Provato Kane & Lynch 2: Dog Days

Ritorna la coppia più atipica della recente storia videoludica

Provato Kane & Lynch 2: Dog Days
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Tra i titoli più criticati degli ultimi anni troviamo sicuramente Kane & Lynch: Dead Man, crudo action game che, nonostante le ottime promesse, non ha saputo entusiasmare, soprattutto a causa di un sistema di controllo troppo macchinoso ed una trama non molto convincente.
    Il team, però, ha saputo lasciarsi tutto alle spalle nel tentativo, con il sequel, di sistemare ogni cosa e produrre un titolo di valore senza stravolgere il cast dei folli personaggi, la struttura di base e l’asfissiante violenza di fondo.
    Kane & Lynch 2: Dog Days è oramai pronto al debutto, che avverrà il 20 Agosto per Xbox 360 e Playstation 3.
    A poco più d’un mese di distanza noi di Everyeye abbiamo ricevuto un codice (ancora incompleto) in anteprima, per provare i primi livelli di gioco e saggiare alcune delle caratteristiche del multiplayer.

    Due poco di buono a Shangai

    Dalla build in nostro possesso siamo riusciti a carpire soltanto l’incipit della trama che farà da sfondo a Dog Days.
    Lynch, dopo le disavventure del primo episodio, si è sistemato a Shangai, dove vive con la sua ragazza; le sue abitudini, in ogni caso, non sono cambiate più di tanto: brutte frequentazioni, lavori sporchi e via discorrendo sono ancora il pane quotidiano per il nostro anti-eroe che, ricevuto un grosso lavoro per un importante personaggio della scena mafiosa cinese, chiama in aiuto l’amico Kane.
    Le cose si complicano quando, nel portare saluti non proprio amichevoli ad un piccolo boss di zona, i due uccidono la ragazza con cui il suddetto si trovava, che si rivelerà poi essere nientemeno che la figlia del “datore di lavoro”, una personcina davvero poco raccomandabile.
    Appresa la notizia i nostri due eroi si trovano -completamente da soli- a dover fronteggiare da una parte la mafia e tutti i suoi affiliati e dall’altra la polizia e le forze speciali, costantemente presenti allo scatenarsi degli scontri a fuoco in città.
    Da questo punto in poi i protagonisti dovranno dunque fare del loro meglio per salvare la propria pelle e quella dei propri cari (la fidanzata nel caso di Lynch) nel corso di un’avventura dai ritmi molto elevati, che staccherà raramente dalla claustrofobica rete stradale di Shangai e le furiose sparatorie in cui verremo coinvolti.

    Migliorare senza stravolgere si può

    Per quel che concerne il gameplay Kane & Lynch 2: Dog Days, come anticipato, riprende pienamente la struttura del primo, levando però inutili orpelli (il controllo di entrambi i personaggi, la possibilità di dare ordini) che in precedenza avevano snaturato l’esperienza di gioco action.
    Controlleremo dunque il solo Lynch per l’intera durata dell’avventura, in un sistema di gioco che ricalca i più classici stilemi del Third Person Shooter: visuale dietro le spalle, possibilità di raccogliere armi e munizioni dai nemici, sfruttamento dinamico delle coperture e possibilità di utilizzare alcuni elementi dello scenario (taniche di benzina, estintori) come bombe improvvisate.
    Vi sarà, inoltre, la possibilità di sparare alla cieca riparati dalle coperture, di prendere ostaggi ed utilizzarli come scudi umani e di salvarsi -sempre sparando- anche una volta stesi a terra dai colpi avversari, trascinandosi dietro il riparo più vicino.
    Sin dalle prime battute il sistema di controllo, per quanto non agevole ed immediato quanto Gears Of War, sembra notevolmente migliorato rispetto al prequel e permette ora di muoversi, scattare e sparare in maniera meno macchinosa; un’ottima selezione di opzioni permette inoltre di regolare sensibilità ed orientamento degli assi X ed Y per un maggior confort.
    Molto migliorata rispetto a Dead Man anche l’intelligenza artificiale amica e nemica: Kane, in primis, fornirà un supporto più che adeguato, eliminando molti nemici ed adattandosi ai movimenti del giocatore.
    I nemici, dal canto loro, non si limiteranno ad un’azione statica, riparati da improbabili coperture ma tenteranno di muoversi, di accerchiare il giocatore e di sfruttare addirittura gli stessi elementi a cui facevamo riferimento qualche riga fa come “bombe improvvisate”.
    L’azione, piuttosto lineare sin dall’inizio, si avvale comunque di una discreta varietà per quanto concerne la dotazione bellica, che comprenderà fucili automatici, pistole di diverso calibro, fucili a pompa, mitragliatori e fucili da cecchino, lasciando da parte -almeno per quanto visto- granate ed esplosivi convenzionali.
    La buona varietà del gameplay, a dispetto dell’incedere lineare, è data però dall’ambientazione, perfettamente caratterizzata ed in grado di ricoprire una posizione centralissima nel compendio ludico.
    La Shangai digitale si mostra asfissiante, labirintica e congestionata quanto quella reale, proponendo un’infinità di situazioni che passano agevolmente dalle stradine del centro ricche di neon, negozi e ristoranti da sfruttare durante le sparatorie, agli enormi cantieri abbandonati dove l’area di scontro si aprirà, giovando comunque di un gran numero di elementi architettonici in funzione di copertura.
    Estremamente funzionale, dal punto di vista della rappresentazione scenica, la scelta di filtrare ogni visuale come se l’azione fosse ripresa da una telecamera di medio livello in continuo movimento: lo schermo (quasi completamente libero da HUD), dunque, sarà “disturbato” dalla proverbiale grana ed ogni tanto da qualche effetto atto a simulare l’interferenza con il display.
    Questa scelta aiuta non poco ad immedesimarsi nel clima sciatto, sporco e sudaticcio dei bassifondi di Shangai e anche nella gretta violenza che il titolo propone ad ogni angolo; interessante, da questo punto di vista, anche l’utilizzo dei pixel per censurare le scene di nudo (non poche) ed alcune immagini particolarmente cruente, ad esempio l’esplosione di un cranio sotto i colpi di un fucile a pompa.
    Una direzione artistica, insomma, che la fa da padrone in tutto e per tutto e che aiuta anche a superare alcuni problemi tecnici come la realizzazione non sempre perfetta dei modelli poligonali ed una texturizzazione a volte altalenante.
    Molto buona invece la realizzazione degli effetti particellari, nonchè la campionatura degli effetti sonori che sfruttano la sensazione di ripresa amatoriale per mostrare una spazialità completamente differente a quanto siamo abituati con i nostri impianti Dolby Digital.
    Una scelta, a nostro modo di vedere, davvero azzeccata.

