Provato Command & Conquer

Il primo hands-on con l'RTS free-to-play lascia sul campo innumerevoli perplessità!

Provato Command & Conquer
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  • Girovagando l'anno passato per i corridoi della Gamescom, ci si scontrava dovunque con il motto free-to-play. Il gioco gratuito regolato dall'accesso di alcuni contenuti a pagamento sembrava l'unica via sostenibile per lo sviluppo dei videogiochi. O forse un po' tutti speravano di costruire un impero sulla falsariga di Wargaming.net con Worlds of Tank...
    Dodici mesi più tardi, al Convention Center di Los Angeles la tematica del F2P è marginale. Molti progetti hanno avuto successo, ma molti altri sono miseramente naufragati sotto il peso dell'ambizione e dello scarso ritorno economico. Forse una fiera dominata dall'enfasi sugli investimenti principeschi di Microsoft e Sony in vista della next gen non è il luogo migliore per discutere dell'altra facci dello sviluppo di videogiochi. Forse un appuntamento PC-oriented come la Gamescom offre opportunità migliori.
    Forse forse forse...fatto sta che per EA una stanzetta anonima dedicata al prossimo Command & Conquer in formula freemium basta e avanza, anzi forse sottrae pure troppo spazio ai 64 giocatori di Battlefield 4 o alla line-up sportiva powered by Ignite.
    Insomma, non ci pare che Electronic Arts abbia particolarmente a cuore lo strategico in tempo reale e tale scarsa attenzione ricade purtroppo sulla scarsa qualità del gameplay. Lo sviluppo per il momento è entrato nella fase di Closed Beta, anticamera di una Beta aperta a tutti sul finire dell'Estate. Per la release ufficiale fissata per fine anno l'RTS di Electronic Arts riuscirà a risollevarsi?

    Generali di tutti il mondo, unitevi

    La serie Command & Conquer è uno degli orgogli del publisher canadese. Nel giro sin dal 1995 ha rappresentato nel corso degli anni un titolo di punta nel panorama degli RTS fantascientifici, sviluppando quindi una propria iconografia differente rispetto agli Age of Empires e Total War. Il grande balzo è arrivato nell'ultimo decennio, dove la trama di ogni capitolo è stata raccontata da attori in carne ed ossa in sequenze live-action che tanto ricordavano gli FMV dei primi anni '90.
    Victory Games ha da poco preso in mano il franchise con l'obiettivo fondamentale di rilanciarlo e farlo conoscere ai nuovi giocatori. Da questo punto di vista il modello free-to-play può offrire una vetrina appetitosa, nella speranza che le successive iterazioni possano un ampio numero di nuove leve. Electronic Arts ha affidato la propria giovane promessa da un lato a Bioware, che di fantascienza se ne intende, e DICE, la quale ha concesso in dote il proprio engine Frosbite 2.
    Il setting futuristico ruota attorno a 3 fazioni, ciascuna con i propri generali di riferimento. La Global Liberation Army, o GLA, già comparsa in Generals, è una forza militare che fa affidamento più al numero e alla tattica che alla potenza bruta, elementi che compensano dei mezzi di terra particolarmente scarsi e non molto potenti, quindi l'assenza di velivoli per l'attacco dall'alto. E' un'unità terroristica dalla portata internazionale, che quindi non fa riferimento ad un unico continente ma raggruppa miliziani afghani, hacker informatici e separatisti balcanici. A questa si affianca l'Unione Europea, che non è quella della BCE e dell'Euro, ma piuttosto un paese tecnologicamente avanzato e all'avanguardia, fortemente specializzato sul fronte bellico. Può essere paragonato agli Stati Uniti del vecchio Generals e dal punto di vista prettamente ludico ai Protoss di StarCraft. Infine troviamo l'Alleanza Asia-Pacifico, che si costruisce attorno alla Cina del vecchio episodio della serie, caratterizzata da eserciti numerosi e da una tecnologia a basso costo.
    Come nei precedenti episodi, la scelta della fazione e poi ancora del singolo generale incide sulle tattiche belliche, tanto quanto se non di più della dislocazione delle unità sul campo di battaglia. Questo perchè ciascun generale ha accesso a poteri, unità e statistiche uniche: e proprio sull'accesso a nuovi generali verterà la dinamica fremium del titolo. Con moneta sonante o con i crediti faticosamente accumulati in-game potrete acquistare ulteriori generali, accrescendone il numero fissato a 6 per quanto riguarda la demo presente all'E3. Tuttavia ci chiediamo sin da ora come Victory Games bilancerà l'esperienza tra giocatori alle prime armi e utenti paganti dell'esercito maggiormente nutrito?
    Del Frosbite 2 Command & Conquer eredita sopratutto la distruttibilità degli ambienti. Gli edifici vengono giù che è una bellezza, le pareti si sgretolano come fossero di burro e nel giro di un attimo le macerie si depositano al suolo. Peccato, però, che il resto del comparto grafico non ci abbia convinto più di tanto: le soluzioni adottate hanno scarsa personalità e l'immagine assume perlopiù tinte scure uniformi. E' solo un difetto congenito alla mappa testata oppure una problematica comune all'intero gioco?

    Il free-to-play di Electronic Arts offre tre modalità di gioco: Onslaught (Player vs IA), Deathmatch Multiplayer e Missioni Cooperative. Nessuna campagna single player come è abbastanza plausibile, ma purtoppo dovremmo dire addio anche ai filmati live-action.
    Durante il nostro primo hands-on in occasione dell'E3 abbiamo deciso di lanciarci in una partita nella modalità Onslaught. Sostanzialmente si configura come uno scontro tra le unità del giocatore e quelle inviate progressivamente dal computer. Una modalità orda, né più nè meno. Le dinamiche di gioco ruotano attorno al sostenere gli assalti avversari, per poi ricostruire o potenziare le strutture sforna-truppe.
    L'hands-on non ci ha per niente restituito sensazioni positive. L'interfaccia è difficilmente navigabile e complessa per un neofita: anche con il sostegno di una gentile (e carina) sviluppatrice abbiamo faticato non poco ad affrontare le orde nemiche, raccapezzandoci solo dopo molti tentativi sulle diverse statistiche e tempi di respawn.
    Come sempre, solamente una prova approfondita e prolungata ci consentirà di farci un'idea chiara del gameplay di Command & Conquer, ma per il momento i dubbi sovrastano gli aspetti interessanti della produzione.

    Command & Conquer Quando come gadget ti regalano un portafogli di carta, forse c'è qualcosa che non va. Electronic Arts ha dedicato uno spazio marginale al rilancio dell'RTS Command & Conquer sotto forma di free-to-play: assente dalla conferenza pre-E3 e relegato in uno stanzino del gigantesco booth EA. Nonostante il titolo veleggi verso la fase Beta, la nostra prova con mano ci ha rivelato un gameplay criptico e con poco mordente, difficile da interpretare e cupo graficamente nonostante il Frosbite 2. Speriamo a questo punto che le successive prove con mano sappiano rivelare tutti i pregi del titolo e sciogliere i nostri (molti) dubbi!

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