First look Capcom Line Up on PSP

Ultimate Ghost 'n Ghouls; Power Stone Collection; Capcom Classic Collection

First look Capcom Line Up on PSP
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  • Il termine della piccola Press Conference Capcom organizzata per la stampa italiana da Electronic Arts si è costituito di una piacevolissima panoramica sui tre titoli PSP che vedranno la luce questo autunno.
    Sebbene non poco discutibile sia l'idea di limitare la propria influenza sul mercato dell'Handheld Sony a tre fra remake e raccolte, dunque senza proporre titoli programmati Ex-Novo, l'entusiasmo è stato innegabile quando si è potuto metter mano alle trasposizioni portatili delle intramontabili glorie di Captive Comunication. Sia chiaro che la politica del disimpegno ad Everyeye non piace, così come non dovrebbe piacere all'utenza: siamo consapevoli del fatto che la situazione di PSP non sia rosea quanto le aspettative, ma è proprio grazie all'impegno delle software house che si può arrivare, gradualmente, ad avere un parco titoli degno e ampio, fatto di novità e non solo di trofei spolverati. E' anche vero, tuttavia, che per ogni giocatore di vecchia data o ampia cultura ludica, avere per le mani Sir Arthur nel suo nuovo, affascinante Look, oppure le versioni originali di Kings of Dragon e Knights of the Round Table è un'emozione non da poco.
    Dunque, prima di presetare brevemente i tre titoli della Line Up Capcom che abbiamo avuto l'onore di visionare e provare, nel terminare questa piccola premessa, non ci sentiamo di sbilanciare il giudizio etico e commerciale in favore o contro le scelte di Capcom. Accoglieremo di buon grado l'arrivo dei "fantastici 3", ma dobbiamo riconoscere che una politica del genere non certo fa bene alla console e tantomeno soddisfa pienamente l'utenza. Auspichiamo dunque che ben presto, alle produzioni d'epoca si affianchino videogiochi di nuova concezione, e che le prime siano considerate, commercialmente, quanto in effetti meritano, e vengano dunque vendute ad un prezzo Budget: in tal maniera le due impostazioni ludiche potrebbero coesistere più felicemente.

