Provato Diggs Nightcrawler

A tu per tu con uno Wonderbook decisamente noir

Provato Diggs Nightcrawler
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  • PS3
  • La libreria interattiva di PlayStation sta per arricchirsi di una nuova avventura, dedicata ai più piccoli ma capace di stuzzicare anche la curiosità di giocatori navigati, grazie allo stile noir sicuramente ricercato. Dopo l'eccezionale Book of Spells, quindi, il secondo “libro delle meraviglie” arriverà prima dell'estate, ed al lavoro sul progetto Wonderbook c'è stavolta un team dal talento eccezionale. Ci riferiamo in particolare a Moonbot, che si getta nel mondo videoludico dopo aver ricevuto il più ambito riconoscimento dell'Academy. Il suo Diggs Nightcrawler, mostrato rapidamente alla Gamescom di quest'anno, raggiunge finalmente uno stadio di sviluppo più avanzato, e si è presentato a noi di Everyeye.it grazie ad un'alpha build che ci ha permesso di esplorare le caratteristiche di questo interessante progetto.

    Chi ha incastrato Diggs Nightcrawler?

    Moonbot Studio ha ricevuto, nel 2012, l'oscar per il Miglior Cortometraggio Animato, grazie allo strabiliante “The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore”. In quindici densissimi minuti una sceneggiatura sempre brillante e sostenuta ci racconta la storia di una vita spesa per la letteratura, e lo fa con una leggerezza quasi disarmante. Rimuovendo selettivamente il senso di tante sequenze ma mai la compostezza del racconto, il corto si avvicina all'antichità ancestrale del cinema non narrativo, recuperando ora fascinazioni da Slapstick, ora il gusto sottile per la meraviglia del quadro e del colore. Si tratta di un bellissimo capolavoro, commovente e brioso, che vi proponiamo nel player sottostante.

    Il cortometraggio rivela, a modo suo, anche il particolarissimo rapporto che il team di sviluppo ha con la letteratura ed il libro, e dopo un'attenta visione non stupisce il fatto che Moonbot si sia dedicata con tanto entusiasmo al progetto Wonderbook. Per il team della Louisiana, del resto, l'idea del libro come un'entità interattiva, che esprime il suo racconto quasi animandosi nella fantasia del lettore, dev'essere piuttosto importante. E quale sistema migliore del progetto firmato Sony per concretizzare questa visione? Le parole del creative director Adam Volker confermano poi l'attenzione per le forme narrative atipiche: “Moonbot, come compagnia, è basata sui personaggi e sulla narrativa. Ci piace non dipendere dai media e un videogioco non è che un altro modo per raccontare una storia”.
    Un'attenzione che si riscopre potente in Diggs Nightcrawler. Diversamente da Book of Spells, che è strutturato come una raccolta di attività ludiche contestualizzate nel mondo di Harry Potter, lo scopo principale di questo secondo Wonderbook è quello di raccontare una storia. In particolare quella di Diggs, un verme detective con l'impermeabile incollato sulla pelle ed il cappello piatto: un duro d'altri tempi che sembra voler seguire le orme del miglior Humphrey Bogart.
    Diggs si trova in un grosso guaio: il suo vecchio amico Humpty Dumpty è stato ucciso, spinto giù dal cornicione di un palazzo. E anche se quell'uovo ha il guscio duro, la caduta gli è stata fatale. La polizia accusa proprio Diggs di essere l'omicida, ed il vecchio verme dovrà quindi cavarsi d'impaccio.
    L'aiuto del giocatore sarà fondamentale, in quest'avventura: interagendo con il Wonderbook dovremo aiutare Diggs a scoprire indizi o tirarsi fuori dai guai. Il rapporto fra protagonista e spettatore è molto particolare, con il nostro eroe che si rivolge costantemente al videoplayer, mentre la sua voce da duro ci racconta quello che sta accadendo.
    Nella build che abbiamo avuto modo di testare era disponibile solo una scena delle molte che comporranno l'avventura. Aperto il libro alla pagina giusta, sullo schermo del televisore abbiamo visto materializzarsi un vicolo sudicio, illuminato solo da un lampione: il posto giusto per aprire un Night Club, di quelli fumosi e poco raccomandabili. Diggs voleva solo scambiare quattro chiacchiere con la bella Bitsy, seducente star del locale, ma l'improbabile trio di buttafuori di fronte alla porta non pareva d'accordo.

