First look Brink

Prime informazioni sulla modalita' 8 giocatori di Brink, nuova IP di Bethesda

First look Brink
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Dopo l'esperienza accumulata con Quake Wars, Splash Damage ha dato vita ad una partnership con Bethesda, software house sulla cresta dell'onda grazie al successo planetario di Fallout3, vincitore tra le altre cose del premio come "miglior gioco" alla GDC 2009.
    L'annuncio di Brink ha suscitato dunque una certa agitazione nel mondo videoludico: ogni titolo Bethesda, ormai, è un piccolo evento.
    Non si tratta però di un RPG, questa volta, ma di un First Person Shooter estremamente orientato alla cooperazione tra giocatori: addirittura 8 utenti potranno affrontare contemporaneamente lo story mode. Le modalità di gioco multiplayer online saranno presenti, ma sono state annunciate senza fornire ulteriori dettagli.

    Gameplay

    Il gioco inizia con la creazione del proprio personaggio: l'editor è oltremodo potente, e le possibilità di customizzazione sono virtualmente infinite. Nulla di nuovo sotto il sole, se non fosse che la qualità artistica dei personaggi è qualcosa di mai vista prima. I modelli base dei volti, dei corpi, del vestiario e degli accessori sono curati nei dettagli, realizzati egregiamente, ma sopratutto artisticamente unici e davvero spettacolari. I volti, in particolare, sono espressivi e vitali, i tratti somatici sono stilizzati, decisamente caricaturali, e rendono unico lo stile di Brink. Lo sviluppatore ha mostrato un roster di personaggi predefiniti, tutti creati con l'editor, ben più carismatici di tanti protagonisti dei videogiochi occidentali. Oltre all'aspetto estetico, i personaggi possono appartenere a classi diverse (soldato pesante, agente specializzato in infiltrazioni, ingegnerie...), che dispongono di armamento ed equipaggiamento diversificato.


    Il primo livello della demo è stato sfruttato per mostrare l'innovativo sistema di movimento dei personaggi. Oltre a correre, sparare e prendere copertura (sempre in prima persona, così come accade in Killzone2), il giocatore potrà effettuare una serie di evoluzioni acrobatiche sulla falsa riga di Mirror's Edge, con l'unica differenza che le azioni speciali si effettuano con la semplice pressione di un singolo tasto. Immaginate un'entrata di sicurezza protetta da sensori laser. Puntando verso la parte superiore, il personaggio correrà, salterà sul muretto laterale e la supererà di slancio. Puntando verso la parte inferiore della porta, laddove i sensori non arrivano, il personaggio scivolerà sotto di essi senza attivarli.
    Lo sviluppatore ha specificato che non si tratta di un sistema per semplificare la vita al giocatore (un “newbie system”), ma di un mezzo per rendere più dinamico, fluido e spettacolare il movimento dei personaggi durante i combattimenti, senza complicare eccessivamente il control scheme di quello che resta, sempre e comunque, un First Person Shooter tattico.
    Al di là della possibilità di arrampicarsi, saltare ed esibirsi in acrobazie più o meno probabili, infatti, l'azione di gioco è incentrata sugli scontri a fuoco.
    Come dicevamo in apertura, lo story mode di Brink può essere giocato in singolo, accompagnati dai bot gestiti dall'IA, oppure in cooperativa con altri amici. In entrambi i casi, la progressione nelle aree è scandita da una serie di obiettivi che è necessario portare a termine per far avanzare la propria armata. Esiste la possibilità, sfruttando appositi terminali, non solo di cambiare classe d'appartenenza, ma anche di selezionare l'equipaggiamento più consono allo svolgimento della missione, selezionando fra un numero di armi considerevole (anche se la dotazione resta molto classica, dai fucili a pompa fino ai lanciagranate).
    Anche giocando da soli, ogni settore dell'avventura permette di avanzare compiendo diversi obiettivi. Di solito ne esistono un paio principali, più altri secondari, di supporto: mentre uno dei giocatori porta avanti la main quest, gli altri possono sostenere la sua avanzata e proteggerlo. Giocando in single player, è possibile selezionare automaticamente l'obiettivo più rilevante ai fini della missione: in alcuni casi bisognerà però raggiungere un terminale per cambiare classe, dato che alcuni incarichi sono legati alle capacità di una specifica professione. Interessante il sistema che gestisce l'evolversi dinamico delle side quest: se un giocatore decide di intraprendere una missione rischiosa ma importante, gli altri player vedranno apparire side quest di supporto, che potranno garantirgli punti esperienza extra: in questa maniera il gioco tenta di stimolare la mutua collaborazione. Al momento, non è ancora possibile sapere come sarà gestito il sistema di potenziamento dei personaggi basato sull'attribuzione degli XP.
    La demo session ha messo in luce un gameplay molto frenetico: i nemici comparivano su schermo quantità industriale, e dimostravano un'agilità fuori dal comune. Durante tutta la presentazione, tra esplosioni, personaggi in movimento e colpi d'arma da fuoco, la scena è apparsa abbastanza confusionaria, e l'azione di gioco non sempre facile da seguire. Il titolo sembra premiare la velocità di reazione, più che la precisione di fuoco, forse anche a causa di un'intelligenza artificiale decisamente troppo acerba.
    Per il resto, Brink ripropone la classica struttura di Quake Wars, con cui mostra una discreta somiglianza concettuale. Anche le abilità delle classi (ad esempio la capacità dell'ingegnere di posizionare torrette) si somigliano un po' tutte, e la divisione fra side e main quest pare la diretta evoluzione di quella vista in Enemy Territory (e riproposta sostanzialmente invariata da MAG). La struttura sembra poter funzionare, dimostrandosi abbastanza dinamica se giocata in gruppo ma perfetta anche per il Single Player (ed è stata forse l'assenza di questo fatto a determinare lo scarso successo di Quake). Il sistema di movimento libero si integra in maniera efficace con il level design, e l'unico aspetto poco convincente resta il sistema di coperture, poco flessibile e macchinoso. Per il resto, Brink appare un FPS veloce, sulla scia dell'amato Quake, ma meglio integrato con un plot narrativo orchestrato.

