First look Nintendo Wii: Primo Contatto

Il primo contatto con Wii dei redattori di NintendoEye

First look Nintendo Wii: Primo Contatto
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L'intento di questo articolo è di mettere a nudo il giocatore, l'appassionato e perchè no, lo squinternato che si nasconde dietro quel nickname che ci identifica come redattori. Vogliamo mostrarvi come anche noi ci siamo emozionati al lancio del Wii, come abbiamo vissuto i primi momenti in compagnia della console e condividere con voi le sensazioni che macchina ci ha regalato, che spesso non è facile inserire all'interno di degli articoli che devono "rispettare l'etichetta". Siamo certi che molte esperienze assomiglieranno a quelle che voi lettori avete avuto ormai una settimana fa: speriamo con questo articolo di avvicinare a tutti voi i nostri redattori e che, mostrandovi il loro lato più umano, anche voi vi avviciniate un po' a loro.
Arrivo alle 11 davanti al mio negozio di videogiochi preferiti. C'è fila, non me l'aspettavo. Mi accodo in fondo. Guardo la gente: alcuni visi noti, qualche amico, il pizzaiolo della pizzeria a fianco incuriosito dalla sagoma di Panariello con il wii-mote. La gente entra a due alla volta. In una mezz'oretta sono davanti alla porta. Vedo uscire due miei amici, che catechizzai circa un anno fa facendo loro vedere il video del Tokyo Game Show... sono in fibrillazione quasi più di me, sorridono con in mano Zelda e Red Steel. Entro. Non mi soffermo stupito davanti al televisore con WiiSports (ho già insultato interiormente chi, per giocarci pur avendo appena comprato la console, non faceva scorrere la fila). I negozianti mi salutano, riempiono la busta con tutto quello che ho preordinato più una tazza rossa con scritto Nintendo, gradita sorpresa. Torno a casa. Apro la scatola e annuso lo speciale profumo che hanno le console nuove. Inizio a motarla con il sorriso stampato sulle labbra. Mi raggiungono degli amici. Creo il mio Mii. Lo stato di Estasi è palpabile. Proviamo tutti i giochi multiplayer. Sudiamo. Ridiamo. Ci divertiamo. Come non facevamo da anni. Sono le 5 del mattino. Gli amici sono andati via. Nella solitudine e nel silenzio metto su Zelda, che ancora non avevo avuto il coraggio di scartare. Ci gioco un'oretta prima di addormentarmi, estasiato dalla poesia del titolo.

L'unica cosa che si può aggiugnere è che questa console, fin dal primo momento, dà la sensazione di essere l'unica di questa generazione a rappresentare davvero qualcosa di nuovo e diverso. La risposta del mercato dimostrerà se questa via sarà stata effettivamente efficace o no, ma di certo dall'arrivo del Wii saranno i competitori a doversi adeguare, pena l'apparire inevitabilmente antichi.

Piero "w4nderlust" Molino
“Ci vediamo al negozio intorno alle 11. Prendiamo tutto quel che ci serve e poi andiamo a giocare a casa mia!”

Un lieve ritardo, e di w4nderlust nessuna traccia. Aspettare un amico per una manciata di minuti in più non è un’opzione valida quando c’è una nuova console da scartare, montare e provare di mezzo.
E come biasimare il pignolo redattore quando la console in questione è proprio quella chimera delle tanto decantate capacità rivoluzionarie chiamata Wii?
Io stesso ho tediato un negoziante per convincerlo a cedermela un giorno prima del dovuto!
Grazie al cellulare si prendono nuovi accordi, e di lì a qualche minuto siamo in una stanzetta a mulinare le braccia come degli idioti davanti alla TV, ridendo di gusto come raramente accade videogiocando. Un po’ di tennis, ping pong, sano shooting di Duck Huntiana memoria e la creazione di tanti stupidi avatar giocattolosi.
I minuti scorrono veloci e arriva l’ora di salutarsi. Ma nel tepore del mio giaciglio, un pensiero ossessivo echeggia nella mente assonnata: dormirò più tardi, Zelda non può aspettare!
Sono passati alcuni giorni da quando ho mosso per la prima volta il Wiimote in direzione della TV, e dopo svariate serate e pomeriggi in buona compagnia sono giunto alla conclusione che il Wii è un’arma. Uno strumento atto ad annientare il bisogno di vita sociale, previa presenza necessaria di una manciata di amici.
La sensazione che si prova dopo averci giocato è inevitabilmente quella di aver messo piede in un territorio inesplorato e dalle possibilità incalcolabili.
Non si può che sperare che Nintendo colga la sua occasione trasformando questi quindici minuti di celebrità in qualcosa di concreto e dimostri al mondo intero che un videogioco non si valuta (solo) in base al numero di proiettili al secondo ed alla capacità di calcolo dello sballonzolamento dei seni...
Adesso però torno a giocare, o almeno ci provo! Prima dovrei riuscire a staccare mio padre e mia sorella da Wii Sports.

