Provato Cursed Mountain

Sulla Built dell'E3, una prova più approfondita e ponderata

Provato Cursed Mountain
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Wii
  • Ogni religione ed ogni cultura ha il proprio lato oscuro. Anche il culto più pacifico, meditativo e contemplativo del pianeta ha il proprio lato orrori fico, legato alla morte violenta, all’oltretomba, alle presenze spirituali. All Deep Silver ha deciso di attingere al serbatoio della cultura e della religione Buddista per dar vita ad un nuovo e interessante survival horror ambientato sulle vette dell’Himalaya. Per la prima volta in un videogioco vedremo quindi trasportato il folklore e la componente più oscura legata al culto del Buddha: fantasmi, maledizioni, sigilli magici, spiriti della montagna, sciamani crudeli e monaci impavidi, tutti elementi che caratterizzeranno in maniera unica ed originale la nostra esperienza di gioco.

    I fratelli Simmons

    La trama del gioco è avvolta, com’è consueto nel genere, nel mistero più assoluto. Interpreteremo i panni di Eric Simmons, alla ricerca del fratello Frank scomparso da tre giorni sulle vette dell’Himalaya, nel bel mezzo di una spedizione. Sin dalle prime battute del gioco appare chiaro che Frank ha fatto qualcosa che non doveva fare; più precisamente, ha toccato uno strano manufatto antico che ha liberato una terribile maledizione. Tutta la nostra suggestiva avventura si snoderà all’interno di villaggi in rovina e impervi sentieri di montagna, non mancheranno colpi di scena molto cinematografici che contribuiscono a calare il giocatore in un’atmosfera di costante pericolo e nel clima horror del titolo. Annotiamo con grande dispiacere che le cutscene sono realizzate non attraverso classici filmati ma attraverso una giustapposizione di vignette statistiche in stile pseudo fumettisco, tale elemento non aiuta di certo la narrazione, e tantomeno sostiene il coinvolgimento da parte del giocatore. La sceneggiatura è abbastanza ricca e ben curata: affascinanti i dialoghi, ricchi di riferimenti agli aspetti più sconosciuti della religione buddista, e ben strutturati tutti i file testuali che ritroveremo nel corso del gioco. Non troppo prolissi, questi si leggono facilmente e aiutano a creare un’ottima atmosfera e ad approfondire gli aspetti narrativi. Cursed Mountains presenta in generale un plot molto affascinante, che si sposa splendidamente con il genere proposto e che di sicuro dà nuova linfa e nuove speranze ad un settore in cui ultimamente ha sempre di più trascurato proprio l’aspetto narrativo e artistico.

    Il terzo Occhio

    Come può un cittadino occidentale, neanche seguace di Buddha, addentrarsi in un pauroso limbo di spiriti maligni, di maledizioni e di sigilli, ed uscirne vivo? Che armi può utilizzare per sconfiggere il male? Semplice, non gli resta che aprire il terzo occhio! Dopo pochi passi nel mondo di Cursed Mountain il nostro protagonista capirà che sta avvenendo qualcosa di soprannaturale. Dopo aver osservato un monaco combattere una misteriosa entità eterea, riceverà una importante lezione mistico-religiosa dal monaco stesso : “Cosa è reale? Quello che vedi con i tuoi occhi o quello che vedi con il terzo occhio?” Invitato a concentrarsi sul potere della mente, Eric scoprirà di avere un dono naturale per la visione spirituale. Saltando anni ed anni di meditazione, insomma, per entrare in contatto visivo col mondo degli spiriti basterà schiacciare il tasto C sul nostro nunchuk. Attraverso la visione con il terzo occhio, individueremo più facilmente gli spiriti che ostacoleranno il nostro cammino e i sigilli magici che bloccheranno porte e passaggi di montagna. Resta però il dubbio sul come affrontare i fantasmi a 5400 m di altezza. Provvidenziale sarà il recupero di una particolare piccozza, dotata di poteri magici. Si tratta, come già anticipato nei nostri precedenti articoli, di un’arma ispirata alla mitologia Buddista, che si “evolverà” nel corso del gioco grazie a diversi upgrade. Ad esempio dopo le prime fasi la nostra arma potrà sparare energia spirituale in forma di raggio e colpire i nemici a distanza. Il sistema di puntamento è preciso ed efficace: basta concentrarsi con il terzo occhio premendo il tasto C, mirare usando il nostro fido Wiimote e fare fuoco con B. Una volta indeboliti i nemici, apparirà sul loro corpo un simbolo rosso: significa che è possibile effettuare un rituale di purificazione, che ci permetterà di distruggere il fantasma e guadagnare energia fisica. Per compiere un rituale bisognerà seguire le indicazione che compariranno a schermo, e muovere Nunchuk e Wiimote come indicato. E’ sempre consigliabile compiere questo rituale: in caso contrario potremo dare un normale colpo di grazia al fantasma ma non si recupererà energia. Esattamente allo stesso modo, cioè eseguendo i movimenti indicati sullo schermo con Nunchuk e Wiimote, potremo rompere i sigilli che bloccano le porte o che fungono da ostacoli sul nostro cammino. Potremmo inoltre curare la nostra salute attraverso l’uso dei bastoncini di incenso che, accessi nei santuari, leniranno le ferite del corpo. Nel preview code esaminato non sono presenti praticamente altri oggetti con cui interagire, se non un registratore per gli appunti che, copiosi, si affolleranno nel corso dell’avventura.
    Cursed Mountains presenta comunque un buon gameplay, abbastanza originale per il genere e tuttavia rispettoso dei cannoni più classici del survival horror: estrema difficoltà, esito dei combattimenti incerto e una buona dose di enigmi da risolvere per andare avanti. Il gioco è sembrato tutto sommato lineare, nonostante sia presente una dose omeopatica di Backtracking (in questo caso molto gradito). Nel complesso il titolo Deep Silver offre un’esperienza che farà la gioia degli appassionati, che sentono al momento un certo vuoto dovuto alla deriva action di molti titoli.

