Vampyr: il nuovo action RPG dagli autori di Life is Strange

Siamo volati a Parigi all'evento "What's Next de Focus?" per scoprire inedite informazioni su Vampyr, nuovo progetto di Dontnod Entertainment.

Vampyr: il nuovo action RPG dagli autori di Life is Strange
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • È tutta colpa del meraviglioso Life is Strange, se ora ci troviamo in queste condizioni: disperatamente assetati di notizie fresche sullo stato di salute di Vampyr, action-Rpg di Dontnod Entertainment, talentuoso team francese che, dopo l'ottimo Remember Me e l'incredibile exploit delle avventure di Max e Chloe, ha meritato senza dubbio la nostra imperitura fiducia. La sua ultima opera, non a caso, parte da premesse narrative assolutamente entusiasmanti: Vampyr rielabora il mito del vampirismo e lo declina in toni ora gotici, ora romantici, ora malinconici, con l'intendo di imbastire una storyline dalla grandissima potenza emotiva. Durante l'evento What's Next? organizzato a Parigi da Focus Home Interactive, allora, abbiamo avuto il privilegio di assistere ad una breve presentazione nella quale ci sono stati rivelati alcuni inediti dettagli sul variegato sistema di scelte morali che regola la produzione. Invece di placarsi, però, la nostra sete di sangue (virtuale, s'intende) è cresciuta ancor di più.

    Blood is life

    L'atmosfera che avvolge la Londra in cui si ambienta Vampyr è grigia e depravata, perennemente soffocata da una notte che, nella sua oscurità, cerca di tenere nascosti tutti gli orrori di una città ormai in ginocchio. Tra le strade si annida, infatti, un morbo feroce, la ben nota "Influenza Spagnola", che ha decimato la popolazione ed ha costretto i sopravvissuti a vivere nel terrore. In mezzo agli ammalati, ai mendicanti e ai disperati, si aggira Jonathan E. Reid, un uomo buono, un medico specializzato nella cura del sangue che ha servito il proprio paese nel corso della prima guerra mondiale. Il dottore, però, si accorgerà ben presto a sue spese che l'epidemia non è l'unica minaccia che imperversa nella capitale: quando un'entità di origine ignota lo aggredisce, Reid viene tramutato in un vampiro, scoprendo in tal modo un universo di mostruosità indicibili che prospera nel buio, e che si nutre del dolore degli abitanti. Il fulcro di Vampyr ruota intorno ad un forte dualismo etico-emotivo: in Jonathan convivono due anime, quella di un essere umano che ha trascorso gran parte della sua vita ad aiutare i bisognosi, e quella di un demonio, una famelica bestia succhiasangue, per la quale una Londra piagata dall'influenza spagnola si trasforma in un succulento banchetto di morte. Ed è proprio questa dicotomia a sorreggere l'intera struttura ludica e narrativa di Vampyr: spetta al giocatore decidere quale delle due personalità del protagonista far emergere nel corso dell'avventura, se trattenere la sua foga animalesca, o se abbandonarsi interamente all'istinto omicida. Il team si premura di ricordare, ad ogni nuova presentazione, che lo spettro delle scelte effettuabili dall'utente sarà ampio e diversificato, e traccerà percorsi morali non certo schematici, bensì ricchissimi di sfumature intermedie. In qualità di vampiro, Reid dovrà necessariamente nutrirsi di sangue per sopravvivere: uccidere i cittadini rappresenta allora la via più breve per guadagnare punti esperienza con i quali aumentare le abilità del protagonista e farsi largo tra i pericoli che infestano i vicoli di Londra. Oltre ai cacciatori che di notte perlustrano le strade alla ricerca di abomini da impalare, del resto, dovremo anche fronteggiare gli Skulls, ossia mostri primordiali e animaleschi, afflitti da una forma di degenerazione vampiresca che li ha privati quasi interamente della loro umanità. Non sappiamo ancora se anche Jonathan, nel caso in cui decidessimo di dissanguare ogni innocente, potrà trasformarsi in uno di questi esseri scarnificati e ferini, in cui la deturpazione fisica va di pari passo con quella morale. Certo è che la mutazione in vampiro l'ha reso un guerriero ruvido, aggressivo, anche spietato, se necessario: pur controvoglia, Reid sarà costretto a difendersi dalle innumerevoli minacce cittadine, e per farlo avrà a disposizione non solo le abilità da soldato acquisite sul campo durante il primo conflitto mondiale, ma anche quelle sovrannaturali derivate dalla sua metamorfosi.

