Final Fantasy XIV Guida: come diventare Guerrieri della Luce

Volete salvare Eorzea ma non sapete da dove cominciare? Ecco una guida essenziale per iniziare l'avventura in Final Fantasy XIV

Final Fantasy XIV Guida: come diventare Guerrieri della Luce
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • PS4 Pro
  • Nonostante sia uscito sette anni fa, non c'è miglior momento di iniziare Final Fantasy XIV: A Realm Reborn (aspetto che ci ha portato a una nuova recensione di FF XIV sette anni dopo il lancio). La mole di contenuti è sterminata, siamo al culmine di un arco narrativo memorabile e nell'aria c'è già l'odore della prossima espansione. È però un dato di fatto che questi giochi, proprio per la loro vastità, tendono a intimorire e spiazzare, ed è per questo che in questo articolo troverete una pur minima infarinatura su cosa è A Realm Reborn, ciò che vi permette di fare e su quello che chiederà indietro.

    Cos'è Final Fantasy XIV

    È intanto un MMORPG, e cioè un gioco di ruolo di massa, interamente online. È la seconda versione di un titolo, Final Fantasy XIV, la cui prima release non ebbe grande successo. È un gioco di massa theme-park, che cioè guida il giocatore in una serie di attività ben precise a partire dalla creazione del personaggio fino all'end game. Nonostante la libertà di poter scegliere cosa fare, le attività sono sempre legate a un percorso che gli sviluppatori hanno immaginato per il giocatore. Se siete dei libertari anarchici, forse non è l'esperienza che fa per voi.

    Per poterci giocare, oltre che acquistare il prodotto (disponibile al momento su PC, PSC e Mac OS X), bisogna anche pagare una sottoscrizione mensile (11.99€), che permette di creare fino a 40 personaggi (massimo 8 per server) e garantisce al team di sviluppo un'entrata fissa con la quale sviluppare contenuti, che vengono distribuiti più o meno ogni due o tre mesi. In aggiunta a questo esiste anche una versione trial che permette di giocare fino al livello sessanta, ossia a tutto il contenuto del gioco originale e a quello di Heavensward, il primo grande contenuto aggiuntivo.

    Ad oggi infatti sono uscite tre espansioni, ossia Heavensward, Stormblood e Shadowbringers: ognuna di queste ha aggiunto nuove aree, classi, raid dungeon e professioni, così come ha alzato di dieci livelli il cap dei personaggi, che è passato da 50 a 80.

    Pur pensato per essere giocato quasi interamente in solitaria (alcuni contenuti devono per forza essere fatti tramite Duty Finder, il sistema di matchmaking per le attività in-game) chiaramente un MMORPG per sua natura è fatto per essere vissuto in tanti, meglio se facenti parti di un bel gruppo affiatato. Questi gruppi si chiamano Free Company e sono di fatto la vostra gilda. In aggiunta a questo potrete ottenere delle Linkshell, che potremmo invece paragonare alle chat di Whatsapp, che servono invece per chattare con altre persone e ottenere informazioni specifiche, ad esempio su alcuni avvenimenti nel mondo di gioco.
    Eorzea, il reame in cui è ambientato il titolo, è bello da esplorare da soli, ma in compagnia guadagna in respiro, significato e divertimento. Ovviamente vi richiede un sacco di tempo, soprattutto se pensate di giocarci seriamente. L'avventura principale e le storyline delle espansioni potrebbero portarvi via tra le 250 e le 300 ore di gioco, e questo solo relativamente alla Main Quest Scenario, cioè la trama primaria. Se tutto questo non vi spaventa, siete pronti a vivere una delle storie più belle che la saga di Final Fantasy abbia mai visto.

    Eorzea

    Come detto, Eorzea è il mondo dove il gioco parte, ma in realtà si tratta più precisamente di una porzione di esso: a grandi linee è il terreno di scontro di due divinità Hydaelyn, la luce, e Zodiark, l'oscurità. Ovviamente è molto più complicato e meno banale di così, ma non mi sognerei mai di anticiparvi qualcosa della complessa trama, che incorpora al suo interno epica, politica e magia.

    In questo preciso momento siamo alla release 5.3 del gioco: il titolo originale, A Realm Reborn, ha dato il via con la versione 2.0, Heavensward lo ha portato alla 3.0, Stormblood alla 4.0 e chiaramente Shadowbringers, l'ultima espansione, alla 5.0. Tra un'espansione e l'altra ci sono solitamente 5 major update (a volte 6) che espandono la trama e aggiungono contenuti.

