Werewolf The Apocalypse: nuove informazioni sull'action rpg di Cyanide Studio

La nostra chiacchierata con il team Cyanide ha portato alla luce alcune novità sullo stato di salute dell'ambizioso Werewolf: The Apocalypse.

Werewolf The Apocalypse: nuove informazioni sull'action rpg di Cyanide Studio
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Una licenza importante, da sola, non basta. Benché alle volte facciano il grosso del lavoro, attirando a sé una fanbase molto ampia, i diritti di un brand assai noto devono essere necessariamente supportati da un concept altrettanto valido, capace di rendere piena giustizia al modello di riferimento. È per questo che i ragazzi di Cyanide, quando si tratta del loro Werewolf: The Apocalypse, si muovono con le zampe di piombo: ad un anno di distanza dall'annuncio ufficiale, non a caso, ancora non ci hanno mostrato uno stralcio di gameplay. È evidente, infatti, che la loro intenzione è quella di presentare un prodotto che abbia una conformazione ludica solida e coesa, tale da non deludere tutti gli innumerevoli estimatori del gioco di ruolo cartaceo e dell'universo di World of Darkness. Tuttavia, anche senza una demo né un trailer a corollario delle loro parole, gli sviluppatori del team francese ci hanno rassicurato con entusiasmo sullo stato di salute del progetto, raccontandoci per filo e per segno tutte le ultime idee implementate in corso d'opera. Purtroppo, prima di poter piantare i nostri artigli sulla versione completa, dovranno trascorrere ancora parecchie lune.

    Ululato di rabbia

    Il mondo che fa da cornice a questo action rpg è un pianeta ormai distrutto, schiacciato dalla sete di potere, dallo sfruttamento intensivo di Madre Terra, dalle ambizioni degenerate degli esseri umani. Ed i lupi, un tempo protettori dell'equilibrio naturale, iniziano a ribellarsi: dopo un patto d'alleanza con gli uomini durato centinaia di anni, ora giunge il momento di sfoderare di nuovo le zanne per ristabilire l'ordine nell'ecosistema. Anche a costo di nutrire la terra con il sangue dei suoi ospiti. Werewolf: The Apocalypse ci lascerà la libertà di "seguire il nostro percorso", di intraprendere la nostra personale strada verso la vendetta contro una multinazionale petrolifera, il vero villain dell'avventura. Un sottofondo ambientalista, quindi, su cui si erge una critica neppure troppo velata al capitalismo, all'avidità senza scrupoli, alla supremazia della tecnologia. Quella che prende vita nel Nord degli Stati Uniti (più precisamente nel Colorado), è però sia una storia d'ampio respiro, sia una più intima e familiare. Il protagonista appartiene ovviamente al clan dei lupi, ma ha vissuto lungo tempo lontano dalla sua tribù. Al ritorno, scopre che il figlio si è misteriosamente dileguato, e la sua ricerca diventerà il motore che metterà in moto lo svolgersi della main quest. Nel corso dell'esperienza potremo assumere ben tre differenti forme: lupo, umano e mannaro. La prima sarà utilissima per muoversi con rapidità lungo le aree esplorabili, per cacciare, per scovare le tracce delle pattuglie nemiche e per nascondersi alla loro vista. Nelle sembianze di un uomo, invece, potremo interagire con il setting di gioco, chiacchierare con gli NPC, effettuare delle scelte che mutano l'andamento della trama, utilizzare l'ambiente a nostro vantaggio, imparare abilità di hacking, difenderci con l'uso dell'arco o usare lo stealth per passare inosservati. Il terzo stadio, quello dei bestiali Crinos, è infine la tipologia più adatta al combattimento, tramite la quale sventrare i corpi dei nostri nemici. Tutte queste trasformazioni posseggono un albero dei talenti sia singolo sia comunitario, garantendo - almeno in linea teorica - un enorme carico di personalizzazione.

