Anteprima War Front - Turning Point

La seconda guerra mondiale come non l'avete mai vista!

Anteprima War Front - Turning Point
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Con i se e con i ma, la storia non si fa...

    La vita, si sa, è fatta di scelte, al punto da poter essere paragonata a una lunga strada a senso unico, piena di bivi, in prossimità dei quali necessariamente ognuno di noi è tenuto a scegliere la strada su cui proseguire il proprio cammino.
    Senza ombra di dubbio chiunque, se avesse la possibilità di tornare indietro nel tempo, cederebbe alla tentazione di modificare qualche vecchia scelta fatta, girando a destra laddove in passato avesse tenuto la sinistra.

    La teoria delle dimensioni parallele prende spunto proprio da questo concetto: ogni avvenimento nel mondo non avviene a caso, ed ovviamente per il meccanismo di causa ed effetto, ogni cosa ha una propria ripercussione sugli eventi futuri.
    Di conseguenza, se un avvenimento importante ha avuto un esito diverso da quello noto, è logico immaginarsi che il mondo che ne deriva subisca l’effetto di questa risoluzione alternativa, dando quindi vita ad una vera e propria nuova dimensione, il cui dipanarsi corre parallelo a quella “originale”. Giusto per fare qualche esempio calcistico, cosa sarebbe successo se Nesta non si fosse infortunato e quindi Marco Materazzi fosse rimasto in panchina? Cosa sarebbe accaduto se Grosso avesse sbagliato il rigore? E se Zidane avesse mirato un po' meglio, Gattuso avrebbe ancora tutti i denti?
    Una risposta a questi interrogativi la si potrebbe ottenere vivendo nella dimensione parallela in cui i fatti non sono ipotesi ma realtà e in tal caso l’Italia, probabilmente, non avrebbe vinto il mondiale...

    Pensiamo invece a qualcosa di meno spensierato: cosa sarebbe accaduto se Hitler fosse stato assassinato all’inizio della Seconda Guerra Mondiale? Cosa sarebbe successo se una nuova casta militare avesse preso le redini della macchina bellica tedesca e avesse iniziato a produrre in massa tutti gli armamenti sperimentali del Terzo Reicht? Cosa sarebbe accaduto se i tedeschi, forti di questi nuovi gingilli, avessero conquistato la vecchia Inghilterra? E se Stalin anzichè combattere l’esercito di Fuhrer avesse pensato bene di emularlo, nel tentativo di conquistare tutta l’Europa con americani e tedeschi alleati per fronteggiare l’arma russa?

    Per trovare risposta a queste domande non occorre procurarsi una DeLorean (Ritorno Al Futuro...) oppure fabbricarsi in cantina un marchingegno per compiere un salto dimensionale, ma basta attendere l’arrivo sugli scaffali di War Front - Turning Point, il nuovo strategico in tempo reale dell’ungherese Digital Reality!

    Armiamoci per partire!

    Potremo parlare per ore di quanto i videogiochi di questi ultimi anni strizzano l’occhio al II conflitto mondiale, proponendoci questo scenario di guerra ormai da ogni punto di vista, con la conseguenza che ogni videogiocatore riuscirebbe tranquillamente a sostenere un’interrogazione di storia, semplicemente raccontando le trame che si è trovato a vivere con gli ultimi giochi.

    War Front - Turning Point (da adesso semplicemente WF) cerca di sfatare questo situazione proponendo la seconda guerra mondiale sotto un’ottica fantastica quanto allettante, che di fatto costituisce il punto concettuale di fondo dell’intera produzione, in grado di dare la possibilità al titolo di emergere dalla massa uniforme di RTS ambientati nei tristi anni del conflitto. Oltre che avere un immediato impatto benevolo sul piano narrativo su cui si incentra la modalità campagna del titolo, costituita da una dozzina di missioni sia per lo schieramento americano sia per quello tedesco, l’intreccio fantapolitico ha forti ripercussioni anche sul piano della giocabilità e soprattutto sul fattore strategico.

    Ad un'analisi superficiale, infatti, WF rischia di apparire come un titolo fra tanti, in cui la prima cosa da fare consiste nel raccogliere risorse minerarie per poi costruire strutture al fine di sviluppare il proprio esercito, curandosi di effettuare studi per potenziarlo a dismisura ed infine cancellare dalla faccia della terra la fazione avversaria.
    In realtà però trovarsi di fronte a uno scenario storico stravolto, con la conseguente possibilità di usare unità militari sperimentali più o meno di fantasia, da vita a tutta una serie di tattiche belliche inedite per ogni strategico ambientato nel secondo conflitto mondiale, apportando quindi una ventata di aria fresca nel settore. Questo aspetto può indubbiamente strizzare l’occhio a coloro che ormai sono stanchi del solito carro yankee Sherman, o del solito caccia bombardiere tedesco Stuka (unità fra l’altro presenti nel gioco), ma sicuramente renderà meno appetibile il titolo ai puristi della fedeltà al realismo storico.
    Per dare tuttavia una nota di coerenza al titolo, le unità speciali varieranno da esercito ad esercito, differenziandosi nettamente l’una dall’altra, cercando di caratterizzare maggiormente lo spirito della fazione di appartenenza in virtù anche dei punti di forza storicamente reali che l’hanno contraddistinta.