    Guardie e ladri

    Kane & Lynch 2: Dog Days non si ferma al suo allettante single player mostrando un altrettando curato multiplayer del quale abbiamo potuto saggiare alcune delle modalità inserite, tra le altre, nella sotto-sezione “Arcade”, affrontabile anche senza essere connessi con l’ausilio dei bot computerizzati.
    La prima disponibile è “Fragile Alleanza”, nella quale la squadra di rapinatori (nella quale potranno entrare anche i giocatori umani) dovrà tentare un grosso colpo assassinando e prelevando il denaro da alcuni corrieri portavalori, sfuggendo in seguito alla polizia sino al punto d’incontro prefissato con l’autista.
    La peculiarità di tale modalità sarà la possibilità, in qualsiasi momento, di tradire i propri compagni per accaparrarsi una fetta più grossa di bottino; gli stessi, comunque, non staranno a guardare ed oltre a poter tradire a loro volta non saranno per nulla comprensivi con chi eliminerà un compagno.
    Per incentivare sino alla fine il gioco di squadra gli sviluppatori hanno pensato di inserire in ogni stage bonus in denaro per l’abbattimento dei poliziotti ed il supporto dei compagni in difficoltà; le guardie, naturalmente, saranno in sovrannumero in maniera tale da non permettere quasi mai al singolo di salvare la pelle senza lavoro di squadra.
    Nelle prime fasi sarà dunque necessario cooperare, anche perchè, una volta raggiunto il camion per la fuga, potremo sempre intimare all’autista di partire lasciando indietro i compagni più lenti, o sbarazzarci di coloro che ci circonderanno accaparrandoci la loro “fetta” e fuggendo.
    Ancora una volta, però, entrerà il gioco un sistema di “bilanciamento” automatico: ogni atto di tradimento o di avidità (come scappare senza aspettare i compagni) sarà flaggato con un cartellino giallo; all’accumularsi di due cartellini gialli riceveremo il rosso e verremo identificati nei round successivi come traditori da eliminare.
    Sulla falsariga anche la seconda delle modalità disponibili: “Agente Infiltrato”.
    Si tratta di una variante nella quale, in maniera totalmente randomica, uno dei rapinatori sarà tramutato in un agente infiltrato che dovrà, entro la fine della missione, eliminare senza farsi notare i “compagni”.
    L’ultima modalità, “Poliziotti e Rapinatori”, non è altro che l’ennesima variante della prima con la possibilità di decidere in quale “squadra” militare; in questo caso, venendo uccisi, si potrà decidere di rinascere nel team avversario in maniera da vendicare, nel caso di un tradimento, l’affronto.
    La prova con mano ha dimostrato che, nonostante le somiglianze, le tre modalità funzionano egregiamente, portando una sfida nuova (e sempre piuttosto varia) per il mondo dei TPS.

    Kane & Lynch 2: Dog Days Kane & Lynch 2: Dog Days è un prodotto da tenere sotto osservazione speciale. Pur senza apportare innovazioni strutturali al genere, infatti, il titolo riesce, grazie all’immedesimazione delle riprese “amatoriali”, a fornire un’esperienza di gioco completamente nuova ed estremamente realistica. Da non sottovalutare, inoltre, la bontà del comparto online che si è dimostrato già in questa prova di ottimo livello e totalmente distaccato dal concetto del multiplayer inserito tanto per fare numero.

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