Anteprima Zelda: Phantom Hourglass

Zelda arriva sul portatile Nintendo in grande stile. Lo stile di Wind Waker!

Anteprima Zelda: Phantom Hourglass
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  • DS
  • Uno “sbarco” molto atteso

    La piccola console Nintendo viaggia ormai a gonfie vele in tutti i mercati mondiali, rendendo felici i suoi possessori grazie a un parco titoli in grado di offrire divertimento e qualità per tutti i gusti. Eppure, manca ancora qualcosa. Uno storico brand della casa di Kyoto, che come le più grandi star ha deciso di farsi attendere, magari per aumentare la suspance legata al suo arrivo. Stiamo parlando di Zelda e del suo protagonista Link, che si spera approdino presto (fine 2007?) sul portatile a due schermi.

    Eredità Leggendaria

    L’esordio di questa importante saga sul DS porta con sé il peso di un’eredità impegnativa, data l’elevata qualità dei suoi predecessori su console casalinghe, ma anche portatili. L’impegno profuso per mantenere le altissime aspettative legate a questo titolo sembra essere davvero molto: per l’occasione Nintendo ha infatti deciso di affidare il lavoro al team responsabile degli ultimi episodi (ovvero quello capitanato da Eiji Aonuma), ha rimandato l’uscita del prodotto per diversi mesi (in modo da integrare anche modalità online e multiplayer) e, infine, sembra essersi impegnata per raggiungere un ottimo risultato per quel che concerne sistema di controllo e make up grafico.
    Sotto molti aspetti il predecessore dal quale Phantom Hourglass sembra prendere maggiori spunti è senz’altro Wind Waker per Game Cube. Lo stile grafico, apprezzato da molti per la sua originalità e la sua ottima realizzazione, appare infatti basato sul medesimo cell shading, con un utilizzo molto curato degli accostamenti cromatici, e un’ottima resa delle espressioni dei protagonisti. Il tono cartoonesco contribuisce a donare al gioco un’aura fiabesca, narrandoci le avventure di Link in un mondo di Hyrule particolarmente gioioso e colorato.
    Altro punto in comune tra i due titoli è l’ambientazione. Ci ritroveremo anche qui davanti a grandi distese d'acqua, costretti a navigare nell’oceano passando di isola in isola per affrontare l’avventura. Le isole sembrano non essere molte, tuttavia promettono di essere tutte sviluppate approfonditamente non solo dal punto di vista architettonico, ma con un background di spessore alle spalle, abitate da numerosi paesani e piene dungeon a livelli, nei quali dovremo tornare a esplorare nuove zone prima inaccessibili, una volta recuperati determinati strumenti.

    Innovazione Avventurosa

    Se da un lato quindi ci troviamo davanti a un gioco capace di mantenere gli stilemi tipici della serie, o almeno del capitolo Game Cube, dall’altro il team di sviluppo sta ovviamente cercando di proporre una serie di novità incentrate sulle caratteristiche del portatile Nintendo. Da questo punto di vista, l'uso del pennino sembra essere un elemento portante della struttura di gioco.
    Il movimento di Link avverrà solo tramite touch screen, toccando il punto o la direzione verso cui si intende far muovere il personaggio: un sistema di controllo già collaudato in Animal Crossing: Wild World e Magical Starsign, molto più comodo e intuitivo di quanto si possa pensare a prima vista.
    Sempre tramite il tocco potremo utilizzare le varie armi a disposizione, tracciando le traiettorie del nostro boomerang (in modo da colpire anche più bersagli in sequenza) o le parabole delle bombe lanciate dal nostro cannone(durante le sessioni di navigazione marina).
    Anche la sempre importante componente legata al Puzzle Solving si avvale dell’uso del pannino: con esso potremo infatti prendere appunti sul touch screen per ricordarci determinati elementi indispensabili per la risoluzione degli enigmi, potremo prender nota di alcuni luoghi significativi sulla mappa per non perderci nei labirinti, potremo tracciare determinati segni per risolvere rune magiche capaci di aprire porte bloccate e via discorrendo.
    L’ultimo aspetto riguarda i combattimenti all’arma bianca, durante i quali partiranno delle fasi di corpo a corpo con la nostra lama incrociata con quella dell’avversario: per vincere il duello sarà necessario strofinare il pennino sullo schermo tattile, cercando di vincere la resistenza del nemico.

