Crash Bandicoot N. Sane Trilogy: Guida per iniziare, strategie e suggerimenti

Per celebrare l'arrivo di Crash Bandicoot N.Sane Trilogy, abbiamo preparato una guida che vi aiuterà ad affrontare le tre avventure di Crash.

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy: Guida per iniziare, strategie e suggerimenti
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Dopo circa vent'anni dall'uscita della prima trilogia di Crash Bandicoot, anche i fan più appassionati - che al tempo conoscevano a menadito ogni singolo anfratto dei capitoli originali - avranno dimenticato alcuni dei numerosi segreti che puntellavano l'avanzamento. E anche se fossero ancora tutti ben impressi nella loro memoria, Crash Bandicoot N. Sane Trilogy inserisce alla formula di partenza qualche intrigante novità, che arricchisce e perfeziona l'esperienza di gioco. Sia per i vecchi estimatori che per le nuove leve, quindi, abbiamo provato a riassumere le principali caratteristiche del trittico di opere dedicate al leggendario bandicoot dei Naughty Dog, suggerendovi qualche consiglio per (ri)cominciare al meglio le peripezie del nostro peramele preferito.

    Osservare, pensare, saltare

    Per quanto paia agile e scattante, Crash non è un marsupiale così atletico come sembra di primo acchito. Il platform di Naughty Dog (e ora di Vicarious Visions) - soprattutto per quanto concerne il primo capitolo - è infatti piuttosto lento e riflessivo, e propone dinamiche di gioco nelle quali ogni salto va studiato con la dovuta attenzione. Il nostro primo consiglio è quindi quello di non gettarvi alla cieca verso i burroni, le colonne semoventi e le piattaforme infuocate che incontrerete lungo il vostro cammino: prima di compiere un balzo, allora, fermatevi a pensare, a scrutare ciò che vi circonda, a calcolare il corretto tempismo con cui proseguire.

    Il rischio, per un approccio troppo irruento, è quello di essere travolti dalla frustrazione: in alcuni livelli il design si fa davvero diabolico, ed il nervosismo per l'ennesimo fallimento si annida sempre dietro l'angolo. La caduta, in Crash, rappresenta però l'occasione perfetta per imparare a rialzarsi, per conquistare quella superficie scivolosa che vi ha fatto precipitare nel vuoto, per distruggere quella cassa che avevate tralasciato, per mangiare quell'ultimo frutto che potrebbe sia salvarvi, sia costarvi la vita.

    Il controllo è potere

    Molti degli errori in cui incapperete, tuttavia, non dipenderanno sempre da una vostra distrazione: il sistema di controllo della serie, del resto, alle volte cede il passo a qualche imprecisione di troppo, causata da un input poco reattivo. All'epoca della prima PlayStation, per manovrare il caro bandicoot potevamo usare soltanto le frecce direzionali del pad: un metodo un po' legnoso e decisamente poco fluido, che aggravava la complessità delle sequenze platforming e rendeva più arduo gestire la calibrazione dei salti.

    Fortuna che in questa collection, lo studio Vicarious Visions - gente di buon cuore! - ha implementato il controllo tramite stick analogico, il quale, ovviamente, permette una manovrabilità molto più precisa ed efficiente. Anche se siete dei giocatori d'altri tempi, fedeli fino alla morte al feeling delle versioni originali, potete mettere per un attimo da parte il rigore filologico ed apprezzare il tentativo del team di modernizzare, e rendere così maggiormente appetibile, il gameplay della trilogia.

    Difficoltà in continuo mutamento

    Ma se anche con l'uso dello stick analogico alcuni momenti dovessero risultare eccessivamente problematici, tali da indurvi a pronunciare imprecazioni proibite persino all'Inferno, non temete: i Vicarious Visions hanno esteso anche al primo capitolo la "difficoltà dinamica" che caratterizzava il secondo ed il terzo episodio. All'epoca, in sostanza, i Naughty Dog introdussero nei sequel un grado di sfida che - silenziosamente - si adattava all'abilità dei singoli giocatori: in caso di continui errori all'interno del medesimo livello, il gioco donava all'utente una maschera di Aku Aku extra (che protegge dagli attacchi nemici) ed un numero più ampio di checkpoint lungo il cammino. Nella N.Sane Trilogy la difficoltà dinamica è stata aggiunta persino al capostipite (indubbiamente il più complesso della trilogia), così da alleggerire la crudeltà di alcune situazioni. Qualora vi trovaste assaliti dall'irritazione per i troppi game over, quindi, cercate di mantenere la calma ed attendere l'aiuto del gioco. Non consideratela una vostra mancanza, o un segno di debolezza. In fondo, non c'è nulla di male: il compito di Aku Aku è proprio quello di supportarvi durante la vostra impresa in tutti i modi possibili.

