Anteprima Virtua Fighter 5

Preparatevi alla lotta! Virtua Fighter sta per arrivare!

Anteprima Virtua Fighter 5
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Picchiaduro, divertimento a 360 gradi!

    Dopo l’uscita al lancio europeo solo su PlayStation 3, Virtua Fighter 5 è in procinto di arrivare anche per Xbox 360, presentandosi come una valida alternativa a Dead or Alive, per la soddisfazioni degli amanti del genere. Molto valido, anche se non trascendentale, sulla piattaforma Sony, promette qualità e divertimento anche per i possessori della console Microsoft, in virtù di una struttura di gioco invariata e di alcune aggiunte marginali: scopriamo cosa ci riserva SEGA per questo titolo!

    La saga

    La saga di Virtua Fighter nasce nell’ormai lontano 1993, segnando una svolta decisiva nel mondo dei picchiaduro, per la prima volta slegati dalle dinamiche bidimensionali e trascinati nella terza dimensione. Un passo importante, nato dalla mente di uno degli sviluppatori più grandi di sempre, quel Yu Suzuki capace di partorire altri immensi capolavori (Shenmue) insieme al suo rinomato team di sviluppo AM-2 di SEGA. Nata come Arcade da sala giochi, la serie è sempre stata trasportata anche su console casalinghe, sin dal suo primo episodio per Saturn, con conversioni non sempre ottimali, ma capaci comunque di offrire un elevato grado di qualità complessiva. Grande importanza è riservata alla simulazione della lotta, con un profondo studio di diversi stili di combattimento, approfonditi nei minimi dettagli e articolati in una miriade di mosse realistiche e personalizzate attorno al personaggio, tanto da creare la nomea di picchiaduro più tecnico di sempre. Una doppia natura, quindi, capace di trasmettere un divertimento immediato per la fruizione arcade da un lato, ma anche un gameplay molto sfaccettato e profondo dall’altro, per soddisfare la sete dei più tecnici.
    Dimostandosi pronto mantenere a rinnovarsi per venire incontro ai gusti dei giocatori, ma al contempo a non perdere di vista lo spirito tradizionale del brand, Virtua Fighter ha saputo aggiungere nei vari capitoli apparsi su Dreamcast e PlayStation 2 degli elementi di novità, dal look sgargiante e aggressivo del secondo gioco, al combattimento a squadre del terzo, dalle Quest al Dojo nel 4° episodio e via dicendo, arricchendo di volta in volta la sua offerta.
    Purtroppo, questa volontà di offrire nuovi spunti di divertimento al giocatore sembra essersi un po’ affievolita nella prima incarnazione Nextgen della serie.

    Il gioco

    Essendo il titolo già disponibile per PlayStation 3, i possessori di Xbox 360 possono già conoscere quello che il prodotto Sega avrà da offrire, vantaggio non da poco per poter prendere in considerazione l’acquisto verificandone i pro e i contro. Infatti, nonostante qualche aggiunta che scopriremo tra breve, il prodotto rimane sostanzialmente invariato, sia nei punti deboli che in quelli di forza.
    La prima cosa che balza subito all’occhio è la notevole cura riservata, come sempre, all’impatto grafico e alla caratterizzazione dei personaggi. Sul fronte tecnico, infatti, il titolo si mostra capace di sfruttare la piattaforma mostrando modelli poligonali molto definiti e effetti di luce e superficie davvero notevoli, ammaliando lo spettatore con scenari colorati e di forte attrattiva, così come lo sono i personaggi.
    Sul versante della lotta, rimane alto il livello di riproduzione tecnica dei diversi stili, affinati e migliorati per quel che riguarda i vecchi personaggi e studiati da zero per quel che riguarda le new entry, apparentemente di fruizione più immediata, forse per consentire un approccio meno traumatico alle nuove leve che per la prima volta si affacciano al complesso mondo di Virtua Fighter. Il titolo, infatti, conserva inalterate le sue radici, con un gameplay forse più equilibrato tra i vari lottatori selezionabili, ma pur sempre ostico, da padroneggiare poco a poco, concentrandosi su un protagonista per meglio sviscerarne i punti di forza.
    Ottima la modalità Quest Mode, con una curva di apprendimento più accessibile del difficile e squilibrato Arcade Mode: scegliendo di affrontare l’avventura, infatti, ci troveremo a governare il nostro personaggio lungo diverse sfide, con diversi obiettivi e premi alla fine di ogni torneo, che si articoleranno lungo un asse di difficoltà crescente ma ben strutturato, che ci permetterà di imparare a fondo le mosse migliori (soprattutto le parate e le contromosse, determinanti in una simulazione di lotta come questa) in modo da affrontare sfide di intensità sempre maggiore.
    Ancora presente il Dojo, dove verremo addestrati ai diversi stili, ma purtroppo molto più scarno che in passato: sono andati persi, infatti, sia i commenti alle nostre sequenze di movimento (che nel 4° capitolo permettevano di migliorare realmente studiando i nostri errori, come se fossimo davanti a un maestro in carne e ossa) sia l’utile dizionario, sempre pronto a guidarci, illustrandoci anche i tasti da premere per ottenere un determinato colpo. Ridotta, inoltre, la portata dei replay nel tutorial, ora mestamente riservato alle sole mosse principali.
    Altra nota non particolarmente brillante risulta essere l’inedita telecronaca alle sfide: scialba, sottotono e in linea di massima fuori luogo.

    Le aggiunte

    Per consolare i possessori di Xbox 360 del ritardo (lieve), gli sviluppatori hanno deciso di implementare qualche lieve miglioria al titolo, in modo da rendere il gioco attraente anche agli occhi di questa nuova utenza. Pur rimanendo sostanzialmente invariato nel suo fulcro, si possono registrare alcuni punti di interesse.
    Il primo è la promessa di una maggior cura per l’Anti-Aliasing, che nell’edizione per PS3 creava qualche fastidio visivo, anche se non eccessivo. Per quel che concerne invece il gameplay, SEGA ha garantito una AI dei nemici migliore rispetto alla controparte Sony, pur non entrando nel dettaglio sul come tale intervento si articolerà.
    Un altro aspetto riguarderà le modifiche al sistema di controllo, visto che, forse per ovviare alla croce digitale non particolarmente adatta a questa tipologia di gioco, sarà introdotta la possibilità di governare il proprio personaggio mediante la leva analogica sinistra del pad Microsoft.
    Altri aspetti marginali riguardano infine l’aggiunta di alcuni item collezionabili nella modalità avventura, legati alla personalizzazione dei personaggi. Aggiunte e modifiche perlopiù marginali, che godono di un substrato molto valido, impreziosendolo invero in minima parte.

    Virtua Fighter 5 Per il rilascio su Xbox 360, gli sviluppatori hanno avuto un po’ più di tempo per lavorare rispetto al rilascio su PlayStation 3. In realtà, però, questo ritardo, più che per includere vere e proprie migliorie, è stato necessario per convertire il titolo da una piattaforma a un’altra. Questo non vuol dire che SEGA abbia lasciato tutto invariato, ma rimane comunque indiscutibile che il titolo che arriverà su piattaforma Microsoft sarà lo stesso già disponibile per quella Sony, nel bene e nel male. Questo significa che ci si può aspettare un ottimo picchiaduro, capace indubbiamente di fare la felicità dei possessori di Xbox, offrendo una valida altrernativa a Dead or Alive, con una proposta simile eppure differente. Fate quindi un po’ di stretching, riscaldate i muscoli e sgranchite le articolazioni: Virtua Fighter sta per arrivare!

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