First look Ferrari Challenge

Prima prova su strada per il racing game di System 3

First look Ferrari Challenge
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Disponibile per
  • PS2
  • DS
  • Wii
  • PS3
  • Psp
  • Una sfida difficile

    Dopo aver saggiamente cambiato le impostazioni della PlayStation 3 e del 42” Panasonic su cui avrebbe dovuto mostrare la sua creatura, Mark Cale, produttore di Ferrari Challenge e CEO di System 3, ci illustra la sfida che ha dovuto e sta tuttora affrontando nello sviluppo di questo titolo. Le Ferrari e i videogiochi sono le sue due più grandi passioni e ha cercato di metterle insieme per realizzare qualcosa che rendesse onore alla casa di Maranello e al contempo arricchisse il mondo videoludico di un simulatore degno di questo nome. I termini di paragone, a detta sua, sono due: Gran Turismo (verso il quale egli aveva già in passato lanciato il guanto di sfida) e Ferrari 355, uno dei migliori simulatori di guida mai esistiti realizzato da Sega per mano del leggendario Yu Suzuki più di un lustro fa. L’impresa di battere questi mostri sacri, sostiene il paffuto Mark, non è impossibile se si lavora nel giusto modo e si utilizzano le giuste tecnologie: a tal proposito è stato narrato alla stampa di intense sessioni fotografiche sui circuiti, collaborazione con gli ingegneri Ferrari, utilizzo di un motore fisico iperdettagliato e di un motore grafico all’avanguardia. L’obiettivo, a giudicare da quel che abbiamo potuto testare, è ancora lungi dal ritenersi raggiunto.

    Come sfruttare una licenza ingombrante

    Il marchio Ferrari è un marchio d’eccellenza e la casa di Maranello sa come fare in modo che venga valorizzato: poter apporre il simbolo del Cavallino sulla custodia del proprio titolo concede grandi vantaggi, ma comporta anche alcune limitazioni. I vantaggi sono naturalmente il poter sfruttare tutti i modelli Ferrari esistenti (sia quelli partecipanti al Challenge, sia i modelli storici), tutti i team ufficiali e tutti i circuiti del campionato (tra cui troviamo il circuito di Monza, il Mugello, il circuito di Fiorano e altri), ma di contro viene limitata l’entità del danneggiamento alle vetture, le quali non avranno mai rotture di motore e cambio tali da compromettere la competizione. Ai week-end di gara parteciperanno 16 vetture simultaneamente sia in single player che in multiplayer e sarà possibile personalizzare logo e livrea della propria scuderia e condividerla con i propri amici online. Infrazioni alle regole di condotta di gara comporteranno l’intervento dei commissari di percorso che ci segnaleranno la sanzione decisa dai giudici con le bandiere del colore appropriato alla situazione. Inoltre durante le gare assisteremo a variazioni delle condizioni atmosferiche in tempo reale che influenzeranno le reazioni della nostra vettura. I circuiti comprenderanno, oltre quelli ufficiali, alcuni tracciati originali appositamente realizzati per il titolo, di cui uno in notturna. Preponderante sarà la componente online che consentirà di aggiornare i circuiti ed i team ad ogni stagione, aggiungere macchine e tracciati nuovi, organizzare tornei e visualizzare i migliori piloti all’interno della leaderboard. Il supporto ai principali volanti è garantito, in particolare il titolo è stato pensato con i volanti logitech in mente, ma ciononostante non dovrebbe comunque essere supportata la frizione in volanti come il g25. Ferrari Challenge sarà, in ogni caso solo il primo di una serie di titoli incentrati sul marchio del Cavallino Rampante: un Ferrari Street Racer è di prossima realizzazione ed in generale tutti i titoli ferraristi di System 3 permetteranno di utilizzare vetture sbloccate in precedenza in un qualsiasi gioco della serie.