    Stando alle promesse di Cyanide, il combat system si rivelerà dinamico, esaltante e facile da padroneggiare: anche nella forma dei Crinos, però, non dovremo in alcun modo sottovalutare la potenza dei nemici, alcuni dei quali saranno armati di tutto punto con esoscheletri e proiettili d'argento, ben consapevoli delle debolezze di un lupo. Nonostante la scelta più immediata sia quella di abbandonarsi ai propri istinti e far piazza pulita di tutti gli ostacoli, alle volte dovremo obbligatoriamente scendere a patti con la propria furia, e reprimere gli istinti più animaleschi. Proprio come un anno fa, il team è tornato a proporci lo stesso quesito morale: "Qual è la conseguenza di voler cambiare il mondo con la violenza?". I mannari sono infatti creature piene di rabbia, di rancore, di ferocia, e l'intero gioco si baserà pertanto sul concetto dell'ira, da sfogare o contenere. Dovremo dunque provare a contenere la rabbia che serpeggia sotto la nostra pelliccia, compiendo determinate scelte e sbloccando apposite skill: spesso avremo l'opportunità di usare la nostra abilità oratoria per ottenere le informazioni indispensabili, senza dover a tutti i costi "strappare il volto dei nemici" (per usare le parole di Cyanide).

    Lo studio, tuttavia, ha insistito fortemente sul concetto di "rabbia", che a quanto pare sarà l'elemento cardine del gameplay e della narrazione. Maggiori saranno i danni che subiremo durante uno scontro, e più rapidamente riempiremo l'indicatore dell'ira, che ci porterà, pian piano, a perdere il controllo. Rilasciare tutta la nostra foga sanguinaria non sarà piacevole: è vero che diventeremo più potenti, ma perderemo progressivamente il lume della ragione. Nello stato di frenesia completa, il protagonista sarà irrefrenabile, e non riuscirà più a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, finendo per uccidere innocenti e modificare radicalmente lo svolgimento di alcune missioni. Anche lo scenario reagirà in modo dinamico allo stato d'animo del mannaro, con animali che si allontaneranno spauriti dinanzi al nostro passaggio. Potremo diminuire la barra della rabbia tramite strategie diverse, una delle quali consisterà nel mettere a segno qualche mossa speciale con cui sventrare gli assalitori, sfogando così la nostra fame di smembramenti. Nel caso in cui lo stato di follia raggiunga il picco massimo, lo schermo inizierà a popolarsi dei cosiddetti Fomori, ossia umani corrotti da spiriti malvagi, che ci attaccheranno in branco. Sarà nostro compito, a quel punto, ucciderli nel minor tempo possibile per evitare che prendano il controllo su di noi e causino uno spiacevole "game over". Ma non è tutto: se continueremo imperterriti a entrare in modalità frenesia, ogni qual volta perderemo il controllo il numero di Fomori aumenterà, rendendo molto più difficile sbarazzarci di loro. L'equilibrio, in sostanza, è la chiave con cui agire nel mondo di Werewolf: The Apocalypse. Benché ci sia un ampio quantitativo di possibilità per affrontare l'esperienza, infine, nel complesso il prosieguo narrativo sarà ben inquadrato.

    L'action-rpg di Cyanide prova a bilanciare libertà e linearità, sia dal punto di vista ludico che narrativo: in tal senso, il gioco non propone un classico open-world, ma una serie di macro-aree visitabili a piacimento, alcune delle quali fungono da hub centrale, con estensione e tipologia variabile, dai luoghi immersi nella natura agli agglomerati cittadini.
    Allo stato attuale, il team non ha potuto (o voluto?) rivelarci ulteriori dettagli: Werewolf: The Apocalypse è infatti in uno stadio poco più che embrionale, un cucciolo di lupo pronto ad ululare quando lo sviluppo giungerà a pieno regime. La curiosità di vedere il gioco in movimento, però, ci sta consumando. E questo, a dirla tutta, ci provoca un bel po' di "rabbia"...

    Che voto dai a: Werewolf: The Apocalypse Earthblood

    Media Voto Utenti
    Voti: 19
    4.5
    nd