    Tante vite da salvare

    Nel corso dell'avventura, saranno tantissime le vite che sprecherete nel tentativo di superare uno strapiombo o evitare qualche gigantesco masso rotante. Immaginate allora il senso di rabbia che provavano i giocatori di vent'anni fa quando, dopo aver conquistato con sudore e fatica un cristallo, una gemma o una reliquia, in preda alla stanchezza spegnevano la PlayStation senza aver salvato la partita. In molti, per questa ragione, hanno perduto la santità mentale. Con la N.Sane Trilogy non ci saranno più "vite" rovinate dal salvataggio manuale: Vicarious Visions ha inserito un save system automatico, che registra i vostri progressi al termine di ogni livello. Tuttavia, se cercate un'esperienza di gioco quanto più possibile fedele alle edizioni originali, nulla vi vieterà di disattivare il sistema automatico e ricorrere esclusivamente a quello manuale: badate, in questo caso, a non scordare di prendervi una pausa, tra uno stage e l'altro, per mettere al sicuro il vostro tesoro.

    Da grandi poteri derivano grandi responsabilità

    Per liberare il mondo dall'infida presenza del Dr. Neo Cortex, Crash può ricorrere ad alcune abilità che solo un super-marsupiale come lui è capace di usare. Nel primo episodio, però, il protagonista - ancora inesperto - non possiede nessuna capacità peculiare: l'unica azione che può compiere è quella di saltare più in alto di quanto farebbe un qualsiasi animale, ma nulla più. È dal secondo episodio che Crash inizia ad acquisire inedite competenze: parliamo della super panciata, che gli dà l'opportunità di rompere le casse più dure, e dell'iper velocità, grazie alla quale attraversare i livelli in tutta corsa.

    Ma è con l'ultimo esponente del trittico che l'arsenale comincia a farsi corposo: dopo aver sconfitto i cinque boss del gioco, difatti, otterrete altrettanti poteri speciali: la super-panciata (ereditata dal secondo capitolo), il doppio salto (con cui raggiungere le scatole più in alto), il tornado mortale (che velocizza la potenza del "tornado spin" e ci permette di sfruttare uno slancio extra per oltrepassare grandi distanze), il bazooka (arma utilissima con cui sparare dei proiettili di frutti Wumpa ed eliminare i bersagli dalla distanza) ed infine le scarpe veloci (tramite cui correre in tutta fretta da un capo all'altro dello stage).
    Questi poteri, badate bene, non sono solo dei semplici gadget pensati per semplificare la progressione, bensì dei veri e propri strumenti indispensabili per completare l'avventura al 100% (e oltre...). I livelli, non a caso, sono strutturati in modo tale da possedere un numero esponenziale di segreti e aree nascoste, individuabili ed ottenibili soltanto usufruendo delle abilità in dotazione: una volta acquisito un upgrade, in sostanza, sarà necessario rivisitare le aree già battute per attuare un approccio alternativo. Con il bazooka, ad esempio, potrete distruggere delle casse poste in un punto altrimenti irraggiungibile, mentre con le scarpe veloci sarete finalmente in grado di agguantare le reliquie di platino. Insomma, la vera sfida di Crash inizia proprio quando tutti i poteri saranno in nostro possesso.

    Un diamante è per sempre

    Una delle caratteristiche iconiche della serie (oltre alla presenza dei cristalli - assenti però nel capitolo d'esordio) è l'ottenimento delle gemme, che si guadagnano in molti modi diversi, tra cui - quello più classico! - la distruzione di tutte le casse di uno stage. Lo sblocco di questi oggetti preziosi non è un'attività secondaria dedicata ai completisti più irriducibili: le gemme permettono non solo di aumentare la percentuale di completamento del gioco, ma anche di aprire aree prima bloccate, così da intraprendere percorsi opzionali. Osservate dunque attentamente ogni angolo dei livelli: buona parte di essi nascondono piattaforme trasparenti o colorate, che si attiveranno qualora possediate l'apposita gemma. Come accennato, il metodo per acciuffare questi diamanti risponde a regole ben precise, che variano da capitolo in capitolo. In determinate aree occorrerà - ad esempio - non rompere nessuna cassa, mentre in altre sarà obbligatorio portare a compimento i cosiddetti "percorsi di morte", ossia sentieri alternativi abbastanza complessi che si renderanno disponibili solo se arriveremo alla relativa piattaforma senza perdere neanche una vita. Di fondamentale importanza sono le gemme nel primo capitolo: dopo averle raggruppate tutte, infatti, potremo assistere addirittura ad un finale segreto.

