Rainbow Six Siege: la guida alle tecniche dell'Operatore Aruni

L'ultima operazione del quinto Anno di Rainbow Six Siege è disponibile da qualche settimana: vediamo come sfruttare al meglio Aruni.

Rainbow Six Siege: la guida alle tecniche dell'Operatore Aruni
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  • Pc
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  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Operazione Neon Dawn ha chiuso ottimamente un quinto Anno esplosivo per il tactical shooter targato Ubisoft. L'ultimo contenuto aggiuntivo per Rainbow Six Siege ha portato in dote diverse novità, come abbiamo avuto modo di raccontarvi nella nostra anteprima di R6 Operazione Neon Dawn, tra cui spicca l'inedita operatrice in forza alla difesa: Aruni. Quest'oggi abbiamo deciso di approfondire la conoscenza proprio della combattente thailandese. Analizzeremo il suo loadout, l'efficacia dei gadget, i counter e le sinergie più interessanti con gli altri suoi colleghi difensori.

    Loadout e ruolo

    Apha "Aruni" Tawanroong, come sappiamo, è un'operatrice che ha passato buona parte della propria carriera nella Royal Thai Police, la forza d'ordine del regno, all'interno della quale è riuscita a scalarne le gerarchie grazie al suo innato talento da detective.

    Dopo il famigerato incidente che ha coinvolto anche Thermite e che l'ha quasi uccisa compromettendole la gamba e il braccio sinistri, la ragazza si è vista costretta ad abbandonare la carriera in polizia.

    Accantonata l'idea di tornare operativa e dopo qualche tentennamento, Aruni decide di accettare l'offerta dell'agenzia di intervento Nighthaven. Al di là delle motivazioni economiche che l'hanno spinta, l'agenzia privata diretta da Kali le ha permesso anche di avere accesso, come vedremo tra breve, a una tecnologia protesica all'avanguardia, estremamente utile sul campo.

    Venendo alle sue peculiarità, Aruni è un difensore di stazza "media", 2 armatura e 2 velocità, che le consente di essere abbastanza versatile. Potremmo definirla in senso lato una lurker, in quanto può muoversi con agilità tra i site, presidiandone le entrate. È però nella staticità che l'operatrice può forse dare il meglio di sé.

    Quando ci fu presentata, infatti, Aruni venne definita come "architetto" della difesa. Questo per la sua capacità (e aiutata dal proprio gadget unico) di costruire i site secondo il proprio gusto tattico. In questo senso, Aruni (per quanto atipica per il ruolo) può tranquillamente rispettare appieno la definizione di "anchor", ovvero "àncora" del team, al pari di operatori come Doc, Warden, Mira, Maestro e così via.

    Per quanto riguarda il loadout, invece, Aruni può contare sulla mitraglietta Roni P10 - già in dotazione all'australiano Mozzie - e addirittura su un fucile di precisione MK 14 EBR (prima volta per gli operatori di difesa). La prima bocca da fuoco citata, a nostro avviso, risulta fondamentale, se il giocatore decide di sfruttare Aruni al di fuori dei site (come lurker, per intenderci), mentre il secondo fucile appare molto più efficace nel caso di strategie difensive fortemente passive, ovvero optando per "l'arrocco" all'interno dei siti bomba.

    Riguardo all'arma da fianco, nulla di eccezionale: Aruni ha solo una pistola, peraltro già in dotazione agli operatori brasiliani, ovvero la PRB92. Per le utility invece, la combattente può contare sul sempreverde filo spinato (ottimo da mettere proprio sotto alla griglia laser) e due videocamere antiproiettile.

    Surya Gate e il braccio protesico

    Aruni è l'ennesima operatrice iper tecnologica. Non solo braccio e gamba protesiche, ma lo stesso gadget unico - il Surya Gate - risulta frutto di un lavoro d'ingegneria futuristica. Il Surya Gate, in buona sostanza, consente al giocatore di posizionare una griglia laser a presidio di botole, finestre e porte.

    Sia gli attaccanti che i difensori possono sparare attraverso questa peculiare barriera, la quale si disattiva solamente in determinate situazioni. Anzitutto, il Surya si mette in pausa automaticamente non appena i difensori si trovano nelle sue immediate prossimità (circa due metri), giusto il tempo necessario per lasciarli passare. Attenzione, quindi, a non facilitare l'ingresso nemico sostando troppo vicino al dispositivo.

    Gli attaccanti, invece, devono trovare delle soluzioni alternative per entrare. La prima opzione, quella più brutale, è il push forzato, il quale però infligge 30 punti di danno all'operatore che decide di usare il proprio corpo come ariete. L'impulso di Finka, in tal senso, può aiutare il push, anche se rimane una soluzione un po' troppo estrema.