    La prova su strada

    Dopo l'altisonante presentazione abbiamo avuto modo di testare con mano se le premesse iniziali fossero state attese dal team di sviluppoi: come accennato in precedenza, c’è ancora strada da fare per colmare il gap tra ciò che si vuole realizzare e ciò che si è realizzato finora, in particolare circa il modello di guida. Per via della definizione di “simulatore ultra-realistico” aspettavamo di trovarci di fronte dei puledri imbizzarriti da ammaestrare, mentre ci siamo ritrovati con dei cavalli da corsa mansueti e accondiscendenti. In pratica il gameplay mostra alcuni aspetti molto realistici, come ad esempio i tempi e gli spazi di frenata o la reazione delle sospensioni rispetto allo spostamento del peso della vettura in curva, ma al contempo gli sviluppatori hanno disabilitato la differenziazione di aderenza tra pista, cordoli, erba e ciottoli (probabilmente per rendere la demo di Lipsia meno ostica per l’utente medio) svilendo così gran parte del senso simulativo. Gli aiuti alla guida, inoltre, erano fin troppo intensi: il traction control garantiva un’aderenza eccessiva in ogni situazione (anche accelerando a tavoletta in una curva stretta con due ruote sul cordolo), il controllo della stabilità limitava fortemente l’influenza della tempistica di inserimento in curva (era sempre possibile riallargare la traiettoria a metà curva senza compromettere l’aderenza e senza perdere granché sul tempo di percorrenza), mentre l’abs faceva in modo che le frenate, per quanto brusche o in ritardo, non comportassero mai il bloccaggio delle ruote. Malgrado ci sia stato garantito che nel titolo finito saranno presenti cinque gradi di intensità circa l’intervento degli aiuti, alle condizioni attuali è assolutamente impossibile valutare il grado di realismo del modello di guida: solo molto raramente abbiamo avuto la sensazione che la macchina pattinasse in uscita di curva, o soffrisse di sovrasterzo, pur avendo provato a stressare il sistema guidando in modo da causare queste reazioni e pur trovandoci alla guida di una Ferrari 430 a trazione posteriore. Questo lascia speranzosi che disabilitando o riducendo l’influenza degli aiuti il grado di simulatività aumenti considerevolmente, ma la demo provata aveva, paradossalmente, più somiglianze con Project Gotham Racing di quante ne avesse con Ferrari 355, se si escludono gli spazi di frenata. La notevole sensazione di velocità, la buona reattività dei comandi e l’intelligenza artificiale che sembra discretamente raffinata, rendono comunque il titolo divertente da giocare e da tenere d’occhio per gli amanti dei racing game e per gli appassionati Ferrari.

    Un decoltè in bella mostra

    Un altro aspetto fondamentale di un simulatore che si rispetti è la sensazione di veridicità che deve trasmettere anche sotto il punto di vista visivo. A tal riguardo, Ferrari Challenge si presenta con dei colori un po’ troppo saturi, sulla falsariga di Forza Motorsport, e con dei riflessi sulle vetture discreti, ma non al livello di Gran Turismo 5. I modelli poligonali delle vetture sono di ottima fattura, anche se le livree utilizzate tendono a nasconderne i dettagli. Il circuito di Monza (unico disponibile nella demo) è invece realizzato in maniera superba, con texture di elevata qualità su asfalto, cordoli, erba ed elementi secondari come barriere e guard rail. Anche gli elementi a bordo pista sono molto convincenti: alberi, cespugli, bandiere, costruzioni sono tutti animati, ben modellati e ottimamente rivestiti, oltre che presenti in gran quantità. Unica vera pecca del motore grafico sono i 30fps (al momento non proprio stabili, ma neanche catastroficamente ballerini) che vengono solo parzialmente compensati da un senso della velocità convincente e da un motion blur radiale ai bordi dello schermo. Le visuali di gioco sono al momento quattro (dall’asfalto, dal cofano, dall’abitacolo, da dietro la vettura), ma gli sviluppatori affermano di volerne inserire ulteriori. I danni causati dalle collisioni non sono molto realistici dal punto di vista delle ammaccature, ma sono invece convincenti per quel che riguarda le texture, che hanno vari gradi di scalfittura e deterioramento.

    Ferrari Challenge Il Ferrari Challenge che abbiamo avuto modo di provare è un promettente titolo di guida, che fa del feeling, del divertimento e della valorizzazione del marchio i propri punti di forza. Le limitazioni della demo non hanno fatto in modo che si potessero confutare le affermazioni degli sviluppatori circa il realismo estremo del modello di guida, ma hanno comunque fatto intravedere qualcosa di buono all’orizzonte, seppur la sensazione di gioco attuale assomiglia più ad una via di mezzo tra simulazione e arcade che non alla simulazione pura. Tecnicamente valido, anche se bisognoso di alcuni ritocchi entro la data di pubblicazione, il titolo del rilancio di System 3 è un progetto da osservare con attenzione nell’attesa che riveli i suoi assi nella manica (sempre che dimostri di averne). Fa in ogni caso piacere vedere come una storica software house cerchi il ritorno in grande stile dopo periodi di oblio con un progetto tanto ambizioso.

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