Un nome una garanzia?
Nel mondo dei videogiochi -al contrario di molti altri media- non sono in tanti quelli che firmano o legano un titolo al proprio nome; in effetti, anche se venisse chiesto a un appassionato di fornire i nomi di qualche sviluppatore, sarebbe dura andare oltre i classici Sid Meier o, al limite, John Carmack. Forse ciò è dovuto alla minore importanza dell'individuo in un team di programmatori, forse al timore di vedere il proprio nome legato per sempre a un titolo mediocre; in ogni caso si tratta di un comportamento raro e quelli che lo praticano ne subiscono gli effetti....siano essi positivi e negativi. Questo è il caso di American McGee (che, strano a dirsi, non sembra essere uno pseudonimo ma il suo vero nome), un game designer relativamente noto nell'ambiente per lo stile particolare dei suoi titoli generalmente teso verso ambienti e storie “noir” o folli; con un curriculum di tutto rispetto, che passa da partecipazioni in Doom e Quake a The Sims, McGee raggiunse la notorietà rilasciando il celebre ed eccellente “American McGee's Alice”, una rielaborazione abbastanza malata di Alice nel paese delle meraviglie con una protagonista mentalmente instabile in un mondo più folle di lei. A seguire ci furono gli assai meno riusciti Scrapland e Bad Day in L.A., che offuscarono un bel po' la fama dell'autore, ma l'annuncio di un “American McGee's Oz” rianimò la fiducia degli appassionati che speravano in un nuovo titolo, basato sul mondo delle fiabe, capace di riproporre i fasti di Alice; il progetto, per vari motivi, naufragò ma l'annuncio di un nuovo lavoro basato sull'intero mondo dei fratelli Grimm riportò in alto le aspettative.
Il lato oscuro delle favole
Come si intuisce facilmente dal nome “American McGee's Grimm” sarà basato su tutta la serie di fiabe dei noti fratelli tedeschi tra cui classici come Cenerentola, Hansel e Gretel, Biancaneve e così via; il tutto, naturalmente, nello stile noir di “Alice” da cui sono stati recuperati alcuni sviluppatori chiave. Sorprendentemente, però, non si tratterà di un titolo unico comprendente tutte le fiabe riunite all'interno di un'unica storia: seguendo una strada ormai sempre più in voga nel mondo dei videogame, Grimm sarà una serie composta da più episodi indipendenti tra loro, per quanto accomunati da un filo conduttore e da un gameplay simile. Volendo fare paragoni, si può pensare alle recenti serie di Sam&Max: stessi protagonisti principali, stesso gameplay e parte delle ambientazioni in comune ma sostanzialmente tutti episodi staccati affrontabili singolarmente. A questa struttura base McGee intende però apportare alcune modifiche le quali, nelle sue intenzioni, dovrebbero rendere Grimm accomunabile con alcune serie televisive quali (citato espressamente) South Park: si parla quindi di una serie di ben 24 episodi (lo standard in molti telefilm, una cosa mai vista nei videogiochi), tutti giocabili senza la necessità di aver mai affrontato le “puntate” precedenti, tutti compresi in un tempo standard di 30 minuti e rilasciate con cadenza settimanale; McGee sostiene infatti come un grave limite all'uso dei videogame sia il tempo necessario per godersi le partite, e ritiene che limitando il tempo richiesto per concludere uno degli episodi di Grimm a quello richiesto per vedere una puntata di una serie TV si possa rendere il primo più concorrenziale verso gli altri media.
