Provato Kingdom Hearts: 358/2 Days

Provato con mano l'atteso RPG Square-Enix

Provato Kingdom Hearts: 358/2 Days
Articolo a cura di
Disponibile per
  • DS
  • Kingdom Hearts - accompagnato da Final Fantasy e Dragon Quest - è uno dei tre brand più importanti, commercialmente parlando, per Square enix . Forte di un approccio stilistico, narrativo e ludico volto a coinvolgere il più ampio bacino commerciale, SE ha furbescamente creato attorno al giovane IP una struttura episodica intricata. Esattamente come il pretenzioso progetto Final Fantasy VII Collection, Kingdom Hearts ha avuto la (s)fortuna di essere coinvolto nel suo sviluppo in un progetto multipiattaforma contemplante non solo console da gioco casalinghe e portatili ma anche cellulari: la nuova frontiera del gaming nipponico. Se consideriamo i progetti attualmente in sviluppo e le versioni director's cut degli episodi ufficiali, il brand può contare su ben otto titoli attualmente sul mercato e un prequel della saga ancora inedito in prossima uscita per Sony PSP. Il caso del titolo che andremo ad analizzare a breve è proprio quello del prequel narrativo, escamotage commerciale molto in voga nel campo videoludico moderno, capace non solo di attirare la fanbase internazionale ma anche di appassionare persone che, in passato, non hanno avuto modo di avvicinarsi alla serie originale che, ricordiamo, è uscita esclusivamente per PlayStation 2.

    “I'll come back to you, I promise”

    Kingdom Hearts 358/2 Days rientra proprio nella logica commerciale sopra esposta. Situato cronologicamente fra Kingdom Hearts Chain of Memories e Kingdom Hearts 2, 358/2 ci riporta nei mondi incantati dell'universo di KH facendoci nuovamente interpretare i panni del'emblematico Roxas, uno dei personaggi più importanti ai fini narrativi del secondo episodio della serie. Facente parte dell'Organizzazione XIII, Roxas è chiamato a svolgere svariate missioni per conto dei ceti alti di questa, impegnata, come ben saprete, a raccogliere più cuori possibili eliminando gli oscuri heartless nei variegati mondi che compongono l'universo della serie. Inaspettatamente, all'interno del gioco, fa la sua prima apparizione un quattordicesimo membro incappucciato non presente nei capitoli precedentemente messi in commercio: una giovane ragazza di nome Xion dall'aspetto molto simile a Kairi, in grado di impugnare, nelle furiose battaglie, il keyblade, una volta prerogativa dei due protagonisti della saga, Sora e Roxas.
    La versione da noi provata ci ha dato modo di testare la modalità di sviluppo narrativa del titolo, ancora una volta affidata a sporadiche cutscenes d'intermezzo fra le numerosissime missioni che vengono affidate al protagonista. Il walkthrough è letteralmente diviso in giornate, in tutto 358. Impegnati negli onerosi compiti da membro dell'Organizzazione XIII, di tanto in tanto il gioco lascia qualche indizio per ricomporre il puzzle misterioso che sta dietro l'identità di Xion e il background di Roxas. A dispetto di quanto potevamo aspettarci, i rimanenti membri dell'Organizzazione, con qualche rara occasione eccezionale per l'impetuoso Axel, non sono minimamente approfonditi, relegati alla loro mera figura di carismatici comprimari dalle caratteristiche psicologiche appena abbozzate. Effettivamente Kingdom Hearts 358/2 piuttosto che puntare ad una migliore conoscenza dei personaggi amati dai fan della serie preferisce raccontare una storia tutta nuova, situata sì prima degli eventi del secondo episodio, ma quasi totalmente slegata dalla continuity narrativa contemplante Sora, Riku e Kairi, i veri protagonisti del brand. Le nuove informazioni che possiamo scoprire in questo capitolo sono poche e addirittura discordanti rispetto quelle apprese in precedenza (la natura del personaggio di Xion fra tutte), penalizzando così un prodotto che aveva tutte le carte in regola per poter dare maggiore profondità alla storia della serie, facendo perno sull'innegabile carisma dei personaggi disegnati da Tetsuya Nomura, vere e proprie star del gioco, appiattite inesorabilmente da una mancata cura nello loro sviluppo psicologico e del loro mancato background.

