Vokabulantis, un indie in stop-motion: amore, Studio Ghibli e surrealismo

Vokabulantis è un gioco indie in stop-motion che ci porta in un regno fatato e decadente, per una storia d'amore tra atmosfere surreali e inquietanti.

Vokabulantis, un indie in stop-motion: amore, Studio Ghibli e surrealismo
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  • Vokabulantis ha nell'amore le proprie fondamenta. E non solo perché i protagonisti di questo promettente puzzle-platform sono due giovanissimi innamorati, ma perché solo una notevole passione per la propria professione potrebbe spingere un piccolo team a cimentarsi con un progetto così faticoso e ambizioso. In quel della Danimarca, Kong Orange - team autore del peculiare Felix the Reaper (commistione tra puzzle game, danza, ironia e sangue di cui trovate i dettagli nella relativa recensione di Felix the Reaper) - ha infatti colmato i propri uffici di cartapesta, colori acrilici, pennelli, plastilina, stoffe, sostegni mobili e molto altro ancora, con l'obiettivo di dar vita a un videogame interamente in stop-motion.

    Ogni elemento presente in Vokabulantis dispone di un corrispettivo nel mondo reale, realizzato a mano e pazientemente animato frame dopo frame. Per tener fede al suggestivo concept, la software house ha coinvolto nello sviluppo anche Wired Fly Animation, studio di animazione specializzato proprio nello stop-motion. Sul fronte narrativo e artistico, Kong Orange può inoltre contare sul contributo di Morten Søndergaard, artista e poeta danese. Una squadra senza dubbio interessante, pronta a raccontare un'epopea in bilico tra dolcezza e inquietudine.

    Un'avventura che dura un istante

    La storia di Vokabulantis è "ambientata in quella frazione di secondo in cui decidi di dire ad un'altra persona che ti piace e speri che potrà stringere la tua mano in risposta": questa la sinossi proposta dal team per descrivere brevemente il progetto. Una presentazione singolare, ma assolutamente calzante. Protagonisti del puzzle-platform sono infatti due giovani ragazzi, che da semplici amici finiscono col tempo per scoprirsi innamorati l'uno dell'altra.

    Tuttavia, nel momento in cui Kurt e Karla decidono di confessarsi i propri sentimenti, le parole vengono meno. Ma non si tratta solo di timidezza, quanto piuttosto di un grido di aiuto, proveniente da un luogo decisamente peculiare.

    All'improvviso, i due ragazzi si ritrovano trasportati nel misterioso Mondo del Linguaggio, noto appunto come Vokabulantis. Decadente, sull'orlo della rovina e preda della disperazione, il regno delle parole è permeato di un'atmosfera lugubre e desolante. La condizione in cui versa questa dimensione è la causa che impedisce a Karla e Kurt di esprimere il proprio amore: le parole sono state loro letteralmente sottratte, al punto che i personaggi hanno persino visto sparire la bocca dai loro volti. Le entità che da sempre hanno mantenuta florida Vokabulantis - note come Verbe Carbs - vivono ora in disparte, celate alla vista e soggiogate dall'ascesa di una dittatoriale entità nota come Word Führer. Se la coppia di protagonisti non riuscirà a salvare il regno, sarà condannata a restarvi per sempre, privata della possibilità di dichiararsi amore.

    Le premesse dell'opera di Kong Orange potrebbero sembrare adatte a porre le basi per il più classico dei viaggi fatati dai toni leggeri, ma le intenzioni degli autori danesi sembrano in verità virare verso tutt'altra direzione. L'immaginario presentato dalle prime concept art diffuse dalla software house restituisce infatti un universo dominato da un surrealismo decadente, animato di angoli oscuri e segreti inconfessabili. Chiaramente sarà necessario attendere che lo sviluppo del gioco entri nel vivo per poter offrire un giudizio più ponderato, ma al momento Vokabulantis pare permeato da atmosfere che ci sentiamo di definire deliziosamente orrorifiche e inquietantemente fanciullesche.

    Rifiuti e rottami avviliscono una Vokabulantis che sembra incarnare un mondo

    fantastico travolto da una cinica e sfrenata rivoluzione industriale. Le raffinerie che distillano il Cristallo delle Parola muovono i propri ingranaggi ad un ritmo inarrestabile, corrompendo e inquinando l'intero reame. Architetture che ci hanno riportato alla mente l'animo steampunk e dark fantasy de Il castello errante di Howl si stagliano su fondali carichi d'ispirazione. Dietro le apparenze, foreste, giardini e laghi celano maledizioni ed entità potenti ma dalle ambigue intenzioni, che rievocano l'infinita magia de La Città Incantata. I nostri richiami alla poetica trentennale dello Studio Ghibli non sono casuali: Hayao Miyazaki è tra i registi che Kong Orange cita come principali fonti d'ispirazione, accanto a nomi del calibro di Andrej Tarkovskij e Jan Svankmajer. Evidente è poi il richiamo alla più ampia tradizione dell'animazione in stop motion, tecnica che - come già evidenziato in apertura - dona vita ad ognuno degli elementi a schermo presenti in Vobulantis, insieme al ricorso alla fotogrammetria e ad operazioni di scansione delle texture.

    Un gameplay al servizio delle emozioni

    Se sul fronte dell'immaginario i riferimenti degli artisti di Kong Orange sono illustri, il livello si mantiene elevato anche quando si passa ad analizzare le promesse legate strettamente al gameplay e alla qualità tecnica della produzione. Il team danese cita infatti come fonti d'ispirazione piccoli e grandi capisaldi dell'industria videoludica indipendente degli ultimi anni, spaziando tra Inside, Unravel, Little Nightmares, Ori and the Blind Forest, The Cave, la serie Trine e Forgotton Anne. Complessivamente, Vokabulantis si qualifica come un puzzle-platform che punta ad alternare col giusto ritmo fasi di gioco più concitate a sezioni dominate da enigmi ambientali.