Per quanto riguarda il gioco in senso stretto invece, forse oscurato dai tanti dettagli sul sistema di pubblicazione della serie, non sono stati diffusi molti particolari; si ha la brutta impressione, purtroppo, che gli sviluppatori si siano concentrati più sull'ambientazione che sulle azioni da compiere rendendo i futuri episodi di Grimm uno spettacolo migliore da vedere che da giocare. La trama portante della serie gira attorno a uno strano personaggio, Grimm, il cui scopo è trasformare il mondo delle favole da allegro e luminoso in scuro e ostile; per fare questo gli basta la sua sola presenza (con “l'oscurità” che si estende al suo passaggio) quindi l'obbiettivo del giocatore sarà guidare il protagonista all'interno del mondo della favola attraversando sezioni platform e confrontandosi con vari tipi di IA dei nemici; non mancheranno, naturalmente, gli elementi di contorno classici come power-ups, zone segrete, bonus vari e così via; ogni mondo da esplorare sarà collegato a una favola principale, anche se saranno possibili più sottotrame all'interno del singolo episodio. Il sistema di combattimento sembra essere più originale: le armi saranno le parole della storia, così che il personaggio potrà “raccogliere” verbi come Brucia o simili e usarli al momento giusto contro i nemici creando un effetto, a detta di McGee, bello ed elegante.
La potenza è nulla senza controllo.....proprio il caso di Grimm
Trattando del lato tecnico di Grimm è indispensabile premettere che il motore grafico utilizzato è l'ormai celebre Unreal Engine 3; indispensabile perchè se non venisse ben confermato nessuno ci crederebbe solo guardando le immagini o i video rilasciati. La grafica di Grimm segue uno stile particolare, semplice e colorato, con personaggi che sembrano “ritagliati” dal cartone (pur rimanendo interamente poligonali) e ambienti in pastello purtroppo poco definiti; il risultato finale, per dirlo chiaramente, è poco incoraggiante. Non che la grafica sia brutta....è più onesto definirla come del tutto inadeguata agli standard moderni: che sia una scelta voluta o no le texture quasi monocromatiche NON fanno una bella impressione, così come i personaggi e gli ambienti troppo spigolosi NON sono graditi alla massa dei giocatori. L'effetto di transizione dall'ambiente luminoso a quello oscuro tipico del passaggio di Grimm è davvero ben riuscito e ognuno dei due “lati” ha un proprio fascino ma sono qualità insufficienti da sole per rivalutare la grafica, né si vedono nel gioco altri effetti particolari degni di nota; se si deve trovare un lato positivo, si può sperare che questo sarà il primo titolo basato sull'UE3 capace di rimanere fluido anche sui pc di media potenza. Si può essere comprensivi verso una serie che dovrebbe essere rilasciata settimanalmente, ma a tutto c'è un limite....non resta che sperare che la grafica subisca un po' di restyling prima del rilascio degli episodi. Sembra essere più riuscito invece il lato sonoro, con musiche indovinate e buoni effetti sonori tra cui le voci dei protagonisti (Grimm in prima fila).
Un commento extra lo merita il luogo di distribuzione di Grimm del quale ne detiene l'esclusiva: si tratta di Gametap, una piattaforma di distribuzione online che ha raggiunto una certa notorietà per il suo offrire a fianco dei giochi a pagamento (e per i modi con cui permette di usufruirne) una serie di giochi gratuiti del recente passato; questo potrebbe far ben sperare per Grimm: considerando durata dei singoli episodi e complessità generale degli stessi potrebbe essere una buona serie di giochi a bassissimo prezzo, o dei bonus per l'acquisto di altri prodotti sulla piattaforma. American McGee ha accennato alla sua speranza di portare Grimm anche su altri mezzi di distribuzione o addirittura sul mondo console (specie lo Wii) ma simili possibilità dipenderanno tutte dal successo di Grimm, previsto per il mese di luglio di quest'anno.
La prima impressione fornita da “American McGee's Grimm” non è positiva; come gioco non sembra particolarmente promettente, né il lato tecnico sembra rivelare una grande cura di fondo. Tuttavia i numerosi tentativi fatti di innovare nel modo di “offrire” i videogiochi ai giocatori potrebbero rivelarsi indovinati: forse presentare un titolo come una puntata di un cartone, quindi poco impegnativo e basato più sull'atmosfera che sull'interattività potrebbe rivelarsi un'idea vincente... forse. Francamente, a parte i fan del vecchio “Alice”, saranno in pochi coloro che nutriranno grandi aspettative verso questo Grimm; salvo inaspettate piacevoli sorprese sul valore complessivo dei singoli episodi American McGee dovrà darsi pareccho da fare per evitare che questa serie dia il colpo di grazia alla sua fama come game designer di grandi qualità.