    Dimmi chi sei e ti dirò cosa avrai!

    Rimanendo in tema di esempi, gli americani vanteranno una potenza aerea notevole, sfoggiando un nutrito arsenale di armi di massa quale una catastrofica bomba atomica a corto raggio oppure una terrificante quake bomb, un ordigno in grado di generare una potente esplosione sotterranea in grado di radere al suolo ogni tipo di bunker e struttura.

    I tedeschi preferiranno sfoggiare un armamento più esotico, che spazia da unità di fanteria armate di lanciafiamme e jet pack (avete presente Rocketeer?) a esoscheletri meccanici in grado di rendere un singolo fante pericoloso quanto un carro armato, senza trascurare i temibili missili a lunga gittata V2 al loro massimo splendore, e dei dirigibili Zeppeling il cui armamento fa impallidire la morte nera.

    I russi invece, forti delle loro origini siberiane, proporrano dal loro arsenale una serie di armamenti in grado di congelare e quindi sbriciolare ogni tipo di unità nemica, e come se non bastasse, dei monumentali carri armati e delle gigantesche unità mobili di artiglieria, in grado da sole di mettere in ginocchio una vera e propria armata motorizzata avversa.

    Va inoltre detto che il gioco sfrutta in modo intelligente l’esperienza e la maturità che il settore degli RTS ha ormai accumulato nel corso degli anni, titolo su titolo.
    L’excursus di ogni esercito prevedrà il passaggio di tre stadi evolutivi ben precisi, caratterizzati da una crescente complessità tecnologica di cui la fazione potrà beneficiare per completare i propri obbiettivi.
    Il passaggio di stadio è strettamente legato alle infrastrutture costruite, pertanto nel caso in cui queste vengano distrutte da un attacco nemico, ci ritroveremo in men che non si dica all’età della pietra sino a quando non ripristineremo la situazione.
    A complicare la faccenda ci pensa la limitatezza delle materie prime, che ci obbligherà a cercare di conquistare ogni fonte di approvvigionamento presente nella mappa, se non vogliamo ritrovarsi sul più bello della partita senza un dollaro, e quindi, praticamente, spacciati.

    Inoltre saranno presenti sui campi di battaglia i così detti eroi, ovvero unità di fanteria dotate di poteri straordinari ed attitudini particolari, in grado da soli di poter dare una svolta alla battaglia.
    Oltre a ciò, va segnalata la possibilità da parte di ogni unità che comanderete di acquisire, a furia di scontrarsi con il nemico, punti esperienza che la renderanno sempre più temibile e scaltra in ogni scontro, aggiungendo ancora spessore agli scontri poichè tenderemo a limitare al minimo le perdite per avere tra le nostre un esercito di veterani.
    Come ulteriore chicca, il prodotto offre la possibilità di assumere il controllo diretto di ogni forma di postazione fissa e di ogni unità corazzata, collocando la visuale rispettivamente in prima persona come in un FPS e in terza.
    Quante volte abbiamo maledetto gli sviluppatori perché una nostra postazione anticarro invece che sparare ad un minaccioso tank che la riduceva in pezzi, concentrava il suo fuoco su una disgraziata unità di fanteria in fuga?
    Stavolta non avremo scusanti, potendone assumere il diretto controllo, e quindi somministrare piombo a chi riterremo più meritevole, ricordandosi che chi fa da se fa per tre.

    Questione di tecnica...

    La versione che abbiamo avuto modo di provare è una pre-beta, ed è quindi ben lungi da essere definitiva, ma lascia davvero ben sperare.
    Prestando attenzione al comparto grafico del titolo, non possiamo che notare l’accurata realizzazione dei modelli poligonali che danno vita ad ogni unità presente a schermo, dal semplice albero al soldato armato di panzerfaust che attende timoroso la nuova incursione nemica.
    Da segnalare inoltre la buona qualità delle textures che ricoprono le ambientazioni e i veicoli, molto varie e ben caratterizzare, che tuttavia passano in secondo piano se paragonati agli effetti grafici legati alla realizzazione delle esplosioni e degli effetti particellari.
    Oltre che per l’immenso danno, quando viene fatta brillare una bomba atomica, c’è veramente da rimanere a bocca aperta per la realizzazione grafica con cui è ricreata.

