Provato Monster Hunter Freedom Unite

I mostri di Capcom si preparano a conquistare l'Europa

Provato Monster Hunter Freedom Unite
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  • Psp
  • Quello giapponese è un mercato molto particolare. La cultura ed il gusto nipponici, uniti al modo di concepire i videogiochi (diremmo ancora come un divertimento "primordiale"), portano sugli scaffali d'oriente titoli strani, originali, spesso geniali. Accanto a capolavori riconosciuti ovunque, legati alle tradizioni e l'immaginario nipponico (come i vari Final Fantasy, Okami o Zelda) vi sono però titoli acclamati dalla critica e dal pubblico orientali come Mobile Suit Gundam: Crossfire, che se valutati attraverso i parametri occidentali risultano assolutamente insufficienti.
    Fenomeni di esagerata idolatria videoludica, quindi, non mancano. Basti, come esempio, una serie che fa letteralmente impazzire il paese del sol levante, ma che in Europa ed in America non è mai riuscita a sfondare. Stiamo parlando di Monster Hunter, un nome che per gli utenti dagli occhi a mandorla significa dedizione totale e passione travolgente, mentre per i giocatori del vecchio continente resta un esperimento riuscito solo a metà, ancora arrancante sui lidi della prima Playstation. In attesa che il terzo capitolo raggiunga le sponde della candida console Nintendo, Halifax decide di rilanciare il marchio distribuendo, con "lieve" ritardo, la versione "2G" per PSP, ribattezzata per l'occasione Freedom Unite. Andiamo a scoprire quali sono i punti di forza del prodotto.

    Cacciatori di mostri

    Come il titolo ci lascia intendere, Monster Hunter è incentrato sulla caccia. Quella, sfrenata, che un party di massimo 4 persone, conduce nei confronti di enormi mostri dalle fattezze più svariate: da giganteschi e feroci polli ad imponenti draghi. Per sconfiggere le bestie, i giocatori potranno contare semplicemente sulla forza delle proprie braccia e sull'efficacia degli oggetti presenti nel proprio inventario. L'universo di gioco non prevede infatti la presenza della magia, e questo fattore rende la propria abilità nell'usare le armi bianche fondamentale per avere la meglio del feroce avversario. Un intelligente utilizzo del proprio inventario è insomma basilare per poter rimanere in vita. Ma non c'è da preoccuparsi: i programmatori Capcom non ci hanno lasciati disarmati in queste lande inospitali, infatti i protagonisti brandiranno enormi martelli, spettacolari spade ed elaborate armature grazie alle quali poter sostenere la forza d'urto dei grossi avversari.
    Non ci sono motivazioni particolari per spingervi ad andare avanti nella caccia, se non la voglia di sconfiggere mostri sempre più grossi e potenti e di collezionare nuovi pezzi per il proprio equipaggiamento. Coerentemente con questa impostazione, i quattro personaggi saranno dei veri e propri "gusci", senza statistiche o classi specifiche, caratterizzati da pochi semplici dettagli (come il volto, selezionabile da parte del giocatore). La loro forza, le loro caratteristiche e il loro stile di combattimento dipenderà semplicemente dall'equipaggiamento indossato, dalla sua rarità e dalla sue efficienza. Tutti i personaggi potranno indossare tutte le armature senza le limitazioni.
    La forza di un personaggio, dipendendo solamente dalla qualità dell'equipaggiamento, fa diventare di primaria importanza all'interno dell'economia del gioco il forgiare armi ed armature sempre più potenti. I componenti coi quali ottenere gli armamenti più rari saranno ottenibili solamente sconfiggendo i nemici più forti, ma per farlo occorrerà forgiare armi più forti, che richiederanno pezzi rari. Una sorta di circolo visioso del farming più sfrenato; un "corto circuito" videoludico che ha catturato l'attenzione di milioni di giapponesi, che una volta entrati in questo loop non sono stati in grado di uscirne.
    Il gioco cerca di spingere l'utente all'esplorazione metodica e reiterata delle lande infestate da mostri, sfruttando il multiplayer come ulteriore incentivo. Infatti oltre alle “missioni del villaggio”, già capaci di impegnare per svariate ore, vi saranno quelle pensate per le lobby multigiocatore (consigliate per party di 4 utenti). Inizialmente in occidente questa modalità cooperativa sarà disponibile solo attraverso il gioco in locale, ma in Giappone è già possibile accedere ad internet attraverso la PS3, per creare un party online. Chissà che nell'ottica dell'espansione in occidente Capcom non decida di implementare questa possibilità anche da noi.

    Hack'n'slash

    Ludicamente Monster Hunter Freedom Unite è un hack'n'slash in terza persona. Avremo a disposizione due tipi di attacco (forte e veloce), mentre un terzo tasto attiverà l'abilità speciale dell'arma equipaggiata, come la parata per gli spadoni o un attacco più potente. I 4 personaggi saranno principalmente dei guerrieri, non vi saranno classi specificamente di supporto, se non qualche piccolo boost che è possibile dare al party se si è equipaggiati di un corno. La cura della salute avverrà solamente attraverso l'utilizzo delle pozioni contenute all'interno del proprio inventario, così come per ripristinare l'energia necessaria per attaccare o correre sarà necessario utilizzare degli alimenti precedentemente acquistati. In ultimo, anche il filo della propria lama potrebbe subire un deperimento durante il combattimento; in quel caso dovremo utilizzare una pietra per ripristinare il potenziale dell'arma. La cooperazione tra i giocatori sarà necessaria quindi solo durante il combattimento, grazie al maggior danno inferto e alla possibilità di distrarre il mostro. Oltretutto il combattimento non si risolverà nella semplice e furiosa pressione dei tasti della PSP: occorrerà infatti utilizzare con acume tutta una serie di oggetti quali bombe, trappole e segnalatori, grazie ai quali si amplia il ventaglio di opzioni strategiche a propria disposizione per affrontare il proprio bersaglio.

    PSP al massimo

    Tecnicamente è difficile chiedere di più ad una PSP. Modelli poligonali grossi e dettagliati si muovono senza incertezze sullo schermo. I tempi di caricamento sembrano molto rapidi, garantendo un'ottima continuità dell'azione anche nel caso si passi frequentemente da una zona all'altra della mappa. Dal punto di vista sonoro non c'è sembrato un lavoro incredibile, ma questo è sicuramente uno degli aspetti che più risente dell'ambiente nel quale la prova viene effettuata. La longevità invece promette di essere il punto di forza di tutta la produzione, e una volta entrati nel meccanismo di gioco difficilmente sarà difficile uscirne. La mancanza, per ora, della modalità online, potrebbe compromettere la massima godibilità del titolo, pensato principalmente per il gioco cooperativo, ma coloro che hanno la possibilità di reperire facilmente altri 2-3 giocatori potrebbero non risentire minimamente di questa carenza.

    Monster Hunter Freedom Unite Monster Hunter Freedom Unite dimostra di essere un titolo molto solido, capace potenzialmente di appassionare i giocatori nipponici come quelli europei. Una meccanica di gioco rodata e funzionale, unita ad una longevità impressionante dovrebbero garantire un'esperienza di gioco eccezionale, che però potrebbe risentire pesantemente della mancanza di una qualsivoglia modalità online. Manca ancora del tempo prima della distribuzione ufficiale, rimandiamo quindi le considerazioni finali in sede di recensione.

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