    La pazienza è la virtù dei forti

    Dal punto di vista tecnico non possiamo certo dire che il prodotto Deep Silver spicchi particolarmente. Nel preview code è palese un poligon count piuttosto basso, che dà vita a dei modelli poligonali poco accattivanti e ad una grafica molto scalettata e spigolosa. Bisognerà quindi pazientare e aspettare una versione ottimizzata del gioco per valutare organicamente il comparto grafico, al momento ancora molto rozzo. Fanno ben sperare gli effetti di luce molto suggestivi, le ambientazioni caratteristiche e di incredibile atmosfera. Tutto sommato appaiono di buona fattura gli effetti particellari, in particolare quelli legati ai fantasmi che affronteremo. Un vero peccato che le cut-scene siano state realizzate con tavole statiche in stile fumettistico, di sicuro avrebbe giovato al titolo una buona realizzazione cinematografica e dinamica delle scene di intermezzo. La fisica del gioco presenta qualche difetto nel sistema di calcolo delle collisioni, in particolare in quelle che avvengono nella corta distanza. Sonoro e audio sembrano nella norma: buono il doppiaggio inglese e buona appare anche la localizzazione in lingua italiana attraverso i sottotitoli. Appassionati e non dovranno comunque aspettare e pazientare con ascetismo buddistico prima di poter esprimere un parere definitivo sul comparto tecnico di Cursed Mountains, che allo stato attuale ha ancora bisogno di qualche paziente ritocco per poter soddisfare al meglio la fame di horror dei tanti utenti Wii.

    Cursed Mountain Deep Silver ha avuto di sicuro un’idea brillante ed originale: un survival horror ambientato sull’Himalaya e che attinge agli aspetti più oscuri del folklore buddista. A livello narrativo il titolo coinvolge parecchio e ci trasporta di peso in un mondo orientale estremamente suggestivo e tutto da scoprire, gli amanti dell’occulto e del soprannaturale non faranno fatica a riconoscere tanti riferimenti a miti e a culti effettivamente esistenti in alcune vallate dell’Himalaya. Insomma gli sceneggiatori del gioco si sono davvero preoccupati di documentarsi a dovere e di scavare a fondo nei miti di una terra cosi affascinante e lontana. Tutto questo contribuisce a creare un titolo di indubbio valore artistico. A livello di gameplay Cursed Mountains sembra voler far rivivere (con successo) il senso tipico di precarietà e di difficoltà costante che regnava nei primi titoli del genere, offrendo un’esperienza di gioco ricca di difficili combattimenti, diversi enigmi ed esigue possibilità di cura dello stato fisico del personaggio. Il gioco è d’altro canto sembrato un po’ troppo lineare: nonostante un backtracking ben dosato, il sentiero da seguire è sempre abbastanza chiaro e delimitato. Molte ancora le incertezze nel comparto tecnico, rimandiamo un giudizio completo in merito in sede di recensione. Cursed Mountains è un titolo sicuramente interessante di grande appeal per gli appassionati, e comunque molto appetibile per tutti i possessori del wii amanti dell’avventura. Non ci resta che pazientare qualche altro mese e presto potremo respirare l’area rarefatta e pregna d’orrore che infesta le cime Himalayane.

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