    Ultimate Ghost 'n Goblins

    Senza dubbio il titolo di punta della Software House. Ultimate Ghost 'n Goblins è apparso fin dalle prime battute un mix perfetto del suo vecchio carattere, grafico e concettuale, con le nuove potenzialità offerte da PSP.
    Lo schermo di selezione delle modalità presenta tre opzioni: una, fortunatamente, permette all'utente di giocare la versione Originale, priva di ogni miglioria tecnica e tributo immancabile ad un titolo che ha fatto la storia del videogioco. Le altre due consistono di differenti livelli di difficoltà con cui affrontare un piacevolissimo Remix del gioco da cabinato. Per gli utenti alle prime armi sarà opportuno indirizzarsi verso la versione più semplice, che, pur offrendo un maggior numero di vite ed un respawn immediato (non all'inizio del livello in corso), consiste comunque di un "Not so Hard Mode": terminare il gioco resta impresa titanica, ai limiti della pazienza umana. Con un poco di allenamento ed una precisa consapevolezza delle routine comportamentali di ogni boss, ovviamente, si può riuscire nell'intento; ciò non toglie che Ultimate Ghost 'n Goblins sia un titolo difficilmente esauribile, vuoi per la necessità appena espressa, vuoi per l'esaltante gameplay che esso offre: in effetti molto fedele all'originale, si differenzia da esso per carattere e quantità di armim, nonchè per qualche possibilità aggiuntiva non troppo influente, ma di cui è piacevole poter usufruire. Su tutto, un piccolo inventario in cui sarà possibile immagazzinare tutti gli oggetti trovati nel corso dell'avventura: reliquie in grado di sbloccare particolari capacità motorie (il doppio salto è fornito a metà del primo livello, fortunatamente), e persino scudi da equipaggiare, con i quali proteggersi dagli attacchi. Inoltre Arthur disporrà di qualche rudimento di magia: recuperando apposite fiale sarà in grado di lanciare, consumando le ampolle appena menzionate, pochi ma interessanti incantesimi. Nella versione di prova è stato possibile osservare soltanto un'esplosione in grado di spazzar via i nemici nei pressi dell'eroe (molto utile in casi di emergenza), ma il protagonista sarà in grado persino di fermare il tempo per qualche secondo o di aumentare la sua potenza per alcuni istanti.
    Ciò che più colpisce l'utente sono tuttavia gli impianti grafico/visivi. Il feeling generale di Ultimate Ghost 'n Goblins resta espressamente inalterato rispetto all'originale: il sistema di controllo ed il carattere tecnico delle ambientazioni strapperanno più di un sorriso soddisfatto ai nostalgici del videogioco. Eppure fin da subito appare chiaro quanto siano indispensabili i ritocchi tecnici per cui i programmatori si sono adoperati: ogni nemico appare rinnovato nel look: fantasmi fluttuanti che appaiono in trasparenza, attorniati da un'alone violaceo -con effetto luminoso gestito nel migliore dei modi- sono solo il primo accenno ad una totale revisione delle armate avversarie. Ogni nemico è stato fornito di uno sprite degno degli standard attuali, ma sono sopratutto le animazioni che contribuiscono a creare un colpo d'occhio di prim'ordine: nella loro incarnazione portatile i Goblin di Capcom sono accattivanti e ben caratterizzati.
    Ultimate Ghost 'n Goblins appare fin da subito una di quelle trasposizioni fortunatamente non limitate alla codifica del titolo originale in un nuovo linguaggio tecnico: l'adattamento è argomentato da buonissime installazioni visive e qualche interessante spunto ludico. Un titolo immancabile per i giocatori di vecchia data, assidui frequentatori di sale giochi d'epoca. E, se il prezzo di lancio si rivelerà contenuto, un acquisto obbligato anhce per i novizi del gioco, a cui PSP sta offrendo l'opportunità di farsi una sostenuta cultura del videogioco (prima di Sir Arthur, i Lemmings, e i titoli di cui parleremo fra poco).

    Power Stone Collection

    Seppur Power Stone non sia fra i prodotti più noti all'utenza odierna, per via forse della rimozione mediatica che ogni prodotto sviluppato per DreamCast ha subito dopo l'avvento di Ps2, esso consiste di uno dei migliori titoli dell'ultima console Sega. In effetti, seppur il nome di Super Smash Brothers abbia avuto molta più fortuna negli anni, la meccanica di Power Stone e relativo seguito non certo dovevano impallidire di fronte al collega Nintendo. Di contro, fra i giochi di combattimento frenetico e disimpegnato, gli "Uno contro tutti" di casa Capcom erano all'avanguardia e non certo privi della varietà grazie alla quale Super Smash viene celebrato.
    Il titolo proponeva, a differenza dell'offerta targata Nintendo, ambienti totalmente tridimensionali, in cui quattro personaggi dovevano sfidarsi in una lotta all'ultimo sangue, utilizzando ogni mezzo per riuscire a restare in piedi fino alla fine. Tali mezzi, oltre che dall'ambiente stesso e dal suo mutare, consistevano di una serie di armi che i protagonisti dell'azione potevano raccogliere e utilizzare, nonchè, appunto, delle Power Stone. Queste gemme, se raccolte nel numero di tre, permettevano ai combattenti di trasformarsi in lottatori dalle potenzialità devastanti, in grado di esegure mosse dalla potenza inaspettata.
    Capirete che la validità di una tale impostazione di gioco possa restare inalterata negli anni, e indubbiamente alta. Da qui l'idea di Capcom di raccogliere i due episodi per DreamCast in un'unico titolo dedicato al mercato PSP.
    Purtroppo è spiacevole notare che Power Stone Collection altro non è che una Somma Algebrica dei due esponenti della serie: una raccolta di tutti i personaggi e le ambientazioni, che nulla aggiunge ai giochi originali: non una più corposa disposizione di strumenti, tantomento un restyle grafico: Power Stone Collection porta su PSP una grafica vecchia di qualche anno, visibilmente datata e senza nessun ritocco. Certo, i meriti del titolo non furono al tempo, e non dovrebbero essere adesso, grafici e poligonali. Ma conviene riflettere sulla natura stessa del gioco per capire come un adattamento visivo più confacente agli standard attuali avrebbe giovato: Power Stone è espressamente dedicato al Multiplayer.