    Sebbene la griglia sia indistruttibile, gli attaccanti possono disabilitarla utilizzando altri mezzi. La barriera reagisce al lancio di oggetti e si disattiva se, attraverso di essa, cercano di passare utility come flashbang, granate, droni (questi ultimi possono comunque oltrepassare il Surya Gate, perché come accade con le barricate normali, residua un piccolo spazio non coperto, alla base), il Gemini di Nokk e così via. Tutti i gadget degli operatori, dunque, causano la momentanea disattivazione della barriera.

    Le granate EMP di Thatcher funzionano in maniera diversa, ovviamente se lanciate vicino alla barriera e non attraverso di essa. Queste bombe disabilitano la barriera per circa quindici secondi; poi il Surya Gate tornerà a funzionare in automatico. Gli attaccanti possono sfruttare di certo sfruttare simile debolezza, ma il prezzo (una utility o un gadget) è abbastanza esoso in termini di risorse. Questi infatti, lanciando qualsiasi oggetto attraverso la porta, ottengono una finestra di movimento di trenta secondi. All'interno di un tale lasso di tempo la griglia rimane disattivata.

    Anche i difensori devono stare ben attenti a lanciare risorse attraverso la barriera, perché tutti gli oggetti che la oltrepasseranno comporteranno la sua momentanea disattivazione. Inoltre, è sempre compito degli eventuali difensori superstiti riattivare la barriera.

    Per far sì che il Surya Gate torni a funzionare, dunque, serve un atto "attivo" da parte dei difensori, i quali devono attendere la fine del cooldown e sparare contro il dispositivo (con proiettili o eventuali gadget, ad esempio gli Occhi del Male di Maestro) al fine di riattivarlo. In realtà la stessa Aruni può velocizzare il tempo di cooldown, recuperando il gadget e riposizionandolo nuovamente. Infine, un'altra caratteristica interessante di Aruni è il già citato braccio protesico, installato grazie al provvidenziale supporto economico dell'agenzia Nighthaven. Il braccio artificiale le permette di colpire le pareti distruttibili per realizzare dei fori più ampi rispetto al normale attacco corpo a corpo. Questi fori possono fungere da alternativa interessante in tema rotation, se il team non vuole avere nessun operatore con fucili a pompa (i più comodi per creare rotazioni) o sprecare utility, come le granate. Per intenderci, basteranno solo quattro pugni ben assestati di Aruni per aprire un'apertura nella parete desiderata di un'ampiezza tale da far passare senza difficoltà gli operatori tra una stanza all'altra. Ovviamente il braccio è così efficiente da spaccare in un sol colpo botole e barricate non rinforzate: soluzione ottima in caso di lurking, runout fulminei, fughe o imboscate da un piano all'altro.

    Le sinergie, in difesa

    Abbiamo visto poco fa che gli attaccanti possono davvero far poco, per contrastare il Surya Gate. Le soluzioni si sostanziano nella "disattivazione" pura e semplice del dispositivo: o ci si passa attraverso (sacrificando parte dei punti vita, come già detto), oppure si lancia qualche oggetto contro la griglia laser. Essendo un gadget indistruttibile, il Surya Gate non viene scalfito da nessun proiettile né da alcun accanimento di natura esplosiva.

    Questa caratteristica dà modo ai difensori di approntare diverse soluzioni interessanti, grazie alle inedite sinergie sorte dopo l'arrivo di Aruni nel roster.

    L'operatrice thailandese e il buon Castle, ad esempio, vanno molto d'accordo. La combinazione barricata di Castle più Surya Gate è potenzialmente devastante per gli attaccanti che devono cambiare strategia, oppure sacrificare più gadget. Per quanto riguarda gli operatori che possono installare lo scudo portatile, il Surya Gate può esser di supporto. Lo scudo, in ogni caso, deve esser posizionato in modo da non creare intralcio al dispositivo, altrimenti la griglia non potrà attivarsi.

    Le batterie di Bandit, dal canto loro, non soffrono di alcun problema e possono esser installate tranquillamente sulle pareti rinforzate su cui è installato anche il Surya. Questo per il fatto che i dispositivi di Bandit non sono fisicamente a contatto con la barriera (altrimenti verrebbero distrutti, come tutti gli altri oggetti, disattivando peraltro il gadget di Aruni).

    La combo perfetta avviene con l'operatore russo Kapkan. Come sapete quest'ultimo può installare le proprie trappole su porte e finestre. Se un operatore avversario dovesse tentare il push attraversando il Surya Gate e mettendo in conto la perdita di parte della propria salute, pensate alla spiacevole sorpresa se dovesse invece morire improvvisamente a causa delle trappole esplosive di Kapkan. Insomma, Aruni rimane un'operatrice estremamente interessante, in attesa di scoprire le novità della prima stagione del sesto anno. Non vediamo l'ora di poterla vedere in azione con i pro player: di sicuro avrà il suo peso nella scena competitiva futura di Rainbow Six Siege.

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