    “I Know you will”

    Salvo modifiche dell'ultima ora, il titolo si propone come una riedizione in salsa portatile del secondo episodio della serie, condividendo con esso ambientazioni, gameplay e aspetto grafico/stilistico. Il gioco, alla prova su console, è molto vicino all'esperienza ludica vista su PS2, forte di un comparto tecnico curatissimo e di una formula di gioco collaudata.
    Il gameplay fonde elemento platform ad un sistema di battaglia in tempo reale da action rpg, libero da qualsiasi meccanica relativa a turni o attese, creando un mix di adrenalina e azione unico su Nintendo DS per approccio e metodologia di sviluppo. Esattamente come KH2, però, il 358/2 soffre di un'estremizzazione delle meccaniche hack'n'slash finendo per trasformare ogni singolo scontro in un ripetuto schiaccia-schiaccia del pulsante “azione” nella speranza di eliminare l'avversario e sopravvivere all'incontro. Scordatevi qualsivoglia approccio tattico o tecnico agli scontri di KH 358/2 e preparatevi ad affrontate missioni incredibilmente semplici seguite da inattesi compiti decisamente più impegnativi, unica vera sfida del gioco.
    Come accennato in precedenza il titolo è diviso in giorni all'inizio dei quali i personaggi saranno chiamati a svolgere determinate missioni per conto dell'Organizzazione, che possono variare dall'eliminare tutti i nemici sulla mappa entro un tempo limite o aprire tutti i forzieri di uno schema. Una meccanica di gioco già vista in Monster Hunter per PSP, dal quale, KH, mutua anche la gestione dell'inventario, ora gestibile solo nella lobby antecedente alle missioni. Il giocatore non solo dovrà disporre, all'interno di una scacchiera rappresentante il personaggio, gli oggetti da usare sul campo ma anche equipaggiarlo con abilità, accrescimenti di livello (?!) e altre caratteristiche rappresentate da tanti piccoli tasselli che, inesorabilmente, finiranno per riempire lo scheletro strutturale delle caratteristiche del proprio personaggio. Ovviamente una posizione oculata e strategica di questi tasselli rappresentanti livelli in ascesa, abilità ed oggetti porterà a relativi bonus, in un meccanismo molto simile a quello che abbiamo potuto apprezzare nella gestione dei koma in Jump! Ultimate Stars.
    Altra piccola critica da sferrare impunemente al titolo è relativa al sistema di controllo. Trasponendo ESATTAMENTE com'è la formula di gioco di KH2 su piccolo schermo NINTENDO DS, Squarenix non deve aver fatto i conti a priori con la mancanza di levetta analogica, affidando il controllo dei movimenti del personaggio al pratico - ma meno sensibile - dpad della console, penalizzando i movimenti in profondità che solo una levetta analogica può assicurare in totale facilità di esecuzione. La navigazione nei menù relativi alle azioni di offesa sono gestiti dal tasto Y.

    “When you walk away”

    Il titolo sfoggia un motore grafico solido, optando per una riproduzione dei personaggi fedele a quella già vista nei capitoli canonici della saga. I nemici su schermo non sono mai più di 5, snellendo così le pretese tecniche all'hardware DS, puntando su una maggiore resistenza di questi che poco fanno rimpiangere le immense distese di heartless del secondo episodio eliminabili con la semplice pressione del tasto azione. Le cutscenes sono renderizzate in gran parte delle occasioni in-game, supportate da box dialogo e artwork rappresentante il personaggio parlante, mentre le scene più importanti riguardanti la storyline sono raccontate attraverso FMV realizzati con il motore grafico dell'ultimo capitolo per PS2, mantenendo vivo lo stile grafico della serie senza doversi affidare alla creazione di FMV pre-renderizzati a computer. La struttura dei livelli è esattamente quella già vista in Kingdom Hearts 2, semplicemente riadattata agli schermi e alle potenzialità della piccola console Nintendo, offrendo un level design non particolarmente ispirato ma funzionale al poco spazio che gli sviluppatori hanno voluto dedicare al fattore “esplorazione” nel brand. Vedere i mondi già conosciuti in Kingdom Hearts 2 riproposti su Nintendo DS farà sicuramente felici i fans della serie ma è innegabile domandarsi come sia possibile che a distanza di anni gli sviluppatori non abbiano pensato ad inserire qualche elemento esclusivo o a ridisegnare qualche zona del precedente - cronologicamente parlando - episodio. Così come l'aspetto grafico, anche la colonna sonora è un vero e proprio riciclo di quanto già è stato possibile ascoltare in precedenza nella saga.

    Wirless Keyblade

    Ad affiancare lo “Story Mode” vi è una modalità studiata per fare la felicità dell'utenza DS: la modalità Missione. “Mission Mode” permette a quattro giocatori di interfacciare le proprie console tramite comunicazione wifi e competere in svariate avventure differenti con i propri amici, impersonificando un membro dell'Organizzazione XIII e, successivamente, altre figure note della serie sbloccabili completando il titolo.

    Kingdom Hearts: 358/2 Days Kingdom Hearts 358/2 è il primo titolo della serie ad approdare su Nintendo DS portando con sé pregi e difetti della formula di gioco della serie originale. Considerando l'abitudine di Square enix di infarcire le versioni occidentali dei propri titoli di punta di modifiche e aggiunte, non possiamo che augurarci che gli sviluppatori possano ottimizzare il titolo per console portatile Nintendo senza dover forzatamente rinunciare alla qualità tecnica che già da ora può offrire. L'appuntamento è a settembre per il mercato statunitense e un non specificato “fine 2009” per l'Europa, anche se è lecito aspettarsi il titolo per il periodo natalizio.

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