Francesco “Gazpacho” Dagostino
Pur avendo interrotto da due anni la bellissima tradizione di saltare scuola per andare a comprare un nuovo videogioco appena uscito, alle 9 e mezzo del mattino sono presente davanti al negozio. Adesso non vado più al liceo, ma all'università, e l'uscita di una console come il Wii è un evento così importante che mi sento obbligato a riprendere le vecchie abitudini di un tempo. Con me c'è un mio amico che mi ha accompagnato, anche lui vorrebbe acquistare il Wii, ma purtroppo gli mancano i fondi. Intanto però ne approfitta per saggiare il terreno, provare i giochi e sentire un po' le mie impressioni a caldo, sicuro che saranno per la maggior parte positive. Arriva il negoziante, sorride vedendo che l'ho preceduto, mi saluta e apre. Mentre va nel retrobottega ripenso a tutti i mesi di attesa, dall'E3 di quest'anno: mesi a pronosticare il prezzo della console e dei giochi, mesi a leggere hands-on e anteprime, mesi a fantasticare su misteri e segreti ancora da svelare e mesi a discutere sulla potenza della console basandoci su specifiche non ufficiali. Il negoziante intanto è ritornato dal retro con la scatola del Wii, nel suo bianco splendente, e una copia di Zelda, che però resterà sigillata per oltre mezza giornata (nessun capitolo della saga aveva mai resistito tanto). Si, perchè dopo essere tornato a casa, aver montato la console e aver completato i settaggi, mi rendo conto che ci sono tantissime cose da fare e da provare, come ad esempio i canali delle foto e del Wii Shop, gli aggiornamenti della console e sopratutto i Mii, divertentissimi da creare e da scambiare con gli amici. Poi decido di provare Wii Sports, e qui arriva la sorpresa. Nonostante non sia un appassionato di sport, ne dal vivo ne in un videogioco, e nonostante un po' di scetticismo nei confronti di questo titolo, Wii Sports riesce a conquistarmi subito, portandomi a ringraziare la Nintendo di averlo distribuito insieme alla console. Mentre provo questi giochi inoltre, mi rendo conto del vero potenziale del pad: se già un gioco minimalista come Wii Tennis riesce a farmi divertire così non oso pensare in futuro quali capolavori potrebbero venir fuori. Dopo circa due ore spengo per fare una pausa, soddisfattissimo di questa prima sessione di prova. E il bello è che ancora non ho scartato Zelda...

Simone "Psymon_Stark" Mattolini
Quando si desidera troppo una cosa, il più delle volte si rimane scottati da una cocente delusione. Con questo stato d'animo la mattina del 7 dicembre mi reco, all'apertura, presso il punto vendita di una nota catena di elettronica; mi guardo intorno, ci siamo solo io e gli addetti, oltre al buon Johnny Cicala, che sto scortando in previsione di un assalto alle poche console disponibili che, evidentemente, non c'è stato. Ciononostante, ci affrettiamo ad acquistarne una e schizziamo fuori dal negozio: ci sembra di aver realizzato un'impresa, anche se la console era prenotata da un mese. Arrivati a casa, Cicala estrae dalla scatola le componenti con flemmatica cura; l'impazienza è tale che vorrei strappargliela dalle mani, ma resto a osservare quella preparazione rituale, come un chierichetto che assiste il sacerdote mentre allestisce l'altare. Dal vivo la console è più bella di quanto la immaginassi, e rimango sorpreso dalle sue dimensioni, più ridotte di quanto apparivano negli scatti ufficiali. Almeno in questo - penso - non mi ha deluso. Non resta che provarla; finita la liturgica assemblatura, accendiamo la console, impugniamo il Wii mote, creiamo i nostri Mii, ridiamo nervosamente, carichiamo Wii Sports. Giochiamo.