    Purtroppo non ci sono stati mostrati ulteriori frammenti di gameplay relativi al combat system ed alla ramificazione dello skill tree, quindi, al momento, non possiamo far altro che sperare, pur senza prove concrete, in un sostanzioso miglioramento rispetto a quanto visto durante la Gamescom dello scorso anno: sebbene il nostro avatar possa attaccare sia con colpi melee, sia con armi da fuoco sulla distanza, sia ancora con poteri speciali che gli permettono di azzannare il collo dei nemici o muoversi a gran velocità, le dinamiche di combattimento ci erano infatti parse un po' farraginose e non sempre precise, complici animazioni zoppicanti ed hitbox ancora da implementare a dovere. Confidiamo allora che nel tempo che ci separa dalla release finale, Dontnod possa presto tornare a descriverci più nel dettaglio le fondamenta su cui si basa l'anima "action" di Vampyr: allo stato attuale, sembra del resto che lo studio desideri far leva quasi esclusivamente sulle (eccezionali) potenzialità del background narrativo, concentrandosi quindi sulla possibilità da parte del giocatore di intervenire attivamente sulla conformazione non solo della storyline, ma anche dell'intero setting di gioco.
    La Londra che fa da sfondo all'esperienza è suddivisa in quartieri, tutti interconnessi tra di loro, i quali raffigurano ben note località della capitale britannica, dal cimitero a Whitechapel: ogni zona è inoltre popolata da un preciso numero di abitanti, che svolgeranno un ruolo determinante nell'economia del racconto. In Vampyr, difatti, gli NPC non saranno solo dei semplici burattini digitali senz'anima, bensì disporranno tutti di una propria specifica identità, un determinato ruolo sociale, una riconoscibile personalità. Dontnod parla di circa 60 personaggi, alcuni dei quali strettamente legati tra di loro: pertanto, influire sul destino di uno di essi implicherà anche agire in modo inevitabile sulla sua rete sociale, con conseguenze dirette ed indirette nelle vite delle persone a lui più vicine. Gli sceneggiatori ci hanno rivelato, del resto, che buona parte della progressione sarà dedicata all'investigazione: grazie ai suoi poteri, Reid possiede la facoltà di conoscere il background di ogni individuo che incontrerà sul suo cammino, così da valutarne i meriti e l'importanza che riveste nell'ecosistema cittadino. In questo modo, dopo aver carpito tutte le informazioni necessarie, il protagonista potrà decidere le sorti del malcapitato e affrontare le ripercussioni delle sue azioni.

    A seconda del grado di conoscenza ottenuto, verranno inoltre sbloccate ulteriori opzioni di dialogo che porteranno ad esiti differenti per ogni missione, sia principale che secondaria. Anche l'ambiente di gioco muta in base alle scelte intraprese dal giocatore: se decidessimo di uccidere tutti i NPC, ad esempio, i quartieri di Londra diverrebbero popolati esclusivamente da creature non-morte, precludendoci la possibilità di completare le quest collaterali ancora attive. Allo stesso modo, alcuni luoghi topici, come bar o ospedali, ossia i punti di ritrovo degli abitanti nonché ultimi barlumi di civiltà, potrebbero subire le cause della nostra condotta sconsiderata e chiudere definitivamente i battenti, lasciando che la città sprofondi nel degrado e nell'abbandono più totale.
    Saremo noi, insomma, gli artefici non solo del nostro personale destino, ma anche di quello degli alti comprimari digitali. Un open world così delineato e sfaccettato, in cui si muove una fauna umana realistica e pulsante, rappresenta la vera sfida di Dontnod Entertainment: un considerevole passo in avanti nel tentativo di coinvolgere emotivamente il pubblico e indurlo a plasmare il mondo di gioco secondo la propria volontà. Al di là delle numerose variabili presenti all'interno di ogni missione, in ogni caso, Vampyr prevede la presenza di ben 4 finali, uno dei quali, a detta del team di sviluppo, sarà estremamente complesso da ottenere: per sbloccare questa conclusione speciale, infatti, non dovremo uccidere nessuna anima viva. Senza nutrirci di sangue e senza incrementare le abilità combattive, allora, saremo costretti a sottomettere la nostra natura vampiresca, in nome di un'umanità che la Londra di Vampyr, nel suo tripudio di morte e violenza, sembra purtroppo aver dimenticato.

    Vampyr Resta ancora tanto, forse troppo, da scoprire dell’opera di Dontnod Entertainment: sulla carta, Vampyr è un progetto parecchio promettente, supportato da scelte di design coraggiose ed originali. Un action-RPG che focalizza tutte le sue attenzioni sulla totale libertà di scelta del giocatore, capace di plasmare a suo piacimento un mondo popolato da personalità digitali vive e senzienti, le cui vite sono completamente interconnesse e dipendenti le une dalle altre. A fronte di una direzione artistica stupefacente, tuttavia, persiste qualche perplessità legata sia al combat system, che il team non sembra ancora intenzionato a mostrarci nella sua interezza, sia allo skill tree del protagonista, i cui poteri - come sappiamo - varieranno in base alla nostra condotta in game. Rimaniamo dunque fiduciosi di poter presto piantare i nostri affilati canini su una versione giocabile, per succhiare via tutti i dubbi che ancora aleggiano intorno a Vampyr, la cui release è attesa durante l’ultimo quarto del 2017 su PS4, Xbox One e PC.

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