    Grafica e tecnica

    Tecnicamente il gioco stupisce davvero: non abbiamo paura di sostenere che rivaleggia (anche per lo stile similare di uno dei due livelli mostrati) con l'opulenza grafica di Killzone2. Forse mancano i momenti epocali sostenuti dall'artisticità cupa del titolo Guerrilla, così come un sistema di animazioni altrettanto realistico e curato, e la fisica ingame appare meno complessa; ma in generale la quanitità di oggetti sullo schermo, la cura con cui sono modellati e texturizzati, la qualità degli shader, dell'illuminazione e delle ombre, rendono Brink uno dei titoli più belli presenti alla Fiera. Il gioco girava quasi sempre a 60 Fps, il che ci ha subito insospettito: la versione provata, seppur giocata con un pad Xbox360, girava su un non meglio precisato hardware PC. Per cui, nel caso delle versioni console, tutte le considerazioni sulla qualità grafica andranno riviste, sebbene lo sviluppatore ci abbia assicurato che faranno di tutto per mantenere lo stesso feedback visuale in tutte e tre le versioni disponibili. Con Enemy Territory, sostenere la qualità grafica della versione PC su 360 e PS3 è stato impossibile. Vedremo se con questo secondo progetto Splash Damage avrà imparato ad ottimizzare meglio il codice di gioco.

    Brink Brink stupisce artisticamente e tecnicamente. Punta tutto sulla coperazione online dei giocatori, ma presenta un gameplay di base frenetico e godibile anche in single player. L'esperienza di gioco è forse troppo classica, e l'IA avversaria è apparsa al momento deficitaria. L'unica innovazione riguarda le capacità atletiche dei protagonisti che, se da un lato aggiungo dinamismo all'azione, dall'altra riducono le abilità reali necessarie per padroneggiare i movimenti all'interno dei livelli. La fine della demo suggerisce un ruolo importante nella sceneggiatura, così come i personaggi sono apparsi vitali e caratterizzati da linee di dialogo aggressive e spiritose. Il giudizio è quindi rimandato alla prima prova, pad alla mano. Per ora segnate l'hype bar su "interessante".

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