Dragon's Dogma: lo abbiamo provato in lungo e in largo

Provato in lungo e in largo l'action-RPG Capcom

Dragon's Dogma: lo abbiamo provato in lungo e in largo
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • La grande scala del mondo di gioco e la durezza degli scontri contro creature mitologiche di Dragon's Dogma, nuova IP Capcom annunciata lo scorso anno al Captivate, sono rimaste fino ad ora promesse sulla carta: le nostre prove precedenti si sono sempre concentrate o su aree circoscritte o su dungeon molto canonici all'interno di un RPG. Oltretutto mai avevamo avuto modo di saggiare la componente online legata quantomai ai Famigli (qui chiamati pedine), da scambiare con i giocatori.
    Gran parte dei dubbi manifestati nelle precedenti anteprime sono stati sciolti grazie ad una recente sessione di hands-on in compagnia degli sviluppatori del titolo, nel corso della quale ci siamo imbattuti tanto nelle missioni iniziali quanto in alcuni mastodontici boss.
    Dragon's Dogma sarà sugli scaffali europei il 25 Maggio in versione Playstation 3 e Xbox 360. All'interno di entrambe le versioni sarà incluso un codice per scaricare nel corso dell'Estate la primissima demo giocabile di Resident Evil 6: una mossa furbetta da parte della casa di Megaman che dovrebbe spingere le vendite del gioco di ruolo.

    "Con le mie spade reclamerò il cuore che un tempo era mio"

    "Quando penso alla parola fantasy mi viene in mente un mondo di spade e magie". E questo sembra pacifico, ma l'occidentale medio non ha dubbi ad associare alla parola anche un forte richiamo all'Europa Medievale. Vale la stessa cosa per un orientale? Il lead designer di Dragon's Dogma Kento Kinoshita con sorpresa risponde affermativamente.
    E allora la distanza che ha sempre separato i giochi di ruolo occidentali da quelli giapponesi sembra quantomai ridotta e nella produzione Capcom completamente riassorbita. Si nota certo un influsso orientale come certe donne guerriere che vanno a combattere in tanga (!!), ma il bestiario e la costruzione geopolitica dell'universo ricordano decisamente la nostra Storia medievale.
    "La maggior parte della gente è preoccupata dai draghi - racconta Kinoshita - che attaccano villaggi e carovane. C'è un Duca che governa e comanda le truppe addestrate per fronteggiare, ma ci sono anche dei gruppi che augurano l'avvento dei draghi e la distruzione del mondo". La minaccia comune fa sì che tra gli umani non vi siano faide o lotte intestine alla Game of Thrones, ma una mutua cooperazione che politicamente si traduce in obbedienza al Duca. Altro elemento di collante tra la popolazione, l'esercito e il sovrano è la religione, la quale si rifà a grandi linee al credo cristiano (ma niente croci o altra simbologia all'interno del gioco) rappresentato da pievi rurali e cattedrali cittadine.
    Proprio in un umile villaggio sulla costa meridionale il protagonista (o la protagonista, vista la parentesi di creazione del personaggio che precede l'avventura) incontrerà un esemplare di drago, il quale dopo aver sparso morte e distruzione tra i pochi abitanti si rivolgerà ad esso chiamandolo "prescelto". Immediatamente dopo ne strapperà il cuore, ma per una ragione soprannaturale egli continuerà a vivere e sarà riconosciuto come il "sopravvissuto". Il folto numero di soprannomi del protagonista è funzionale alla sua missione finale: disponendo liberamente di un esercito di Pedine (vedi sotto) egli sarà l'unico in grado di sconfiggere la minaccia dei draghi, oltre ovviamente rincontrare colui che gli ha sottratto il cuore.
    Da quanto provato nelle diverse sessioni la storia assume dapprima i connotati tipici del viaggio d'iniziazione, poi una volta introdotti nella cerchia del Duca il nostro ruolo crescerà e più di una volta ci sarà chiesto di giungere a soccorso dell'esercito regolare impantanato nello scontro con alcuni bestioni.