La mattina del 7 dicembre ho capito che Nintendo ha fatto centro: non ha creato una console unica nel suo genere, poiché ancora non esiste un genere cui la si possa ascrivere. Wii non ha termini di paragone, è un sistema d’intrattenimento autopoietico e autarchico, perchè non ha bisogno di cercare altrove gli elementi necessari per sopravvivere nel mercato videoludico. Probabilmente tra qualche tempo sarò smentito, ma per il momento le mie aspettative non sono state deluse.

Amedeo "Tyler" Savino
L’uscita di una nuova console è sempre una grande emozione: aprire la scatola, collegare tutto in fretta e furia, inserire il disco e rimanere a bocca aperta per quello che si ha davanti dopo tanta attesa; ricordo ancora, per citare i più recenti, i primi secondi di Super Mario 64 e di Halo. Ma il 7 Dicembre 2006 ero consapevole di essere davanti a qualcosa di diverso: finalmente dopo mesi di attesa per scoprire i misteri e i segreti della Nintendo e altrettanti a immaginare cosa sarebbe stato possibile fare con il nuovo pad, Wii era a casa. Alle 10 del mattino è già tutto nella mia dimora; apro la scatola e subito vedo quanto siano piccoli e belli sia la nuova console sia tutti gli accessori; tutto appare comunque molto solido come nella tradizione della grande N. Collego tutto meticolosamente, accendo con tanta emozione la console, uno sguardo veloce al menù, due veloci aggiornamenti via internet, creo il Mii con le mie sembianze (si, mi somiglia....) e di corsa a giocare a Wiisport.
Inizio con il bowling: primo tiro primo strike, poi la partita non è proseguita così bene, però questo dimostra come sia semplice e intuitivo usare il nuovo pad: basta impugnarlo e compiere i gesti normali e consueti. Niente di più semplice. Mentre mi cimento nelle varie discipline con risultati altalenanti arriva mio fratello di corsa, e dopo l’iniziale stupore per le bellezza e le dimensioni del Wii, impugna il secondo pad e inizia la sfida. Risate e divertimento a non finire. I giochi sportivi e partygames Nintendo (molti dei quali dedicati al celebre Mario) sono sempre stati ottimi in multiplayer ma questa volta si è raggiunto un altro livello, e staccare gli amici e parenti dal Wiiremote (questa volta anche la mamma e il papà) sarà piuttosto arduo: dovremo sudare per giocare con la nostra nuova console.
Insieme alla console ho portato a casa anche Wiiplay, Zelda e Redsteel. E’ la prima volta che prendo tanti giochi al lancio ma la voglia di provare il Wiiremote in diversi giochi e diverse situazioni era fortissima. Non vi nascondo che questi giochi sono rimasti incellophanati qualche ora, perchè Wiisport rischia di dare assuefazione, quello che posso dirvi dal poco che ho visto e che Wiiplay è divertentissimo con gli amici, Zelda è il capolavoro annunciato (forse ai livelli di Ocarina of Time ma vorrei giocarci di più prima di dare un giudizio tanto importante), e Redsteel un classico sparatutto ma che grazie al metodo di controllo permesso dal pad risulta davvero coinvolgente. Il poter brandire il pad come una spada, usarlo come una racchetta, puntare allo schermo come se fosse una pistola, e i suoni che provengono dal pad (il colpo della palla, la ricarica dell’arma, i fendenti della spada) -che ad alcuni possono sembrare secondari- danno l’idea di essere parte del gioco: un coinvolgimento unico che renderà il modo di giocare radicalmente diverso e dannatamente divertente. Personalmente ho sempre sognato di giocare in questo modo.
Nonostante molti parlassero male del Wii dal punto di vista tecnico la grafica non è affatto brutta come in tanti la dipingono: molto meglio di quanto mi aspettassi. Lontano sì dalla "rivale" Xbox360, ma si tratta solo della prima generazione di giochi che, come per tutte le console, sfrutta l’hardware e le sue potenzialità solo in minima parte. Fra un anno, quando gli sviluppatori si saranno impegnati e avranno preso confidenza con la macchina, vedremo di cosa la quinta console da casa della Nintendo è realmente capace.