    In entrambi i casi, alla base della formula di gameplay proposta troviamo una sorta di dogma che Kong Orange ha battezzato "Emotional Mechanics". L'idea è quella di trasmettere al giocatore i medesimi sentimenti vissuti dai giovani protagonisti, il tutto in maniera assolutamente silente e spontanea, grazie a soluzioni di level design appropriate.

    Secondo tale criterio, la gioia e il sollievo provati per essere scampati ad un pericolo mortale vedranno Kurt e Karla attraversare una sezione di Vokabulantis fluttuando e rimbalzando gioiosi. Parallelamente, sensazioni di sconforto e di paranoia saranno veicolate dall'utilizzo di uno split-screen che sfida le leggi della logica per rappresentare l'isolamento interiore dei muti protagonisti.

    Infine, poiché la capacità di manifestare vicinanza garantendo al contempo libertà è essenziale in ogni relazione, anche la distanza tra i personaggi influirà sul gameplay. Gestire il ritmo di avanzamento di Kurt e Karla sarà essenziale, perché quest'ultimo modificherà in maniera dinamica i livelli. Una promessa intrigante, che ci pare suggestiva soprattutto a fronte della possibilità di fruire di Vokabulantis anche in compagnia di un amico.

    L'indie di Kong Orange, che eppure presenterà anche un'opzione single player, è infatti apertamente pensato per essere giocato in co-op, con quest'ultima che - purtroppo - è per ora confermata soltanto per il multiplayer online. Passando alla longevità, il team punta a plasmare un'esperienza della durata di circa 6-8 ore, alle quali possono aggiungersi ulteriori 2-4 ore per i giocatori desiderosi di scovare tutti i segreti e gli obiettivi nascosti del puzzle-platform.

    Sul fronte tecnico, torniamo ad evidenziare lo straordinario lavoro che

    attualmente si sta svolgendo negli studi danesi della piccola software house, dove ogni edificio, personaggio o scenario di Vokabulantis sta prendendo forma nel mondo reale. Da pupazzi di plastilina a dirigibili di cartapesta, passando per articolate strutture in legno e latta: ogni elemento viene accuratamente assemblato, dipinto in maniera minuziosa e poi impiegato in procedure di scanning 3D e fotogrammetria, o sessioni fotografiche in molteplici condizioni di illuminazione. Successivamente, il tutto viene trasposto in chiave digitale sfruttando l'engine di Unity. Tale processo consente di dar vita a un universo virtuale dal feeling decisamente peculiare, in cui cutscene e sequenze di gameplay si fondono a schermo senza alcun tipo di transizione.

    Un progetto promettente

    Le intenzioni di Kong Orange, ormai è evidente, sono decisamente ambiziose. Con il progetto che si trova ancora in uno stadio embrionale è davvero difficile prevedere quale sarà la qualità finale del prodotto, che approderà sul mercato non prima del 2024. Il team danese punta a proporre Vokabulantis su tutte le "principali piattaforme", ma al momento l'unica conferma definitiva che la software house si sente di offrire è quella di una versione PC destinata all'esordio su Steam.

    Non ci stupirebbe, tuttavia, veder presto giungere ulteriori annunci su questo fronte. Il progetto ha infatti colpito sino ad ora l'attenzione di non pochi attori, con Kong Orange che si è aggiudicata finanziamenti da parte del Danish Film Institute e dell'Unione Europea (nell'ambito del programma Europa Creativa MEDIA, volto a supportare le industrie cinematografiche e audiovisive dei Paesi UE). A corredo, la recente campagna Kickstarter di Vokabulantis si è chiusa con 2.085 sostenitori, che hanno contribuito al progetto con quasi 90.000 euro, a fronte dei 70.000 fissati dagli autori come obiettivo della raccolta fondi.

    Quest'ultima è stata descritta da Kong Orange come "l'ultima spinta necessaria per coinvolge uno o due partner aggiuntivi". La speranza è che le promettenti - e apparentemente solide - basi del progetto Vokabulantis possano trovare piena espressione, magari anche tramite un publisher in grado di garantire al team la giusta autonomia artistica.

    A suscitarci questo augurio sono anche gli obiettivi che la campagna Kickstarter non è riuscita a sbloccare, tra cui l'introduzione di una modalità cooperativa in locale o la rappresentazione nel mondo di gioco di creature e animali animati in stop motion.

    Vokabulantis Mentre la campagna Kickstarter di Vokabulantis si conclude, il concept alla base del puzzle-platform danese - difficile negarlo - ci ha già rubato il cuore. Purtroppo, l'attesa per vedere il titolo in azione sarà ancora parecchio lunga. Kong Orange ha infatti messo le cose in chiaro: Vokabulantis si trova nelle fasi iniziali dello sviluppo ed è dunque irrealistico aspettarsi una sua pubblicazione prima di altri due o tre anni. Una demo dimostrativa dovrebbe se non altro vedere la luce nell'autunno 2022, ma di questi tempi è meglio non fissarsi eccessivamente su scadenze che hanno natura chiaramente indicativa. Per il momento, Vokabulantis si qualifica come un indie da tenere sotto stretta osservazione, nella speranza che entro il 2024 possa riuscire a lasciarci senza parole.

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