Provato Crysis 3

Prophet veste nuovamente la nanotuta, pronto ad affrontare i temibili alieni CEF ancor una volta.

Provato Crysis 3
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Finalmente il momento della verità è giunto: il CryEngine è pronto a dare nuova dimostrazione di sé con il terzo (ed ultimo?) capitolo dello sparatutto tecnicamente più virtuoso e complesso che sia mai stato realizzato. Crysis 3 riprende esattamente da dove avevamo abbandonato con il secondo episodio, vestendo ancora una volta il giocatore di una tuta da combattimento potenziata e quasi indistruttibile. Seppur il franchise di Electronic Arts non abbia mai brillato per narrazione e plot, il terzo capitolo è indubbiamente uno dei giochi più attesi della stagione videoludica in corso, sia per un gameplay azzeccato e divertente, in single e in multiplayer, che per quanto concerne l'appetitoso comparto grafico di altissimo livello.
    Siamo volati a Londra per un veloce assaggio della nuova fatica di Crytek, un terzo capitolo che vuole portare avanti le avventure della serie con un po' di novità e un motore grafico ancora più bello e performante. Naturalmente Electronic Arts si è prodigata per farci provare la pompatissima versione PC, con una postazione ludica settata di tutto punto.

    DALL'IDEA AL GIOCO

    Forse non tutti sanno che Crysis - come il primo Far Cry della stessa Crytek - nacque come la fenice dalle ceneri delle tech demo realizzate da Crytek, sviluppatori fieri di aver realizzato una base di lavoro che aveva davvero pochi precedenti nella storia videoludica, un motore grafico che impiegò ben poco a imporsi sul mercato come nuovo punto di riferimento. Il gioco presentò infatti per la prima volta al pubblico la nuova versione del motore grafico della software house tedesca, un CryENGINE 2 davvero strabiliante per l'epoca, godibilissimo ancora oggi anche se surclassato dalle nuove versioni dello stesso, in grado di mostrare scenari e personaggi ancora più dettagliati e realistici. Nel 2007 erano pochi i computer in grado di confrontarsi degnamente con un avversario tanto agguerrito: il soldato in nanotuta presente in copertina era minaccioso in tutti i sensi.
    Il ritmo di narrazione della serie non è mai stato molto veloce, proprio per aggiungere realismo al susseguirsi degli eventi e aggiungere credibilità alle sequenze spettacolari e cinematografiche raccontate grazie ad un motore grafico di ultima generazione e ad un sistema di gioco coinvolgente e dinamico più che mai. Il successo arrivò immediatamente, ma l'esclusione della grossa fetta di mercato occupata dalle console fu decisamente un errore, un'omissione da non ripetere. Nel 2009 la software house con base a Francoforte annunciò ufficialmente il secondo capitolo, confermando inoltre che CryEngine 3 sarebbe sbarcato su console con una versione appositamente ottimizzata e adattata agli hardware di Sony e Microsoft, con la chiara volontà di espandere il franchise anche sulle macchine casalinghe.

    NEW YORK, NEW YORK

    Purtroppo non ci è possibile sbilanciarci troppo relativamente alla trama di Crysis 3, e nemmeno vogliamo rischiare di incorrere in inutili spoiler raccontandovi degli eventi provati con mano durante il nostro recente test, quando il nostro personaggio si trovava già nel bel mezzo dell'avventura che potremo finalmente giocare nella sua forma completa a fine mese. Come già saprete, la terza installazione di Crysis ci vedrà vestire nuovamente i panni di Prophet, eroe che in grande spolverò farò ritorno in una New York city completamente invasa e ricoperta di vegetazione, una metropoli che non ha più nulla della Grande Mela che conosciamo, ma che è diventato un posto oscuro e molto pericoloso. Sono passati ben 24 anni dagli eventi di Crysis 2, e C.E.L.L. Corporation ha sigillato il centro cittadino in quello che in gergo è stato chiamato Nanodome, una grossa cupola energetica o barriera contenitiva, che chiude ermeticamente gran parte del vecchio centro cittadino.
    Ovviamente sarà nostro compito scoprire e comprendere le reali motivazioni che hanno spinto la malvagia corporazione a sigillare la città morta dietro una solida barriera energetica. Non sappiamo ancora cosa ci attenderà a fine mese, ma il livello che abbiamo giocato all'evento di Londra era ambientato già all'interno dello spazio contenitivo: nostro compito era raggiungere il vicino parco, trovando una strada nel fitto di un quartiere della zona commerciale ormai trasformato in una palude putrida e puzzolente. A nostra discrezione potevamo decidere se uccidere i nemici che incrociavamo percorso, oppure evitarli con un approccio stealth, sfruttando le potenzialità di una nanotuta ancora più efficace e potente. Il capitolo da noi provato si apre con una cinematic in prima persona mossa in tempo reale con il motore grafico di gioco, una sequenza lunga alcuni minuti che ci mostra il nostro Prophet vestito in nanotuta che, muovendosi furtivamente a pelo dell'acqua, evita un paio di soldati C.E.L.L. e ne elimina un altro con una rapida stilettata alla giugulare. Questa manciata di minuti ci ha lasciato letteralmente a bocca aperta, ed è bastata a farci capire che Crytek non è stata certo con le mani in mano in questi ultimi due anni.

