First look Skate

Bye bye Tony...

First look Skate
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Da qualunque parte lo si voglia guardare, l’ampliamento delle features dedicate all’edit rimane un chiodo fisso della “corrente” nextgen. Concessioni artistiche che talvolta scuotono la meccanica di gioco, soprattutto quando valicano i territori estetici per sconfinare nel delicato reame della metodologia di controllo. Si pensi, per esempio, a Skate -titolo in lavorazione presso gli studi EA Black Box-, in cui l’utilizzo del joypad è di fatto invitato a spogliarsi della mera valenza funzionale per divenire materia creativa. Riproducendo i movimenti degli skater, intuendone costruzione e dinamica, in modo poi da poter dar vita ad un proprio stile. Come nella realtà. Ma agendo solo sullo stick destro.
    Bye bye Tony...

    Flick It Vs Total Punch

    Il sistema di controllo del gioco deve molto di più ai sudatissimi ring di Fight Night di quanto non si immagini. Di fatto, ne riprende le implicazioni realistiche, amplificando però portata e completezza.
    E non può essere altrimenti, considerata la natura diseguale degli sport a cui si rifanno. Lontani, quindi, eppure così intimamente legati dalle velleità simulative che li animano, capaci di condensare nell’utilizzo della leva analogica destra l’intero bagaglio di mosse performabili.
    Lo stacco compiuto dal campione storico di categoria (Tony Hawk) ha comunque radici concettuali più interrate, le cui trame si dispiegano in un’unica direzione: quella che conduce al realismo.
    Vogliamo semplicemente catturare il feeling dello skate” spiega ad EveryEye Mark Painting -product manager del titolo- “Da qui la progettazione di un diverso metodo di controllo, grazie al quale le mosse divengono costruibili, perché seguono una dinamica reale, e non più solamente concatenabili tramite astruse combinazioni di tasti. E’ tempo quindi di formulare un proprio stile poiché quello della giustapposizione delle combo è finito da un pezzo”.
    E’ bene precisare che la complessità di un tale approccio, comunque, non vizia l’esperienza ludica con complicanze superflue. Al contrario, ne valorizza la giocabilità richiedendo al videoskater una dedizione metodica e un’accuratezza invero inusuali.
    Se l’impostazione dei trick avviene attraverso lo stracitato stick destro, la leva analogica sinistra gestisce l’orientamento nell’ambiente di gioco nonché il controllo della parte superiore del corpo; i tasti A e X fungono altresì da spinta (piede sinistro X; A per l’uso del destro), mentre il grab della tavola mentre si è in volo rimane di competenza dei due grilletti. Senza contare che l’egida del giocatore si estende anche a fattori come spostamento del peso, cura del bilanciamento, parzializzazione della velocità, oscillazioni della tavola.
    In un contesto così rigoroso è facile confondere l’aggettivo profondo con ingiocabile. Ma se state accarezzando l’idea di gettare la spugna ancor prima di aver provato Skate, beh, ripensateci. Innanzitutto perché non stiamo più parlando di Fight Night, e quindi lanciare quell’oggetto bavoso e maleodorante risulterebbe quantomeno fuori luogo. In seconda istanza perché basterà produrvi in un ollie per comprendere che talvolta l’intuitività imbocca scorciatoie tortuose. Eppure così deliziose, dal punto di vista ricreativo.
    La ricerca di uno spazio libero, dove far scivolare le ruote sull’asfalto ruvido, un paio di tamburellate al tasto X, sufficienti per acquisire un minimo di velocità, ed infine un rapido giù-su dello stick destro. Ecco il vostro ollie.
    Per ammirare invece la rotazione della tavola sotto i piedi (kickflip), sarà cosa buona e giusta concludere la summenzionata combinazione in diagonale.
    E così via, in una sequela di infinite posizioni e varianti tecniche, che beneficiano del grado di accuratezza impresso così come dell’ampiezza del periodo di preparazione del trick vero e proprio. Ergo agitare lo stick a casaccio, senza valutare la fisica che soggiace ai movimenti dello skate non dà origine a evoluzioni migliori, bensì a cadute più rovinose. Nel contempo e solo a titolo esemplificativo, mantenere a lungo una posizione accovacciata per poi rilasciarla inclinando lo stick verso l’alto si tradurrà sullo schermo in un ollie ben più coreografico.
    Sebbene l’ambiente di gioco offra un’eccellente interattività, il motore che ne governa le leggi fisiche impone un approccio ponderato, soprattutto in relazione ai grind. Come nella cara e vecchia realtà, non tutte le superfici sono aggredibili dalla tavola. Altre ancora risultano addomesticabili solo se percorse ad una velocità adeguata e con un buon bilanciamento del peso. Tuttavia la vera discriminante rimane inesorabilmente la scelta dell’angolo giusto su cui saltare. E saltare. E saltare. E risaltare.

    San Vanelona, la città che farà da cornice alle spericolate acrobazie -tendenzialmente ispirata a diverse metropoli realmente esistenti-, è semplicemente enorme. Divisa in diverse zone liberamente visitabili, si staglia come la vera protagonista del gioco, ricca com’è di attrazioni interattive, di veicoli (a cui è impossibile però “strappare un passaggio”) da evitare, di persone da infastidire (il cui volume di presenza è inoltre modulabile tramite un’opzione apposita).
    Un teatro perfetto per muovere i primi passi -dopo aver customizzato a dovere il proprio avatar- nella modalità principale (carriera), che ha come fine ultimo la consacrazione nell’olimpo degli skater professionisti tramite il superamento di prove piuttosto canoniche (esecuzione senza sbavature di determinate combo; sfuggire all’ira delle autorità locali, ecc.). Completano la struttura le modalità freestyle, multiplayer (sfide per quattro giocatori sulla medesima console, senza split screen), online (fino a sei giocatori) e infine l’immancabile tutorial
    Assolutamente da menzionare la possibilità di editare i video della proprie migliori performance, modificando stacchi e movimenti della macchina da presa; accelerando o decelerando la velocità di visione; cambiando le angolazioni delle riprese. L’amalgama sarà poi ovviamente uploadabile sul sito ufficiale del gioco, rispettando il trend attuale dell’industria che affianca il concetto della “libertà di giocare” al più prosaico “libertà di apparire, giocando”.

    Skate In uscita entro la fine dell’estate, Skate potrebbe portare quella frescura di cui il genere abbisogna. Visivamente appagante -soprattutto sul fronte animazioni e nella vastità dall’area esplorabile; migliorabili invece le texture e i modelli poligonali degli NPC- e mosso da un sistema di controllo affascinante, il titolo di EA Black Box paga dazio solamente nella scarsità delle modalità di gioco e nelle scelte di design conservative che definiscono la modalità carriera, incapaci di gettare le basi per una sfida realmente nuova. Eppure, scivolare con lo skate tra i bassifondi di una città non è mai stato tanto divertente. Mai.

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