    Le potenzialità del gioco si rivelano all'utente soltanto nella misura in cui esso sia in grado di sfidare altri giocatori in duelli all'ultimo sangue, organizzando partite a squadre o "tutti contro tutti". In un mercato, quello europeo, che già non gode di una diffusione dell'Hardware eccezionale, e sopratutto in cui il gioco Online su PSP è spesso sottovalutato e ignorato (persino la stampa non considera determinanti le opzioni di gioco in rete al fine del giudizio), gli interventi di Capcom per rendere funzionali le opzioni multiplayer di connessione Wi-Fi appaiono tendenzialmente poco proficui. Un aspetto più attraente e conforme ai modelli avrebbe potuto facilitare la formazione di piccole comunità costituite persino di Neogiocatori, e non esclusivamente di appassionati legati ai propri ricordi.
    Power Stone Collection è in definitiva un titolo che, crediamo, in Europa non godrà di troppi acquirenti. In America, dove la cultura del gioco in rete è ben più sviluppata, potrebbe costuituire un interessante investimento per gli utenti PSP, ma, a differenza delle altre due produzioni Capcom in questa sede commentate, nel vecchio continente esso resterà molto probabilmente un titolo di nicchia. Certo, un videogioco innegabilmente divertente: il gameplay, inalterato rispetto all'orginale, resta frenetico e tende ad assuefare l'utente. In virtù di tale disposizione del sistema di gioco, probabilmente in Game Sharing potrebbe convincere qualche conoscente dei nostalgici a munirsi del prodotto, ma è difficile sperare in una più ampia diffusione.

    Capcom Classic Collection: Reloaded

    Load them again, this time on the PSP
    Dopo la versione "Mixata" della raccolta Capcom, la collezione di vecchi arcade viene presentata in un secondo episodio, dal titolo molto significativo: Reloaded. In effetti il gioco, commercializzato il prossimo autunno, sarà una riproposizione quasi invariata dell'album ludico che molti giocatori avranno avuto il piacere di giocare su Ps2.
    Qualche piccolo Extra, nonchè l'altissima qualità dei 4 prodotti aggiunti alla versione casalinga, rendono il titolo tutt'altro che inappetibile anche per i già rallegrati possessori dell'Home console Sony.
    In prova diretta abbiamo avuto il piacere di testare Knights of the Round Table e Carrier Air Wings, che assieme a Eco Fighters e Kings of Dragons costituiranno il poker ludico aggiunto alla lista originale (che, ricordiamolo, include vari Street Fighter, 1942, 1943, Mercs, e sulla validita della quale potete trovare un ampio commento nella recensione di Everyeye).
    Poco importa discutere in questa sede sulla validità delle piccole perle appena citate, sebbene sia importante sottolineare che avere sull'LCD di PSP i due Beat'em Up di cui sopra sarà un piacere unico. Più conta invece analizzare come l'adattamento alla nuova console abbia in parte giovato alla trasposizione di molti dei giochi in libreria: le funzionalità di adattamento alle dimensioni dello schermo (uno "stretch", in realtà) e la possibilità di utilizzare la console sia in verticale che in orizzontale rendono più completa l'opera di conversione.
    Oltre, la possibilità di sfruttare il Gamesharing per tutte le produzioni, è forse la più edificante delle novità, sebbene, per argomentazioni analoghe a quelle discusse nel paragrafo precedente, non certo esse permetteranno a Classic Collection di fuoriuscire dai circoli elitari dei retrogamer.
    Un titolo in grado di far breccia nel cuore di molti utenti, una raccolta nutrita come quella da cui proviene, e che potrà affiancare la sua versione "Remixed" nelle collezioni dei fan(atici) Capcom.

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