    "L'approccio è molto più impegnativo e tattico rispetto a quello dei primi due episodi."

    Non appena prendiamo il controllo di Prophet saggiamo con calma i comandi della tastiera e ci rendiamo subito conto che il feeling è lo stesso di sempre, con un sistema di controllo rimasto praticamente invariato rispetto a quanto visto nel secondo capitolo, con la ghiera dei poteri della nanotuta e la customizzazione rapida dell'arma al solito posto, mentre la mappatura della tastiera è la canonica offerta dal genere prima persona. Tentiamo subito di approcciare il nemico in diversi modi per comprendere al meglio l'intelligenza artificiale messa in opera per la campagna single player e per capire le potenzialità della nuova nanotuta. L'equipaggiamento in nostro possesso è abbastanza classico: fucile SCAR e pistola semiautomatica, entrambi silenziati, granate e il nuovo potentissimo arco che abbiamo potuto provare anche nella recente beta multiplayer. Quest'ultimo è senza dubbio la più grande novità introdotta nel terzo episodio, un'arma che ci permette di uccidere silenziosamente i nemici rimanendo occultati dal potere olomimetico della tuta, un gingillo che è in grado di sparare colpi di vario tipo e quasi sempre letali. Da non sottovalutare anche la possibilità di recuperare i colpi già sparati dai cadaveri dei nemici.
    Non possiamo dire che il gioco sia difficile, ma senza dubbio l'approccio è molto più impegnativo e tattico rispetto a quello dei primi due episodi: il setting nel quale ci siamo ritrovati nella prova del single player era uno scenario ricco di elementi e coperture, arricchito da vegetazione e fogliame che aiutava a rendere invisibili non solo noi ma anche il nemico che cercavamo proprio di evitare, un motivo in più per utilizzare il visore termico offerto dalla nostro equipaggiamento. L'atmosfera è quella di una vera foresta, buia, cupa, con spiragli di luce che filtrano illuminando tenuamente il percorso. I game designer di Crytek hanno voluto creare un'esperienza di gioco che possa far sfruttare ogni feature del titolo, in particolar modo i poteri della tuta e le nuove particolari armi, e sebbene non siamo di fronte ad un gioco puramente stealth come lo è Hitman Absolution, alcuni segmenti offrono un'infinità di varianti d'approccio e percorso. Per raggiungere il checkpoint possiamo scegliere di arrampicarci sullo scheletro di un edificio, oppure fare il giro più lungo stando attenti alle mine disseminate sul sentiero; possiamo lasciare tutti i nemici in vita e raggiungere l'obiettivo senza essere visti da anima viva, o far volare piombo facendo piazza pulita di ogni soldato nell'area.

