Vanquish: le nostre impressioni sul trailer del TPS targato PlatinumGames

Rilasciato il primo Trailer con immagini In-Game. Prime Impressioni

Vanquish: le nostre impressioni sul trailer del TPS targato PlatinumGames
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • C’è una cosa che distingue gli sparatutto in terza persona come tanti da quelli che probabilmente sono destinati a rimanere unico nella storia. A spiegarci questa sottile ma, al tempo stesso, marcata differenza potrebbe essere il dream team studio di Platinum Games (Bayonetta) guidato da un certo Shinji Mikami, (Devil May Cry e Resident Evil), attraverso il loro nuovo progetto, Vanquish. Volendo essere sinceri, se non ci fossero stati certi nomi in ballo, è più che probabile che l'annuncio di un nuovo Third Person Shooter sarebbe passato quasi inosservato. Del resto, siamo pur sempre di fronte all’ennesima guerra futuristica, combattuta da soldati che con Master Chief sembrano condividere più di un semplice aspetto estetico. Con la presentazione del trailer per l’imminente E3 2010 di Los Angeles (non azzardatevi a mancare la nostra copertura LIVE dell’evento) abbiamo avuto l’occasione di recuperare qualche dettaglio in più, sia sulla trama (che, appunto, sarà distruttiva) che sul gameplay; proprio dopo la visione del trailer vogliamo muovere qualche importante considerazione, per chiarire una volta per tutte che Vanquish non sarà l’ennesimo clone di Gears of War.

    America Vs. Russia

    Si, ancora. Non è bastata la guerra fredda, e anche nell’improbabile (?) futuro immaginato da Platinum Games saranno le due super-potenze a contendersi la posta in gioco. Il video si focalizza inizialmente proprio su questo aspetto. In un mondo dove le risorse energetiche sono vicine all’esaurimento, Gli Stati Uniti sono riusciti a costruire una stazione spaziale capace di incanalare l’energia solare e sfruttarla per centinaia di scopi differenti. Venuta a conoscenza del progetto, la Russia riesce ad impadronirsene ed usare così il potere solare per distruggere e ridurre in cenere la maggior parte delle metropoli americane; si vede San Francisco, ed una graziosa bambina, sparire dietro un fascio di luce praticamente in un battito di ciglia. L’esercito americano prepara così la contromossa per impadronirsi nuovamente della stazione, prima che il nemico riesca a colpire New York (dal video si vede infatti un generale che incita i suoi commilitoni, ricordandogli che mancano solo otto ore al disastri) e dintorni: un'eventualità che spezzerebbe in maniera definitiva le gambe agli USA. Da quel punto in poi il filmato ci permette di capire, almeno in parte, come funzionerà il gameplay di Vanquish. Il titotlo è chiaramente un TPS lontano dai canoni tipici del genere (niente scopiazzature mal riuscite stile Quantum Theory, intediamoci). Sembra più che altro un misto delle migliori caratteristiche tratte da giochi come Gears of War, Lost Planet ed un pizzico di Sin and Punishment. E per condire ancora di più il piatto, il meglio che possa offrire un normale arcade giapponese di questo tipo. L’azione è veloce, frenetica, e sembra non lasciare spazio per momenti di pausa, filmati esclusi. Il giocatore prenderà i panni di Sam, un agente governativo equipaggiato con una battlesuit decisamente futuristica. Una trovata che ci permetterà di prendere confidenza con una miriade di armi, ognuna dal suo spiccato stile volutamente esagerato, come è lecito aspettarsi da uno studio giapponese. Abbiamo ammirato per ora sia normali fucili mitragliatori che ben più sofisticati lanciamissili. E ancora, una sorta di jet-pack alle caviglie del protagonista utile per scatti e mosse dall’improbabile realizzazione. Difatto, il video palesa anche diversi attacchi fisici, ma non limitati ad un semplice colpo con il calcio del fucile, bensì a mosse spettacolari, quasi come se le caratteristiche di un action game si mescolassero alla struttura da shooter. Ovviamente nei giusti limiti. L’inserimento di una sezione “score” nel ricco HUD prospettato da Vanquish lascia inoltre pensare ancora di più che l’intento sia quello di realizzare quasi un arcade vecchio stile, ornato da alcune delle migliori introduzioni viste in questa generazione (e infatti ci sarà un sistema di copertura molto simile a quello di Gears of War).
    Le fasi finali del trailer aprono le porte non solo alle immancabili boss fight, che molti sviluppatori in questa generazione sembrano aver dimenticato, ma lasciano ipotizzare anche la presenza di quick-time events (notate Sam come prenda con le mani un missile, per infilarlo nell’estremità superiore di quel che prima era il nemico di fine livello). La conformazione dei livelli appare inoltre molto particolare, folle e magnetica come quella di Bayonetta, e non c’è da escludere che ci troveremo a combattere in ambientazioni del tutto inusuali.

    Il conturbante pastiche strutturato da Platinum Games, insomma, mette in luce un'altra volta le qualità di uno degli studi più competenti e creatii di questa generazione, che da Okami a God Hand (quando ancora si chiamava Clover Studio), da Mad World a Bayonetta, pare non sbagliare un colpo. Vanquish si mostra come un titolo assolutamente spettacolare, dal ritmo serrato, in cui azione e sparatorie si susseguono senza soluzione di continuità. La mobilità del protagonista garantisce una progressione incalzante, mentre il colpo d'occhio rapisce in un istante, per i meriti di un Mecha Design esagerato, che in più di un'occasione celebra -visivamente e non solo- quel grande capolavoro che fu, ai tempi, Zoe. Spostamenti veloci, missili a ricerca le cui traiettrorie luminose riempiono lo schermo, attacchi corpo a corpo, sono tutti elementi che ci riportano con la mente al masterpiece di Kojima (a quando un terzo capitolo?). La varietà sembra inoltre essere garantita dalle abilità speciali della BattleSuit: nel trailer si intravede la possibilità di attivare una sorta di bullet time, e siamo curiosi di scorpire quali altri poteri ci saranno in serbo per il protagonista.

    In tutta questa eccellenza, il comparto grafico non sembra al momento rappresentare il non-plus ultra dei prodotti del genere. Non spicca alcun elemento per complessità poligonale, e la texturizzazione non è eccelsa, ma possiamo dire che il complesso è certamente ben orchestrato. Effetti, esplosioni, fasci di luce, modellazione poligonale non saranno all’avanguardia, ma nel quadro finale compongono un risultato più che soddisfacente. Se la fluidità è poi quella mostrata da questo trailer ci sarebbe davvero poco da obiettare: la parola d’ordine di Vanquish è velocità; guai se si presentasse, anche solo sporadicamente, un fastidioso rallentamento. Potrebbe persino spezzare la filosofia ludica a cui Platinum Games vuole attingere.

    Vanquish Magari tra una decina di giorni a questa parte starete già leggendo un ricco hands-on tratto dalla prova giocata di Los Angeles. Nel frattempo, abbiamo voluto analizzare minuto per minuto il primo trailer in-game di quel che si prospetta essere come il terzo centro consecutivo di Platinum Games dopo Madworld e Bayonetta. Se le immagini facevano pensare ad un titolo derivativo, il video fa sicuramente cambiare idea. Shinji Mikami, come è solito fare, sta cercando di confezionare invece un prodotto unico, originale e innovativo. Ma è presto per trarre conclusioni. Limitiamoci a dire che il trailer ci ha colpito. Non poco. Speriamo che rimangano le stesse sensazioni una volta conclusa la demo della manifestazione californiana.

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