    Tutto questo per dirvi che a questo punto, dopo sette anni e tre espansioni, stiamo per vedere la fine dell'arco narrativo di Hydaelyn e Zodiark, mentre la prossima espansione, verosimilmente porterà con sé qualcosa di totalmente nuovo.

    Senza entrare nel dettaglio, Nei diversi mondi che compongono la superficie calpestabile di A Realm Reborn, c'è spazio per vedere un po' di tutti i Final Fantasy: negli anni infatti il gioco è diventato una fonte inesauribile di rimandi, richiami e citazioni, capaci non solo di entusiasmare i fan della saga, ma anche i giocatori più casual.

    Come si gioca

    Una volta creato il personaggio tra le otto razze disponibili (che no, non hanno i Taru Taru, ma sì, hanno le Viera) e scelto in che server e Data Center mandarlo (il gruppo europeo è chiamato Chaos e ci sono grandi comunità di giocatori italiani su Ragnarok e Zodiark), entra prepotente l'anima theme-park della produzione, che guida il giocatore nelle prime missioni e spiega il sistema di combattimento.

    Ora, tenete presente che la fase di levelling, quella in cui si porta il personaggio al livello massimo per poi affrontare l'end game, può essere vissuta in diversi modi: tramite le quest e la storia principale, con i Deep Dungeon (dungeon a più livelli di difficoltà crescente), i FATE (eventi pubblici nei quali guadagnare esperienza) o anche uccidendo semplici nemici in gruppo o da soli, e quindi starà a voi capire quando imparare effettivamente a usare il vostro job, sbloccare le abilità (alcune sono conferite dopo quest) e in generale avvicinarvi al reale motivo per cui si compra e paga un MMORPG.

    Una cosa che distanzia Final Fantasy XIV dalla concorrenza è il fatto che il job (o la classe) non è legato al personaggio, e che quindi tutti possono fare tutto. Una volta sbloccati i job (alcuni richiedono condizioni particolari come un livello minimo o l'aver completato parte della trama principale) questi possono essere "attivati" semplicemente equipaggiando l'arma corrispondente (oppure tramite una comodissima scorciatoia nell'Armoury System, che permette di creare build per ogni job/classe possibile).

    La progressione nella storyline, gli oggetti nell'inventario e l'avanzamento nelle quest non legate al job rimarranno quindi comuni a tutti, a cambiare sarà solo l'equipaggiamento e il livello del job assegnato. Seppur partecipare al più difficile livello dei contenuti end-game richieda un certo grado di specializzazione, il gioco invoglia a sperimentare quanto più possibile. Portare un job al livello massimo, tra quest, Roulette (cioè partecipare tramite matchmaking a un contenuto di un certo tipo scelto a caso tra un pool determinato), FATE e attività secondarie è tutto sommato rapido, e pratica assolutamente comune. Io per esempio ho portato all'end game prima il Bardo, che è un DPS, per poi portare allo stesso grado, anche di equipaggiamento, il Warrior, che è un tank, così da azzerare il tempo di attesa in coda.

    Il gameplay, come avrete certamente intuito da quanto appena scritto, si basa sui tre ruoli canonici dei MMORPG: chi mena (i DPS), chi prende le mazzate (i Tank) e chi cura (gli Healer). Ovviamente ognuno con le sue peculiarità: i DPS possono essere ravvicinati o da distanza, magici o fisici, i tank possono essere portati al crowd control e possono fare più o meno danni sacrificando qualche cooldown difensivo, e per gli healer vale lo stesso discorso ma rivolto alle magie.

    La scelta è ampia e legata a tutti quei job che hanno fatto la fortuna dei Final Fantasy Classici: Paladin, Bard, Red e Black Mage, Ninja, Samurai e Summoner, ma anche meno famosi come Dancer, Blue Mage, Machinist o Gunbreakers: che vogliate essere Eiko, Squall o VIvi, in Final Fantasy XIV potete esserlo, o almeno provarci.

    In base al tipo di attività i party possono essere formati da quattro, otto o trentadue persone: i primi per l'ordinaria amministrazione, i secondi per i raid e l'end game, gli ultimi per gli eventi di gruppo. La formazione del party è demandata o alla ricerca e all'invito manuale dell'utente o al Duty Finder, il potente tool di Matchmaking del gioco, nel quale si può selezionare cosa si vuole fare, mettersi in coda e aspettare di ricevere l'invito. L'ultima espansione ha poi quasi del tutto abbattuto la distanza tra server, permettendo ai giocatori di giocare senza problemi all'interno dello stesso data center regionale e anche di rimanere in visita in server che non siano il proprio.

