Provato Monster Hunter 3

Il terzo episodio provato a Colonia

Provato Monster Hunter 3
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Disponibile per
  • Wii
  • La storia di Monster Hunter, brand recente di Capcom, è assai curiosa. Era il 2005 quando il primo episodio arrivò su Playstation 2, ponendo le basi per un successo probabilmente inaspettato ma travolgente. Di qui vari seguiti, espansioni e spin-off su console portatili e esclusivamente di casa Sony, fino al clamoroso annuncio datato settembre 2008: durante il Tokyo Game Show fu annunciato che Monster Hunter Tri, atteso terzo capitolo ufficiale della saga, sarebbe uscito su Nintendo Wii in esclusiva e non, come previsto, inizialmente su Playstation 3.
    A principale motivazione di tale scelta furono addotte la necessità di maggiori investimenti per portare il gioco su piattaforma Sony e la conquista del ruolo di primazia da parte del Nintendo Wii nel mercato giapponese. Monster Hunter infatti, nonostante il grandissimo successo in patria, riuscito solo a pochi altri brand di cosi recente creazione, al di fuori della terra del Sol Levante ha faticato a trovare mercato, con vendite che mai hanno dato risultati ampiamente soddisfacenti. Probabilmente Capcom ha visto nel Wii, nella sua estrema diffusione e nella fame di molti giocatori di titoli di stampo hardcore il cavallo di Troia ideale per dare anche a livello mondiale il successo che merita alla sua più recente serie di maggior successo.

    A caccia di mostri

    La formula di gioco è assai semplice, e ben pochi fronzoli ne adornano la struttura. Il giocatore impersona un cacciatore di mostri che, arma alla mano, s’avventura in terre sconosciute e perigliose al fine di massacrare schiere di mostri ma soprattutto di stanare e uccidere bestie di enormi dimensioni e di letale pericolosità. Contenuti di supporto? Pochi, possibilità di comprare oggetti e poco più. Quest di diverso tipo e varietà? Nessuna. Interazione con i personaggi non giocanti? Minima. E allora dov’è il grande appeal di Monster Hunter, in cosa risiede il segreto del suo strabiliante successo? Basta una prova con mano per capirlo.
    Raramente come nel titolo Capcom il giocatore si sente cosi legato ed empaticamente attirato dal suo avatar. Non impersona il cacciatore, è il cacciatore. Tutto quello che fa ricade sul suo personaggio, è un ulteriore addentrarsi nei suoi panni. Certo, l’editor del personaggio, crearlo a propria immagine e somiglianza oppure dargli i connotati classici di quello che si possa pensare essere un eroe aiuta in tal senso, e non poco. Eppure intimamente siamo convinti che sono altre le componenti, altri i motivi che muovono tale immedesimazione.
    La prima scelta che segna l’inizio del profondo rapporto giocatore/avatar è la scelta dell’arma. Scegliere l’arma significa scegliere lo stile di gioco, sapere quali saranno i propri punti di forza e quali quelli di debolezza. In Monster Hunter Tri sono nove le armi da scegliere: spada e scudo, per un personaggio con valori medi di attacco e difesa e di buona maneggevolezza; la grande spada, in grado di sferrare lenti ma potentissimi colpi, a scapito delle possibilità di movimento; il martello, ottimo in attacco ma quasi inutile in difesa; la balestra leggera, media e pesante, con la quale colpire a distanza e con danno e controllo variabile a seconda del peso; la lancia, da usare in combinazione con uno stile di gioco prettamente difensivo; la spada lunga, simile a una katana, ideale per mutilare i mostri; la nuova Slash Axe, con la quale cambiare tra ascia e spada.
    Scelta la tipologia di arma si potrà ovviamente migliorarla, trovandone di nuove o migliorando quella in proprio possesso tramite oggetti, spesso presi dalle carcasse dei mostri e lavorati a proprio piacimento, ulteriore elemento di immedesimazione.
    Ma per chi davvero sa lasciarsi andare e staccare un attimo la spina della ragione e viaggiare con la fantasia Monster Hunter fornisce il suo picco di maggior godimento nella vastità degli spazi e degli scenari. Soli o in compagnia l’effetto di vagare soli per lande desolate e spesso di rara bellezza è un’esperienza assai coinvolgente, ed in questo Monster Hunter Tri è di sicuro maestro. Il Wii è sfruttato al suo limite, con ambientazioni vaste (anche se la mappa è divisa in varie zone) e varie: grotte, ruscelli, boschi, radure, una natura sempre presente e terzo personaggio principale del gioco, dopo l’eroe ed i mostri. Probabilmente la produzione Capcom è quanto di meglio si sia visto finora su Wii, testimonianza che anche il piccolo di casa Nintendo sa fare la voce grossa quando serve.
    Cominciata la caccia ed imbattutisi nel mostro vittima designata della nostra missione, servirà tanta perizia ed una buona dose di pazienza per abbatterlo. Non siamo di fronte ad un titolo facile, e i primi scontri con le bestie di maggior dimensione lo testimoniano: bisognerà impararne i pattern d’attacco, i punti deboli, sfruttare al meglio ogni possibilità per infliggere colpi critici. Nessuna barra della saluta mostrerà quando la bestia sarà vicina alla morte, starà al giocatore notare le sue difficoltà ed incalzarla, al fine di darle il colpo di grazia.
    Un piccolo grande problema affligge la gestione del combattimento. Non c’è un tasto delegato ad un lock-on del mostro e se questa può essere un mancanza voluta, volta a permettere di colpire con più facilità i punti deboli della bestia (spesso grande quasi come lo schermo) e non il suo centro, lascia perplessi l’impossibilità di riportavi su la propria visuale in maniera rapida una volta persa di vista per un attacco schivato o un movimento troppo rapido. La pratica e la sapiente gestione della telecamera indubbiamente permette di migliorare la situazione, ma soluzioni più comode sarebbero state di certo gradite.
    A parte questo piccolo difetto Monster Hunter Tri davvero covince appieno, e se il focus è sempre stato sul multiplayer (in Giappone a pagamento tramite canone, in Europa non si sa, come eventuale è stato presentato il supporto per Wii Speak) la versione per Nintendo Wii promette inoltre una modalità storia coinvolgente, che saprà far contenti anche coloro che preferiscono affrontare l’avventura in maniera del tutto solitaria.

    Monster Hunter 3 Potrebbe sembrare prematuro ma Monster Hunter 3 porta le stimmate del capolavoro annunciato. Non è di certo un titolo per tutti, per motivi che vanno dalla tipologia di gioco al livello di difficoltà assai elevato. Non innova particolarmente rispetto ai capitoli precedenti, se non nei combattimenti in acqua, che si svolgono in maniera del tutto analoga a quelli a terra. Eppure i possessori di Wii possono davvero avere qualcosa di cui essere felici, perché il titolo Capcom ha tutte le carte in regola per regalargli innumerevoli ore di coinvolgente gioco.

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