Provato Little King's Story

Prova diretta della nascita di un piccolo Re

Provato Little King's Story
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Wii
  • Pc
  • Grazie alla disponibilità del publisher, presso la sede di Atari Italia a Milano, abbiamo avuto l'occasione di vedere dal vivo Little King's Story, gioco in uscita a marzo per Nintedo Wii.

    A fare le veci dal padrone di casa c'era Tyrone Walcott, Product Manager Assistant di Rising Star Games.


    La storia di un piccolo re

    La storia comincia mostrando un piccolo ragazzo di campagna, Corobo, intento a giocare con dei burattini fatti in casa. All'improvviso, un gruppo di dispettosi topolini si intrufola nella sua stanza, devastando il suo simpatico teatrino. In preda alla rabbia il piccolo protagonista si getta all'inseguimento dei roditori, che però si rivelano presto più furbi e veloci di lui, abbandonandolo nel bel mezzo di una foresta. All'interno della boscaglia, però, si cela una corona capace di conferire al piccolo protagonista il carisma di un Re.

    Questa divertente premessa serve ad introdurre le vicende del gioco, che mescola in maniera piuttosto originale avventura, strategia in tempo reale ed elementi dei più classici gestionali. Questa strana commistione non nasce a caso: a sviluppare il gioco sono stati chiamati alcuni nome "altisonanti" del panorama videoludico giapponese come Yashuiro Wada (creatore della serie Harvest Moon) o Hideo Minaba (characters and monsters designer di Final Fantasy XII). Ognuno di questi personaggi sembra aver voluto lasciare il proprio marchio di fabbrica sul prodotto, nel quale sarà quindi facile scovare le tante similitudini coi lavori citati.

    Scesi in campo, ci si accorge che il titolo in esame condivide la filosofia di fondo di un'altra grande produzione Nintendo, e che insomma la struttura portante sembra essere quella dell'indimenticabile Pikmin, pur con una forte spruzzata di Harvest Moon.

    Il nostro compito sarà quello di condurre il piccolo Re Corobo alla conquista di tutti e 7 i regni del continente, attraverso la crescita e la gestione del proprio dominio (che invero inizialmente sarà solo il bucolico villaggio che ha dato i natali al Re). I sudditi, da semplici contadini che sono, andranno addestrati ed organizzati, così che possano ricoprire il ruolo di una delle oltre 30 professioni disponibili, e contribuire alla floridità delle terre dominate.


    Pik Pik

    È proprio nella gestione dei propri sudditi che Little King's Story ricorda molto da vicino il premiato strategico di casa Nintendo. In questo caso al posto del Capitano Olimar dovremo guidare per tutto il regno Coroco che, essendo il Re, avrà il potere ed il dovere di decidere le sorti dei suoi cittadini. Grazie al suo magico carisma, inoltre, otterrà una totale dedizione da parte dei suoi sudditi, che non batteranno ciglio di fronte a qualsiasi richiesta del piccolo monarca dall'attaccare i nemici del regno allo scavare profonde fosse nelle quali ricercare tesori. Se in Pikmin era il diverso colore a stabilire e contraddistinguere le abilità proprie di ognuno dei piccoli esserini, in Little King's Story saranno le professioni a modificare le abilità a disposizione dei nostri fedeli sudditi. Grazie agli edifici più avanzati potremo insegnare nuove professioni ai nostri cittadini che, a seconda del lavoro appreso, saranno in grado di compiere azioni più specifiche e complesse. Di volta in volta queste nuove capacità ci permetteranno di svolgere quei lavori necessari per aprire nuove aree ed avanzare nell'avventura. Per esempio, una volta costruita la segheria potremo addestrare i carpentieri necessari per costruire nuovi ponti e nuove strade, che ci condurranno ad un regno limitrofo. Costruendo una caserma, inizialmente saremo in grado di addestrare dei semplici soldati coi quali combattere le feroci mucche che invadono il paese, mentre con i successivi upgrade dell'edificio potremo addestrare coraggiosi cavalieri in grado di confrontarsi persino con i draghi.

    Il gioco sarà suddiviso in missioni assegnateci dall'ex sindaco del villaggio, oramai divenuto un nostro fido consigliere, ognuna delle quali avrà una difficoltà ed una ricompensa sempre maggiori. Saranno i soldi guadagnati completando le quest il fulcro dell'avventura, infatti saremo sempre alla ricerca di nuovi fondi necessari per costruire un edificio speciale: potremo così educare i nostri sudditi ad eseguire una certa azione o comprare quella nuova abilità chiave del Re senza la quale non potremo conquistare il regno limitrofo e la sua principessa. Una volta conquistati nuovi territori potremo gestire anche i nuovi agglomerati urbani, per ottenere così sempre nuove risorse, cittadini, soldati. Inizialmente si comincerà dal proprio povero villaggio, con la possibilità di comandare solo 5 normali concittadini alla volta, poi pian piano, con la giusta somma di denaro, saremo in grado di acquistare degli edifici sempre più avanzati grazie ai quali i nostri sudditi potranno ottenere una specializzazione e trasformare le quattro capanne iniziali in una capitale degna di questo nome.