    Il gioco è negli anni diventato sempre più dinamico e movimentato: se comunque tutto si basa (pesantemente) sulla corretta rotazione delle proprie abilità, le quali hanno un tempo di ricarica (il cooldown) condiviso o individuale, negli anni si sono aggiunte un sacco di micro-attività, come la gestione di specifici QTE o il posizionamento sempre più creativo del party durante gli eventi.

    I raid più complessi vanno provati, studiati e portati a casa dopo settimane di sacrifici, oltre che richiedere un grande affiatamento. Per non rendere però troppo punitivo l'accesso ai più potenti equipaggiamenti del gioco, A Realm Reborn permette di accedere ad alcuni tra i migliori equip che propongono le patch semplicemente avendo la costanza di giocare ogni giorno, facendo così in modo che anche quando si è rimasti indietro si possa sempre arrivare facilmente a un livello tale per cui si può iniziare ad affrontare i contenuti più complessi.
    Il modo in cui vengono distribuite la patch incide pesantemente nel modo in cui ci si deve equipaggiare nel gioco: ad ogni major release corrisponde un innalzamento del soft cap del personaggio, che si raggiunge raccogliendo i nuovi token che danno accesso ai nuovi equipaggiamenti e così via per i prossimi sette anni. È un sistema che chiaramente spinge al grinding, soprattutto se avete più di un job al massimo, ma nello stesso modo permette di avere un personaggio pronto a tutto anche solo dedicando a Final Fantasy XIV un'ora al giorno.

    Perché iniziarlo adesso?

    L'esperienza che offre Final Fantasy XIV è in questo momento matura e al suo meglio: oltre ad una versione di prova da almeno 150 ore di gioco e pochissime limitazioni, il gioco non è mai stato così vario, popolato e pronto ad accogliere chiunque, nuovi e vecchi giocatori. Tutta la Main Scenario Quest 2.0 (A Realm Reborn) è stata aggiornata e alleggerita, facendola diventare, volendo, un'esperienza single player molto più gradevole che in passato. L'economia in game è stabile e la presenza di tantissimi crafter, così come di equipaggiamenti ottenibile tramite quest, rende più che abbordabile costruirsi un soft cap onorevole.

    Rispetto al lancio, le nuove espansioni hanno aggiunto le cavalcature volanti, ora disponibili in tutti i contenuti, il nuoto e attività aggiuntive come i diversi Alliance Raid a tema (Crystal Tower, Ivalice e NIeR: Automata), senza contare Eureka, un sistema di housing esteso e divertente, e tutte le avventure da fare con i propri retainer. Non mancano poi gli eventi stagionali, quelli legati a un PvP sempre molto di nicchia ma comunque presente, quelli crossover con altri giochi (Monster Hunter, Dragon Quest o Nier, tra gli altri) e in generale l'impressione che Square con questo suo gioco voglia davvero dare ai propri fan l'esperienza Final Fantasy definitiva.

    Iscrizione mensile: ha senso?

    Esperienze come quelle di A Realm Reborn hanno un costo non indifferente, soprattutto per gli sviluppatori. Il canone mensile di Final Fantasy XIV, così come quello di World of Warcraft e di tutti i giochi che ne richiedono uno, serve a mantenere il più possibile inalterata la visione degli sviluppatori, che possono contare su un flusso di cassa continuo e quindi pianificare nel lungo periodo e dedicarsi a quello che per loro è importante, non a dei vanity item da vendere per sopravvivere.

    Entrambi questi modelli di business hanno dei pro e contro, così come ci sono giochi a cui è più adatto l'uno piuttosto che l'altro. Final Fantasy XIV non avrebbe potuto essere il gioco che è oggi senza la sottoscrizione mensile, e questo è un dato di fatto.

    Da dove cominciare

    A questo indirizzo potete scaricare la versione trial di FFXIV, che permette di giocare a tutti i contenuti fino alla patch 3.56 di Heavensward. Al netto di qualche limitazione legata all'utilizzo delle Market Board e delle chat/FreeCompany il gioco è esattamente lo stesso di tutti gli altri.

    Dopodichè, per diventare utente a pagamento, occorrerà comprare il gioco (le ultime versioni hanno ovviamente tutte le espansioni) e pagare la sottoscrizione mensile tramite MogStation, il servizio dedicato di Square Enix. Se giocate su PS4 non è necessario avere il PlayStation Plus attivo.

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