First look Heatseeker

Primi voli a bordo del nuovo Arcade Game Codemaster

First look Heatseeker
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Wii
  • Psp
  • Heatseeker

    Innanzi tutto è bene specificare fin dal principio in che modo Heatseeker va inquadrato. Si tratta infatti di un titolo di stampo prettamente arcade, che mette il giocatore alla guida di moderni aerei da combattimento tramite un sistema di comandi spiccio e intuitivo.
    Heatseeker non presenta alcuna velleità simulativa, ma solo una grande dose di azione pura, e ben si differenzia dai titoli più marcatamente realistici disponibili per PC, in cui il controllo dei mezzi è affidato largamente all'ausilio di quasi tutta la tastiera, affiancata magari da apposite pedaliere e cloche: i patiti del realismo sono avvisati.
    Il titolo in questione infatti si pone come alternativa ad Ace Combat, offrendosi ai videogiocatori come un novello Afterburner e strizzando l’occhio alla serie Burnout, dalla quale sembrare mutuare la stessa concezione di gioco.

    Il Burnout dei cieli

    Le peculiarità di questo prodotto risiedono nei comandi e nell’impostazione del gameplay. I primi fanno affidamento su entrambe le levette analogiche, in maniera decisamente anomala: quella di sinistra viene usata per gestire i movimenti del nostro mezzo, mentre quella di destra è deputata all’attivazione dei post bruciatori. L’impatto è decisamente straniante all’inizio, ma dopo un breve adattamento si riesce a padroneggiare il tutto senza troppi problemi.
    Questa strana impostazione è legata a doppio filo con la struttura di gioco. Heatseeker si gioca quasi come un racing game più che come un simulatore di volo. L’utilizzo costante dei post bruciatori è alla base del gameplay; risolvere i numerosi scontri aerei non rappresenta un problema, riuscire a giostrare con le velocità de nostro mezzo, di contro, sì. Anche nel sistema di armamento si nota la stessa impostazione sopra le righe. Heatseeker affida ai dorsali la gestione di mitragliatrici e missili a ricerca in modo piuttosto canonico: s’inquadra l’obbiettivo, e nel momento in cui lo si acquisisce come bersaglio si sgancia il missile. La cosa interessante è che tenendo premuto il dorsale è possibile attivare un’impact-cam, che seguirà la traiettoria del missile (ovviamente il controllo del velivolo passa in automatico), poco realistico ma decisamente spettacolare. Un’idea tutto sommato originale e divertente nell’affollato panorama del genere.
    Per il resto Heatseeker è un gioco abbastanza classico nella sua impostazione, presentando al giocatore tutta una serie di differenti missioni, ciascuna caratterizzata da un obiettivo da portare a termine. Il briefing (cioè, l'illustrazione dello scopo della missione) viene introdotto in maniera assai sbrigativa, dando subito spazio alla battaglia vera e propria (le missioni cominciano già in volo, senza necessità di curare il decollo del velivolo).
    Le tipologie di obiettivi sono tutte piuttosto simili fra loro e riguardano solitamente l'annientamento di determinati bersagli come strutture nemiche (radar, basi militari, laboratori) e aeromezzi, dovendo nel contempo tenere sempre a bada le forze aeree avversarie che contrattaccheranno in maniera massiccia.
    In generale, le missioni verranno sempre effettuate in condizioni di inferiorità numerica, richiedendo al giocatore l'abbattimento di un gran numero di aerei nemici (il tutto con positive ripercussioni sul divertimento).
    Alcune missioni prevedono anche limiti di tempo da rispettare, che rendono l'azione ulteriormente tesa, mentre altre richiedono di proteggere aereomezzi alleati. In definitiva un titolo vario e divertente.

    Tecnicamente

    Analizzato sotto un profilo multimediale, Heatseeker merita una promozione a pieni voti; non a caso fa uso del versatile Renderware il motore grafico alla base di Burnout. La grafica si fa apprezzare grazie a un campo visivo molto esteso, a una buona realizzazione degli aerei e a numerosi effetti grafici implementati in maniera magistrale (come la resa di nuvole e foschia, il riverbero dell'acqua e gli effetti di sfocamento dei post-bruciatori). Volendo sottolineare un aspetto negativo della grafica, questo va ricercato nella qualità delle texture del terreno, splendide dalle alte quote (praticamente fotorealistiche) ma diminuisce di tono durante i voli ad altitudine ridotta (necessari durante i frequenti gli attacchi ad obiettivi terrestri).
    Il gioco è impostato per colpire con la spettacolarità delle sue azioni più che con il suo dettaglio. Ecco perché tutti gli elementi grafici concorrono in questa direzione: dagli effetti di sfocatura di cui sopra all’impact-cam dei missili a ricerca automatica, dagli effetti “esagerati” di riverbero alle acrobazie forzate sotto ponti o strutture simili. Decisamente d’effetto.
    Anche il sonoro va di pari passo con la qualità visiva del gioco, proponendo effetti audio ottimamente implementati (da gustare con un buon impianto) e musiche di grande atmosfera. Unico neo il doppiaggio in italiano il quale, nella prewiew version da noi provata, presentava diversi problemi di sincronizzazione con il testo.

    Heatseeker Dalla prewiew version da noi testata, Heatseeker si presenta come un prodotto vario e divertente assai poco realistico e senza nessuna velleità simulativa; questo non significa che il titolo in questione sia un prodotto da scartare, anzi il suo approccio leggero e poco profondo risulta molto gradevole da giocare. Se siete alla ricereca di un'arcade spettacolare e diretto, in grado di richiamare alla mente il feeling di titoli come Afterburner, tenete d'occhio questo gioco.

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