    Nuovamente, come nello strategico Nintendo, per poter ordinare alle unità comandate di compiere un determinato lavoro basterà letteralmente lanciarle nella direzione giusta e loro faranno il resto. Nella stessa maniera saranno gestiti i combattimenti: basterà rivolgere Cocoro verso il pericolo e poi lasciare che siano i nostri sottoposti (ovviamente meglio se soldati) a fare il resto. Per evitare che il piccolo re venga colpito 3 volte, con la conseguenza di una prematura morte, saranno a disposizione diverse formazioni nelle quali disporre i propri sudditi. Essi vi seguiranno in fila per due, in fila indiana, fino ad arrivare alla costosissima possibilità di avere un completo accerchiamento. Per cambiare formazione basterà semplicemente premere la croce direzionale del Wiimote verso il basso. Anche i rimanenti controlli sfrutteranno al minimo le peculiarità dei sensori di movimento del Wii: con la leva analogica del nunchuck si muoverà Cocoro, mentre le restanti azioni verranno controllate coi pulsanti dorsali e con la croce direzionale del WiiMote. Nonostante l'utilizzo a dir poco marginale dei sensori di movimento gli sviluppatori si sono concentrati sulla semplicità d'uso e l'immediatezza del gameplay, per garantirsi il gradimento anche di chi non è avvezzo a giocare con un pad "classico".

    Come se gestire ed espandere un regno non fosse sufficiente, durante il gioco dovremo affrontare, oltre ai 7 continenti avversari, anche il cast di nemici più improbabile della storia (mucche pacioccose, feroci pecore et similia) e 10 minigiochi, ad una prima occhiata piuttosto superficiali (l'unico mostrato era una versione del ping pong nel quale occorreva semplicemente premere un tasto col giusto tempismo). Sarà inoltre possibile collezionare tantissimi artwork dispersi per tutto il continente, coi quali arredare la nostra reggia .


    Versione preliminare

    La versione visionata purtroppo era ad uno stadio preliminare del processo di sviluppo, quindi presentava ancora qualche bug o qualche mancanza di troppo. Nonostante questo dal punto di vista grafico e stilistico Little King's Story appariva già un piccolo gioello, grazie ad una direzione artistica degna di nota con un character design davvero ispirato e divertente.

    La visuale adottata è a volo d'uccello, ma sarà possibile muovere la telecamera a proprio piacimento per seguire l'azione.

    Le musiche appaiono subito molto orecchiabili, anche perché si tratta di riarrangiamenti di temi della musica classica o di altri celebri motivi, capaci comunque di valorizzare le fasi di gioco e di rimanere impressi nella memoria. Gli effetti sonori invece sono sembrati un po' ripetitivi e potrebbero annoiare dopo poco. Sottolineiamo comunque come forse quello sonoro sia l'aspetto sul quale sia più difficile farsi un'idea preliminare precisa a causa del contesto nel quale la presentazione è stata effettuata.

    La longevità dell'avventura principale dovrebbe assestarsi intorno alle 20 ore di gioco, ma a seconda del ritmo adottato o della percentuale di completamento che si vuole raggiungere potrebbe dilatarsi a dismisura. Su una possibile componente online si è verificato un piccolo giallo. Essa era stata annunciata in uno dei trailer distribuiti durante i primi mesi di sviluppo, ma sembra sia stata tagliata a causa di un'incompatibilità con quello che poi sarebbe diventato il gameplay definitivo. Tyrone Walcott ha confermato che comunque "qualcosa" dovrebbe essere rimasto, ma oltre a questo non ha voluto sbilanciarsi oltre.


    Il distributore italiano, Atari per l'appunto, assicura che il gioco sarà completamente localizzato nella nostra lingua e che uscirà nel marzo 2009.

    Little King's Story Little King's Story è un titolo potenzialmente molto interessante, grazie alla sua direzione artistica spensierata, e al riuscito mix tra Pikmin ed Harvest Moon. In sede di recensione occorrerà toccare con mano la profondità del gameplay offerto, unita al divertimento e l'interesse che il prosieguo della storia sapranno esercitare sul giocatore. Mancano comunque poche settimane d'attesa prima dell'arrivo di questo titolo. Rimanete in attesa di nuovi sviluppi.

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