Provato Killzone Shadow Fall - Multiplayer

Giocato il Multiplayer del first person shooter Guerrilla

Provato Killzone Shadow Fall - Multiplayer
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  • PS4
  • Dopo un primo contatto in occasione dell’E3, qui alla Gamescom abbiamo messo nuovamente le mani su Killzone: Shadow Fall, First Person Shooter targato Guerrilla Games che rappresenta probabilmente la punta di diamante della Line-Up di esclusive di Ps4 (almeno fino a quando, nella primavera del 2014, non arriverà Infamous Second Son). Stavolta è il turno del Multiplayer, feature apprezzatissima da molti utenti e cavallo di battaglia della saga già ai tempi del secondo capitolo.
    Scegliendo di continuare nel solco della tradizione, il team non cambia i ritmi di gioco, decisamente meno immediati rispetto a quelli di un Call of Duty, ed anzi abbastanza sincopati e ponderosi. Riscrive però da zero il sistema di progressione, classi e abilità, all’insegna soprattutto dell’immediatezza. Nonostante i lavori siano ancora in corso (l’interfaccia era provvisoria), la demo ci ha permesso di dare un’occhiata anche alla componente tecnica, da rifinire ma comunque promettente.

    VSA contro Helghast

    Dimenticatevi il multiplayer rapidissimo e schizzato di COD, ed anzi prendete a modello, semmai, quello dai ritmi più di Battlefield. La camminata dei soldati, le animazioni della corsa, l’incedere affannato che ha reso così caratteristico il gameplay di Killzone tornano anche nelle partite Online di Shadow Fall. Non sarà questo, insomma, il capitolo che convincerà i detrattori della saga, almeno sul fronte delle dinamiche competitive. Mentre nel Single Player si notano novità interessanti e pure una virata stilistica importante, l’online prosegue nel solco della tradizione.
    Anche qui, come nel già citato FPS di EA, è importantissimo lavorare in squadra,  sfruttare le abilità di ogni classe, assemblare un team eterogeneo.
    In Killzone Shadow Fall ci sono infatti tre diverse classi, e tutte possono dare il proprio contributo nelle partite ad obiettivi che rappresentano il fulcro portante delle Warzones. Anzitutto troviamo il cecchino, letale dalla distanza e dotato di abilità di ricognizione e infiltrazione.  L’Assaltatore non ha bisogno di presentazioni: che impugni un fucile a pompa o una mitraglietta leggera, è lui la testa d’ariete del team, in grado di richiamare sul campo un drone che attacca gli avversari o di potenziare resistenza ed agilità grazie alle sue Skill. Infine, quella di Supporto, è una classe con una dotazione un po’ meno irruenta, ma capace di rianimare i compagni, posizionare torrette, ed inventarsi nuovi spawn point nel mezzo della mappa: volere tornare in azione a pochi metri dalla bandiera che dovete conquistare? Dovrete affidarvi alle doti strategiche dei vostri genieri di supporto.
    Uno degli aspetti che si nota subito nella schermata di personalizzazione del’equipaggiamento è che in Killzone Shadow Fall non ci sarà una progressione strutturata che, livello dopo livello, vi permetterà di sbloccare perks e armi: tutto sarà selezionabile fin da subito. Il team vuole fare in modo che non ci siano disparità fra i giocatori che bazzicano da più tempo sui server e i novizi.
    Non vi preoccupate, però, se siete maniaci delle gerarchie: ci sarà un rango ed una schermata riepilogativa che terrà traccia di tutti i vostri progressi: successi, sconfitte, obiettivi portati a termine.
    La scelta ci pare tutto sommato saggia, anche se, vi avvertiamo nel caso in cui non abbiate  trascorsi con Killzone, supponiamo che non elimini del tutto le difficoltà per un player alle prime armi.

    Scesi in partita, infatti, l’azione si fa subito intensa. Senza avere una buona conoscenza della mappa e dei ritmi di gioco può diventare difficile combinare qualcosa. Tutti i membri della squadra devono cooperare per raggiungere gli obiettivi, sorvegliando gli Hot Spot e le linee di tiro, e posizionando torrette e Spawn Point per cercare di ridurre i tempi morti necessari per raggiungere il centro dell’azione.
    Shadow Fall propone la stessa esperienza “ruvida” e pesante del precedente capitolo, anche se stavolta le mappe sembrano di dimensioni più contenute e decisamente più ricche di strutture interne, vicoli, crepacci. L’azione si fa quindi un po’ meno corale, più serrata, alle volte addirittura caotica. Non aiuta in questo senso il particolare filtro grafico con il classico effetto “granuloso”, né lo stato ancora arretrato del codice, che si rilfette in un’esperienza  un po’ sporca.
    Attualmente la demo non convince appieno sul fronte tecnico: il framerate è ancora inchiodato ai 30 fps (il team ne ha promessi 60 per il multiplayer), e qualche problema di compenetrazione e Hitbox rende alcune partite  un po’ problematiche. Al di là di questi inconvenienti, dobbiamo ammettere che il multiplayer di Killzone Shadow Fall non ci ha particolarmente impressionati. Dopo una generazione stracolma di FPS, e soprattutto dopo aver messo le mani su Titanfall, il bisogno di un’esperienza più ricca, personale e caratteristica si fa sentire enormemente. L’unica novità di rilievo nel reparto online di Shadow Fall sembra invece essere la possibilità di creare e condividere Warzones,  scegliendo le regole delle partite, le armi  e le classi che è possibile utilizzare. La filosofia degli User Generated Content che, mescolata con l’ossessione social degli ultimi tempi, arriva ad influenzare anche gli sparatutto.
    Ci pare comunque un po’ poco per giustificare qualche moto d’entusiasmo. Le partite di Shadow Fall procedono, un po’ impacciate, in maniera consona e regolare, nel solco della tradizione definita dai due episodi Ps3: non è proprio questo il concetto di Next Gen che abbiamo in mente.

    Killzone: Shadow Fall Killzone Shadow Fall sembra un titolo un po’ troppo conservativo per galvanizzarci come altre concorrenti hanno fatto nel corso di questa Gamescom. Se l’Hands-On sul single player ci aveva tutto sommato incuriositi, la prova del reparto online ci ha lasciati più indifferenti. Al di là dei problemi tecnici che allo stadio di sviluppo attuale affliggono il codice, l’esperienza di gioco appare un po’ stanca. I ritmi ancora particolari dell’FPS Guerrilla basteranno a convincere i fan, ed il numero non particolarmente brillante di esclusive al Day One potrebbe spingere molti all’acquisto. Ma sicuramente, benchè confezionato con mestiere, non sarà Killzone il titolo che renderà  memorabile l’esordio di Ps4

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