Anteprima Way Of The Samurai 3

La filosofia del Bushido fatta videogioco

Anteprima Way Of The Samurai 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • La via del Samurai

    Tra le classi di guerrieri che hanno rappresentato la storia e l’anima di un Paese, sicuramente il samurai giapponese di epoca feudale è una delle figure più affascinanti che abbia mai solcato i campi di battaglia: vuoi per i rituali, la profonda dedizione per il proprio“Padrone”, il rigido codice morale che ne motivava le gesta (derivato dalla filosofia del Bushido ed esplicato nell’opera letteraria “Hagakure”), essi suscitano da sempre grande rispetto ed un forte ascendente nell’immaginario collettivo, che accoglie con favore opere di ogni genere - cinematografiche, letterarie ed anche videoludiche - per ripercorrerne la storia.
    Way of the Samurai è una serie nata su Playstation 2 che ha raccolto negli anni notevoli consensi (nonostante un tasso tecnico decisamente sottotono) proprio grazie al fascino che questi gloriosi combattenti riescono ad evocare, oltre che ad una struttura di gioco incentrata sulle scelte morali che influenzavano dinamicamente l’andamento della trama, proponendo diversi finali alternativi (7 per il primo capitolo, 11 per il secondo e si parla di ben 15 in questo nuovo episodio sbarcato nella next generation).
    Prodotto dalla Agetec e sviluppato dalla Aquire, Way of the Samurai 3 è già uscito da alcuni mesi sul mercato nipponico, riscuotendo come i precedenti episodi un discreto successo di pubblico e critica: è fresca di stampa la notizia di una imminente pubblicazione occidentale del prodotto, in procinto di sbarcare negli States (ottobre 2009) ma ancora senza una data per quanto concerne il mercato europeo.
    Pur non avendone potuto ancora saggiare le qualità generali a causa degli ostici ideogrammi, scopriamo insieme alcune caratteristiche peculiari del titolo, presente per il secondo anno consecutivo alla più grande fiera videoludica del mercato orientale, ovvero il Tokyo Games Show.

    Io e la mia katana

    Ambientato durante il periodo feudale degli “Stati guerrieri”, Way of the Samurai 3 pone il giocatore nei panni di un ambizioso ragazzo che desidera consacrarsi come uno dei più grandi samurai della sua epoca: durante un viaggio nella provincia di Gishu Amana, controllata dal clan dei Fujimori, egli viene travolto dagli eventi e dalle cruente battaglie che coinvolgono gli Ouka e gli abitanti del villaggio di Koshu, fazioni avverse al potere corrotto dei Fujimori.
    Questo, a grandi linee, è l’incipit della trama che si dipanerà nel corso della breve storia del gioco, che come nei capitoli passati pone l’accento sulla rigiocabilità piuttosto che sulla longevità, grazie ai numerosi finali alternativi ed alla possibilità di variare profondamente il corso degli eventi con le proprie azioni.
    A dispetto della presunta profondità di una siffatta struttura, questo particolare free roaming ambientato tra villaggi e foreste del Giappone feudale propone scelte piuttosto lineari (usare il dialogo o la violenza) che andranno a delineare un profilo ben preciso del proprio alter ego virtuale : essere un buon od un cattivo samurai.
    Seguendo la via del Bushido aumenterà il rispetto (fissato dai cosiddetti “samurai points”) tra la popolazione locale ed i clan in guerra, con la conseguente acquisizione di nuove mosse e skills in linea col proprio operato: viceversa, sguainando la katana in ogni occasione saremo temuti ed odiati da tutti.
    Tra l’omicidio ed il dialogo (purtroppo ancora poco comprensibile dal punto di vista della profondità a causa degli ostici ideogrammi giapponesi) si inserisce anche l’opportunità di colpire gli altri personaggi con parti non letali dell’arma in dotazione, azione utilissima per intimorire ma che non sporca più di tanto la reputazione del protagonista: da sottolineare anche la possibilità di eliminare alcuni personaggi chiave non giocanti (comunque non tutti), che influenzerà drasticamente la trama ed il finale dell’avventura.
    Il primo passo nell’ultima fatica targata Aquire è costituito dalla creazione del proprio personaggio, grazie ad un editor piuttosto approfondito che consente al giocatore di scegliere numerosi vestiti, acconciature ed accessori vari (oltre che caratteristiche fisiche) per personalizzare al massimo il samurai desiderato: semplice ma estremamente efficace per rendere ancor più coinvolgente il prodotto.
    Terminata la presentazione si viene catapultati ai margini di un tipico villaggio giapponese dell’epoca, dove due abitanti del posto si avvicineranno per un consulto: qui si delinea l’anima del titolo Aquire, potendo infatti scegliere la sorte dei due avventori (ucciderli, spaventarli o ascoltare ciò che hanno da dirci) influenzeremo il giudizio dei loro concittadini, il cui comportamento si rifletterà sulle successive tappe della nostra avventura.
    Come nel più classico stile dei titoli del genere, oltre agli obiettivi principali, si possono accettare o rifiutare missioni secondarie (che vanno dalla protezione all’omicidio) e sono presenti negozi dove poter potenziare/acquistare le armi - vi sono centinaia di accessori disponibili - ed altri per pozioni ed oggetti curativi.
    Dal punto di vista tecnico, come da tradizione, purtroppo, il titolo non compete assolutamente con le produzioni attuali di maggior spessore, presentando addirittura diversi elementi accostabili alla old-gen: sebbene infatti il protagonista ed i personaggi principali di Way of the Samurai 3 risultino ben definiti e dettagliati, il count poligonale si attesta su livelli piuttosto bassi e nonostante si noti la cura per alcuni particolari la resa finale è abbastanza grezza e lontana dagli standard della generazione corrente.
    Scarsi i vari effetti speciali di contorno così come la maggior parte delle animazioni, che seppur ben definite e fluide durante l’esecuzione risultano ancora piuttosto slegate fra loro: la speranza è che tale difetto venga perlomeno corretto nella versione finale del prodotto occidentale.
    Dal punto di vista del gameplay, i combattimenti di Way of the Samurai 3 risultano quanto di più vicino ai classici hack’n slash di un tempo, con due pulsanti dedicati agli attacchi ed uno alla parata: vi sono numerose possibilità di combo e mosse speciali (sbloccabili procedendo nel gioco o acquistandole negli appositi negozi, alla stregua del classico Ninja Gaiden) , garantendo una certa varietà e profondità di gioco, grazie anche alle numerosissime armi a disposizione del giocatore ed alle decine e decine di accessori per potenziarle e perfezionarle.

    Way Of The Samurai 3 Nonostante un livello tecnico di discutibile qualità allo stato attuale dei lavori (già conclusi da un anno per la versione nipponica), il titolo Aquire mantiene un fortissimo fascino per l’ambientazione e la possibilità di intervenire dinamicamente sullo svolgersi dell’avventura: solo con la versione finale ed occidentale del prodotto potremo effettivamente capire come e quanto i dialoghi e le scelte del giocatore potranno influenzare il corso degli eventi, tuttavia i commenti della stampa e dei giocatori giapponesi fanno ben sperare e non ci resta che mettere le mani sulla versione americana (ormai imminente) per saggiare e ripercorrere la via del samurai. Da tenere sotto stretta osservazione per tutti coloro che amano la tradizione ed il fascino del Bushido e riescono a chiudere un occhio su un impianto tecnico piuttosto datato, ma c’è ancora speranza in qualche lieve miglioramento.

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