    Multiplayer

    Phantom Hourglass, oltre ad un’avventura principale che speriamo risulti epica ed indimenticabile al pari di quelle “casalinghe”, propone all’utente una modalità Multiplayer.
    Lontano dall’opzione cooperativa di Four Swords, nel primo Zelda pensato per DS il multiplayer è piuttosto un’alternativa al gioco di base. Per il momento disponibile solo in modalità locale (ma visto l’orientamento di Nintendo siamo fiduciosi riguardo alla possibilità di sfruttare il Wi-Fi), il Battle Mode testato durante la recente GDC mostra una struttura profonda e assai divertente.
    I due giocatori che prendono parte alla battaglia interpretano alternativamente i panni di Link e di tre Phantom Guard sulle sue tracce. Mentre il protagonista dovrà muoversi nella schermata alla ricerca di frammenti di triforza da portare alla base, le guardie dovranno cercare di intercettarlo per fermare la sua corsa. Il sistema di controllo di Link è identico a quello sopra descritto (si utilizza la pressione prolungata per direzionare l’eroe), mentre le guardie sono gestite in maniera diversa: il giocatore al loro controllo dovrà tracciare delle linee che identifichino il loro percorso, e solo una volta che queste lo avranno eseguito potremo segnalare un’altra traiettoria da seguire.
    Il rilievo tattico di questa modalità è garantito dalla presenza di una mappa nel lato alto dello schermo, che rivela le posizioni degli elementi principali in dipendenza dalla situazione: normalmente Link non è in grado di visualizzare dove si trovano le guardie, mentre queste ultime individuano il protagonista senza difficoltà: le cose si invertono quando l’eroe in verde raccoglie un frammento di triforza, nonostante il peso del prezioso tesoro lo costringa a muoversi molto lentamente. La presenza di una zona franca al centro del labirinto e di uno “switch spaziale” ai margini (inferiore e superiore) dello schermo che fa comparire il protagonista nella parte opposta del livello, completa il quadro. In prova diretta questo sistema funziona alla grande: più che abilità manuale l’utente deve sfoggiare intuito e strategia, dissimulando le sue traiettorie, variando i percorsi seguiti e cercando di utilizzare al meglio ora gli ostacoli (le guardie devono cercare di accerchiare Link), ora i bonus che di tanto in tanto compaiono sulla scena (l’eroe può incrementare la sua velocità o mandare un falso segnale che riveli all’avversario la posizione sbagliata).
    Se Link viene intercettato dalle guardie, allora i ruoli dei due contendenti si invertono: non è raro che in tali situazioni il secondo giocatore tenti di rubare i punti del primo semplicemente sgraffignando i frammenti di triforza conquistati in precedenza.
    La partita finisce dopo un certo periodo di tempo (probabilmente da impostare nelle opzioni della partita), il vincitore è colui che ha accumulato più punti. Se questa modalità verrà integrata con un buon numero di labirinti, e soprattutto se verrà confermato il supporto Wi-Fi, siamo sicuri che Phantom Hourglass diventerà uno degli scenari preferiti per gli utenti più competitivi.

    Tecnica Sopraffina

    La cura nella realizzazione appare davvero di pregevole fattura: perfetto per mascherare eventuali limiti della console nella gestione della grafica 3d, il cell shading appare di qualità solo leggermente inferiore a quello visto su Game Cube, ma si mantiene su altissimi livelli specialmente considerando l'hardware del portatile Nintendo. In particolare risultano ottimi i contrasti cromatici, nonché le texture di oggetti e fondali dei livelli. Altro aspetto molto curato pare essere quello legato ai modelli dei personaggi: molto espressivi, come in Wind Waker, soprattutto nelle mimiche facciali, ma anche molto fluidi nelle animazioni e armoniosi nei movimenti, come da buona tradizione Nintendo. Il tutto ad un framerate decisamente costante.

    The Legend of Zelda: Phantom Hourglass Tradizione e innovazione sembrano raggiungere un’ottima amalgama in questo atteso prodotto targato Nintendo. Il gioco pare avere tutte le carte in regola per offrire un’ottima esperienza ai possessori del DS, grazie a un sistema capace di unire aspetti di gameplay consolidati a interessanti novità frutto delle caratteristiche peculiari della macchina a due schermi. In particolare, risultano implementati touch screen, doppio schermo e multiplayer in maniera matura e non forzata. Non ci resta che attendere con impazienza l’arrivo di questa prima avventura zeldiana sul nuovo portatile di Kyoto, con la speranza che l’esordio sia all’altezza dei fasti della saga.

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