    Pad alla Mano

    Gransys è l'immensa penisola che vi ritroverete ad esplorare. Esattamente come i territori di Skyrim il giocatore sarà libero di affrontare i percorsi che preferisce, farsi spingere dalla curiosità nel seguire una pista. La nostra demo comincia con la domanda se dirigerci verso la cittadella fortificata di Gran Soren oppure prendere la via per le montagne: la linea dell'orizzonte tradisce una certa vicinanza di entrambi i possibili obiettivi, ma basta aprire la mappa del mondo di gioco per accorgersi dell'enorme scarpinata che ci tocca.
    L'esplorazione è rigorosamente appiedata, nessun cavallo, nessun carro, nessuna nave vi consentirà di girare per Gransys con notevole celerità. "C'è un oggetto che teletrasporta da una città ad un'altra raggiunte in precedenza nel corso dell'avventura - precisa Kinoshita - Se lasciato in una location fa da ancora e consente di ritornare istantaneamente in quel luogo dovunque vi troviate". Una sorta di fune di fuga dei Pokémon, utile per uscire istantaneamente da una grotta qualora la vostra squadra di mostriaciattoli riversasse in condizioni pessime. Tuttavia non ci saremmo aspettati un trucchetto abbastanza geniale con le Arpie, le celebri aquile con testa di donna della mitologia greca: "per brevi distanze potete aggrapparvi ai loro artigli e sfruttare il loro volo così da piombare dall'alto sopra un gruppo di nemici".
    Questa possibilità non troppo scontata e marginale fornisce la cifra di un open world tanto vasto in cui la trama principale si intreccia con un numero impressionante di sub quest e con la naturale propensione al cazzeggio dei free roaming. Peccato solo che l'unica maniera di affrontare la penisola sia attraverso i nostri piedi: ci è capitato nel corso di una quest assegnata direttamente dal Duca di imboccare la strada per le montagne verso un fortino assediato, salvo poi essere raggiunti da un messo che ci invitava a ritornare al castello in quanto a sua volta attaccato. Praticamente abbiamo fatto due volte lo stesso percorso solo per ritornare al punto di partenza!
    Altro fattore che incide sulle nostre peregrinazioni è il tempo. Dragon's Dogma prevede un ciclo notte/giorno dalla durata di 15 minuti, quindi poco meno di due minuti costituiscono un'unità oraria. Purtroppo non vi sarà anche un mutare delle stagioni, ma la varietà meteorologica (neve, nebbia, ecc... Ma niente pioggia!) e di ambientazioni (dalle rive del mare alle sommità delle montagne) dovrebbero produrre un certo cambiamento nelle zone esplorate.
    Di notte ovviamente i negozi in città saranno chiusi, ma di giorno saranno in piena attività. La locanda è il luogo dove riposarsi, interagire con le Pedine (tramite una scelta multipla abbastanza imbarazzante) e depositare i nostri averi. Altrove sarà possibile modificare il proprio look e le armi a disposizione; l'equipaggiamento è gestito in base alle regioni anatomiche, tant'è che ad esempio sul petto si può indossare o una tunica o un'armatura, sulle gambe calzamaglie o stivali, quindi la scelta dello scudo e della spada. Segnaliamo l'interessante collaborazione con il manga Berserk, tale da inserire nel mondo Capcom l'equipaggiamento devastante di Gatsu e Grifis!
    Sempre nelle città si può cambiare classe. 9 sono quelle possibili per il protagonista e le sue Pedine: si parte con Guerriero, Arciere, Mago, le quali poi si evolvono in Distruttore (privo di scudo, ma con lo spadone), Cacciatore, Stregone (più attacchi, meno magie curative) giungendo infine agli stadi finali di Paladino, Assassino (combinazione di Guerriero e Arciere in grado di impugnare un vasto numero di armi) e Arcer-Mago.
    Pad alla mano dobbiamo sottolineare una certa schizofrenia dei movimenti di deambulazione, imprecisa e oltremodo noiosa dato l'incedere lento. Di contro, però, il fattore combattimento è ben realizzato: due sono i tasti d'attacco, che possono essere combinati a piacimento dato che si è in grado si spezzare le animazioni (al contrario di Dark Souls). Combattere contro i nemici ordinari quali goblin o uomini è sì divertente, ma il massimo della goduria è riservato alle bestione alte decine di metri. Idre, Grifoni che scrutano il cielo, Chimere, Arpie, Golem, Ciclopi e infine i Draghi. Alla resa di quest'ultimi gli sviluppatori hanno dedicato molto lavoro curando da un lato l'apparenza scenica (gli alberi oscillano violentemente quando un drago scuote le proprie ali) e dall'altro la "scalabilità", ovverosia la possibilità per il giocatore di arrampicarsi sul dorso del bestione fino a pugnalarlo sopra la testa. Quest'ultimo fattore probabilmente rappresenta il cuore dell'esperienza di Dragon's Dogma.