    Ecco allora che si comincia a prendere confidenza con le sequenze ludiche di Diggs Nightcrawler. Buona parte del gameplay del titolo è legata all'interazione fisica con il libro, che permette di esplorare l'ambiente di gioco o interagire con i vari elementi a schermo. Socchiudendo le pagine per avvicinare i due margini del libro, ad esempio, anche lo scenario cominciava a piegarsi, permettendo così a Diggs di raggiungere un cavo della luce che, invece di essere teso dal lampione alla finestra di Bitsy, penzolava fin quasi a lambire l'asfalto bagnato. Una volta entrati nel camerino della bella cantante, abbiamo assistito ad un'appassionata conversazione: una sottile tensione fra i due personaggi ci ha ricordato i grandi capolavori del cinema noir degli anni '50, rivisitati con ila stessa leggerezza di “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”.
    Rimasto solo, Diggs si è messo a perquisire la stanza, sempre con l'aiuto del giocatore che, ruotando il Wonderbook fra le sue mani, mandava Diggs a cercare negli angoli della stanza.
    Il sistema di interazione risulta insomma molto particolare, e anche se il team assicura che ci saranno sezioni in cui dovremo utilizzare il PlayStation Move, abbiamo terminato la scena giocando solo con il libro fra le mani. Anche nel corso delle sequenze puramente narrative è possibile girare il Wonderbook, magari alla ricerca di qualche dettaglio prezioso, o anche solo per ammirare la cura per i dettagli con cui il team ha costruito Library Town. Diggs Nightcrawler declina in maniera perfetta tutto il canone e l'immaginario del thriller vecchio stile, e si diverte anche a mettere in piedi una città tutta di carta, che nasce giustamente sullo scaffale di una libreria. É così che gli edifici sono in realtà enormi tomi rilegati, che spuntano dall'asfalto coi loro balconcini arredati di segnalibri e ritagli. A creare un'atmosfera intrigante ci pensa anche il commento musicale, delicatissimo e rispettoso della tradizione: un blues strascicato che sembra quasi sottolineare la malinconia di questo detective ruvido e solitario.
    La scena, in ogni caso, si fa piuttosto movimentata: dopo aver recuperato un frammento del guscio di Humpty, Diggs viene braccato dalla polizia, e deve fuggire dal locale. Mentre il nostro protagonista fugge verso la salvezza, sta al giocatore inclinare il libro per fargli evitare gli ostacoli, o per recuperare sedie e vasi da lanciare agli inseguitori.

    L'ultima scena di questa demo si svolge nel vicolo sul retro: mentre i poliziotti lo cercano disperatamente, Diggs deve sbarazzarsi di loro, infilandoli dentro i cassonetti o gettandoli nel seminterrato: per agire la momento giusto c'è bisogno del segnale del giocatore, che può urlare il nome di Diggs o battere le mani per dare il via libera al nostro eroe. Niente di complicato, e nulla che implichi il game over: anche nella sezione dell'inseguimento, se gli sbirri raggiungevano Diggs era sufficiente scuotere il libro per liberarsi e tornare in pista. Insomma l'obiettivo non è certo quello di proporre una sfida impegnativa, bensì quello di esplorare le possibilità di una narrazione interattiva, dinamica e consegnata direttamente nelle mani del videogiocatore. Da questo punto di vista, bisogna ammettere che Diggs Nightcrawler è semplicemente meraviglioso: proprio perché anima con un alito di vita una storia dalle tinte fosche, ben raccontata, materializzando sullo schermo della TV un'ambientazione tutta da scoprire, girando e rigirando il proprio Wonderbook alla ricerca di qualche dettaglio prezioso, o semplicemente di un altro punto di vista.

    Wonderbook: Diggs L'investigatarlo Diggs Nightcrawler è un titolo delizioso. Con una impressionante forza evocativa, ci mette di fronte ad una storia Noir ben scritta e ottimamente diretta, e propone al contempo un sistema d'interazione molto particolare, tutto concentrato sull'idea di letteratura interattiva. Moonbot Studio ha saputo interpretare e sfruttare al meglio la novità di Wonderbook, e la sua intelligente unicità. Resta da valutare la lunghezza dell'avventura e la qualità dell'adattamento italiano, così come la varietà di scene e situazioni che Diggs Nightcrawler vorrà proporci. Ma il lavoro di Moonbot risplende anche sotto il profilo stilistico, lasciandoci ammaliati con i dettagli di una città nebbiosa, in cui risuonano le note lente di un complessino blues. Per il momento, chiudiamo le pagine molto soddisfatti.

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