    Corse contro il tempo

    Un'altra delle modalità diventata ormai di culto è quella del time trial: dopo aver completato un livello, sbloccherete la possibilità di affrontare una prova che vi imporrà di tagliare il traguardo nel minor tempo possibile, allo scopo di ottenere una preziosissima reliquia (di bronzo, d'oro e di platino). Come per le gemme, anche questi artefatti non sono solo un mero orpello per terminare il gioco al 100%. In Warped, ad esempio, le reliquie si rivelano utili a sbloccare un piano extra della Stanza del Teletrasporto, che contiene ben cinque livelli aggiuntivi. Il time trial, nella N.Sane Trilogy, è stato esteso anche al primo episodio, che invece nella versione originale ne era sprovvisto.

    Il miglior modo per superare in gran velocità i vari stage consiste nello sfruttare qualche piccolo "trucco" che il level design cela alla vista dei giocatori: nel livello Road to Nowhere (primo episodio - seconda isola), ad esempio, potrete saltare sulle corde laterali del ponte diroccato, in modo tale da avanzare linearmente senza essere rallentati da nessun ostacolo (a patto che riusciate a mantenere l'equilibrio). Nell'area di Toad Village (terzo capitolo - prima stanza), inoltre, avrete la facoltà di camminare sui bordi in pietra all'estremità dello schermo, così da evitare burroni e nemici lungo il cammino. Ecco: partire alla ricerca degli escamotage migliori per ottenere un buon risultato è senza dubbio uno degli aspetti più interessanti della serie.

    Bonus e malus

    Abbiamo già accennato al fatto che la serie nasconde un gran numero di segreti: molti di essi sono dei veri e propri livelli extra, da sbloccare in modo quasi "casuale". In certe istanze, basterà saltare su una piattaforma specifica per essere teletrasportati in un'area opzionale. Allo stesso modo, quello che in apparenza può sembrare un errore, si trasforma nell'unico metodo per viaggiare verso un livello alternativo: venire divorati da una determinata pianta carnivora o rapiti da un peculiare pterodattilo vi condurrà infatti a compiere nuove scoperte. Altre zone, infine - ed è il caso del capostipite - saranno raggiungibili solo recuperando due chiavi, poste alla fine di percorsi opzionali terribilmente feroci da completare.

    Fortuna che nel primo episodio è stata aggiunta la possibilità di ripetere ad oltranza le aree "bonus", laddove, di contro, nell'edizione originale - in caso di fallimento - occorreva ricominciare il livello dal principio. Non prendete sottogamba simili sentieri, perché alcuni di essi sanno essere persino più difficili di quelli obbligatori: le ricompense e le soddisfazioni che vi attendono in caso di successo, tuttavia, sono impagabili.

    Avventurieri, scimmie e doppelganger

    Nella N.Sane Trilogy non manca un buon quantitativo di easter eggs, sia appartenenti alla versione base, sia inserite appositamente in questa remastered plus. Tenete quindi gli occhi ben aperti: durante le poche cutscene potreste trovare qualche simpatico riferimento ad un avventuriero molto famoso nel mondo dell'entertainment videoludico, mentre nel bel mezzo degli stage capiterà di incontrare alcune curiose sorprese. Ne citiamo due a titolo d'esempio: anzitutto, nel livello Tomb Time (Warped), dopo aver distrutto il vasetto nel quale si rifugiano, potremo saltare addosso alle scimmiette dispettose che ci bersagliavano senza sosta, così da guadagnare qualche frutto Wumpa.

    Infine, una volta adempiute alcune richieste, sempre nel terzo episodio (e in particolare in tre livelli: Toad Village, Makin'Waves e Hog Ride) avrete la (s)fortuna di imbattervi nell'odioso "Finto Crash", una versione fortemente imbruttita del nostro caro marsupiale, intento a ballare a margine dello schermo, che ci ha tormentato per giorni e giorni durante la nostra gioventù. Chi è? Perché è lì? Cosa vuole? E, soprattutto, per quale motivo deride il nostro balletto? In questa remastered plus, il Finto Crash non si limita ad invadere Warped, ma potrà essere osservato anche sulla N.Sanity Beach del primo capitolo. Inquietante, non è vero?

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