LittleBigPlanet Karting: provato il kart game di United Front Games

Messe le mani sul nuovo Kart Game di United Front Games

LittleBigPlanet Karting: provato il kart game di United Front Games
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  • PS3
  • L'annuncio di Little Big Planet Karting ha lasciato perplesso più di un giocatore. United Front Games ha lavorato negli ultimi tempi alla saga di ModNationRacer, sbarcata prima su Playstation 3 e poi su PsP, e comparsa anche al lancio di PsVita in una versione che sfruttava opportunamente touchscreen e touchpad per rendere più fluido l'utilizzo del versatile editor. Perchè allora questa netta inversione di marcia? Viste le somiglianze concettuali fra questo LBP Karting ed i precedenti prodotti della Software house, c'è da pensare che le vendite di ModNation non siano state troppo lusinghiere, e che Sony abbia voluto tentare nuovamente sfruttando però un brand sicuramente più riconoscibile e dall'appeal più solido. I Sackboy vincono il confronto con gli stilizzati avatar di ModNation, e chissà che questo non basti a dare una spintarella ad un concept di gioco che, per quanto molto classico, è apparso sempre onesto e divertente.
    In verità il team di sviluppo sostiene che il “passaggio” sia avvenuto anche per la voglia di ampliare gli orizzonti di Kart Game, garantendo una libertà interpretativa insita nel DNA di Little Big Planet. Tipologie di eventi più variegate, un editor molto più versatile e la possibilità di inserire nel gameplay qualche elemento inedito (come l'utilizzo del rampino) sono le caratteristiche che hanno spinto i ragazzi di United Front Game ad imbarcarsi in questa nuova avventura.

    Cingoli e Rampino

    Nel corso della PlayStation Experience, fra una partita a PlayStation All Stars e lo stupore per il multiplayer di God of War Ascension, abbiamo avuto modo di assistere alla presentazione ufficiale di Little Big Planet Karting, e di testare in prima persona il prodotto. L'appartenenza al brand griffato Media Molecule è chiara fin da subito, quanto si viene catapultati in un POD che funge da menù di selezione iniziale. Da qui è infatti possibile accedere alla propria “Luna”, in cui verranno salvati i livelli creati con l'editor di gioco (purtroppo inaccessibile nella built presentata), oppure esplorare il mondo, partecipando alle singole competizioni che comporranno uno Story Mode lungo e articolato. Ma all'interno del Pod si può anche richiamare il sempre caro Pop-It, grazie a cui personalizzare non solo il proprio Sackboy, ma anche la vettura con cui disputeremo le gare. La mole di opzioni per modificare il proprio Kart è veramente incredibile, ed è possibile creare delle vere e proprie opere d'arte in miniatura, sfruttando tutti gli oggetti ed i materiali messi a disposizione dal team. Volete correre su un Gargoyle spaventoso? Oppure costruire una vettura con materiali di fortuna, “scavata” all'interno di una scatola per le uova? I limiti imposti alla fantasia sembrano scomparire, mentre si seleziona non solo il corpo centrale e le finiture, ma anche la tipologia di gomme, scegliendo fra ruote classiche, cingoli da carro armato e persino un sistema antigravitazionale che ricorda molto un Hovercraft futuristico. Le modifiche sono solamente estetiche e non avranno influenze dirette sul gameplay. Che -si scopre una volta scesi in campo- è quello da Kart Game classico, con tanto di Power-Up, armi speciali e derapate. Chi ha provato ModNationRacer sa più o meno cosa aspettarsi: un approccio arcade decisamente spensierato, meno tecnico forse rispetto a quello degli ultimi Mario Kart ma molto divertente soprattutto in compagnia. Ovviamente le dinamiche di gioco si possono sempre approfondire, cercando di ottimizzare le proprie prestazioni con scivolate ad ogni curva, e derapate tenute che, infiammando le ruote, permettono poi di sfruttare qualche secondo extra di Turbo.
    Oltre alle capacità di guida bisogna saper sfruttare al meglio le armi raccolte sui tracciati, tutte molto classiche, e caratterizzate in verità non troppo bene. Ci sono missili a ricerca, bombe a grappolo o cassoni di dinamite da lasciare nel centro delle curve a gomito, ma niente che si integri come si deve con il mondo di gioco, risultando in qualche maniera fresco o brillante. Il team ci assicura però che grazie all'editor di gioco potremo anche modificare le varie armi, influendo sia sul comportamento che sull'aspetto dei proiettili: riuscirà la community a partorire qualcosa di più intrigante?