    La resa del fuoco e delle fiamme è veramente curatissima, per non parlare della realizzazione del fumo e delle scintille che rendono spettacolare e quanto mai realistica ogni singola fiammata.
    Da applausi è anche la realizzazione del calore, facilmente ammirabile soffermandosi ad osservare una acciaieria russa al momento della fusione oppure quando, adottando la visuale in prima persona, rimaniamo letteralmente accecati dai lampi prodotti dal nostro cannone, sparando da una postazione fissa.
    A differenza di altri RTS, in cui le condizioni climatiche restano invariate per tutta la durata di una missione, WF dovremo tener conto dell’alternarsi del giorno alla notte e del fatto che da un momento all’altro il clima può cambiare.
    Oltre al mero cambiamento estetico, realizzato fra l’altro ottimamente, queste circostanze hanno conseguenze anche sul piano tattico, in quanto portano a conseguenze ben precise: come il buon vecchio Sam Fisher insegna, muoversi nel buio non può che essere vantaggioso se vogliamo prendere il nostro avversario di sorpresa, ma a differenza di lui nessun soldato dell’epoca era in possesso di un visore notturno quindi il rischio di cadere in qualche imboscata, è sempre elevatissimo!

    Se invece fossimo così privi di senno da decidere di muovere una divisione di carri armati nel bel mezzo di una tempesta, non dovremo meravigliarci se la loro avanzata è lenta quanto una carica di lumache, ma piuttosto chiederci se non fosse stato il caso di attendere qualche ora e di lanciare l’attacco sotto un sole pieno. Ad aumentare ancora il realismo che il titolo sembra proporre, ci pensa un potente motore per la gestione della fisica in grado di fare faville. Ogni esplosione, dalla bomba atomica alla semplice bazookata, oltre al potenziale distruttivo che esercita sul punto di impatto, comporta uno spostamento d’aria meglio detto onda d’urto che causa un certo danno anche alle strutture nei paraggi dal luogo .
    In WF non sarà quindi raro vedere alberi cadere a causa di velivolo precipitato nelle vicinanze oppure a seguito di un bombardamento eseguito ai margini della foresta.
    Ogni esplosione di media-alta potenza crea dei veri e propri crateri sul campo di battaglia, che costituiscono un forte rallentamento all’avanzata delle truppe, analogamente alla presenza di rottami prodotti da precedenti tafferugli, che di fatto complicano non poco il cammino di ogni unità.

    Facciamo la guerra o facciamo l’amore?

    WF si preannuncia un titolo da cardiopalma e senza ombra di dubbio l’ambientazione storica alternativa non può che fare la differenza per tutti coloro che si sono stancati del “solito gioco ambientato nella seconda guerra mondiale” e chiedono qualcosa di diverso, pur amando il particolare contesto bellico.
    Va inoltre detto che le meccaniche di gioco sono piuttosto semplici ed intuitive, quindi alla portata di chiunque desideri entrare nel mondo degli RTS per la prima volta.
    Questi due aspetti che a prima vista risultano positivi, rappresentano la classica lama a doppio taglio, in quanto sia gli amanti del realismo storico, sia gli hardcore gamers possono benissimo storcere la bocca di fronte all’imminente lavoro dei Digital Reality.

    Inoltre, pur sfruttando in modo interessante tanti aspetti del mondo degli RTS che hanno conquistato il cuore di migliaia di giocatori, WF tralascia alcuni elementi che renderebbero più completa ed intrigante l’esperienza di gioco.
    Tanto per fare un esempio, le mappe presentano una scarsa articolazione sul piano altimetrico e quindi l’importanza tattica legata ad una posizione maggiormente elevata da cui colpire il nemico (Ground Control fa di questa elemento un vero e proprio biglietto da visita) , va letteralmente a farsi friggere.

    War Front - Turning Point Tirando le somme, non dobbiamo assolutamente pensare di avere fra le mani un gioco mediocre, ma un buon gioco, senza troppe infamie e con qualche lode, capace senza dubbio di regalarci ore di svago e di relax. A convincerci ulteriormente di questa conclusione ci pensa il comparto tecnico, che vanta un motore grafico e fisico che non mancheranno certamente di essere apprezzati e renderanno maggiormente appetitosa la nostra esperienza ludica. Non resta quindi che attendere l’uscita del titolo, prevista per settembre... noi l’attendiamo fiduciosi che in questo mese Digital Reality possa ingranare quella marcia in più e fugare ogni dubbio.

    Quanto attendi: War Front - Turning Point

    Hype
    Hype totali: 4
    59%
    nd