Provato Endwar Online

Ubisoft recupera il suo brand strategico e lo trasforma in un Browser Game Free-to-Play

Provato Endwar Online
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  • Pc
  • Ubisoft non è mai stata molto fortunata con gli strategici bellici. Mentre la sua saga fantasy Heroes Might & Magic procede a gonfie vele, sia Ruse che l'Endwar di Tom Clancy si sono abbattuti contro un muro di generale indifferenza, a dispetto delle buone idee che animavano entrambi i titoli.
    Invece di arrendersi, tuttavia, il colosso dello sviluppo francese ha cercato un sistema per “riciclare” almeno uno dei due brand, seguendo una filosofia che in passato ha dato ottimi frutti (basti pensare al Call of Juarez: Gunslinger trascinato sul mercato Digital Delivery e rinvigorito nonostante il tonfo assordante di The Cartel).
    Ecco nascere così Endwar Online, strano miscuglio fra uno strategico ed un tower defence proposto nella forma di un browser game Free-to-Play come il suo collega “storico” Panzer General Online, e sviluppato dallo studio di Shangai.
    Ai Digital Days di Parigi abbiamo potuto mettere le mani su una beta, che ci ha permesso di esplorare le dinamiche di base del prodotto.

    Strategia in tono minore

    Endwar si ambienta in un mondo sull'orlo del collasso. Una guerra di proporzioni globali ha cambiato profondamente il volto della terra, distruggendo non solo gli equilibri politici e la stabilità, ma scavando anche le fondamenta dell'economia mondiale. Ormai esistono tre enormi fazioni che si contendono le zone più calde del pianeta, quelle che rappresentano gradi depositi di risorse energetiche e materie prime. Russia, Europa e America lottano quindi per il controllo territoriale di aree-chiave, situate in tutti i continenti.
    In questo contesto il giocatore può prendere il controllo del generale d'armata di uno dei tre schieramenti, e lanciarsi in battaglia nel corso delle 150 missioni che comporranno la storia principale.
    La struttura di gioco di Endwar Online cerca di avvicinarsi alle qualità strategiche del predecessore, ma riducendo clamorosamente la difficoltà e rendendo la formula più abbordabile da tutte le categorie di pubblico. Per far questo, il titolo prende ispirazione dai Tower Defence: genere molto in voga nel settore che Endwar Online vuole esplorare (quello dei Browser Game). In pratica prima di ogni partita il giocatore può selezionare i propri comandanti, fra una rosa di personaggi che, seguendo una progressione ruolistica ancora non ben specificata, saliranno di livello poco a poco migliorando le proprie caratteristiche. Ognuno di questi generali è al comando di piccoli plotoni di unità di diverso tipo: ci sono elicotteri, APV, carri corazzati e unità di fanteria.
    Una volta scesi in campo, troveremo una mappa molto semplice, caratterizzata dalla presenza di due basi. Il nostro compito sarà sostanzialmente quello di attaccare e distruggere la base nemica.
    Le due basi sono connesse da tre strade, e proprio lungo questi percorsi potremo inviare le nostre unità. L'unica cosa che dovremo fare, in pratica, è selezionare quale plotone vogliamo mandare all'assalto: questo procederà automaticamente lungo la via selezionata, arrivando eventualmente nei pressi della base avversaria e cominciando ad intaccarne le difese. Ovviamente anche il nemico lancerà le sue truppe contro di noi. Nel caso in cui due drappelli si incontrino a metà strada, comincerà uno scontro diretto.
    Ecco quindi il nostro compito: scegliere le unità giuste per neutralizzare quelle avversarie. Il sistema strategico di Endwar Online, ad onor del vero, non ci sembra proprio il massimo della profondità: tutto si basa su un sistema tripartito simile alla morra cinese. I carri distruggono senza problemi gli APV, gli APV abbattono facilmente gli elicotteri, e i Chopper riescono a bombardare i carri.

    Oltre a questo sistema di base ci sono unità speciali che possono essere usate in maniera leggermente più tattica. Le unità di fanteria, ad esempio, sarebbero facilmente spazzate via da qualsiasi mezzo, ma sono le uniche che possono conquistare le basi posizionate su alcuni dei percorsi della mappa: una volta preso il controllo di questi bunker, otterremo dei benefici particolari, come la possibilità di schierare unità più velocemente.
    Allo stesso modo i droni sono fragilissimi, ma una volta raggiunta la base nemica possono attaccarla con più efficacia di qualsiasi altra unità.
    Ci sono anche i caccia, che possono bombardare zone della mappa, nonché variazioni delle unità di base con caratteristiche leggermente diverse (ad esempio gli APV con lanciamissili sono estremamente più efficaci contro le unità aeree, ma più fragili delle controparti regolari).
    L'impianto di gioco, insomma, è tutto qui: appunto come un Tower Defence “a doppio senso di marcia”, giocato tutto sulle unità invece che sulle installazioni fisse.
    Nel corso della nostra prova, dobbiamo ammettere, qualche dubbio sull'effettiva tenuta di queste dinamiche ci è venuto. Nonostante il team abbia sottolineato l'enorme estensione della campagna Single Player, confermando che ci saranno moltissime mappe, non crediamo francamente che il sistema di gioco possa davvero tenere impegnato per molte ore chi cerca uno strategico interessante.

    Il gameplay negli scontri PvP, che dovrebbero essere il fulcro portante di un titolo del genere, diventa in verità piuttosto caotico, con i due utenti che sparano tutte le loro cartucce migliori ad un ritmo altissimo, continuando a cliccare come forsennati sulle icone che servono per usare le abilità speciali delle unità. Di fronte ad un altro avversario umano si rischia seriamente che le partite si facciano abbastanza caotiche e per nulla stimolanti, fatte solamente di “botta e risposta” tutto sommato prevedibili. A questo punto a decidere chi prevale, piuttosto che la componente strategica, potrebbero essere le microtransazioni, che permettono appunto di potenziare le unità più velocemente e acquistare comandati più potenti?
    Non ci pronunciamo, in quanto il bilanciamento dell'esperienza è tutto da soppesare, ma è difficile nascondere un po' di preoccupazione. Del resto, anche se lo spauracchio del Pay-to-Win fosse allontanato, sembra difficile ipotizzare per Endwar Online un futuro roseo: un po' troppo “casual” e non profondissimo, il titolo sfigura di fronte al “collega” Panzer General Online.
    E' invece eccellente il comparto tecnico: le mappe sono ricche di dettagli, gli effetti speciali si affollano sullo schermo, le unità sono ben riprodotte: per essere un Browser Game, Endwar Online è un piccolo miracolo.

    Endwar Online Attirati dal colpo d'occhio eccezionale di Endwar Online e dalla firma (forse un po' svalutata?) di Tom Clancy, ci siamo trovati di fronte un Browser Game che non rinnega il suo DNA degli strategico ma cerca di smussare gli spigoli di un genere non troppo accessibile. Nel farlo, tuttavia, sembra semplificare un po' troppo le dinamiche di gioco, che potrebbero non reggere né in single player né in multiplayer. Il tempo per raffinare il bilanciamento c'è ancora, ma Endwar Online ci è sembrato al momento non molto sapido.

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