Le potenzialità della console e del suo pad rivoluzionario, dai giochi che ho provato, si vedono tutte. La speranza che nutro è che gli sviluppatori non si occupino solo o soprattutto di produrre partygames, raccolte di minigiochi o giochi di nuova concezione (come la linea Touch generation per DS, che pur sono necessari e divertenti, ma non sufficienti), ma che si impegnino per sviluppare giochi lunghi e profondi: action, adventure, platform, FPS, giochi di ruolo, gestionali, strategici ma anche sportivi da vivere appieno con il Wiimote. Insomma che ci diano la possibilità di giocare i giochi con cui abbiamo sempre giocato nel modo in cui molti di noi hanno sempre sognato: questa sarebbe, secondo la mia opinione, la vera rivoluzione. Cercare di attrarre nuovo pubblico è sicuramente importante ma ci sono anche le esigenze dei gamer da soddisfare per avere davvero successo.
Questa volta Nintendo può davvero riprendersi il posto che per storia, filosofia, rapporto con gli appassionati, rivoluzioni (passate) che hanno cambiato più volte il modo di giocare rendendolo quello che è oggi, capolavori assoluti prodotti in prima persona, le compete nel mondo dei videogames. Il Wii può, e personalmente me lo auguro con tutto il cuore, seguire le orme del fratellino, più anziano d’età ma più piccolo di dimensioni: il Nintendo DS, la cui storia insegna come una console snobbata e criticata dai più all’inizio ma rivoluzionaria e capace di accontentare i gusti di tutti possa avere un successo travolgente. La console war con le rivali è appena cominciata, sarà una “guerra” lunga, difficile, in cui Nintendo deve giocare bene le sue carte (pubblicità, giochi, servizio online, il nuovo pad e tutto ciò che permette). Wii nasconde tanti assi nella manica e può davvero sconfiggere i due colossi, nel senso letterale delle parola, che gli sbarrano la strada verso il successo: Wii è piccolo ma è forte. Davide contro Golia. E sappiamo tutti come in quel caso è andata a finire...

Chicco "Metalmario"
Sette Dicembre, nove di mattina: io, Tyler e le rispettive ragazze ci rechiamo nel negozio dove avevo prenotato il Wii un mese prima. Il centro commerciale è semi deserto e ci dirigiamo a passo svelto verso lo scaffale contenente il software per la nuova console; le custodie riportanti il logo "The Legend of Zelda" sono lì, luccicanti, maestose, di una bellezza disarmante. Ne prendo una, e la affianco ad una copia di Wii Play, la cui confezione lascia intravedere un controller più piccolo e bello di quanto ci si potrebbe aspettare. Dopo aver lanciato un sorriso d'intesa ad un altro videogiocatore mattiniero con la sua console sottobraccio, chiedo alla commessa ciò che mi spetta e, una volta pagato, torno a casa insieme ai miei amici.

Una volta montato il tutto e preso atto dell'incredibile facilità nel configurare tutto il configurabile, provo Wii Sport ed in particolare il tennis: eseguire il servizio solo con due movimenti del braccio e sentire da vicino l'impatto con la pallina mi ripaga dell'interminabile attesa iniziata con l'E3 del 2005. Un'altra immensa gioia è stata vedere i miei amici dimenarsi come dei dannati davanti alla TV e divertirsi come dei bambini. Dopo aver provato tutti gli sport e Wii Play posso dire di intravedere un potenziale incredibile nella nuova console Nintendo, potenziale che ora tocca alle software-house sviluppare e mettere a frutto. Se è vero che alcuni generi saranno toccati solo marginalmente dalla "rivoluzione" e potranno essere benissimo giocati con un classic-controller, ciò che mi riempie di gioia è la consapevolezza che sarà ora possibile assistere alla nascita di nuovi generi, in grado di dare una ventata di aria fresca ad un panorama che si stava lentamente ripiegando su se stesso.

Riguardo a Zelda, non vi do alcun parere solo perchè è ancora sigillato: lo aprirò nel giorno di Natale per goderne appieno la magia e per dire di aver avuto un 25 Dicembre ancora più memorabile di quello del '98, quando giocai per la prima volta a Super Mario 64 e Final Fantasy VII. Chiamatemi pazzo.

