First look Crash of the Titans

Crash Bandicoot sta per tornare con Crash of the Titans, primo episodio della serie per console di attuale generazione.

First look Crash of the Titans
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Gba
  • Xbox 360
  • Wii
  • Psp
  • Spremuto come un limone

    Partendo dalla Naughty Dog fino ad arrivare alla Radical Entertainment, la figura già sbiadita di Crash, un tempo grande icona del panorama videoludico, è andata via via indebolendosi sempre di più.
    Anche in questo ennesimo capitolo, Crash of the Titans, appare chiaro come si sia voluta "spremere" la licenza fino al limite massimo consentito: il risultato è inquietante.

    Un'epica battaglia tra il bene e il male

    Per l'ennesima volta Crash, in questo capitolo ulteriormente instupidito, si trova ai ferri corti con il "perfido" Neo Cortex. Cosa mai potrà volere ancora quel nano col pizzetto? Domanda semplice, risposta semplice: l'aurea, una mistica sostanza che, fra le altre cose, è collegata alla produzione di misteriosi titani.
    Ovviamente sta a noi sventare i piani criminosi di Cortex e salvare i nostri amici rapiti; eccoci quindi a viaggiare tra lande desolate e lussureggianti foreste in compagnia della fida maschera tribale Aku Aku.

    Si invecchia male...

    Tecnicamente il titolo appare molto al di sotto degli standard attuali.
    Le texture, pur ricercando l'effetto cartoon, sono poco dettagliate, i modelli poligonali molto semplici e le animazioni poco curate. La sensazione di trovarsi di fronte a una produzione fatta in fretta e furia è forte, anche se gli sviluppatori avevano già annunciato da tempo che l'aspetto tecnico sarebbe stato solo funzionale a quello artistico.
    Peccato che perfino il level design risulti piuttosto banale e riciclato: le rovine nella giungla, "ammirabili" nell'unico stage disponibile della demo, sanno molto di già visto e sembra che anche le altre ambientazioni soffrino dello stesso problema.
    Rimane inoltre un mistero la presenza di caricamenti piuttosto frequenti.
    Le musiche sono anonime e il comparto sonoro in generale ne esce senza infamia e senza lode; occorrerà visionare il gioco finito per verificare se i programmatori hanno almeno mantenuto le promesse per quanto riguarda dialoghi e humor.

    Sempre uguali

    Il gameplay è saldamente ancorato ai vecchi, antichi, paleolitici canoni della serie.
    Il gioco offre un percorso lineare fino alla nausea da completare facilmente saltando da una piattaforma all'altra. Nel mentre è possibile collezionare delle palline bluette che, raccolte a sufficienza, permettono di imparare nuove mosse. Ne abbiamo sbloccate due giocando alla demo: "Sventola Norris", una combo che, finendo con una sorta di calcio rotante, pare omaggiare il vecchio ranger Chuck e "La Tradizione", classica mossa con cui Crash vortica su se stesso.
    Ad essere pignoli, quest'ultima azione avrebbe dovuto essere disponibile fin da subito-si tratta pur sempre dell'abilità che maggiormente contraddistingue il personaggio- inoltre fa rimanere perplessi il fatto che, compiendola, Crash rimanga stordito per qualche secondo.
    Oltre a queste fantomatiche mosse sbloccabili, avremo a disposizione i classici calci e pugni e un colpo leggermente più potente degli altri, eseguibile cliccando sul tasto Y.
    La nuova, portante caratteristica del gioco, come suggerisce il titolo stesso, è l'esistenza di titani, nerboruti nemici che cercheranno di intralciare il nostro cammino. Questi, una volta tramortiti, potranno essere manipolati saltando loro addosso con il tasto B; preso il comando di un mostro, scopriremo che, a secondo della razza usata, avremo a disposizione differenti attacchi normali e abilità speciali: alcune creature posseggono molta forza bruta, altre sono in grado di colpire avversari lontani. Nella demo abbiamo avuto modo di comandarne solo 3 tipi, ma i programmatori ne hanno inseriti una quindicina.
    Si tratta di un espediente certamente simpatico, ma che non risulta particolarmente accattivante sia per la facilità con cui si riescono a vincere i titani -la loro IA, come quella degli avversari in generale, è molto bassa- sia perché il loro utilizzo è sempre guidato: addirittura capiterà spesso di cavalcare il proprio titano per pochi metri, giusto il tempo necessario a sacrificarlo per aprire una delle numerose sfere di vetro che contengono le palline bluette.
    L'altra tipologia di nemici con cui abbiamo avuto a che fare, sono una sorta di roditori con il pallino della chimica che utilizzano provette come armi; sconfiggerne un dato numero nel livello ci ha fatto guadagnare il titolo di "distruttore di scagnozzi", evento probabilmente collegato allo sbloccamento degli obiettivi.
    Abbiamo anche avuto modo di collezionare oggetti speciali quali assurdi water "sgambettanti", in realtà insospettabili robot spia, ottenendo così extra e bonus.
    Dai filmati è trapelato che ci saranno, nel corso dell'avventura, livelli speciali che dovranno essere giocati in modo completamente diverso rispetto a quanto descritto sopra: parliamo ad esempio degli stage in cui guideremo Crash in sella a una sorta di monociclo da circo; si tratta di espedienti ben conosciuti agli estimatori dei vecchi capitoli.
    Probabilmente questi escamotage non basteranno a rendere interessante una struttura di gioco sorpassata da anni, ma completare l'avventura con un amico, grazie alla modalità cooperativa, potrebbe risultare almeno soddisfacente: a detta degli sviluppatori il multiplayer sarà un mix tra un match di tag team wrestling e un "three-legged race", ovvero quella sorta di corsa campestre in cui si affrontano coppie di partecipanti che hanno una delle due gambe legate a quella del compagno...similitudine piuttosto eccentrica a dir la verità.

    Crash of the Titans Quello che sta subendo il povero Crash in questi anni può essere definito “accanimento videoludico”: il famoso marsupiale sarebbe dovuto andare in pensione già da molto tempo, invece si continua ostinatamente a chiamarlo in causa con risultati davvero deludenti. Ragazzi, è proprio ora di “staccare la spina”.

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