The Witcher 3: primo contatto con l'avventura dello Strigo

Lo strigo incanta la platea del Galen Hall durante la conferenza Microsoft all'E3 2014 di Los Angeles.

The Witcher 3: primo contatto con l'avventura dello Strigo
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Tra i trionfatori assoluti di un brillantissimo media briefing Microsoft totalmente all'insegna del software non può che svettare (e in modo netto rispetto alla concorrenza) il terzo capitolo della trilogia di CD Projekt RED. La nuova avventura di Geralt di Rivia si è presentata infatti sul palcoscenico della casa di Redmond con ben cinque minuti di gameplay inedito. Ambientato a circa dieci ore dall'inizio della quest principale, lo spezzone di gioco mostratoci dall'Executive Producer John Mamais ci ha presentato il nostro Witcher prediletto impegnato in una delle mansioni principali per le quali la sua specie è al contempo rispettata e temuta: la caccia al mostro.

    UN MONDO CHE STREGA

    Sin dalle prime immagini, il livello di dettaglio visibile in-game ci ha lasciati francamente sbalorditi: Geralt mostra infatti su di se i consueti segni di mille battaglie, mentre le maglie della sua tipica armatura risplendono della luce filtrata dagli alberi di una misteriosa e lussureggiante foresta. A pochi secondi dall'inizio fa il suo gradito ritorno anche l'iconica abilità del protagonista di seguire tracce (visive e sonore) lungo gli scenari di gioco; la sua attuale preda, come ci rivela una rapida occhiata al quest log, si rivela un pericolosissimo grifone, il che porta Geralt ad un repentino cambio d'arma. Equipaggiare una più funzionale balestra ci è utile per scoprire come la fase di equipaggiamento di armi, armature e pozioni sembri passare di nuovo attraverso un menù simile a quello visto nel precedente episodio, presentandosi però ora migliorato da un'interfaccia ridisegnata e all'insegna di una maggiore fruibilità e rapidità d'uso.

    "grazie ad un comparto tecnico tra i più convincenti della nuova generazione e ad un gameplay che sembra strizzare l'occhio ad una maggiore intuitività e rapidità di esecuzione, Wild Hunt pare già sfoggiare a mani basse il titolo di miglior RPG della prossima stagione videoludica"

    L'arrivo di Geralt in una radura poco distante coincide quindi con il primo incontro con il suo obiettivo: dopo un primo approccio a base di dardi, la creatura spicca il volo lasciando una scia di sangue fin troppo facile da seguire per il nostro protagonista ed i suoi poteri; il breve inseguimento subisce una brusca frenata non appena i suoni di una cruenta battaglia si diffondono nella zona. L'incontro con un gruppo di briganti intento a molestare un'erborista nel bel mezzo della foresta, ci permette di ammirare anche la prima fase di combattimento corpo a corpo: in essa ritroviamo la consueta successione di attacchi all'arma bianca, schivate, piroette e incantesimi ormai diventata marchio di fabbrica della serie caratterizzata da una dinamicità e una velocità di esecuzione, anche qui, apparentemente più marcata rispetto al predecessore. Il combattimento si conclude poi con una spettacolare combo tramite la quale Geralt, prima inibisce l'ultimo dei suoi avversari con un incantesimo di stordimento, per poi finirlo in grande stile grazie ad un fendente a due mani del proprio spadone, tranciandone il tronco diagonalmente in una pozza di sangue che esalta immediatamente gli spettatori presenti per crudezza e realismo visivo.

    Rinfoderate le armi, il protagonista fa la conoscenza di un'affascinante erborista appena tolta dal pericolo, dando il via ad un dialogo che ci permette di capire come i luoghi scoperti dinamicamente lungo i diversi cammini percorribili all'interno di una quest porteranno allo sbloccaggio di determinati punti di interesse. Senza la nostra opera di salvataggio, infatti, il prezioso NPC appena conosciuto non avrebbe potuto fornirci, proseguendo nel gioco, i propri servigi di creatore di impacchi e pozioni magiche, mostrandoci come le scelte anche apparentemente secondarie del giocatore influenzino l'universo intorno ad esso. Proseguendo la sua missione tramite la ripida salita di un vicino crinale, Geralt raggiunge finalmente il suo bersaglio finale: lo scontro con il grifone inizia senza la benché minima tregua, e si dimostra una boss fight piuttosto tradizionale basata sullo studio dei pattern di attacco dell'enorme bestia, incapace di dare del serio filo da torcere ad un Geralt impeccabilmente comandato dalle abili mani di un membro del team di sviluppo.

    La facilità con la quale la creatura viene gestita dall'addetto sul palco, a dire il vero, ci fa pensare che il settaggio della difficoltà di questa demo non sia significativa di quella che potremo trovare all'interno del titolo completo, o almeno è quanto speriamo in nome della sfida che la serie ha sempre saputo assicurare ai suoi appassionati. Lo scontro viene bruscamente interrotto quando, ferita sufficientemente la mostruosità alata, Geralt decide di sfoderare la sua leggendaria spada d'argento per infliggere il colpo finale: la potenza dell'arma viene sottolineata tramite una galvanizzante cutscene nella quale le rune sulla superficie della sua lama risplendono del potere dei Witcher, proprio poco prima che Geralt si lanci in un ultimo attacco contro il mostro di fronte a lui. A degna chiusura di uno showcase tanto spettacolare quanto emotivamente carico, la demo si chiude con il nostro Witcher presumibilmente intento a ritornare dal suo datore di lavoro con una testa di grifone ben fissata sulla sella del proprio cavallo, mentre l'inquadratura sfuma su una delle tante e meravigliose città che caratterizzeranno l'universo di gioco di Wild Hunt.

    The Witcher 3 Wild Hunt Quanto mostrato da The Witcher 3: Wild Hunt alla conferenza Microsoft tenutasi nella giornata di ieri dimostra pienamente che, a volte, ottenere poche notizie equivale ad averne di buone; il terzo capitolo della saga RPG di CD Projekt stupisce infatti principalmente per la riproposizione di elementi attesi o già visti, ma non per questo meno sbalorditivi: grazie ad un comparto tecnico tra i più convincenti della nuova generazione e ad un gameplay che, pur rimanendo nel fortunato solco tracciato dai precedenti episodi, sembra strizzare l'occhio ad una maggiore intuitività e rapidità di esecuzione, Wild Hunt pare già sfoggiare a mani basse il titolo di miglior RPG della prossima stagione videoludica. Salvo eventi catastrofici, quindi, il titolo che arriverà sugli scaffali il prossimo febbraio non solo segnerà la perfetta chiusura di una delle saghe più affascinanti partorite nell'ultimo decennio ma anche la completa maturazione di uno degli studi più abili e capaci del vecchio continente.

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