida protezione fisica, saranno dotati di effetti magici al momento sconosciuti. L’apprendimento di incantesimi ed attacchi speciali sarà regolato da un inedito sistema di level-up che permetterà agli utenti di migliorare e potenziare le abilità dell’eroe in modo da renderle adeguate alla crescente complessità delle situazioni di gioco. Questa volta però, a differenza di quanto accadeva in passato, Capcom sembra essersi fatta più sensibile e comprensiva nei confronti dei giocatori e ha pensato bene di includere tre modalità di gioco differenti a seconda del livello di difficoltà desiderato (Novice, Standard e Ultimate), in modo da accontentare l’utenza meno capace senza deludere quella più intransigente. Entrambe le categorie di giocatori accoglieranno sicuramente con molto entusiasmo la possibilità di avvalersi di vite extra; implementazione veramente lodevole che consentirà di riprendere il gioco direttamente dal punto in cui è avvenuta la dipartita anziché ricominciare l’intero livello da capo.

    Dal punto di vista tecnico, Ultimate Ghosts’n Goblins mostra, giustamente, un degno salto di qualità legato soprattutto all’utilizzo di un motore grafico tridimensionale grazie al quale sono stati infusi, senza troppi stravolgimenti stilistici, una maggiore fluidità dei movimenti e una maggiore ricchezza di dettagli. A giudicare dagli screenshot le ambientazioni, caratterizzate da colori dai toni decisamente più luminosi e accesi, sembrano conservare il caratteristico tratto gotico/medievale visto nel suo predecessore (cimiteri, grotte, foreste, rovine, castelli) così come il character design di mostri e simili, ancora una volta piuttosto vario e adeguato alle varie location del gioco.

    Ultimate Ghosts'N Goblins Non è sicuramente un caso se buona parte dei titoli usciti per il formato portatile è costituita da remake, adattamenti e raccolte di titoli che hanno fatto la storia dei videogame. La recente ondata di riedizioni targata Capcom è la prova lampante delle enormi ed inesauribili potenzialità delle vetuste meccaniche di gioco, ancora in voga dopo decenni di innovazioni e conquiste tecnologiche. Ultimate Ghosts’n Goblins, forte di questa filosofia, è un titolo rivolto soprattutto agli amanti del videogioco “vecchia scuola” ma che certamente sarà in grado di affascinare qualsiasi segmento di mercato grazie alla spontaneità di un gameplay ancora fresco e giovane nonostante il peso degli anni. I piccoli aggiustamenti effettuati per adattarlo agli standard PsP sembrano promettere bene (l’unico rammarico è costituito dall’assenza del multiplayer) perciò non resta che attendere la versione giocabile per tradurre tutte le congetture in un giudizio concreto.

    Quanto attendi: Ultimate Ghosts'N Goblins

    Hype
    Hype totali: 0
    ND.
    nd