    Oltre ai normali soldati C.E.L.L. troviamo sul percorso anche torrette automatizzate in grado di ucciderci in pochi istanti, un sistema difensivo avanzato che possiamo solo evitare o aggirare. Un approccio misto è quello si predilige, mentre le granate indispensabili solo se i nemici si fanno troppo numerosi ed ostinati. Che sia chiaro: i video de “Le 7 Meraviglie” mostrano una dinamicità dei combattimenti che non rispecchia del tutto quella realmente offerta dal gioco di Crytek, se non forse approcciando lo stesso alla difficoltà più bassa. Selezionando il livello “Soldato” o superiore, i nemici si faranno agguerriti e le loro armi molto pericolose; a questo si aggiunge un'intelligenza artificiale che tende a muovere i nemici per far loro compiere accerchiamenti o movimenti alquanto tattici, resi ancor più complessi da un paesaggio complesso e intricato. Dopo questa prima sequenza ci spostiamo in una nuova area controllata dai CEF, un ampio spazio aperto nel quale è più difficile celarsi agli occhi di un nemico molto pericoloso. In questo caso l'IA si dimostra meno interessante e più grezza, forse limitata da uno scenario che non permetteva grandi variabili di combattimento, o forse per degli alieni meno tattici e più predisposti alla forza bruta e all'azione ravvicinata. Sfortuna vuole che non avevamo a disposizione il nuovo e potentissimo fucile Typhoon in grado di sputare 500 proiettili al secondo.
    La nanotuta, vero e proprio emblema del gioco della software house tedesca, subisce qualche piccola modifica introducendo un sistema di upgrade che ci offre la possibilità di modificare le potenzialità della stessa in base al gioco che intendiamo fare o al livello che dobbiamo affrontare. La nuova e potenziata versione 3.0 della corazza dispone infatti di slot customizzabili che personalizziamo alla bisogna grazie a delle abilità passive create ad hoc per la nuova feature: per esempio possiamo incrementare ulteriormente la resistenza della tuta ai proiettili, oppure offrire una migliore protezione dal fuoco o dalle esplosioni. Ma forse preferireste spostarvi sul campo di battaglia ancora più rapidamente o saltare più in alto: niente sembra più impossibile ormai. Con il nuovo sistema introdotto da Crytek, la nuova tuta infrange le barriere precedentemente imposte, rendendo disponibile un nuovo ed ampio spettro di possibilità ludiche.
    Ma non è finita qui, perché Crysis 3 non è fatto solo di equipaggiamento e armi avanzatissime. Nuove variabili di gioco sono state introdotte grazie alla possibilità di eseguire hacking su strumenti e meccanismi incontrati sul nostro percorso, delle aggiunte che saranno risolte in game attraverso dei minigiochi integrati in un modo che ancora non ci è dato sapere, dato che non abbiamo avuto possibilità di provare questa nuova feature con mano.

    NANOTUTA 3.0

    Il livello di dettaglio di Crysis 3 sbaraglia tutta la concorrenza (Clicca l'immagine per ingrandire)


    Naturalmente non abbiamo potuto eseguire dei benchmark veri e propri, tantomeno raccogliere dati tecnici, ma abbiamo osservato con grande attenzione i dettagli mostrati dagli schermi 42 pollici installati appositamente per questo hands on. Le postazioni della sala prove davano sfoggio di terminali high-end dotati di processori i7 e schede grafiche GTX 680, il perfetto connubio per raccontare un Crysis in grande spolvero e in risoluzione Full HD. L'immagine è risultata sempre pulita e priva di sbavature, con framerate stabile a 60fps e privo di effetti di tearing o scalettature di sorta. Le sequenze di gioco erano ricoperte da un classico filtro granulato che rendeva l'immagine molto simile a quella di una pellicola cinematografica, un gradevole effetto inserito sempre più spesso nelle recenti produzioni tripla A di matrice hollywoodiana. L'acqua che ricopre gran parte delle ambientazioni non poteva essere fatta meglio, così come gli effetti di fuoco e fumo, mentre la fisica sembra essere stata ulteriormente perfezionata e aver raggiunto un nuovo traguardo in termini di precisione e realismo: un motion blur sempre dosato corona il tutto, come una fogliolina di basilico a guarnire un primo piatto nel quale ogni ingrediente è stato messo al proprio posto. Sul fronte delle texture ci aspettavamo un po' più di uniformità, invece notiamo qualche elemento che potrebbe essere meglio rifinito, specialmente se consideriamo che la build da noi presa in analisi è quasi certamente una versione pseudo-definitiva del gioco.
    Non sappiamo dare una motivazione alla cosa, ma giocando con mouse e tastiera abbiamo riscontrato un leggero input lag, decisamente fastidioso durante le sequenze più intense e le sparatorie a distanza ravvicinata. Il controller di Xbox 360 si è comportato anch'esso molto bene, anche se l'assenza della versione console ha reso la presenza dello stesso una semplice variante utile a farci capire che la mappatura del joypad invidia davvero poco al duo mouse e tastiera.

    Crysis 3 Il nuovo gioco di Crytek si preannuncia ancor più spettacolare ed esaltante dei precedenti episodi, con il ritorno di un grande personaggio, Prophet, questa volta protagonista indiscusso di una storia piena di azione e adrenalina. Il CryENGINE 3 ci ha dato solo un assaggio di quello che potremo gustare tra poche settimane, in quella che sembra una campagna single player longeva e carica di novità, unita ad un multiplayer la cui bontà è già stata ampiamente dimostrata da una beta che terminerà mertedì 12 febbraio. Crysis 3 è previsto per il 21 di febbraio: rimanete con noi per una recensione completa che non tarderà ad arrivare.

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