    Tecnicamente opaco

    Graficamente il videogioco Capcom arranca alquanto. Per quanto il codice testato sia rifinito completamente in gameplay e animazioni, frame rate e texture sono molto indietro. A due mesi dalla release il team di sviluppo sta lavorando per rifinire il comparto tecnico e ottenere 30 fotogrammi al secondo fissi. Per capire l'entità del problema la nostra prova è stata funestata da continui singhiozzi anche nelle fasi di normale esplorazione, per non parlare di png che appaiono improvvisamente e blocchi continui durante i combattimenti contro più nemici. Ci duole constatare anche una notevole ripetitività delle texture, evidentissima nei tessuti cittadini costellati di case l'una identica all'altra: un aspetto che probabilmente andrà ad inficiare la fase esplorativa, tutt'altro che ravvivata dalla presenza dei medesimi elementi.
    Siamo fiduciosi circa il fatto che in tempo per l'uscita o al massimo tramite successiva patch si possa ottenere un risultato soddisfacente, ma ci sembra alquanto inspiegabile che un team d'esperienza come Capcom dopo due anni di lavoro presenti alla stampa un codice così arretrato tecnologicamente.
    Dove Dragon's Dogma convince appieno è l'online. Nel corso del Single Player il giocatore può reclutare un massimo di tre Pedine, sorta di famigli che cresceranno autonomamente e lo aiuteranno nel combattimento o lo cureranno quando gravemente ferito. La loro IA è convincente ed i continui suggerimenti sulla situazione risultano utili in molte situazioni. Le Pedine - qui viene il bello - possono essere condivise via Facebook e Twitter, per poi essere adottate da altri giocatori elargendo bonus esperienza a colui che la aveva creata. In questo modo si crea una forte community basata sul sostegno reciproco, che sfrutta i social network come vetrina per il giocatore (e per il gioco) incentivando il successivo incontro all'interno di un mondo persistente.
    Per prodotti di così vasta scala è difficile valutare a priori la longevità, ragion per cui prendete questi dati con le pinze in attesa del responso finale via recensione. Si parla di 50 ore per completare la quest finale e svelare tutti i dettagli sul "sopravvissuto", supportate da oltre 300 ore (trecento) di quest secondarie che vanno dal fare da baby sitter ad una bambina a sedare alcune rivolte per conto del Duca. Speriamo solo che la noia dell'esplorazione non sormonti questo incredibile ammontare di contenuti.

    Versione Xbox 360

    Anche se la versione più stabile attualmente sembri essere quella Playstation 3, Microsoft si è assicurata un buon numero di contenuti in esclusiva per la versione Xbox 360. Si parte con un programma di DLC con nuove quest che usciranno prima della controparte Sony (in maniera simile ai CoD), si prosegue con la già annunciata demo di Resident Evil 6 in Luglio quando gli utenti Playstation la giocheranno solo a Settembre e infine si giunge al comparto online gratuito anche per gli utenti Silver normalmente non abilitati al multiplayer.
    Abbiamo chiesto a Kinoshita il perchè di tale decisione senza precedenti: "affinchè io giocatori siano più contenti!! Seriamente: vista la forte preponderanza dell'esperienza online è sembrato ovvio al team di sviluppo proporre su 360 la medesima esperienza che su Playstation 3 è fruibile senza costi aggiuntivi. Una scelta che potrebbe avere interessanti ricadute in futuro...

    Dragon's Dogma Finalmente Dragon's Dogma si mostra nella sua totalità. Trattasi di un RPG dall'ambientazione chiaramente occidentale che fa della vastità del mondo di gioco il proprio vanto: la trama principale vede il giocatore eletto a contrastare la terribile minaccia dei draghi, ma è l'elevato numero di quest secondarie (oltre 300) espandibili all'infinito via DLC a far schizzare Dragon's Dogma verso una delle vette contenutistiche mai toccate da un videogioco. Il sistema di combattimento è molto buono e da il meglio di sè nelle battaglie contro draghi e altre creature mitologiche, elemento distintivo della produzione. Non è altrettanto avvincente l'esplorazione del mondo di gioco, poco varia e totalmente appiedata. Discorso simile per gli altri elementi tipicamente ruolistici come il salire di livello o la gestione delle armi, che invero non presentano elementi di originalità. A livello grafico siamo molto indietro sia come qualità delle texture che come frame rate: gli sviluppatori hanno promesso un lavoro certosino da qui alla data d'uscita, il 25 Maggio. Solo allora potremo valutare attentamente quello che Capcom ha da offrirci con la sua nuova ambiziosa IP.

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