Roberto "Johnny Cicala" Ingrosso
Troppi pochi pezzi per il mercato italiano, la grande distribuzione annuncia "sold out" dopo pochi minuti. Nonostante mi sia presentato un ora prima fuori da uno dei più importanti negozi di Genova sono inizialmente rimasto a bocca asciutta... c'è sempre chi corre più veloce!
La mia ricerca termina solo dopo alcune ore di sofferenza, trovando l'oggetto dei miei desideri di player in un luogo che più non visito da alcuni anni: un negozio di giocattoli.
Nonostante la deludente scoperta che il led del vano disco non rimanesse acceso durante il gioco, come avevo visto a metà novembre nello showroom Nintendo, la nuova console rimane esteticamente un gioiello che quasi stona vicino alle altre della mia collezione, a causa della sua eleganza.

Leonard "InsertCoin" Perfido
7 Dicembre: mi sveglio alle 7 e 30, consapevole di saltare la scuola per andare a comprare il Wii, accompagnato da mia madre al MediaWorld più vicino, quello di Bari, ad una ventina di chilometri dalla mia dimora. Mia madre non è molto contenta che salti la scuola, ma io penso: c'è pure l'interrogazione di matematica, in Inglese vado bene, esce il Wii. Ovvero, come prendere due piccioni con una fava. L'attesa è alta, questa console l'attendo da due anni ed il Cubo, per quanto mi riguarda, mi ha dato grandi soddisfazioni (Anche se poche). Wii presenta una lineup più variegata e dei giochi adattissimi al multiplayer. Poi son Nintendaro nato, nonostante la mia giovane età. Parto alle 8 in punto. Compro tre focaccine pugliesi, di quelle buone che ti fanno venire il sorriso a prima mattina (nonostante gli sbadigli siano più forti di te). Mia madre, inconsciamente, imbocca una strada sbagliata, ma io lì devo esserci all'apertura, alle 9 in punto. Perciò torniamo sulla retta via e, dopo un lungo viaggio durato una trentina di minuti, giungiamo al MediaWorld. Entro ed il Wii è lì. Ne prendo subito uno. Insieme a me ci sono quasi dieci persone. Non trovo i giochi. Poi, con l'aiuto di un altro "pazzo" (che poi scoprirò essere mio contatto di MSN), mi accaparro una copia della Leggenda e di WiiPlay. Vado al banco dell'elettronica e viene fuori tutta la mia stupidità: c'è una console tenuta apposta per me. L'euforia fa brutti scherzi. Lascio l'altra console e mi dirigo alla cassa. Ci sono due ragazzi che pagano in un modo insolito: escono un sacco di buste piene di monetine e la cassiera lì tranquilla a contarle per qualche minuto. Mia madre attacca bottone dicendo: "Che strano modo di pagare. Sono i vostri risparmi?". Il ragazzo risponde "Sì, così non sentiamo di aver speso così tanto in una botta sola". Un altro sorrisino e mi accorgo di aver dimenticato di prendere il Nunchuck: corsa folle (senza motivo) allo scaffale ed il nunchuck è nelle mie mani pacioccose. Pago e vado via. Sono in visibilio.

Si torna di corsa alla macchina. L'oggetto del disio è nelle mie mani, il resto può aspettare. Tolgo quei fastidiosi nastri di plastica che avvolgono la scatola, rimuovo le etichette dei prezzi (fortunatamente la colla non aveva ancora fatto presa), e sono sconsolato per la questione dei bollini SIAE. Comunque, apro il nunchuck e lo tocco. Finalmente nelle mie mani. Finito il viaggio in macchina, sotto la pioggia, raggiungo il portone di casa e faccio i due piani che mi separano dal televisore.

In diretta WEB con un mio amico collegato via Skype e registrato da una combo spettacolare di videocamera e fotocamera digitale, procedo al sacro spacchettamento della console. Spacchettamento che durerà molto, dato che la confezione è piena di roba, sapientemente sigillata con arzigogolate confezioni ricolme di scotch e "nintendariate" varie. Però si può cogliere anche l'essenza del rinnovamento del design. La confezione del Cubo era molto più giocosa, questa molto più minimalista ed Apple Style. Nello spacchettamento, la console sarà l'ultima delle cose ad essere toccata con mano. Preparata la TV, attaccherò tutto e configurerò l'accrocchio bianco lucido. Il nome della console sarà prima Dina.eye, poi Dina.REVO: benedetta Nintendo, era così dura mettere più di dieci spazi per le lettere? E' inconcepibile che debba mutilare e storpiare il mio nickname in Dinamidant! Stesso ragionamento per i nomi dei Mii (che rimangono comunque fantastici).

