Provato Golden Sun: Dark Dawn

Il nuovo GDR firmato Nintendo si lascia giocare per la prima volta alla GamesCom

Provato Golden Sun: Dark Dawn
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Disponibile per
  • DS
  • Ai tempi di Nintendo 64 e del Gameboy Color c'era un team assai noto per le sue produzioni, che focalizzava i suoi sforzi sui titoli sportivi con protagonista la cricca di Mario, per entrambe le piattaforme. Mario Golf e Mario Tennis rimangono ancor oggi dei grandi titoli, ma se le versioni per home console avevano una struttura di gioco incentrata esclusivamente sulla componente sportiva, quelle per console portatile potevano contare su di una sovrastruttura prettamente RPG, all'interno della quale era inserita la parte sportiva. Progressione del personaggio e persino subquest secondarie erano fondamentali nella fruizione del gioco, ed i ragazzi di Camelot, questo il team che all'epoca si guadagnò gran fama, si dimostrarono maestri nel dosare sapientemente questi elementi.
    L'esperienza acquisita gli servì così per lo sviluppo successivo di due ottimi giochi di ruolo per Gameboy Advance: Golden Sun e Golden Sun: The Lost Age. A distanza di molti anni è in arrivo anche il terzo episodio, Golden Sun: Dark Dawn, annunciato all'E3 e disponibile per la prova sullo showfloor anche qui alla gamescom 2010.
    Un breve accenno alla trama. Le vicende di Golden Sun: Dark Dawn prendono inizio trent'anni dopo la conclusione del secondo episodio, che aveva lasciato in sospeso alcuni aspetti della trama. Il rischio è quello di spoilerare importanti eventi dei primi due capitoli, e basta solo sapere che il mondo non è più quello di prima, stravolto da un evento che verrà spiegato nelle prime fasi della storia e che i giocatori hanno vissuto alla conclusione del secondo episodio.
    La demo provata conteneva due differenti modalità, nelle quali provare quegli elementi del gameplay che distinguono la serie da molti altri titolo dello stesso genere. Nella prima, denominata avventura, era necessario farsi strada all'interno di un tempio, utilizzando poteri denominati “psinergia”, tramite i quali muovere oggetti e lanciare sfere di fuoco. Nei panni di Matthew, figlio di Isaac, personaggio principale del primo capitolo, abbiamo dovuto affrontare puzzle di difficoltà crescente, ma mai impossibile, che utilizzavano i suoi poteri al fine di modificare l'ambiente di gioco, magari rendendo possibile raggiungere aree precedentemente inaccessibili. Un sistema collaudato già ma che dimostra ancora di funzionare ottimamente, ulteriormente impreziosito poi da un sistema di controllo affidato allo stylus comodo e preciso (presente anche il controllo tramite croce direzionale e tasti, per i più tradizionalisti).
    La seconda modalità provata è stata quella battaglia. Abbiamo dovuto affrontare tre scontri consecutivi e di crescente difficoltà, con un party composto da tre personaggi (sebbene il numero massimo nella versione finale dovrebbe essere di quattro). Qui abbiamo potuto quindi riprendere confidenza con il battle system della serie, che è rimasto sostanzialmente inalterato. Al fianco delle opzioni classiche, tramite le quali attaccare il nemico, utilizzare magie ed oggetti, ce ne sono due che contraddistinguono le battaglie in Golden Sun. E' possibile infatti usare negli scontri i Djinn, piccoli spiritelli dai poteri più disparati, tramite i quali sferrare colpi più potenti, curarsi o infliggere status alterati ai nemici. Una volta utilizzato un Djinn rimane libero, e può essere ri-settato o utilizzato per eseguire una coreografica evocazione, che varierà in potenza a seconda del numero di spiriti utilizzati. Bisogna però fare attenzione, dato che liberare Djinn provoca un abbassamento delle statistiche del proprio personaggio, rendendo quindi necessaria una certa strategia durante il combattimento. Una volta completati gli scontri ci è stato possibile fare un breve giro nel primo villaggio, nel quale abbiamo appreso qualche piccolo dettaglio della trama del gioco, ma niente di assolutamente trascendentale.
    Se i primi due capitoli erano noti per le grandi qualità tecniche, lo stesso può dirsi per questo terzo episodio: le aree di gioco sono ricche di dettagli, in un tripudio di tinte dai toni caldi, ed i personaggi animati fluidamente e dai modelli di buona fattura. Straordinario il comparto grafico delle battaglie, dove si nota una maggiore complessità poligonale, texture ben definite ma soprattutto effetti speciali davvero convincenti, con gli incantesimi le maestose evocazioni a fare la parte del leone.

    Golden Sun: L'Alba Oscura Golden Sun: Dark Dawn per ora non mostra tanto di più rispetto ai suoi predecessori, ma quello che mostra basta e avanza. La giocabilità è massima, priva della rigidità di molti sistemi di combattimento di altre ben più blasonate serie, e tecnicamente il gioco è tra i migliori su Nintendo DS. Non resta che attenderne l'uscita, prevista in Europa per il periodo natalizio.

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