    Fra i vari power up troviamo anche un missile a ricerca che ha la stessa funzione del tanto odiato Guscio Blu di Mario Kart, andando a colpire direttamente il giocatore in testa. Fortunatamente il team di sviluppo ha anche pensato ad una maniera per permettere ai leader della gara di contrattaccare. Quando un giocatore sarà il bersaglio predefinito di un'arma, vedrà apparire sul lato inferiore dello schermo una piccola icona rossa, che segnalerà il pericolo. Nell'istante in cui questa “spia” diventerà verde, sarà possibile “sacrificare” l'arma in proprio possesso (qualsiasi essa sia) per materializzare uno scudo intorno al veicolo. Una dinamica che appare tutto sommato molto interessante.
    Ancor più interessante è invece la possibilità di utilizzare il rampino, per agganciarsi agli appigli spugnosi e superare così strapiombi e baratri. In una delle piste che abbiamo provato l'utilizzo del rampino era indispensabile per imboccare qualche scorciatoia posta “ai piani alti”, ed in generale pensiamo che questa novità possa davvero vivacizzare il level design.
    Ma su questo fronte Little Big Planet Karting è tutto da scoprire: il team ha affermato che con l'editor sarà possibile creare veramente di tutto, e direttamente nello story mode dovremo aspettarci livelli a scorrimento bidimensionale, sequenze più vicine a quelle di un platform classico, livelli con visuale top-down, in pieno stile Micro Machines. Il trailer ci da solo un assaggio di questa grande varietà potenziale, e non vediamo l'ora di mettere le mani sui tool per la creazione dei livelli.
    Nel corso dell'evento abbiamo testato anche un'altra tipologia di evento, una sorta di Combattimento fra Kart in un'arena chiusa. Lo stile di Vigilante 8 e Twisted Metal, ma con tutta la carineria dei Sackboy. In veirtà questa gara non ci ha entusiasmato più di tanto, vuoi per un design dell'arena abbastanza piatto, vuoi per le armi che, come abbiamo già detto, non sono molto ispirate. Sono lontani i fasti di Crash Team Racing.

    A livello tecnico il titolo appare tutto sommato buono, anche se il codice non era del tutto ottimizzato. Questo ha fatto sì che si presentassero molti cali di framerate, alcuni dei quali addirittura in grado di incidere negativamente sulle prestazioni dell'utente. La presenza massiccia di aliasing sembra ormai connaturata all'engine che muove Little Big Planet, mentre qualche bug in fase di Respawn ci ha lasciati perplessi: sarà pure un Kart Game spensierato, ma in gara non si possono commettere leggerezze, soprattutto se si mira a proporre un multiplayer competitivo dengo di tal nome. Staremo a vedere come si evolve la situazione: attualmente il punto di forza del colpo d'occhio è sempre l'impatto cromatico esuberante, le forme semplici ed uno stile delizioso, che compone le auto e i tracciati con materiali poveri ed ogni tipo di oggetti d'uso comune.

    LittleBigPlanet Karting Little Big Planet Karting ha una sua ragion d'essere, se pensiamo alla grande malleabilità dell'editor di gioco, ed alla possibilità quindi che la formula classica venga in qualche modo vivacizzata da nuove introduzioni. Il team di sviluppo deve però convincerci con una serie di stage ispirati, e non addossare il lavoro creativo sulle spalle della community. Inoltre, speriamo di vedere ottimizzazioni tecniche che sappiano smussare gli spigoli del colpo d'occhio, ed un level design adatto a valorizzare anche e soprattutto le abilità nella guida e nel drifting. Aspettiamo quindi di mettere le mani su un codice più completo, possibilmente in occasione dell'E3.

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