Inserisco WiiSports ed è delirio. Mai vista una cosa così bella. E rido pensando ai miei amici che si annoiano a scuola e che torneranno a casa solo alle 12 e 15. Sono le 10 e la mia Wii Exsperience è solo cominciata. L'impatto è devastante, comunque: è la prima volta che lo tocco e tutto sommato è una cosa mai vista. Dopo averle buscate a WiiSports Tennis, comincio a prendere la mano e provo il bowling, dove do saggio delle mie capacità (presto riuscirò ad inanellare sei strike consecutivi, risultato che credo non ripeterò mai più in vita mia). Apro WiiPlay e lo provo, ma devo sbloccare qualche minigioco prima di arrivare all'amato ping pong. Ripongo il gioco e registro i codici VIP, tranne quello di Zelda. Gioco che sarà aperto solo il giorno dopo, nonostante il cavo composito non sia la migliore soluzione per goderselo. Gioco totale, e dire che Zelda: The Wind Waker non l'avevo volutamente giocato molto, poiché il gameplay non era entrato nelle mie grazie. Questo Zelda, invece, l'ho amato dal primo impatto ed è una cosa che sinceramente mi lascia ancora sbigottito. Potere del Wii.

Comunque, a parte questo, mi sto divertendo un sacco a creare Mii di tutti i tipi, dai miei parenti (mio zio è U-G-U-A-L-E e rido ogni volta che lo vedo) ai personaggi famosi (David Gilmour, Il Maestro Shigeru Miyamoto, l'Asses Kicker Reggie Fils-Aime ed il quieto Satoru Iwata sono alcuni fra essi). Ma li sto anche scambiando con molti dei miei amici. Ma la cosa più bella sapete qual è? Quando vedi quel fantastico neon blu acceso perché ti è arrivato un messaggio. Ormai ogni mattina mi sveglio e guardo direttamente il Wii, solo per vedere quell'effetto "pulse" del neon. Come design, ad ogni modo, il Wii mi piace un sacco, specie per le dimensioni ( anche se ho amato allo stesso modo il design "giocattoloso" del Game Cube): sarà che sono anche un fan della Apple!


Gianvito "Dinamidante" Fanelli
Una sera, a Milano, una gazzella si sveglia e sa che deve correre più in fretta del leone o non potrà comprare il suo Wii in anteprima Europea alla Feltrinelli.
Ogni mattina a Milano, un leone si sveglia e sa che deve correre più della gazzella, o non riuscirà a fregarle il posto in coda per il Wii.
Quando il sole cala, non importa se sei un leone o una gazzella: è meglio che cominci a correre.
Corri e arrivi alla Feltrinelli sotto la pioggia.
Fuori, incuranti delle intemperie, fiumi umani si mischiano a quelli di acqua.
Cerco "l'omino della lista per il Wii".
Sei il numero 111, mi spiace ma i primi 100 hanno la console assicurata, gli altri potranno sperare nell'estrazione per i 50 Wii in più.
Ora vi chiameremo e scriveremo il vostro numero sulla mano.
Successivamente vi sarà un secondo appello durante il quale distribuiremo i coupon che vi permetteranno di comprare il Wii.

Nonostante la pioggia vedo un raggio di sole (si, anche se era notte): sulla mano ottengo il numero 105, se solo 5 persone al prossimo appello non si presentano riesco a prenderlo!
Secondo appello, iniziano a far entrare la gente per dar loro i coupon.
Numero 99, numero 100, 101 (evviva, dai che c'è una speranza che qualcuno abbia rinunciato). 102, 103, 104, 105 (ce l'ho fatta, sono dentro!).
Entro nel negozio. Il mondo intorno a me è bianco.
Angeliche ragazze di bianco-Wii vestite sorridono a noi giocatori.
Coniglietti che fanno Wii mi svolazzano intorno.
Arrivo alla cassa, in fila.
Consegnano il coupon al 102, al 103, al 104, è il mio turno.
"Ci dispiace, quello era l'ultimo. Se vuoi puoi prendere il coupon per partecipare all'estrazione..."

Luigi "jing" Melita